A CASA DI AMICI...NUDA COME SALOME'!

Qualche tempo fa venni invitata ad una festa in maschera da una mia amica di vecchia data, Michela, che con suo marito condivide con me la passione per l'Antico Egitto e il Mondo Arabo: Ci eravamo conosciute nel corso di un viaggio nel Paese dei faraoni e da allora ci siamo regolarmente frequentati. Michela è una donna dal carattere molto socievole, che ama circondarsi di molte persone, anche diverse fra loro, tutte particolarmente entusiaste e volitive.
Per quella festa, battezzata "Le Mille e una Notte", a noi donne toccava naturalmente giocare il ruolo dell'odalisca o al contrario quello della "tutta velata da capo a piedi" ossia col burqa, salvo poi scoprirsi con pochi indumenti addosso, come ci trovassimo in un accogliente harem!
Erano presenti diverse coppie, dai 30 anni in sù, e qualche single, compresa me, di qualche anno più avanti. Gli uomini parevano tutti uguali nei loro caftani quasi unicamente bianchi, mentre le donne, tutte truccatissime con pesante uso di kajal sugli occhi e bigiotteria varia sul corpo, a partire da orecchini enormi e coloratissimi, collane e perfino cavigliere sembravano più battone da periferia che femmine della buona borghesia, quale erano per censo. Io avevo scelto di presentarmi con una lunga e aderente gonna verde, spaccata sui fianchi, da baiadera anni '30, calzari con tacco e top rosso fuoco minuscolo e strizzato sulle tette, avvolte da un elegante reggipetto a balconcino nero di pizzo. Sfoggiavo anche io due anelloni lucenti come orecchini e per l'occasione "speciale" avevo deciso di presentarmi con una vaporosa parrucca di capelli ramati che mi scendevano fin quasi a toccarmi il sedere. In poche parole, sgualdrina pure io, ma di lusso!
L'atmosfera della serata, tra una bevuta e una sorpacciata di dolci, per lo più baklava turchi, si stava ammosciando, perdendosi in banali chiacchiere di circostanza quando non di pettegolezzi sulle nostre conoscenze reciproche, come accade quasi sempre in questi casi, finchè...la PADRONA DI CASA, ossia la mia amica Michela, elegante e sexy nei movimenti più che nel fisico, slanciato ma privo di curve soddisfacenti, chiese il silenzio di tutti e fece sgomberare il salone chiedendoci di sistemarci a cerchio. In quel preciso istante irruppe a tutto volume spandendosi rumoroso e coinvolgente un classico motivo di belly dance, scandito da mani sapienti al tamburo...l'ambiente si trasformò in breve in una taverna araba dal suono ossessivo e martellante.
Sapevo che Michela da anni seguiva corsi di danza del ventre ma non avrei mai immaginato che volesse offrirsi in pasto a noi, suoi ospiti. nella veste poco pudica di ballerina seminuda, ondeggiando il suo corpo per la gioia dei convenuti..rimasi a bocca aperta quando la vidi spuntare dalla porta in " mise " piuttosto scollacciata seppure molto convenzionale, costumino argentato dozzinale e confezionato ad uso e consumo di un pubblico poco esigente in quanto ad accensione sul sexy! Comunque la Signora prese a muovere passi di danza, cercando di seguire il ritmo della musica, e fioccarono i primi applausi, dapprima itimidi poi più incalzanti, quasi a voler significare.."Hai voluto fare la FIGA, allora datti da fare!". Ma lo show stentava a decollare, il suo sculettare molto scolastico, da principiante e non da pantera mangiauomini, rischiava di rivelarsi un flop..quando , complici anche alcuni bicchieri di vino in più, decisi di lanciarmi pure io nella mischia, affiancandola al centro della sala, improvvisando passi di danza più audaci e promettenti, ancorchè poco legati alla vera belly dance! Gli applausi si fecero via via più generosi e qualcuno tra gli invitati cominciò ad arrischiare richieste più spinte nei nostri riguardi..colsi negli occhi della povera Michela un misto di imbarazzo e di orgoglio ferito, infatti era ben consapevole di non potermi seguire nel mio "numero " che andavo improvvisando proprio a casa sua, sostituendola come "prima donna" della serata. Di lì a poco infatti si fece da parte, stampandosi sul viso un sorriso tirato che suscitò l'ilarità o la commiserazione, a seconda della simpatia nei suoi confronti. A quel punto sapevo di giocarmi la mia reputazione di "donnaccia" pronta ad approfittare di ogni situazione per mettersi in mostra, ma non mi importava assolutamente nulla e, incoraggiata dai battimani fattisi frenetici, trasformai in breve quel ballo "orientale" in un ben più prosaico ed accattivante spogliarello, sciogliendo il nodo della mia gonna che crolloì al suolo, facendomi rimanere in perizoma bianco trasparente, talmente minuscolo da sembrare un francobollo! L'entusiasmo dei maschietti andava crescendo sempre di più, mentre le loro compagne mi osservavano con disprezzo, ma non potevano che abbozzare, memori di non poter passare per bacchettone e in fin dei conti invidiose di non essere al mio posto lì, in quel momento hot! Non potevo certo fermarmi, ero eccitatissima, avvolta da una tempesta di passione..finalmente davo sfogo a quello che avevo sempre desiderato, concedermi nuda di fronte a tanti sconosciuti, destando il loro interesse e la loro emozione. Scuotendo la parrucca con selvaggia violenza ed arcuando il mio corpo alla ricerca delle posizioni più sexy ed intriganti come una vera stripper professionista mi liberai del top e sbattei in faccia a tutti il mio bellissimo, prezioso reggipetto a balconcino, di cui andavo tanto orgogliosa..udii in sottofondo una voce che diceva "non sarebbe il caso di farla smettere, prima che si tolga proprio tutto". Nessuno le diede retta, anzi la zittirono con stizza, suggerendole di voltarsi da un'altra parte se proprio non voleva assistere alla mia "deflorazione pubblica". Sudata e incerta sul da farsi - in realtà non ero proprio una verginella ma non ero neanche una scafata professionista - fui aiutata da uno dei presenti che si avvicinò a me e con fare molto gentile mi domandò "Posso?2, intendendo slacciarmi il reggipetto..Annui entusiasta e quando me lo ritrovai tra le mani presi a farlo roteare come una autentica stripteaseuse d'altri tempi. Infine lo lanciai lontano, sulle teste dei miei fans e con orgoglio quasi sprezzante protesi in avanti, più che potei , le mie tette rigonfie, con i capezzoli divenuti così turgidi da sembrare chiodi di ferro. Mi rimaneva indosso il solo perizoma, estremo baluardo della mia intimità , ma ero ben consapevole di voler offrire anche quel mio minuscolo lembo di stoffa alla goduria collettiva, anche di chi non condividea l'idea. Presto fatto, lo calai facendolo scivolare lentamente dalle gambe e lo trattenni tra i piedi per lunghi istanti tra le grida di approvazione di quasi tutti - comprese alcune delle femmine presenti, solo ora coinvolte nel profondo e solidali con me - sollevandolo trionfante per portarlo alla bocca e stringerlo con passione tra i denti. Sentivo il mio umore caldo sgorgare dalla vagina e impregnare così il morbido mio ciuffetto di peli scuri, ritagliati e molto curati. Sparii e non rividi più la mia ex amica Michela!!!