Zona ospedali

(suggerisco la lettura dei posto a partire dal poĂą vecchio)


Come mia abitudine mi presentai in orario; Luigi, il conoscente di Enzo, viveva in un alloggio al pian terreno di un palazzo in zona “ospedali”.
Venne lui stesso ad aprirmi la porta: un signore sulla sessantina, non molto alto, pochi capelli, leggermente sovrappeso. Mi fece accomodare in un grande salotto; pavimento di marmo chiaro, due divani in pelle beige e altrettante poltrone, tra le quali c’era un tavolino basso in cristallo appoggiato su un tappeto bianco a pelo lungo; sulla sinistra una libreria a parete e in fondo due enormi e luminose finestre che, dietro alle tende, lasciavano intravvedere il traffico della via antistante.
I modi, l’abbigliamento e la parlata tradivano la sua piemontesità doc.
Mi offrì da bere ma, fieramente astemia, rinunciai; poi iniziò con una raffica di domande.
Enzo gli aveva parlato di me ma, secondo lui, non aveva sottolineato abbastanza la mia giovinezza; me lo disse rimarcandolo, come rappresentasse un problema, una mancanza di esperienza. Mi disse anche che aveva un giro di amici coi quali saltuariamente organizzava delle scopate di gruppo; siccome alcuni erano amanti di trans e trav, gli sarebbe piaciuto introdurne una nel gruppo. Ovviamente, l’ingresso non era scontato e i requisiti erano chiari: pulizia, serietà, educazione, discrezione, cultura e una certa indecenza.
Quindi portò la discussione sugli aspetti più spinti: mi disse che era al corrente della mia passione e che gli sarebbe piaciuto darmi un “sostegno”; secondo lui, il mio desiderio di essere disciplinata mi rendeva adatta al ruolo che cercava, in parole povere, l’oggetto per i porci comodi dei suoi accoliti.
Comunque, di fronte alla sua proposta, risposi di sentirmi all’altezza, anche se un po’ intimorita.

A quel punto mi chiese di raccontargli le mie esperienze principali. Come ad un colloquio di lavoro, gli descrissi alcuni episodi della mia adolescenza e poi passai alla storia con Maurizio e Paolo; quando gli raccontai che i due mi fistarono con un piede mi sembrò particolarmente intrigato.

Rimase in silenzio per qualche istante, poi, chiedendo scusa, si allontanò nella stanza a fianco.
Nel frattempo mi guardai attorno: la casa era sicuramente arredata con molto gusto e attestava una certa agiatezza. Un po’ nervosamente, mi sistemai il vestito: la gonna nel frattempo si era decisamente sollevata, lasciando in vista il reggicalze; forse avrei potuto abbassarla un po’, ma l’idea di essere così sexy in casa di uno sconosciuto mi eccitava.

Luigi ritornò con un grosso dildo nero che, con una certa impassibilità, appoggiò sul tavolo.
I suoi lunghi silenzi mi mettevano a disagio e mi costringevano a fare interventi alle volte un po’ scomposti. “Interessante…” fu l’unica banalità che riuscii a dire, sorpresa da quel fallo enorme.
“Immaginavo che ti sarebbe piaciuto.”. Una nuova pausa.
“Per favore, dovresti metterlo dentro.”
La sua perentorietĂ  assieme alla sua signorilitĂ  mi confondevano; mi stava mettendo alla prova?
Come ad un esame, ondeggiando sui tacchi a spillo, mi avvicinai, presi il pesante dildo e lo appoggiai sullo scalotto della libreria, così come mi aveva raccomandato. Lui restò a guardarmi seduto sul divano di fronte. Alzai la gonna e mi scostai le mutandine. Fece un cenno e poi sussurrò “Sfilale…”.
Stavo tenendo la parte della ragazza imbarazzata, ma in cuor mio non vedevo l’ora di mostrargli quanto ero troia. Così lo assecondai.
Poi, un po’ goffamente, mi sedetti sul cazzo di gomma. Forse la situazione, forse la dimensione del dildo o forse il fatto che non fossi lubrificata, ma la cappella non riuscì ad entrare. Mi allargai con entrambe le mani ma non ci fu niente da fare. “Solitamente non mi capita” sussurrai. Ero imbarazzatissima: se era una prova, stavo fallendo.
Fortunatamente fu lui a prendere in mano la situazione allungandomi una salvietta e un tubetto di gel che aveva portato assieme al dildo. Mi girai e cercai rapidamente di cospargerlo sul fallo.
“Fai con comodo…” mi suggerì con un mezzo sorriso.
Lo lubrificai tutto, fino alla base; scorrendolo con le mani mi resi conto che quel dildo era ancora più grosso del mio e questo mi intimorì un po’; ma dovevo dimostrare che non ero una principiante, così lo appoggiai sul mio buchetto e spinsi; la cappella entrando me lo allargò fino, quasi, a toccare le ossa del bacino; senza dubbio era l’oggetto più grosso che avessi ficcato; mi fermai un attimo e poi mi lasciai lentamente scivolare. Ogni tanto mi fermavo, lo sfilavo per qualche centimetro e poi tornavo a scivolarci sopra. Per fortuna potevo contare su un ano molto dilatabile, diversamente mi sarei fatta male.

Il suo sguardo intenso e curioso mi stava eccitando, così iniziai lentamente a fottermi.
Luigi, poco dopo, si alzò e si avvicinò.
“Va bene…”; mi accarezzò la schiena per poi mettermi una mano sul culo.
Con l’altra mi toccò il cazzo, ormai duro, scappellandomelo. Mi stava valutando come avrebbe fatto con un a****le.
Ricordo il suo sguardo e il suo respiro affannoso da vecchio depravato.

Poi, dopo essere ritornato sul divano mi comandò di continuare a scoparmi e masturbarmi fino a sborrare.
Inizialmente mi limitai a muovere lentamente la mano; ma l’eccitazione prevalse; un po’ la situazione, un po’ quel grosso dildo nel culo ma non riuscii a non godere e un minuto dopo ebbi un orgasmo notevole e schizzai la sborra sul marmo. Si rialzò e, tenendomi per una mano, attese che mi sfilassi il suo dildo dal culo. Poi mi allungò un altro fazzolettino.
Sempre con parole distaccate mi chiese se mi era piaciuto e se volevo tornare il sabato successivo.

Avevo il culo sfondato e mi reggevo a fatica sui tacchi a spillo. Non male come primo round.
Abbassai la gonna, sistemai la camicetta e, dopo alcune parole, ci salutammo.
Published by patriziatrv
6 years ago
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magenta100
magenta100 6 years ago
nice story
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patriziatrv Publisher 6 years ago
to andreuzzo : Grazie :heart:
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andreuzzo
andreuzzo 6 years ago
wow sempre piĂą troia
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indisciplinata
indisciplinata 6 years ago
ancora meglio quanto leggo i tuoi racconti eccitanti ... bacio!
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patriziatrv Publisher 6 years ago
to indisciplinata : CIao! come stai? Spero bene!
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patriziatrv Publisher 6 years ago
to ospitale2 : Grazie! :heart:
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patriziatrv Publisher 6 years ago
to arieles69 : In effetti! Sono stata piuttosto fortunata
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indisciplinata
indisciplinata 6 years ago
La mia troia preferita e tornata!
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indisciplinata
indisciplinata 6 years ago
Smaaaaaaaaaaaaaaaaakkkkk!
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ospitale2
sei sempre grandissima… :wink:
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ospitale2
Se sempre grandissima… :wink:
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arieles69
arieles69 6 years ago
che bel racconto   molto sexy  sarebbe bello avere un maestro come quello
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