La cameriera dell'hotel - 4
Dopo l’incontro con James, la Carrington ha dato a Silvia appuntamento per le 17 per andare a misurare della lingerie adatta alla sua età e lei è tornata nella sua cameretta sia per riposarsi sia pe cambiarsi.
“Vedi mia cara, ora andremo in un negozio all’interno di un centro commerciale dove troveremo Lisa. Lei è una ragazza che studia all’università e per tre ore al giorno lavora part time in quel negozio di intimo. Lei dà una grossa mano perché conosce tanta gente e se possibile fa acquistare le collezioni che in altri negozi non hanno perché si tratta di indumenti non comuni e di marca. Quindi ora capisci perché ho collezioni di intimo esclusive ed anche molto molto erotiche, roba da far arrapare sia maschi che femmine!”
Ma subito dopo sentimmo un rumore insolito nelle scale; era Federica che era scivolata sui gradini e quando accorremmo era dolorante alla caviglia tanto da non essere in condizioni per andare ad aprire il negozio.
Nel centro commerciale c’erano molte persone ed era la classica situazione in cui è facile che qualcuno toccasse le ragazze e le donne nelle zone erogene.
La donna e la ragazza appena entrate hanno notato la folla che passeggiava nei corridoi e mentre guardavano una vetrina Silvia ha sentito all’improvviso un leggero tocco sui glutei ma ha deciso di non fare niente e sopportare però a quel pizzico, subito dopo, è seguita una generosa palpata. Con grande meraviglia, voltandosi, i suoi occhi hanno trovato solo due signore che chiacchieravano ed una ragazza che a prima vista avrebbe potuto avere l’età di una studentessa come lei e le è sembrata eccezionalmente bella, quando questa ragazza si è accorta dello sguardo di Silvia, le ha sorriso con aria stupita e la cameriera è stata attratta dal quel viso sorridente con dei grandi occhi grigio verdi.
Silvia imbarazzata si è rigirata e non ha detto niente alla sua direttrice inoltre non ha pensato più all’accaduto.
Le due camminando come le altre persone della folla, sono arrivate davanti alle ampie vetrine del negozio di lingerie. All’interno si vedevano due commesse muoversi rapidamente perché sapevano come fare con le clienti tra i vari settori della biancheria, dei costumi da bagno, dei reggiseni esposti, delle mutandine, dei perizomi, delle calze, ecc.
Improvvisamente è apparsa oltre il vetro della vetrina la ragazza che l’aveva fissata e, dopo uno scambio di sguardi non intensi la porta si è aperta e la ragazza ha invitato la Carrington ad entrare insieme a Silvia che non si è lasciata sfuggire l’occasione per osservare quella bellezza con calma. Quella bella ragazza era alta quasi quanto Silvia, aveva lunghi capelli neri che le cadevano sulle spalle ed indossava un vestito nero, corredato di calze in tinta molto leggere e di un paio di stivali in pelle alla moda con la pelle ricoperta di brillantini.
Silvia è rimasta sorpresa nel vederla ed ha avuto un attimo di smarrimento ma a toglierla da qual momento di incertezza la commessa si è avvicinata a lei con fare cortese “Salve! Posso esserti d’aiuto?”
La Carrington si è subito intromessa come se la cliente da vestire fosse lei ed alla ragazza dagli occhi verdi con un sorriso e con gentilezza ha detto ”Sì, sto cercando una qualcosa un po’ ‘particolare’ per lei”
La commessa ha annuito a confermare che la richiesta poteva essere soddisfatta ed è anche arrossita forse per l’evidente imbarazzo di mostrare qualcosa di ‘particolare’.
In quel momento si è immaginata con lei a scegliere i suoi indumenti intimi, di vederseli addosso ed eccitarsi.
Con tono professionale Silvia ha sentito dire “Certo, mi dica!? Pensava ad un completino? Per la ragazza? Una terza di seno, dico bene?”
Ha risposto sorridendo ”No, una seconda. Vede, cercavo qualcosa di … insolito… un po’….” ed ha fatto una breve pausa e poi abbassando il tono ”un po’… provocante. Per fare una sorpresa, ecco” ed è stata accompagnata nel reparto dove teneva la biancheria più erotica e le vengono mostrati un paio di completi in pizzo nero ed anche un altro in seta rossa.
La fantasia ingenua della apparentemente severa direttrice si è s**tenata immaginando la sua cameriera avvolta da quei capi mentre Silvia, con le scarse esperienze lesbo fatte ma sufficienti a far muovere la sua fantasia, aveva non vedeva alto che quella ragazza che le ritornava in mente più volte.
La Carrington ha preso i vari capi che la commessa continuava a mostrarle, sempre più audaci, sempre più verso il porno ed è andata nel camerino per provarli tirandosi dietro Silvia che avrebbe fatto da modella.
“Francesca!” si sentì chiamare. Era la collega della commessa che chiamava la meravigliosa collega che assisteva negli acquisti la Carrington e Silvia.
Ora le due conoscevano anche il nome di quella splendida ragazza. Quella voce ha riportato Silvia alla realtà dal suo sogno erotico facendole avvertire l’umido fra le gambe sotto la mini gonna
”Dimmi!” ha risposto Francesca sorridente
“Ormai è ora di chiudere, io vado. Ci si vede domani? Le chiavi sono vicino alla cassa. Ricordati di mettere il lucchetto alle serrande quando finisci!”
“Ok, ciao, buona serata e divertiti con il tuo boy!”
Rivolgendosi a chi era dentro lo spogliatoio ha poi detto “Mi spiace farvi rimanere qui più del previsto!”
“Oh, non ti preoccupare. Posso darti del tu, sì?” ha azzardato la Carrington e si sono sentite le serrande che venivano abbassate oltre la metà verso terra a circa mezzo metro in modo che da fuori non si vedesse ciò che accadeva dentro.
Nella tendina dello spogliatoio c’era uno spiraglio e si poteva vedere dentro. Silvia aveva le tette sorrette da un reggiseno nero trasparente che mostrava i capezzoli appuntiti segno di eccitazione, mentre più in basso un perizoma ridottissimo lasciava trasparire la sua figa non ancora depilata. Per lei era un sogno poiché si vedeva bellissima allo specchio, con un culo perfetto, sodo e molto invitante.
“Scusami, visto che siamo sole, ti dispiace se esco? Magari mi dai un consiglio”
“Certo, dammi pure del tu” ha risposto la commessa la quale senza dare il tempo di rispondere, ha tirato la tenda e la cameriera è uscita dalla cabina con il benestare della direttrice dell’hotel.
Silvia era splendida, con il completino trasparente che avvolgevano le sue forme di ragazza giovane con la pelle liscia, le tette che parevano abbondanti e sode ed i capezzoli duri per l’eccitazione.
La commessa le ha detto “Mi sembra di averti già visto da qualche parte ma non ricordo dove. Forse ti ricordi tu di me. Io sono una delle modelle che sfilano spesso indossando reggiseni e culottes per varie sartorie specializzate e più di una volta sfilo nuda come se avessi dell’intimo addosso. A te ricorda qualcosa?”
In un millesimo di secondo Silvia ha realizzato tutto, si è ricordata di una ragazza che aveva visto su un sito internet uscita in passerella con dipinti sulle tette e sui glutei nonché sul davanti un reggiseno ed una culottes di colore celeste. A vederli sembravano veri ma in realtà era solo dipinti; la novità presentata era in effetti un tatuaggio adesivo finissimo che si applicava e che dava l’idea di un prezioso indumento intimo che andando a toccare non esisteva.
Ripresasi dalle immagini passate in testa in qualche millesimo di secondo, Silvia è rimasta letteralmente a bocca aperta ed ha avvicinato le mani alle sue tette con la scusa di aggiustare le coppe affinché accogliessero meglio la mammella. Francesca ha toccato lateralmente le tette e le ha sfiorate passando per i capezzoli capendo all’istante che Silvia era eccitata ed ha detto ”A me pare ti stia benissimo. Sei un sogno”
“Il mio nome è Silvia ed il tuo?”
“Il mio è Francesca”
“Da dove vieni? Hai una pronuncia strana molto piacevole e bella”
“Sono italiana, studio in una scuola superiore e vivo là. Sono qui per imparare la lingua inglese ed anche vedere il mondo in modo diverso”
“Sei fortunata. Io sono stata spesso in Italia e conosco le spiagge più rinomate della Sardegna e ne sono rimasta innamorata perché c’è poco da dire, sono incantevoli”
Nello scambiare queste frasi Francesca le ha preso le mani e l’ha guardata maliziosamente senza dire una parola fino a portarle a coppa sulle sue mammelle che ha trovato essere di piacevole consistenza.
Come presa da una forza inconscia, Silvia ricambiato il gesto e la commessa ha accolto volentieri quelle mani che ha mosso con movimenti rotatori. Francesca ha lentamente avvicinato le labbra al reggiseno di colei che le stava davanti leccando intorno ai capezzoli.
La signorina Carrington osservava la scena e si è seduta su una poltroncina, ha sollevato la gonna, ha aperto le gambe ed ha passato il polpastrello del dito medio sul tessuto del perizoma.
Francesca ha proseguito la sua azione nell’accarezzare la testa di Silvia spingendola contro di lei in modo che le prendesse in bocca un capezzolo per volta, scostando il reggiseno, per poterli succhiare con le labbra e stuzzicarli con la lingua.
Fra i mugolii Francesca le ha detto “Così, piccola, così! Sei bravissima e saporitissima. Fin da quando ti ho visto che guardavi le vetrine sapevo che ti saresti offerta a me”
Per Silvia è stato un flash back “Chissà se è stata lei a palparmi!”
Anche Silvia si è data da fare. Non le importava più ciò che era accaduto e succhiava e leccava i capezzoli e le tette di Francesca che stringeva fra le mani e nel contempo sentiva colare piccoli rivoli di piacere lungo le sue cosce ed anche quello contribuiva ad eccitarla maggiormente davanti ad una sconosciuta e di più ancora perché la Carrington osservava attentamente la scena sgrillettandosi avendo scostato di lato il piccolo triangolino del perizoma.
Con la bocca e con le mani Silvia è andata ad inginocchiarsi davanti alla figa lucida di Francesca nascosta solo dal perizoma.
La direttrice era presa in pieno dal piacere ed aveva la bocca aperta per respirare facendo dei mugolii ed aveva la testa ora da un lato ora dall’altro ed anche all’indietro, le gambe sollevate e tese mostrandone quanto fossero belle con la cucitura sul retro.
“dai, Silvia, leccala!” ha detto la donna e la ragazza ubbidendo ha messo sulla figa il volto e le labbra e si ha impregnato la bocca del profumo, poi ha scostato il perizoma e, guardando il quel sesso, lo ha sfiorato con la mano.
“Sdraiati sulla moquette!” mi detto Sally Carrington con un tono che non ammetteva repliche stando seduta con le gambe aperte mostrando la sua figa con il perizoma scostato di lato.
Silvia ha ubbidito e si è distesa sul pavimento del negozio con la fighetta esposta e grondante, le gambe aperte ed il volto verso l’alto.
La donna le ha sorriso “Troietta!” ha detto ” Adesso leccala bene!”
Ubbidendo ancora una volta, Silvia ha leccato quella bella fighetta che ha subito risposto inondando il suo viso col il profumo di figa spargendo i suoi umori che già erano abbondanti sulle sue labbra sporgenti, inoltre ha visto anche il clitoride già gonfio e grosso di lunghezza fuori dal normale. Per leccarle l’interno coscia ha aperto le labbra ed ha proseguito con la lingua sulle grandi labbra della figa girando intorno al clitoride mentre Francesca tremava e ansimava chiedendo di leccarla ancora.
Silvia senza dirle niente ha preso in bocca di colpo il clitoride succhiandolo. Era più grosso e lungo dei tre delle sue amanti che aveva visto in precedenza, le è anche venuto in mente di chiedere qualcosa sul raggiungimento di quella grandezza ma era troppo presa ed ha proseguito a succhiare e leccare mentre la figa che aveva davanti a disposizione pulsava e stillava umori. Per raccoglierli ha infilato la lingua dentro sentendola calda ed ha proseguito fino a saziarsene fino a credere di essere un tutt’uno con quella ragazza della quale conosceva appena il nome.
I mugoli di Francesca sono aumentati insieme a quelli della direttrice che assisteva con gli occhi fissi sulle due ragazze. Mentre le due erano imepgnate a leccarsi e baciarsi la Carrington ha preso un vibratore da borsetta e lo ha messo in funzione passandolo sulle sua figa soffermadosi sul clitoride aumentando di molto il piacere ed i suoi gemiti che si sono uniti a quelli delle due giovani bellezze tutte incuranti che si sentissero all’esterno del negozio.
Francesca si teneva strette le tette con le mani e giocava coi capezzoli passandoci sopra le unghie mentre emetteva gridolini di piacere sempre più acuti.
A Silvia piaceva leccarle la figa, la bocca ed i capezzoli ed ha anche azzardato a leccarle il buchino posteriore facendo la spola con la lingua piena del sapore della giovane figa.
La direttrice osservava meglio la scena in uno specchio che rifletteva l’immagine delle due ninfette solo parzialmente ma giusto la parte del sesso di Francesca.
È stato così che è venuta furiosamente, agitandosi, tremando, allungando le gambe e aprendo la bocca ma soffocando le sue urla e permettendomi di berla ancora fino all’ultima goccia mentre la signora Carrington si è avvicinata a lei per baciarla infilandole la lingua in bocca proprio in quel momento, forse per limitare le urla di piacere di Francesca.
“Adesso tocca a te puttanella” ha detto rivolta a Silvia, sollevandosi e andandosi a posizionare carponi di fronte alla sua dipendente sotto lo sguardo ancora sognante di Francesca. La donna le ha aperto le gambe ed ha guardato la fighetta colante come fanno le bestie con le femmine.
“Ma brava!” ha detto divaricando al massimo le gambe della giovane stagista “senza mutandine stai proprio bene, sei di gran lunga meglio!” e le ha fatto un sorriso malizioso avvicinando il viso alla fighetta per leccare prima gli umori sulle cosce, il resto lo ha raccolto dalle grandi labbra labbra e dal clitoride non disdegnado rapide inserzioni della lingua nel profondo della piccola vagina.
La donna era una maga con la lingua; sapeva far impazzire Silvia che già godeva molto anche a causa del trattamento fatto ai capezzoli duri, alla penetrazione con quella lingua morbida ma tesa e, per rendere Silvia più sua servetta, le tirava i capelli per reclinare la testa all’indietro ed ansimava.
Improvvisamente le ha allargato le grandi labbra con una mano e con l’altra l’ha penetrò vigorosamente infilando due dita dentro fino in fondo.
Non aspettandosi una penetrazione simile, Silvia ha lanciato un urlo ma lei non si è preoccupata e si è stesa accanto muovendo le sue dita velocemente affondate nella vagina “Sei la mia troietta, adesso devi venire!” ed ha rincarato la dose affondando ancora di più.
La donna non accontentandosi a quella introduzione ha messo anche un terzo dito dentro e tutte tre le dita sbattevano contro le pareti facendo venire a Silvia la voglia di esplodere.
Quando la ragazza ha avuto l’orgasmo è venuta abbondantemente urlando il suo piacere e la Carrington si ha leccato le dita ed anche Silvia, che era andata a toccarsi la figa per raccogliere un po’ dei suoi umori, ha fatto la stessa cosa.
Silvia non ha avuto tempo di iprendersi perché la Carrington l’ha tenuta sveglia con “Francesca, se ieri eri alle sfilate forse ti ho visto. Tu con chi eri?”
“Ero con una amica”
“Ora ricordo bene. Tu eri quella ragazza bellissima e molte di noi hanno parlato di te. Di belle fighette ce n’erano tantissime e tutte pronte e disponibili ma tu avevi qualcosa di speciale. Sai quante ti avrebbero scopato sul momento? Eri arrapante ed eccitante. Molte di noi senz’altro avevano la figa calda e bagnata e si sarebbero fatte leccare da te. Potremmo incontrarci e te le potrei presentare, che dici?”
Francesca ha annuito e poi le tre si sono rivestite e si sono scambiate i numeri di telefono essendo diventate buone amiche di sesso pronte a darsi in ogni occasione.
Alla chiusura del negozio Silvia e la sua direttrice sono tornate all’hotel con i bustoni della lingerie acquistata e dopo cena lei è andata a dormire stanca dopo una giornata intensa che aveva stravolto ancora una volta la sua vita di giovane studentessa. Da quella sera lei non avrebbe più dormito nella sua solita cameretta ma in una stanza ricavata chiudendo una porta di una suite. Così aveva deciso la sua direttrice e non le era sembrato vero perché era un bellissimo ambiente e c’era anche un letto molto comodo. La suite era formata da due ambienti dotati entrambe di bagno separati all’occorrenza da una porta che qualla notte era chiusa. La chiave era nelle mani della Carrington ed a Silvia ciò importava poco perché non aveva intenzione di aprirla per curiosare.
Alle 22:30 la ragazza era a letto e si è lascita andare ad un sonno ristoratore però in piena notte Silvia è stata svegliata dalla porta della camera dell’hotel dove l’amante sua direttrice l’aveva trasferita per poter stare molto meglio. Infatti quella porta era stata sbattuta ed erano seguite delle voci ovattate. La ragazza ha delle voci. Lei ha allungato una mano ed ha guardato l’orologio ed ha visto che era passata da poco la mezzanotte. Il giorno appena finito era stato pesante avendo lavorato e per di più fatto sesso praticamente senza tregua, era anche conscia che aveva scoperto tantissimi lati del fare sesso e soprattutto aveva scoperto che stare zitta fare ciò che le veniva comandato era molto molto piacevole ed anche comodo. L’esperienza con James e Sally per la prima volta l’aveva portata ad ingoiare sborra e lei ne era rimasta soddisfatta, non era poi una così terribile esperienza e di sborra ne avrebbe ingoiato volentieri anche altra ma questo alla Carrington non l’ha detto.
Quel risveglio brusco in piena notte Silvia non l’ha gradito. Il letto in cui era distesa era di gran lunga molto migliore di quello di casa sua e già cominciava a pensare che avrebbe dovuto lasciare l’hotel e ritornare a fare la studentessa e quel pensiero non era certo eccitante.
La camera in cui si era trasferita Silvia era estremamente lussuosa con un grande letto, chaise longue e luci soffuse. Tutto l’hotel era bello ed aveva un aspetto lussuoso dato da quadri di valore alle pareti, luci soffuse nelle camere, candele profumate nei bagni. Anche la suite dove Silvia alloggiava era fatta così ed aveva anche una porta comunicante in modo che potesse essere un piccolo appartamento per una famiglia. La signorina Carrington si era davvero presa cura di lei anche se la stava facendo lavorare molto.
Le voci che avevano svegliato la ragazza nel mezzo della notte provenivano proprio da dietro quella porta che, come molte altre, era insonorizzata rendendo le voci molto ovattate.
Quella notte il rumore delle voci continuava a passare da quella porta seppur attenuate.
Poiché si era svegliata, Silvia ha deciso di andare in bagno per liberarsi dell’orina.
Mentre lasciava il bagno per rientrare nel letto dalla porta sono arrivate delle risatine e le è venuta voglia di origliare pertanto si è avvicinata in punta di piedi ed ha premuto l’orecchio contro l’anta.
Ciò che ha sentito è stato un respiro affannoso e dei rumori sessuali ben chiari.
Nel sentirli la ragazza si è detta che qualcuno era fortunato a fare sesso.
Lei stava per tornare a letto quando le voci si sono trasformate in gemiti e mugolii poco definiti e si è sentita costretta dalla curiosità a tornare ad origliare premendo ancora di più l’orecchio per essere più partecipe dell’azione che si svolgeva dall’altra parte dell’anta.
Per poter origliare meglio, Silvia si è seduta a terra sulla moquette ed ha iniziato a toccarsi facendo scivolare la mano sotto il perizoma appena acquistato trovando subito il clitoride che immediatamente titillato andando di pari passo con i rumori di coloro che stavano facendo sesso all’insaputa di chi li stava ascoltando. Infatti il ritmo della coppia con il passare del tempo è aumentato e di conseguenza anche il volume dei gemiti. Il clitoride di Silvia era di nuovo eccitato e chiedeva altre attenzioni che la giovane ha dato ed ha sentito che il suo orgasmo stava crescendo. In effetti in tutto il giorno, nonostante fosse stata coinvolta in molte sessioni di sesso, lei non era mai venuta e le altre signore, con cui aveva fatto sesso, , si fermavano quando si accorgevano che sarebbe andata oltre il punto di non ritorno evitando che avesse qualche orgasmo.
Silvia aveva già capito che era molto più facile avere l’orgasmo infilando due dita nella sua figa bagnata andando anche a cercare un punto particolare che le donne adulte dicevano essere il punto G.
L’orgasmo saliva ancora perché le urla della sconosciuta dall’altra parte della porta la eccitavano sempre di più fino a quando ha fatto un urlo particolare che si è spento nella bocca aperta ed è stato quasi contemporaneamente che Silvia ha raggiunto il suo apice emettendo un grido, arcuandosi e stringendo uno dei capezzoli tra i polpastrelli. L’orgasmo di potenza a lei fino a quel momento sconosciuta si era impossessato del suo corpo facendola vibrare, scuotere ed agitare le gambe senza che lei comandasse quei movimenti.
“Merda!” ha pensato nel rendersi conto che forse la coppia nell’altra dovevano averla sentita.
Le voci dall’altra parte si sono smorzate e poi si è sentita una risata senza che la studentessa la sentisse, lei era stordita dall’orgasmo ed era tra le nuvole, doveva riprendere i normali sensi spenti per qualche minuto.
Silvia appena ritornata dalle nuvole si è alzata rapidamente ed è tornata di corsa a letto incredibilmente imbarazzata.
Silvia era sdraiata al buio respirando pesantemente sentendosi mortificata per ciò che era successo. Infatti il suo unico amorino avuto da studentessa timida delle superiori non l’aveva mai portata a quella che poteva essere una vita sessuale movimentata come quella di quel giorno. La cosa più vicina a qualcosa di osé che aveva avuto era stata il farsi sditalinare dal suo amorino di cui aveva una cotta quando era in seconda liceo.
Pensando se la coppia avesse avvertito la sua presenza alla porta le è venuto da chiedersi come avrebbe potuto guardare i due uscendo dalla stanza oppure per fare le pulizie aprendo con il pass par tout e trovarli a letto. A quel quesito non ha saputo darsi una risposta.
Sono passati alcuni minuti e la sua mente era un vortice di domande e di risposte anche contrastanti per l’eccitazione ed anche per l’imbarazzo che tardava a sparire.
Quando si è messa di fianco con gli occhi aperti è riuscita a distinguere la porta comunicante ed ha notato il candore di un foglietto di carta che è stato spinto sotto la porta.
Silvia ha trattenuto il respiro, non sapeva che fare e l’emozione è salita alle stelle facendole trattenere il respiro ed ha aspettato qualche secondo prima di alzarsi silenziosamente dal letto e recuperarlo. Tornata a letto ha acceso l’abatjour ed ha aperto con mani tremanti il foglio su cui a penna nera, scritte con precisione, c’erano le parole “Se ti piace quello che hai sentito, perché non vieni da noi?”
Tutto avrebbe immaginato Silvia ma assolutamente non quello che c’era scritto, sicuramente non un invito ad unirsi a loro. Nel leggere il foglietto il suo cuore si è messo a battere all’impazzata e la sua fighetta pulsare al pensiero di essere già dall’altra parte.
Come se fosse stata comandata si è levata dal letto, ha indossato una vestaglia leggera, quasi trasparente, comprata dalla direttrice per lei proprio poche ore prima, si ha messo la chiave della stanza in tasca e si è avvicinata alla porta d’ingresso per guardare dallo spioncino. Ha visto il corridoio poco illuminato e senza traffico di persone. Ha fatto un profondo, ha aperto la porta uscendo nel corridoio lasciando che la porta si chiudesse delicatamente dietro di lei ed infine si è spostata verso la porta successiva. Temendo terribilmente di essere scoperta dalla direttrice è rimasta lì per qualche secondo ad ascoltare eventuali movimenti di persone, poi ha alzato la mano destra ed ha bussato lievemente. In quei brevi momenti si è chiesta cosa stesse facendo e si è risposta che non era da lei comportarsi come una ninfomane. Si è chiesta anche se le persone che avrebbe trovato sarebbero state grasse o violente ma ormai il desiderio di assecondare quell’invito aveva preso il sopravvento sui suoi dubbi e la mano ha ribussato ancora dolcemente.
Al silenzio si è sostituito un rumore indefinito dall’altra parte ad indicare che qualcuno si stava avvicinando alla porta ed infatti ha visto la maniglia ruotare. La giovane cameriera ha trattenuto il respiro per un istante che sembrava un secolo mentre la porta si apriva leggermente facendo apparire un paio di scuri occhi femminili. La porta si è aperta ulteriormente e davanti a lei c’era una donna minuta sui trentacinque anni, capelli castano chiaro, che indossava un abito da hotel.
“Ebtra “ le ha detto con un sibilo a voce bassissima.
Silvia ha guardato verso il corridoio ed è entrata mentre l’altra apriva completamente la porta per farla entrare e seguirla all’interno e dire “Mi dispiace per aver ascoltato. Di solito non faccio cose del genere”
La donna che le aveva aperto si è voltata e le ha sorriso “Nono preoccuparti, ci piaceva il pensiero di te lì dietro la porta” ed ha indicato la porta chiusa che divideva le due stanze della suite.
In quel momento si è aperta la porta del bagno ed in piedi è apparso un uomo molto alto e ben fatto che si capiva essere appena uscito dalla doccia dai lunghi capelli bagnati indossante un grande asciugamano da bagno avvolto intorno alla vita. Vedere un altro uomo seminudo dopo non molte ore dopo James le ha fatto una certa emozione. Infatti Silvia ha sentito arrossarsi le sue guance tentando di distogliere gli occhi da quel fisico maschile statuario.
“Ciao” l’ha salutata mentre le passava accanto per andare sul letto per poi sdraiarsi sulla schiena e mostrare senza imbarazzo un rilievo considerevole sotto la ciniglia soffice.
La ragazza che le aveva aperto ha detto di chiamarsi Mel ed il bellissimo uomo Luke. I due si erano appena incontrati al bar dell’hotel. Lui ha detto di fermarsi in quell’albergo per tre giorni per il matrimonio di un amico.
Davanti a tale bellezza Silvia si è sentita ancora una volta in forte disagio perché Silvia all’una di notte era seduta nella camera da letto di uno sconosciuto il quel indossava una vestaglia e lei stava parlando con una coppia mai vista prima e per di più li aveva voyeristicamente sentiti fare sesso attraverso una porta.
Mel ha percepito il disagio della studentessa ed ha detto “Continueremo a divertirci. Puoi restare a vedere cosa succede oppure puoi tornar nella tua stanza. Non posso prometterti di tenere basso il rumore che faremo”
Silvia è rimasta sorpresa da quella dichiarazione e l’ha guardato meglio notando il suo viso fra il bello ed il puttaniere, sopracciglia forti e labbra carnose, petto largo, stomaco sodo steso con nonchalance sul letto. Sembrava divertito dall’intera situazione.
Silvia è riuscita a dire soltanto “Sto bene qui” e si è spostata goffamente in fondo al grande letto preferendo poi sedersi su una poltrona vicino alla finestra.
Mel le ha sorriso e le ha voltato le spalle affrontando Luke sul letto slacciandosi il vestito sul davanti lasciandolo cadere sul pavimento esibendo il suo corpo snello ed atletico. I capelli le arrivavano al centro della schiena e la pelle era di un incredibile color caramello che indicava la sua etnicità creola.
La cameriera aveva già visto ragazze nude ma vederla lì in piedi a pochi centimetri da lei le ha dato una diversa impressione.
Il e di Mel era sinuoso e nello spazio tra le cosce, Silvia ha visto la sua figa esibita affinché fosse vista dalla studentessa.
La ragazza stagista in hotel, non era mai stata attratta dalle donne se non fosse stata introdotta forzatamente al lesbismo la mattina del giorno prima dalla donna in carriera e la sua segretaria Daniela, però la vista di quella donna così sinuosa l’ha fatta bagnare all’istante mentre gli occhi osservavano ogni centimetro di quel corpo per più di una volta.
La piccola donna creola è strisciata lentamente sul letto a quattro zampe arrampicandosi sulle gambe di Luke. Quei movimenti sembravano studiati per esibire, se ce ne fosse stato bisogno, una bellissima vista della sua figa e del suo sedere con al centro un buchetto scuro creando in Silvia un misto di eccitazione e timidezza.
Mel ha denudato Luke levandogli l’asciugamano il quale era seduto contro la testiera del letto ed i capelli bagnati pettinati all’indietro. La posizione di Mel nascondeva alla vista di Silvia il corpo dell’uomo ma ha intuito che la ragazza avesse preso in bocca il cazzo poiché la testa si muoveva su e giù mentre gli occhi di Luke fisavano erano fissi sulla studentessa e non li distoglieva mai.
Nella posizione in cui si era fermata Mel, Silvia aveva la bellissima ed eccitantissima visione della figa che la attraeva come se fosse l’unico desiderio, segno che le lezioni con le donne del giorno prima iniziavano a fare effetto.
La studentessa era seduta e si era aperta la vestaglia facendo vedere che non era insensibile a quella scena di sesso. Infatti una mano aveva raggiunto le sue ancora incomplete tettine e si è ritrovata a titillare i capezzoli con le unghie non ancora lunghe come avrebbero voluto le donne del gruppo lesbico. L’altra mano si è infilata sotto il leggero e striminzito perizoma e le dita si sono dedicate all’esplorazione del clitoride ed anche la ricerca di sensazioni particolari tra le grandi labbra già ben umide. L’umidità che le dita hanno trovato era incredibile ma Silvia non ha dedicato neanche un attimo a guardarsi tra le gambe, non riusciva a staccare gli occhi da Mel e dalla sua figa esposta insieme allo scuro buchetto del culo.
Ad un tratto Mel ha sollevato lentamente la testa ed il corpo voltandosi a guardare l’ospite seduta in poltrona. Silvia ha colto il contorno delle tette che assomigliavano al resto del suo corpo, erano sode ed impertinenti ed ha anche visto, tenendo lo sguardo fisso su di lei, che la creola si era spostata in avanti finché non si è trovata cavalcioni sull’inguine di Luke per poter afferrarne il cazzo.
Il silenzio nella stanza era totale interrotto dai respiri tra cui quello profondo di Silvia che aveva la bocca aperta e dal rumore delle labbra della creola che aveva in mano il cazzo e se lo sfregava tra le sue grandi labbra sotto lo sguardo attonito e fisso della studentessa la quale si è sollevata dalla poltrona per levarsi la vestaglia ed ha abbassato il perizoma e si è seduta di nuovo completamente nuda. Con le sue mani si ha accarezzato le tettine godendosi le sensazioni del toccarle accompagnate da quelle che ne derivavano dalla vista bellissima dei due che si erano nel frattempo accoppiati con Mel che si sollevava e si lasciva cadere sul cazzo di Luke.
La sgrillettatata che Silvia si stava facendo l’ha portata all’orgasmo per la seconda volta in quella notte sfogando la voglia repressa venuta con le lesbiche mature.
Anche Luke stava portando Mel all’orgasmo e poco dopo la giovane dalla pelle un po’ scura è crollata sul maschio tenendo nella vagina il cazzo lasciandosi andare a tremori e profondi sospiri con mugolii
Qualcosa però sarebbe cambiato tra poco. infatti Luke Mel è scesa dal grembo di Luke esausta e si è abbandonata sul letto sulla schiena per riprendere i sensi. Il respiro di Mel era profondo ed affannoso, le sue tette si abbassavano ad ogni respiro e la vista era fantastica.
Luke si è alzato ed è andato a mettersi in piedi, orgoglioso del suo sesso eretto, davanti a Silvia la quale lo ha finalmente potuto vedere da vicino sembrandogli ancora più impressionante.
La giovane cameriera ha allungato la mano per metterselo in bocca sentendo il piacevole sapore della figa di Mel e si è anche piegata leggermente in avanti per mettersi la cappella completamente dentro. La grandezza di quel cazzo era tale che la ragazza si è sentita soffocare quando lui ha affondato quel sesso fino alla gola essendo lei totalmente inesperta di pompini e di cazzi. Luke capendo la difficoltà, ha estratto il cazzo per consentirle di r e poi è stata lei stessa a rimetterlo in bocca per succhiarne la cappella. Durante il lavorio sull’asta ed il glande, Luke teneva i globi delle tettine nelle mani a coppa ed a Silvia piaceva molto che lui le palpasse le tettine. Però senza nessun apparente motivo, Luke ha ritirato improvvisamente il cazzo dalla bocca, le sue forti braccia l’hanno afferrata per la vita, le ha allargato le gambe con i piedi e con estrema delicatezza l’ha penetrata nel culetto.
Silvia di ciò ne è stata felice essendo stata allargata per tutta la giornata precedente con vari dildo e dei plug anali che aveva portato dentro fino a quando era andata a dormire. Lei era così bagnata che gli umori stavano letteralmente colando lungo le cosce ed in breve i rivoli sono arrivati alle ginocchia.
La ragazza è stata scopata da quel bell’uomo in fretta e furia ed è venuta quasi subito e lui non si è fermato quando lei è venuta.
Quando il cazzo entrava sembrava che si allungasse nell’intestino per quanto erano belle e profonde le sensazioni, ad ogni spinta le palle schiaffeggiavano il culo della cameriera.
Ad orgasmo avvenuto Silvia si è abbandonata sulla poltrona per la stanchezza ed anche per la beatitudine essendo per lei la prima inculata con un vero cazzo maschile.
Quando Silvia si è ripresa ed erano tornate le forze, stava per alzarsi ma ha sentito qualcosa tra le gambe. Era Mel che la stava baciando leggermente tra le cosce raccogliendo i succhi uscita dalla fighetta ed è risalita fino a leccare le grandi labbra. Quella lingua era così morbida che le ha fatto venire un’ennesima ondata di piacere che l’ha portata ad avere degli spasmi che hanno fatto sporgere lo sfintere, ormai non più vergine, verso l’esterno come fosse un bocciolo di rosa.
L’azione della lingua di Mel ha causato a Silvia un altro breve orgasmo e la creola ha succhiato tutto ciò che è uscito sia dalla figa che dal culetto.
Silvia stordita dalle sensazioni a ripetizione, è rimasta lì per qualche minuto per riprendersi e quando si alzata ha visto Luke tra le gambe di Mel. Lei ha recuperato velocemente la vestaglia, l’ha indossata e si è avviata alla porta di uscita. I due che erano profondamente intenti ad accoppiarsi sessualmente non si sono accorti che lei stava uscendo.
Tornata nella sua suite, Silvia si è sistemata nel suo letto ed ha sentito ancora i gemiti soffocati provenire dalla stanza adiacente ma la stanchezza era tanta e si è addormentata profondamente.
“Vedi mia cara, ora andremo in un negozio all’interno di un centro commerciale dove troveremo Lisa. Lei è una ragazza che studia all’università e per tre ore al giorno lavora part time in quel negozio di intimo. Lei dà una grossa mano perché conosce tanta gente e se possibile fa acquistare le collezioni che in altri negozi non hanno perché si tratta di indumenti non comuni e di marca. Quindi ora capisci perché ho collezioni di intimo esclusive ed anche molto molto erotiche, roba da far arrapare sia maschi che femmine!”
Ma subito dopo sentimmo un rumore insolito nelle scale; era Federica che era scivolata sui gradini e quando accorremmo era dolorante alla caviglia tanto da non essere in condizioni per andare ad aprire il negozio.
Nel centro commerciale c’erano molte persone ed era la classica situazione in cui è facile che qualcuno toccasse le ragazze e le donne nelle zone erogene.
La donna e la ragazza appena entrate hanno notato la folla che passeggiava nei corridoi e mentre guardavano una vetrina Silvia ha sentito all’improvviso un leggero tocco sui glutei ma ha deciso di non fare niente e sopportare però a quel pizzico, subito dopo, è seguita una generosa palpata. Con grande meraviglia, voltandosi, i suoi occhi hanno trovato solo due signore che chiacchieravano ed una ragazza che a prima vista avrebbe potuto avere l’età di una studentessa come lei e le è sembrata eccezionalmente bella, quando questa ragazza si è accorta dello sguardo di Silvia, le ha sorriso con aria stupita e la cameriera è stata attratta dal quel viso sorridente con dei grandi occhi grigio verdi.
Silvia imbarazzata si è rigirata e non ha detto niente alla sua direttrice inoltre non ha pensato più all’accaduto.
Le due camminando come le altre persone della folla, sono arrivate davanti alle ampie vetrine del negozio di lingerie. All’interno si vedevano due commesse muoversi rapidamente perché sapevano come fare con le clienti tra i vari settori della biancheria, dei costumi da bagno, dei reggiseni esposti, delle mutandine, dei perizomi, delle calze, ecc.
Improvvisamente è apparsa oltre il vetro della vetrina la ragazza che l’aveva fissata e, dopo uno scambio di sguardi non intensi la porta si è aperta e la ragazza ha invitato la Carrington ad entrare insieme a Silvia che non si è lasciata sfuggire l’occasione per osservare quella bellezza con calma. Quella bella ragazza era alta quasi quanto Silvia, aveva lunghi capelli neri che le cadevano sulle spalle ed indossava un vestito nero, corredato di calze in tinta molto leggere e di un paio di stivali in pelle alla moda con la pelle ricoperta di brillantini.
Silvia è rimasta sorpresa nel vederla ed ha avuto un attimo di smarrimento ma a toglierla da qual momento di incertezza la commessa si è avvicinata a lei con fare cortese “Salve! Posso esserti d’aiuto?”
La Carrington si è subito intromessa come se la cliente da vestire fosse lei ed alla ragazza dagli occhi verdi con un sorriso e con gentilezza ha detto ”Sì, sto cercando una qualcosa un po’ ‘particolare’ per lei”
La commessa ha annuito a confermare che la richiesta poteva essere soddisfatta ed è anche arrossita forse per l’evidente imbarazzo di mostrare qualcosa di ‘particolare’.
In quel momento si è immaginata con lei a scegliere i suoi indumenti intimi, di vederseli addosso ed eccitarsi.
Con tono professionale Silvia ha sentito dire “Certo, mi dica!? Pensava ad un completino? Per la ragazza? Una terza di seno, dico bene?”
Ha risposto sorridendo ”No, una seconda. Vede, cercavo qualcosa di … insolito… un po’….” ed ha fatto una breve pausa e poi abbassando il tono ”un po’… provocante. Per fare una sorpresa, ecco” ed è stata accompagnata nel reparto dove teneva la biancheria più erotica e le vengono mostrati un paio di completi in pizzo nero ed anche un altro in seta rossa.
La fantasia ingenua della apparentemente severa direttrice si è s**tenata immaginando la sua cameriera avvolta da quei capi mentre Silvia, con le scarse esperienze lesbo fatte ma sufficienti a far muovere la sua fantasia, aveva non vedeva alto che quella ragazza che le ritornava in mente più volte.
La Carrington ha preso i vari capi che la commessa continuava a mostrarle, sempre più audaci, sempre più verso il porno ed è andata nel camerino per provarli tirandosi dietro Silvia che avrebbe fatto da modella.
“Francesca!” si sentì chiamare. Era la collega della commessa che chiamava la meravigliosa collega che assisteva negli acquisti la Carrington e Silvia.
Ora le due conoscevano anche il nome di quella splendida ragazza. Quella voce ha riportato Silvia alla realtà dal suo sogno erotico facendole avvertire l’umido fra le gambe sotto la mini gonna
”Dimmi!” ha risposto Francesca sorridente
“Ormai è ora di chiudere, io vado. Ci si vede domani? Le chiavi sono vicino alla cassa. Ricordati di mettere il lucchetto alle serrande quando finisci!”
“Ok, ciao, buona serata e divertiti con il tuo boy!”
Rivolgendosi a chi era dentro lo spogliatoio ha poi detto “Mi spiace farvi rimanere qui più del previsto!”
“Oh, non ti preoccupare. Posso darti del tu, sì?” ha azzardato la Carrington e si sono sentite le serrande che venivano abbassate oltre la metà verso terra a circa mezzo metro in modo che da fuori non si vedesse ciò che accadeva dentro.
Nella tendina dello spogliatoio c’era uno spiraglio e si poteva vedere dentro. Silvia aveva le tette sorrette da un reggiseno nero trasparente che mostrava i capezzoli appuntiti segno di eccitazione, mentre più in basso un perizoma ridottissimo lasciava trasparire la sua figa non ancora depilata. Per lei era un sogno poiché si vedeva bellissima allo specchio, con un culo perfetto, sodo e molto invitante.
“Scusami, visto che siamo sole, ti dispiace se esco? Magari mi dai un consiglio”
“Certo, dammi pure del tu” ha risposto la commessa la quale senza dare il tempo di rispondere, ha tirato la tenda e la cameriera è uscita dalla cabina con il benestare della direttrice dell’hotel.
Silvia era splendida, con il completino trasparente che avvolgevano le sue forme di ragazza giovane con la pelle liscia, le tette che parevano abbondanti e sode ed i capezzoli duri per l’eccitazione.
La commessa le ha detto “Mi sembra di averti già visto da qualche parte ma non ricordo dove. Forse ti ricordi tu di me. Io sono una delle modelle che sfilano spesso indossando reggiseni e culottes per varie sartorie specializzate e più di una volta sfilo nuda come se avessi dell’intimo addosso. A te ricorda qualcosa?”
In un millesimo di secondo Silvia ha realizzato tutto, si è ricordata di una ragazza che aveva visto su un sito internet uscita in passerella con dipinti sulle tette e sui glutei nonché sul davanti un reggiseno ed una culottes di colore celeste. A vederli sembravano veri ma in realtà era solo dipinti; la novità presentata era in effetti un tatuaggio adesivo finissimo che si applicava e che dava l’idea di un prezioso indumento intimo che andando a toccare non esisteva.
Ripresasi dalle immagini passate in testa in qualche millesimo di secondo, Silvia è rimasta letteralmente a bocca aperta ed ha avvicinato le mani alle sue tette con la scusa di aggiustare le coppe affinché accogliessero meglio la mammella. Francesca ha toccato lateralmente le tette e le ha sfiorate passando per i capezzoli capendo all’istante che Silvia era eccitata ed ha detto ”A me pare ti stia benissimo. Sei un sogno”
“Il mio nome è Silvia ed il tuo?”
“Il mio è Francesca”
“Da dove vieni? Hai una pronuncia strana molto piacevole e bella”
“Sono italiana, studio in una scuola superiore e vivo là. Sono qui per imparare la lingua inglese ed anche vedere il mondo in modo diverso”
“Sei fortunata. Io sono stata spesso in Italia e conosco le spiagge più rinomate della Sardegna e ne sono rimasta innamorata perché c’è poco da dire, sono incantevoli”
Nello scambiare queste frasi Francesca le ha preso le mani e l’ha guardata maliziosamente senza dire una parola fino a portarle a coppa sulle sue mammelle che ha trovato essere di piacevole consistenza.
Come presa da una forza inconscia, Silvia ricambiato il gesto e la commessa ha accolto volentieri quelle mani che ha mosso con movimenti rotatori. Francesca ha lentamente avvicinato le labbra al reggiseno di colei che le stava davanti leccando intorno ai capezzoli.
La signorina Carrington osservava la scena e si è seduta su una poltroncina, ha sollevato la gonna, ha aperto le gambe ed ha passato il polpastrello del dito medio sul tessuto del perizoma.
Francesca ha proseguito la sua azione nell’accarezzare la testa di Silvia spingendola contro di lei in modo che le prendesse in bocca un capezzolo per volta, scostando il reggiseno, per poterli succhiare con le labbra e stuzzicarli con la lingua.
Fra i mugolii Francesca le ha detto “Così, piccola, così! Sei bravissima e saporitissima. Fin da quando ti ho visto che guardavi le vetrine sapevo che ti saresti offerta a me”
Per Silvia è stato un flash back “Chissà se è stata lei a palparmi!”
Anche Silvia si è data da fare. Non le importava più ciò che era accaduto e succhiava e leccava i capezzoli e le tette di Francesca che stringeva fra le mani e nel contempo sentiva colare piccoli rivoli di piacere lungo le sue cosce ed anche quello contribuiva ad eccitarla maggiormente davanti ad una sconosciuta e di più ancora perché la Carrington osservava attentamente la scena sgrillettandosi avendo scostato di lato il piccolo triangolino del perizoma.
Con la bocca e con le mani Silvia è andata ad inginocchiarsi davanti alla figa lucida di Francesca nascosta solo dal perizoma.
La direttrice era presa in pieno dal piacere ed aveva la bocca aperta per respirare facendo dei mugolii ed aveva la testa ora da un lato ora dall’altro ed anche all’indietro, le gambe sollevate e tese mostrandone quanto fossero belle con la cucitura sul retro.
“dai, Silvia, leccala!” ha detto la donna e la ragazza ubbidendo ha messo sulla figa il volto e le labbra e si ha impregnato la bocca del profumo, poi ha scostato il perizoma e, guardando il quel sesso, lo ha sfiorato con la mano.
“Sdraiati sulla moquette!” mi detto Sally Carrington con un tono che non ammetteva repliche stando seduta con le gambe aperte mostrando la sua figa con il perizoma scostato di lato.
Silvia ha ubbidito e si è distesa sul pavimento del negozio con la fighetta esposta e grondante, le gambe aperte ed il volto verso l’alto.
La donna le ha sorriso “Troietta!” ha detto ” Adesso leccala bene!”
Ubbidendo ancora una volta, Silvia ha leccato quella bella fighetta che ha subito risposto inondando il suo viso col il profumo di figa spargendo i suoi umori che già erano abbondanti sulle sue labbra sporgenti, inoltre ha visto anche il clitoride già gonfio e grosso di lunghezza fuori dal normale. Per leccarle l’interno coscia ha aperto le labbra ed ha proseguito con la lingua sulle grandi labbra della figa girando intorno al clitoride mentre Francesca tremava e ansimava chiedendo di leccarla ancora.
Silvia senza dirle niente ha preso in bocca di colpo il clitoride succhiandolo. Era più grosso e lungo dei tre delle sue amanti che aveva visto in precedenza, le è anche venuto in mente di chiedere qualcosa sul raggiungimento di quella grandezza ma era troppo presa ed ha proseguito a succhiare e leccare mentre la figa che aveva davanti a disposizione pulsava e stillava umori. Per raccoglierli ha infilato la lingua dentro sentendola calda ed ha proseguito fino a saziarsene fino a credere di essere un tutt’uno con quella ragazza della quale conosceva appena il nome.
I mugoli di Francesca sono aumentati insieme a quelli della direttrice che assisteva con gli occhi fissi sulle due ragazze. Mentre le due erano imepgnate a leccarsi e baciarsi la Carrington ha preso un vibratore da borsetta e lo ha messo in funzione passandolo sulle sua figa soffermadosi sul clitoride aumentando di molto il piacere ed i suoi gemiti che si sono uniti a quelli delle due giovani bellezze tutte incuranti che si sentissero all’esterno del negozio.
Francesca si teneva strette le tette con le mani e giocava coi capezzoli passandoci sopra le unghie mentre emetteva gridolini di piacere sempre più acuti.
A Silvia piaceva leccarle la figa, la bocca ed i capezzoli ed ha anche azzardato a leccarle il buchino posteriore facendo la spola con la lingua piena del sapore della giovane figa.
La direttrice osservava meglio la scena in uno specchio che rifletteva l’immagine delle due ninfette solo parzialmente ma giusto la parte del sesso di Francesca.
È stato così che è venuta furiosamente, agitandosi, tremando, allungando le gambe e aprendo la bocca ma soffocando le sue urla e permettendomi di berla ancora fino all’ultima goccia mentre la signora Carrington si è avvicinata a lei per baciarla infilandole la lingua in bocca proprio in quel momento, forse per limitare le urla di piacere di Francesca.
“Adesso tocca a te puttanella” ha detto rivolta a Silvia, sollevandosi e andandosi a posizionare carponi di fronte alla sua dipendente sotto lo sguardo ancora sognante di Francesca. La donna le ha aperto le gambe ed ha guardato la fighetta colante come fanno le bestie con le femmine.
“Ma brava!” ha detto divaricando al massimo le gambe della giovane stagista “senza mutandine stai proprio bene, sei di gran lunga meglio!” e le ha fatto un sorriso malizioso avvicinando il viso alla fighetta per leccare prima gli umori sulle cosce, il resto lo ha raccolto dalle grandi labbra labbra e dal clitoride non disdegnado rapide inserzioni della lingua nel profondo della piccola vagina.
La donna era una maga con la lingua; sapeva far impazzire Silvia che già godeva molto anche a causa del trattamento fatto ai capezzoli duri, alla penetrazione con quella lingua morbida ma tesa e, per rendere Silvia più sua servetta, le tirava i capelli per reclinare la testa all’indietro ed ansimava.
Improvvisamente le ha allargato le grandi labbra con una mano e con l’altra l’ha penetrò vigorosamente infilando due dita dentro fino in fondo.
Non aspettandosi una penetrazione simile, Silvia ha lanciato un urlo ma lei non si è preoccupata e si è stesa accanto muovendo le sue dita velocemente affondate nella vagina “Sei la mia troietta, adesso devi venire!” ed ha rincarato la dose affondando ancora di più.
La donna non accontentandosi a quella introduzione ha messo anche un terzo dito dentro e tutte tre le dita sbattevano contro le pareti facendo venire a Silvia la voglia di esplodere.
Quando la ragazza ha avuto l’orgasmo è venuta abbondantemente urlando il suo piacere e la Carrington si ha leccato le dita ed anche Silvia, che era andata a toccarsi la figa per raccogliere un po’ dei suoi umori, ha fatto la stessa cosa.
Silvia non ha avuto tempo di iprendersi perché la Carrington l’ha tenuta sveglia con “Francesca, se ieri eri alle sfilate forse ti ho visto. Tu con chi eri?”
“Ero con una amica”
“Ora ricordo bene. Tu eri quella ragazza bellissima e molte di noi hanno parlato di te. Di belle fighette ce n’erano tantissime e tutte pronte e disponibili ma tu avevi qualcosa di speciale. Sai quante ti avrebbero scopato sul momento? Eri arrapante ed eccitante. Molte di noi senz’altro avevano la figa calda e bagnata e si sarebbero fatte leccare da te. Potremmo incontrarci e te le potrei presentare, che dici?”
Francesca ha annuito e poi le tre si sono rivestite e si sono scambiate i numeri di telefono essendo diventate buone amiche di sesso pronte a darsi in ogni occasione.
Alla chiusura del negozio Silvia e la sua direttrice sono tornate all’hotel con i bustoni della lingerie acquistata e dopo cena lei è andata a dormire stanca dopo una giornata intensa che aveva stravolto ancora una volta la sua vita di giovane studentessa. Da quella sera lei non avrebbe più dormito nella sua solita cameretta ma in una stanza ricavata chiudendo una porta di una suite. Così aveva deciso la sua direttrice e non le era sembrato vero perché era un bellissimo ambiente e c’era anche un letto molto comodo. La suite era formata da due ambienti dotati entrambe di bagno separati all’occorrenza da una porta che qualla notte era chiusa. La chiave era nelle mani della Carrington ed a Silvia ciò importava poco perché non aveva intenzione di aprirla per curiosare.
Alle 22:30 la ragazza era a letto e si è lascita andare ad un sonno ristoratore però in piena notte Silvia è stata svegliata dalla porta della camera dell’hotel dove l’amante sua direttrice l’aveva trasferita per poter stare molto meglio. Infatti quella porta era stata sbattuta ed erano seguite delle voci ovattate. La ragazza ha delle voci. Lei ha allungato una mano ed ha guardato l’orologio ed ha visto che era passata da poco la mezzanotte. Il giorno appena finito era stato pesante avendo lavorato e per di più fatto sesso praticamente senza tregua, era anche conscia che aveva scoperto tantissimi lati del fare sesso e soprattutto aveva scoperto che stare zitta fare ciò che le veniva comandato era molto molto piacevole ed anche comodo. L’esperienza con James e Sally per la prima volta l’aveva portata ad ingoiare sborra e lei ne era rimasta soddisfatta, non era poi una così terribile esperienza e di sborra ne avrebbe ingoiato volentieri anche altra ma questo alla Carrington non l’ha detto.
Quel risveglio brusco in piena notte Silvia non l’ha gradito. Il letto in cui era distesa era di gran lunga molto migliore di quello di casa sua e già cominciava a pensare che avrebbe dovuto lasciare l’hotel e ritornare a fare la studentessa e quel pensiero non era certo eccitante.
La camera in cui si era trasferita Silvia era estremamente lussuosa con un grande letto, chaise longue e luci soffuse. Tutto l’hotel era bello ed aveva un aspetto lussuoso dato da quadri di valore alle pareti, luci soffuse nelle camere, candele profumate nei bagni. Anche la suite dove Silvia alloggiava era fatta così ed aveva anche una porta comunicante in modo che potesse essere un piccolo appartamento per una famiglia. La signorina Carrington si era davvero presa cura di lei anche se la stava facendo lavorare molto.
Le voci che avevano svegliato la ragazza nel mezzo della notte provenivano proprio da dietro quella porta che, come molte altre, era insonorizzata rendendo le voci molto ovattate.
Quella notte il rumore delle voci continuava a passare da quella porta seppur attenuate.
Poiché si era svegliata, Silvia ha deciso di andare in bagno per liberarsi dell’orina.
Mentre lasciava il bagno per rientrare nel letto dalla porta sono arrivate delle risatine e le è venuta voglia di origliare pertanto si è avvicinata in punta di piedi ed ha premuto l’orecchio contro l’anta.
Ciò che ha sentito è stato un respiro affannoso e dei rumori sessuali ben chiari.
Nel sentirli la ragazza si è detta che qualcuno era fortunato a fare sesso.
Lei stava per tornare a letto quando le voci si sono trasformate in gemiti e mugolii poco definiti e si è sentita costretta dalla curiosità a tornare ad origliare premendo ancora di più l’orecchio per essere più partecipe dell’azione che si svolgeva dall’altra parte dell’anta.
Per poter origliare meglio, Silvia si è seduta a terra sulla moquette ed ha iniziato a toccarsi facendo scivolare la mano sotto il perizoma appena acquistato trovando subito il clitoride che immediatamente titillato andando di pari passo con i rumori di coloro che stavano facendo sesso all’insaputa di chi li stava ascoltando. Infatti il ritmo della coppia con il passare del tempo è aumentato e di conseguenza anche il volume dei gemiti. Il clitoride di Silvia era di nuovo eccitato e chiedeva altre attenzioni che la giovane ha dato ed ha sentito che il suo orgasmo stava crescendo. In effetti in tutto il giorno, nonostante fosse stata coinvolta in molte sessioni di sesso, lei non era mai venuta e le altre signore, con cui aveva fatto sesso, , si fermavano quando si accorgevano che sarebbe andata oltre il punto di non ritorno evitando che avesse qualche orgasmo.
Silvia aveva già capito che era molto più facile avere l’orgasmo infilando due dita nella sua figa bagnata andando anche a cercare un punto particolare che le donne adulte dicevano essere il punto G.
L’orgasmo saliva ancora perché le urla della sconosciuta dall’altra parte della porta la eccitavano sempre di più fino a quando ha fatto un urlo particolare che si è spento nella bocca aperta ed è stato quasi contemporaneamente che Silvia ha raggiunto il suo apice emettendo un grido, arcuandosi e stringendo uno dei capezzoli tra i polpastrelli. L’orgasmo di potenza a lei fino a quel momento sconosciuta si era impossessato del suo corpo facendola vibrare, scuotere ed agitare le gambe senza che lei comandasse quei movimenti.
“Merda!” ha pensato nel rendersi conto che forse la coppia nell’altra dovevano averla sentita.
Le voci dall’altra parte si sono smorzate e poi si è sentita una risata senza che la studentessa la sentisse, lei era stordita dall’orgasmo ed era tra le nuvole, doveva riprendere i normali sensi spenti per qualche minuto.
Silvia appena ritornata dalle nuvole si è alzata rapidamente ed è tornata di corsa a letto incredibilmente imbarazzata.
Silvia era sdraiata al buio respirando pesantemente sentendosi mortificata per ciò che era successo. Infatti il suo unico amorino avuto da studentessa timida delle superiori non l’aveva mai portata a quella che poteva essere una vita sessuale movimentata come quella di quel giorno. La cosa più vicina a qualcosa di osé che aveva avuto era stata il farsi sditalinare dal suo amorino di cui aveva una cotta quando era in seconda liceo.
Pensando se la coppia avesse avvertito la sua presenza alla porta le è venuto da chiedersi come avrebbe potuto guardare i due uscendo dalla stanza oppure per fare le pulizie aprendo con il pass par tout e trovarli a letto. A quel quesito non ha saputo darsi una risposta.
Sono passati alcuni minuti e la sua mente era un vortice di domande e di risposte anche contrastanti per l’eccitazione ed anche per l’imbarazzo che tardava a sparire.
Quando si è messa di fianco con gli occhi aperti è riuscita a distinguere la porta comunicante ed ha notato il candore di un foglietto di carta che è stato spinto sotto la porta.
Silvia ha trattenuto il respiro, non sapeva che fare e l’emozione è salita alle stelle facendole trattenere il respiro ed ha aspettato qualche secondo prima di alzarsi silenziosamente dal letto e recuperarlo. Tornata a letto ha acceso l’abatjour ed ha aperto con mani tremanti il foglio su cui a penna nera, scritte con precisione, c’erano le parole “Se ti piace quello che hai sentito, perché non vieni da noi?”
Tutto avrebbe immaginato Silvia ma assolutamente non quello che c’era scritto, sicuramente non un invito ad unirsi a loro. Nel leggere il foglietto il suo cuore si è messo a battere all’impazzata e la sua fighetta pulsare al pensiero di essere già dall’altra parte.
Come se fosse stata comandata si è levata dal letto, ha indossato una vestaglia leggera, quasi trasparente, comprata dalla direttrice per lei proprio poche ore prima, si ha messo la chiave della stanza in tasca e si è avvicinata alla porta d’ingresso per guardare dallo spioncino. Ha visto il corridoio poco illuminato e senza traffico di persone. Ha fatto un profondo, ha aperto la porta uscendo nel corridoio lasciando che la porta si chiudesse delicatamente dietro di lei ed infine si è spostata verso la porta successiva. Temendo terribilmente di essere scoperta dalla direttrice è rimasta lì per qualche secondo ad ascoltare eventuali movimenti di persone, poi ha alzato la mano destra ed ha bussato lievemente. In quei brevi momenti si è chiesta cosa stesse facendo e si è risposta che non era da lei comportarsi come una ninfomane. Si è chiesta anche se le persone che avrebbe trovato sarebbero state grasse o violente ma ormai il desiderio di assecondare quell’invito aveva preso il sopravvento sui suoi dubbi e la mano ha ribussato ancora dolcemente.
Al silenzio si è sostituito un rumore indefinito dall’altra parte ad indicare che qualcuno si stava avvicinando alla porta ed infatti ha visto la maniglia ruotare. La giovane cameriera ha trattenuto il respiro per un istante che sembrava un secolo mentre la porta si apriva leggermente facendo apparire un paio di scuri occhi femminili. La porta si è aperta ulteriormente e davanti a lei c’era una donna minuta sui trentacinque anni, capelli castano chiaro, che indossava un abito da hotel.
“Ebtra “ le ha detto con un sibilo a voce bassissima.
Silvia ha guardato verso il corridoio ed è entrata mentre l’altra apriva completamente la porta per farla entrare e seguirla all’interno e dire “Mi dispiace per aver ascoltato. Di solito non faccio cose del genere”
La donna che le aveva aperto si è voltata e le ha sorriso “Nono preoccuparti, ci piaceva il pensiero di te lì dietro la porta” ed ha indicato la porta chiusa che divideva le due stanze della suite.
In quel momento si è aperta la porta del bagno ed in piedi è apparso un uomo molto alto e ben fatto che si capiva essere appena uscito dalla doccia dai lunghi capelli bagnati indossante un grande asciugamano da bagno avvolto intorno alla vita. Vedere un altro uomo seminudo dopo non molte ore dopo James le ha fatto una certa emozione. Infatti Silvia ha sentito arrossarsi le sue guance tentando di distogliere gli occhi da quel fisico maschile statuario.
“Ciao” l’ha salutata mentre le passava accanto per andare sul letto per poi sdraiarsi sulla schiena e mostrare senza imbarazzo un rilievo considerevole sotto la ciniglia soffice.
La ragazza che le aveva aperto ha detto di chiamarsi Mel ed il bellissimo uomo Luke. I due si erano appena incontrati al bar dell’hotel. Lui ha detto di fermarsi in quell’albergo per tre giorni per il matrimonio di un amico.
Davanti a tale bellezza Silvia si è sentita ancora una volta in forte disagio perché Silvia all’una di notte era seduta nella camera da letto di uno sconosciuto il quel indossava una vestaglia e lei stava parlando con una coppia mai vista prima e per di più li aveva voyeristicamente sentiti fare sesso attraverso una porta.
Mel ha percepito il disagio della studentessa ed ha detto “Continueremo a divertirci. Puoi restare a vedere cosa succede oppure puoi tornar nella tua stanza. Non posso prometterti di tenere basso il rumore che faremo”
Silvia è rimasta sorpresa da quella dichiarazione e l’ha guardato meglio notando il suo viso fra il bello ed il puttaniere, sopracciglia forti e labbra carnose, petto largo, stomaco sodo steso con nonchalance sul letto. Sembrava divertito dall’intera situazione.
Silvia è riuscita a dire soltanto “Sto bene qui” e si è spostata goffamente in fondo al grande letto preferendo poi sedersi su una poltrona vicino alla finestra.
Mel le ha sorriso e le ha voltato le spalle affrontando Luke sul letto slacciandosi il vestito sul davanti lasciandolo cadere sul pavimento esibendo il suo corpo snello ed atletico. I capelli le arrivavano al centro della schiena e la pelle era di un incredibile color caramello che indicava la sua etnicità creola.
La cameriera aveva già visto ragazze nude ma vederla lì in piedi a pochi centimetri da lei le ha dato una diversa impressione.
Il e di Mel era sinuoso e nello spazio tra le cosce, Silvia ha visto la sua figa esibita affinché fosse vista dalla studentessa.
La ragazza stagista in hotel, non era mai stata attratta dalle donne se non fosse stata introdotta forzatamente al lesbismo la mattina del giorno prima dalla donna in carriera e la sua segretaria Daniela, però la vista di quella donna così sinuosa l’ha fatta bagnare all’istante mentre gli occhi osservavano ogni centimetro di quel corpo per più di una volta.
La piccola donna creola è strisciata lentamente sul letto a quattro zampe arrampicandosi sulle gambe di Luke. Quei movimenti sembravano studiati per esibire, se ce ne fosse stato bisogno, una bellissima vista della sua figa e del suo sedere con al centro un buchetto scuro creando in Silvia un misto di eccitazione e timidezza.
Mel ha denudato Luke levandogli l’asciugamano il quale era seduto contro la testiera del letto ed i capelli bagnati pettinati all’indietro. La posizione di Mel nascondeva alla vista di Silvia il corpo dell’uomo ma ha intuito che la ragazza avesse preso in bocca il cazzo poiché la testa si muoveva su e giù mentre gli occhi di Luke fisavano erano fissi sulla studentessa e non li distoglieva mai.
Nella posizione in cui si era fermata Mel, Silvia aveva la bellissima ed eccitantissima visione della figa che la attraeva come se fosse l’unico desiderio, segno che le lezioni con le donne del giorno prima iniziavano a fare effetto.
La studentessa era seduta e si era aperta la vestaglia facendo vedere che non era insensibile a quella scena di sesso. Infatti una mano aveva raggiunto le sue ancora incomplete tettine e si è ritrovata a titillare i capezzoli con le unghie non ancora lunghe come avrebbero voluto le donne del gruppo lesbico. L’altra mano si è infilata sotto il leggero e striminzito perizoma e le dita si sono dedicate all’esplorazione del clitoride ed anche la ricerca di sensazioni particolari tra le grandi labbra già ben umide. L’umidità che le dita hanno trovato era incredibile ma Silvia non ha dedicato neanche un attimo a guardarsi tra le gambe, non riusciva a staccare gli occhi da Mel e dalla sua figa esposta insieme allo scuro buchetto del culo.
Ad un tratto Mel ha sollevato lentamente la testa ed il corpo voltandosi a guardare l’ospite seduta in poltrona. Silvia ha colto il contorno delle tette che assomigliavano al resto del suo corpo, erano sode ed impertinenti ed ha anche visto, tenendo lo sguardo fisso su di lei, che la creola si era spostata in avanti finché non si è trovata cavalcioni sull’inguine di Luke per poter afferrarne il cazzo.
Il silenzio nella stanza era totale interrotto dai respiri tra cui quello profondo di Silvia che aveva la bocca aperta e dal rumore delle labbra della creola che aveva in mano il cazzo e se lo sfregava tra le sue grandi labbra sotto lo sguardo attonito e fisso della studentessa la quale si è sollevata dalla poltrona per levarsi la vestaglia ed ha abbassato il perizoma e si è seduta di nuovo completamente nuda. Con le sue mani si ha accarezzato le tettine godendosi le sensazioni del toccarle accompagnate da quelle che ne derivavano dalla vista bellissima dei due che si erano nel frattempo accoppiati con Mel che si sollevava e si lasciva cadere sul cazzo di Luke.
La sgrillettatata che Silvia si stava facendo l’ha portata all’orgasmo per la seconda volta in quella notte sfogando la voglia repressa venuta con le lesbiche mature.
Anche Luke stava portando Mel all’orgasmo e poco dopo la giovane dalla pelle un po’ scura è crollata sul maschio tenendo nella vagina il cazzo lasciandosi andare a tremori e profondi sospiri con mugolii
Qualcosa però sarebbe cambiato tra poco. infatti Luke Mel è scesa dal grembo di Luke esausta e si è abbandonata sul letto sulla schiena per riprendere i sensi. Il respiro di Mel era profondo ed affannoso, le sue tette si abbassavano ad ogni respiro e la vista era fantastica.
Luke si è alzato ed è andato a mettersi in piedi, orgoglioso del suo sesso eretto, davanti a Silvia la quale lo ha finalmente potuto vedere da vicino sembrandogli ancora più impressionante.
La giovane cameriera ha allungato la mano per metterselo in bocca sentendo il piacevole sapore della figa di Mel e si è anche piegata leggermente in avanti per mettersi la cappella completamente dentro. La grandezza di quel cazzo era tale che la ragazza si è sentita soffocare quando lui ha affondato quel sesso fino alla gola essendo lei totalmente inesperta di pompini e di cazzi. Luke capendo la difficoltà, ha estratto il cazzo per consentirle di r e poi è stata lei stessa a rimetterlo in bocca per succhiarne la cappella. Durante il lavorio sull’asta ed il glande, Luke teneva i globi delle tettine nelle mani a coppa ed a Silvia piaceva molto che lui le palpasse le tettine. Però senza nessun apparente motivo, Luke ha ritirato improvvisamente il cazzo dalla bocca, le sue forti braccia l’hanno afferrata per la vita, le ha allargato le gambe con i piedi e con estrema delicatezza l’ha penetrata nel culetto.
Silvia di ciò ne è stata felice essendo stata allargata per tutta la giornata precedente con vari dildo e dei plug anali che aveva portato dentro fino a quando era andata a dormire. Lei era così bagnata che gli umori stavano letteralmente colando lungo le cosce ed in breve i rivoli sono arrivati alle ginocchia.
La ragazza è stata scopata da quel bell’uomo in fretta e furia ed è venuta quasi subito e lui non si è fermato quando lei è venuta.
Quando il cazzo entrava sembrava che si allungasse nell’intestino per quanto erano belle e profonde le sensazioni, ad ogni spinta le palle schiaffeggiavano il culo della cameriera.
Ad orgasmo avvenuto Silvia si è abbandonata sulla poltrona per la stanchezza ed anche per la beatitudine essendo per lei la prima inculata con un vero cazzo maschile.
Quando Silvia si è ripresa ed erano tornate le forze, stava per alzarsi ma ha sentito qualcosa tra le gambe. Era Mel che la stava baciando leggermente tra le cosce raccogliendo i succhi uscita dalla fighetta ed è risalita fino a leccare le grandi labbra. Quella lingua era così morbida che le ha fatto venire un’ennesima ondata di piacere che l’ha portata ad avere degli spasmi che hanno fatto sporgere lo sfintere, ormai non più vergine, verso l’esterno come fosse un bocciolo di rosa.
L’azione della lingua di Mel ha causato a Silvia un altro breve orgasmo e la creola ha succhiato tutto ciò che è uscito sia dalla figa che dal culetto.
Silvia stordita dalle sensazioni a ripetizione, è rimasta lì per qualche minuto per riprendersi e quando si alzata ha visto Luke tra le gambe di Mel. Lei ha recuperato velocemente la vestaglia, l’ha indossata e si è avviata alla porta di uscita. I due che erano profondamente intenti ad accoppiarsi sessualmente non si sono accorti che lei stava uscendo.
Tornata nella sua suite, Silvia si è sistemata nel suo letto ed ha sentito ancora i gemiti soffocati provenire dalla stanza adiacente ma la stanchezza era tanta e si è addormentata profondamente.
2 years ago