La cameriera dell'hotel - parte 1, 2 e 3

Silvia fischiettava piano tra sé, di buon umore mentre puliva la stanza 517 all'ultimo piano dell'hotel. Sapeva di essere stata molto fortunata a trovare questo lavoro temporaneo da svolgersi durante le vacanze scolastiche estive. Infatti non c'erano molte opportunità del genere nel suo paese dove la vita si svolgeva tranquillamente senza scossoni e nessuna novità, tantomeno per il lavoro poiché l’economia locale era basata sulla pastorizia. Lei aveva al tempo diciassette anni ed aveva una mentalità ben diversa da quella delle altre persone del suo paesino poiché gli studi alle superiori li stava facendo in una città di medie dimensioni. Sia gli stimoli scolastici sia, internet, sia la voglia di scoprire in aggiunta la brillantezza negli studi, l’hanno portata a voler scoprire altre realtà. Non è stato facile convincere i genitori poco inclini a mandarla per un lungo periodo all’estero ma alla fine c’è riuscita ed allora è volata in Inghilterra con un contratto di lavoro di lavoro presso un hotel nonostante la sua età.
Quel lavoro oltre a farle imparare la lingua serviva a crearsi un gruzzolo di denaro per pagare le lezioni di guida quando avrebbe compiuto diciotto anni l'anno successivo. Lei aveva tentato già l’anno precedente di andare in Irlanda ma, dopo diversi tentativi infruttuosi per i pochi posti vacanti disponibili, si era rassegnata a passare il periodo di vacanza in giro con i suoi compagni di scuola i quali, per quanto fossero carini, sono diventati noiosi per mancanza di possibilità, tuttavia, le era capitato di parlare della sua delusione per la mancata esperienza all’estero con la sua insegnante di inglese, la signora Giannori, una donna piacevole, attraente e sempre vestita in modo molto elegante, di poco più di trenta anni, che Silvia ammirava molto. L'insegnante aveva guardato a lungo la graziosa ragazza dai capelli schiariti, dagli occhi grigi, e poi le ha detto che avrebbe fatto benissimo a realizzare il desiderio e per aiutarla nella decisione e motivarla le ha detto di conoscere la direttrice di un grande albergo moderno. Le ha anche detto il nome della sua amica, signora Gilmour, e che l’avrebbe chiamata per parlarle di Silvia. Il tono dell’aiuto era quello che si userebbe per giungere a una decisione maturata a lungo. Silvia l’ha ringraziata tantissimo ed era felice che la sua insegnate l’aiutasse ed era ancor di più contenta perché la donna l'avrebbe raccomandata positivamente e sarebbe stata lieta di fornire dei riferimenti sul luogo. In particolare la telefonata la prof. Giannori ha telefonato alla signorina Gilmour la quale ha rassicurato che avrebbe parlato con delle amicizie e che comunque avrebbe mantenuto la parola data.
Silvia ha pensato, con gratitudine e affetto che la prof di inglese era veramente una donna di buon cuore ed eccezionale “Vorrei poter essere come lei"
Nel giro di tre settimane l'entusiasta ragazza si è ritrovata ad avere un appuntamento per un colloquio con una signora Carrington amica della prof Giannori e della Gilmour.
Costei si è rivelata una signora formidabile, vivace ed efficiente, e chiaramente molto padrona del suo mestiere di direttrice di hotel. La donna sembrava anche lei aver superato da pochi anni i trenta. Era difficile dirlo perché era alta e snella, con capelli castani lunghi fino al collo in uno stile in cui coesistevano sia l’eleganza ma anche la severità e la sobrietà. Attorno alle labbra ed agli occhi, Silvia ha notato delle leggere rughe che confondevano le idee e che potevano far pensare che avesse poco più di 40 anni. La signora Carrington era vestita con una sofisticata semplicità, che Silvia invidiava, con un tailleur grigio antracite, giacca svasata e la gonna a tulipano attillata che segnava la sua vita sottile e le sue curve di donna matura. Sotto la giacca c'era una camicetta di seta scarlatta abbottonata il cui lampo di colore compensava con efficacia sia il grigio dell'abito che il nero degli stivali di pelle col tacco a spillo che calzava.
Durante il colloquio Silvia era stata piuttosto intimidita dalla sicurezza, disinvoltura ed autorità mostrate dalla donna che l’hanno intimidita ed sentire immatura. Infatti era rimasta sorpresa quando, al termine, la signora Carrington aveva detto, facendole un primo sorriso, che Silvia sembrava una ragazzina simpatica e affidabile e, poiché era stata fortemente raccomandata dalla signorina Gilmour, si fidava delle credenziali date dall’amica. Nella donna c'era uno sguardo leggermente strano negli occhi quando lo ha detto e Silvia se n’è accorta. La direttrice ha concluso dicendo che era disposta a concedere a Silvia un periodo di tre settimane e che, se tutto fosse andato bene, l'avrebbe assunta per tutte le settimane della pausa estiva, e anzi probabilmente durante le vacanze di Natale ed anche l'anno successivo.
Silvia era determinata a cogliere questa meravigliosa opportunità e ha messo tutti i suoi sforzi per dimostrare di essere un'impiegata ideale.
Silvia era all'inizio del suo terzo giorno ed era già padrona delle routine principali della sua mansione. Lei era l’addetta al riordino delle camere dell’hotel sia quando gli ospiti lasciavano la camera prima che fossero arrivati i successivi oppure la occupavano se la stanza era vuota.
Tutto andava per il meglio e la signora Carrington aveva delle lodi per Silvia. Infatti la signora ispezionava le stanze che erano state assegnate a Silvia e le aveva rivolto uno dei suoi rari sorrisi dicendo anche che "Tutto va bene. Sono contenta"
Silvia aveva iniziato a lavorare il primo venerdì lavorativo di mattina in uno stato d'animo allegro e non si è lasciata scoraggiare dal lungo elenco di stanze da pulire, da ciò ne è stata incoraggiata intendendo quella difficoltà come un segno di maggiore responsabilità. Avrebbe dovuto darsi da fare ed essere veloce ed allo stesso tempo meticolosa se voleva finire il lavoro prima che le stanze fossero disponibili per gli ospiti in arrivo.
Quando ha finito la stanza 517 era piuttosto contenta poiché ne aveva già fatte diverse nella sua prima ora di lavoro iniziato alle 9.00. Era stata facilitata nella sua mansione dal fatto che la maggior parte delle persone che alloggiavano in albergo fossero in città per affari e che, a differenza dei turisti, di solito si alzano e partono presto, spesso prima Silvia arrivi in albergo per lavorare.
Dopo aver terminato la pulizia della stanza 517, la cui occupante se n'era andata dopo una colazione anticipata, Silvia si è fermata un attimo ed ha guardato la sua immagine nello specchio a figura intera fissato alla parte anteriore dell'armadio. La signora Carrington aveva posto particolare enfasi sull'importanza di mantenere sempre un aspetto ordinato e professionale e Silvia si ha raddrizzato e lisciato la sua semplice uniforme da cameriera consistente in un abito nero a maniche corte in un unico pezzo in tessuto artificiale leggero e resistente alle pieghe che le arrivava un po' sopra le ginocchia e aveva dei bottoni sul davanti, dal collo alla vita segnata da una cintura dello stesso materiale.
A parte la sua biancheria intima, che era un semplice e modesto set abbinato composto da un reggiseno e mutandine di cotone rosa, le uniche altre cose che Silvia indossava erano un paio di comode scarpe senza lacci con tacco basso e una fascia rosa per trattenere i suoi capelli lisci e chiari.
Il lavoro di pulizia era faticoso anche se nelle camere da letto c’era l’aria condizionata. Silvia aveva accettato il consiglio di non indossare collant o calze poiché si sarebbe surriscaldata troppo e si sarebbero rotti impigliandosi o strappandosi. Di conseguenza sotto l'orlo della sua uniforme c'erano le sue gambe nude, formose e leggermente abbronzate per le attività sportive e all'aperto che lei faceva nel pomeriggio.
In quella stanza la diciasettenne si era presa un momento per valutarsi allo specchio girandosi da una parte all'altra per presentare la sua silhouette ai suoi occhi ed essere perfetta da ogni lato.
Come le ragazze della sua età, Silvia era una ragazza timida e riservata e non tendeva a considerarsi particolarmente appariscente o carina ma, in realtà, lo era diventata sempre di più nell'ultimo anno poiché il suo corpo aveva sviluppato delle curve piuttosto pronunciate. La sua altezza era di 1.65, il suo busto e il suo sedere erano arrotondati e sporgenti poco più della media delle altre ragazze e pensava di passare ad una coppa C per i suoi delicati reggiseni. Il viso era vivace, con un naso leggermente all'insù, una carnagione rosa liscia senza macchie e uno scintillio di felicità negli occhi.
La verità era che si trovava nella fase in cui le donne passano dalla pubertà alla prima maturità ed appariva come una giovane donna seducente all'apice della transizione da ragazza a donna. In senso tecnico, Silvia era una donna giovanissima avendo perso la verginità pochi mesi prima ma era piuttosto ingenua e sessualmente inesperta. Lei aveva fatto sesso con penetrazione solo due volte e non l'aveva trovato molto piacevole in entrambe le occasioni. Il suo fidanzato di allora l'aveva tormentata affinché accettasse di farlo e non c'erano stati quasi preliminari restando steso sopra di lei per circa un minuto, poi si era ritirato con un grugnito lasciandola del tutto insoddisfatta.
Del fatto che avesse perduto la verginità, Silvia ne era rimasta contenta e da quel momento si sentiva uguale libera di dare la fighetta a chi le piaceva così come la maggior parte delle sue amiche che l'avevano già fatto, però la sua riluttanza e l'eventuale rifiuto a ripetere l'esercizio sessuale, era stata la causa qualche settimana prima della rottura con uno dei suoi amoretti ma di lui aveva pochi rimpianti. Nonostante gli ormoni impazziti non aveva fretta di farsi coinvolgere da un altro ragazzo, che senza dubbio avrebbe fatto simili richieste, e ottenere quel lavoro estivo era un buon modo per togliersi dalla circolazione nel periodo delle vacanze.
Silvia ha spinto fuori dalla stanza 517 il carrello con le attrezzature per la pulizia chiudendosi la porta alle spalle ed ha riflettuto su cosa fare subito dopo. Doveva pulire anche la stanza attigua, la numero 518 ma era occupata da una donna d'affari che l’aveva impegnata per tutta la settimana e non sarebbe partita fino all’indomani, sabato mattina. La signora Carrington aveva specificamente menzionato questo ospite come un cliente importante essendo la donna la direttrice regionale di una grande e nota azienda e soggiornava regolarmente in albergo per una settimana al mese. Si chiamava Signorina Milne ed era una bella donna sulla trentina dall’aspetto sorprendente. Era alta quasi un metro e ottanta, con i capelli corvini tagliati piuttosto corti e modellati intorno alle orecchie e gli zigomi sporgenti, una vita sottile e fianchi snelli che enfatizzavano la spinta di un paio di tette piuttosto sporgenti sulla pancia piatta che sicuramente molte donne invidiavano. Silvia aveva incontrato la signorina Milne solo due volte nei giorni precedenti, entrambe brevemente, ed aveva ancora più soggezione nei suoi confronti che nella signorina Carrington. Nella seconda occasione si era sentita piuttosto intimidita quando aveva sentito lo sguardo indagatore della signorina Milne che l'aveva guardata dalla testa ai piedi ed aveva arrossito come una ragazzina per l’imbarazzo.
Quel venerdì non c'era nessun cartello "non disturbare" appeso alla maniglia della porta esterna della stanza della signora Milne ed all'interno della camera tutto sembrava tranquillo, dall’interno non proveniva nessun rumore poiché la porta abbastanza insonorizzata, quindi era difficile dire con certezza cosa avvenisse all’interno. Tuttavia, a Silvia, sembrava che la stanza avesse un'aria di essere non occupata così come la numero 519, dalla parte opposta del corridoio, occupata dall'assistente personale di Miss Milne che Silvia aveva avuto di vedere fugacemente ma tanto per imprimere nella mente la figura di una ragazza giovane, bionda, snella ed agile, sui ventidue oppure ventitré anni che sembrava essere neolaureata.
Silvia ha pensato che se quelle stanze fossero state vuote sarebbe stato un colpo di fortuna per poter portare a termine il lavoro e fare bella figura con la sua direttrice ed avrebbe evitato di tornare indietro più tardi a terminare il suo compito.
Dopo un attimo di esitazione, la graziosa ragazzina ha bussato con decisione alla porta della stanza della Milne , come si aspettava, non c’è stata risposta. Di conseguenza la giovane cameriera ha concluso che la donna d'affari e la sua assistente erano quasi certamente uscite per la giornata di lavoro, Silvia era confortata dall’averle viste uscire dall’hotel nei due giorni precedenti poco dopo aveva iniziato a lavorare alle 9:00 del mattino. In quel momento erano le quasi le 10:00 e presumeva che la signora Milne si fosse semplicemente dimenticata di esporre il cartello che indicava che la stanza era libera per le pulizie.
Silvia ha aperto la porta della stanza 518 con la sua chiave pass par tout, ha fatto un passo e si è fermata immobilizzata a bocca aperta per lo shock.
La camera da letto era tutt'altro che vuota, anzi molto lontana, perché sul grande letto matrimoniale c'erano due figure nude ed erano completamente occupate a fare sesso.
Infatti al centro del letto, accovacciata a quattro zampe e con il sedere rivolto verso Silvia, c'era la bionda assistente personale, le sue tette morbide, piene, penzolavano dal petto ed oscillavano da un lato all'altro. Inginocchiata a lato del letto, tra le gambe divaricate della donna più giovane, c'era la figura del suo capo, che non era, come si è resa conto Silvia che fissava ipnotizzata la sbalorditiva scena, completamente nuda come la giovane assistente. La signora Milne indossava una sorta di cintura o imbracatura intorno alla vita, con delle cinghie che giravano attorno a ciascuna coscia; la donna d'affari dava le spalle a Silvia ed i suoi fianchi si muovevano avanti e indietro spingendo qualcosa fissato nella parte anteriore dell'imbracatura, quel movimento indicava che l’oggetto andava dentro e fuori dalla figa della giovane assistente personale con uno schiocco che indicava qualcosa di umido tra le due donne. La ragazza ricevente l’oggetto, che Silvia non vedeva, ansimava e gemeva ad ogni spinta.
La giovane cameriera non era del tutto ingenua ed ha capito all’istante che cosa c’era attaccato a quelle stringhe, era un dildo strap-on, del tipo che le lesbiche usano l'una sull'altra. Silvia non ne aveva mai visto uno, ma una volta aveva visto un film con la sua migliore amica Eleonora la quale le aveva mostrato un film porno lesbico in cui diverse donne avevano fatto cose incredibili l'una con l'altra, compreso l'inserimento di enormi vibratori e cazzi strap-on in plastica. In quei momenti Eleonora era sembrata in qualche modo delusa dalla mancanza di un effetto arrapante su Silvia ma in verità era falso perché lei era rimasta semplicemente sbalordita, scossa fino al midollo, e da allora le immagini tornavano costantemente nella sua mente specialmente di notte e nei suoi sogni con anche delle varianti generate dalla fantasia.
Tuttavia vedere delle lesbiche in carne e ossa scopare ha avuto un impatto totalmente diverso, la lussuria creatasi in una frazione di secondo era salita a livelli altissimi e le piaceva assistere ad un atto di lussuria sfrenata. La visione è stata come un colpo al plesso solare che le ha fatto perdere il fiato. Gli occhi di Silvia si sono bloccati sulla scena, le sue gambe erano traballanti e le ginocchia si sono piegate tanto che ha dovuto allungare la mano per appoggiarsi ad un cassettone vicino per non cadere.
Immediatamente la concentrazione della signora Milne nell'allargare la figa della sua giovane e graziosa aiutante si è interrotta. Con il dildo ancora conficcato in profondità nella vagina dell'assistente personale, la donna si è voltata improvvisamente per fissare l'intrusa dando a Silvia una visione completa delle sue grosse tette ornate da grandi capezzoli con la punta eretta. Un lampo di rabbia ha attraversato i lineamenti del viso della donna d'affari, la sua bocca si è chiusa stringendo le labbra per la rabbia creatasi, con un movimento convulso ha strappato il dildo dal buco della sua assistente creando un grido di protesta, è saltata giù dal letto ed è avanzata verso la cameriera.
I fatti si sono svolti così rapidamente che, dietro la figura alta e magra della donna, Silvia ha avuto una breve ma chiara visione della figa spalancata della bionda ragazza carponi sul letto con le grandi labbra aperte gocciolanti di succhi sessuali, mentre con un gemito di frustrazione la donna più giovane si è lasciata crollare a faccia in giù sul letto come un burattino i cui fili erano stati tagliati.
La signorina Milne si precipitò verso Silvia, la quale ha sussultato istintivamente come se si aspettasse di essere colpita, invece la donna matura è andata oltre a sbattere e chiudere la porta semiaperta della camera da letto con un tonfo minaccioso girando il chiavistello interno. Solo allora si rivolse alla giovane cameriera italiana che si è appoggiata meglio al cassettone per sostenersi.
“Come ti permetti!” ha ringhiato la donna arrabbiatissima poggiando le mani sui fianchi e le tette spinte in avanti con aggressività.
“Cosa intendevi fare? Sei contenta di esserti intrufolata in questo modo ed averci spiato?! Che cosa stavi facendo? Stavi cercando di rubare dei soldi, è così?”
La donna dai capelli neri ha indicato il piano del cassettone e Silvia con orrore ha visto che la mano che aveva teso solo per tenersi ferma nel momento dello shock iniziale era a pochi centimetri dal portafoglio aperto della signora Milne in cui erano ben visibili i bordi di diverse banconote e un set di carte di credito.
Con uno strillo come se si fosse scottata le dita, Silvia ha allontanato la mano e si è proferita in scuse balbettando incoerentemente. Tuttavia la sgridata rabbiosa della donna matura è continuata spazzando via ogni scusa e spiegazione.
“Piccola puttana, sei molto subdola!” ha sbottato la donna aggressivamente "Mi lamenterò di te, nei termini più forti e credimi che farò in modo che tu sia licenziata subito! Un comportamento del genere è inqualificabile!"
Sentendo questo Silvia si è sentita disperata ed ha supplicato la bella donna d'affari di non farlo “No, per favore, no! Qualsiasi cosa tranne quello, per favore, no!”
Nel lamentarsi, nella sua testa, pensava come sia stato possibile fare uno sbaglio simile quando fino a poco prima tutto era andato così bene, come poteva essere andato così disastrosamente male e così in fretta?
“Quindi non vuoi che ci lamentiamo, non vuoi essere licenziata, giusto?” ha chiesto in tono severo la signora Milne con uno strano rossore sul viso e un'intensità particolare del suo sguardo.
"In tal caso" ha continuato la donna matura arricciando le labbra con gusto "non ci resta che punirti noi stesse. Ti daremo una lezione che non dimenticherai!" ed è seguita una dura risata di approvazione proveniente dal letto. Silvia si è voltata per vedere che la bionda assistente Daniela si era ripresa abbastanza da mettersi a sedere ed incurante della sua totale nudità si era inginocchiata in mezzo al letto con le cosce aperte e la sua figa completamente esposta. Guardando la cameriera adolescente, quella ragazza si ha leccato le labbra con un gesto lussurioso ed approvato entusiasticamente la proposta della sua amante.
“Sì, facciamola, facciamola davvero bene! Questa è una piccola troietta che ne ha bisogno, decisamente bisogno!”
La signora Milne era una donna decisa sotto ogni aspetto e le parole della sua assistente Daniela erano un incoraggiamento alla sua sfrenata libidine.
Con riflessi fulminei ha afferrato per un braccio la cameriera che è rimasta sbalordita e l’ha trascinata verso il letto. Non appena Silvia si è trovata vicino al materasso, la donna alta e robusta l’ha fatta voltare per farla trovare facci a faccia con colei che era già sul letto. Silvia non ha avuto il tempo di protestare contro ciò che stava accadendo perché immediatamente la signora Milne l'ha spinta bruscamente all'indietro e le gambe dell'adolescente sono rimaste a pendere al lato del letto ma il resto del corpo a poggiare con la schiena per metà della larghezza del letto ed in particolare la testa atterrare a pochi centimetri dall’assistente già accovacciata.
"Tienila, Daniela, tienila giù, tienila ferma!" ha detto la signora Milne istruendo concisamente la sua assistente personale che è entrata immediatamente in azione eseguendo in parte gli ordini del suo capo di cui era completamente schiava dando anche in parte un pizzico della crudele anticipazione di ciò che sarebbe accaduto alla studentessa carina e dall'aspetto innocente.
In un solo secondo Daniela è balzata in avanti ed ha usato le ginocchia per inchiodare le spalle di Silvia al materasso imprigionando la testa della ragazza tra le sue cosce lucide di sudore. Per assicurarsi che la cameriera fosse intrappolata, Daniela ha allungato le mani mano e con ogni mano ha afferrato le braccia dell'adolescente appena sotto il gomito allargandole usando la sua posizione e il suo peso superiore, per tenerle ferme. Silvia ha lottato inutilmente contro l’assalto ed ha guardato scioccata verso la sua rapitrice di cui poteva vedere principalmente la parte inferiore delle tette piene e sode pendenti su di lei con i capezzoli eretti e con il viso e gli occhi senza espressone di Daniela.
La diciassettenne stava per protestare quando qualcos'altro, ancora più spaventoso e spaventoso, ha attirato la sua attenzione in una direzione diversa. La signorina Milne aveva afferrato l'orlo inferiore della uniforme da cameriera di Silvia e con un brusco strattone ha sollevato la gonna fino alla vita della ragazza. La lesbica matura ha fissato solo per un secondo le mutandine rosa in stile bikini ingenuamente femminili che questa azione aveva rivelato, prima di infilare un dito tra l’elastico e la pelle ad ogni fianco e con uno strattone deciso ha levato, gettandole da parte, le mutandine dalla ragazza che strillava ed agitava le gambe. La donna d'affari afferrò la figa nuda che ora era esposta con il solco vaginale stretto e circondato da una frangia di peli pubici biondo scuro ben tagliati, ma non eliminati totalmente, ed ha premuto con decisione il pollice nella parte inferiore della fessura della cameriera aprendone la fighetta. Quindi la signora Milne si è messa in piedi e si è spinta in avanti forzando le cosce impotenti della giovane fino a quando la lancia del dildo non si è appoggiata contro la fighetta della cameriera.
È stato solo in quel momento che il cervello di Silvia ha capito cosa le stesse succedendo.
Stava per essere violentata da due lesbiche! Queste lesbiche l'avrebbero usata per il loro perverso piacere vizioso, l'avrebbero presa e violentata e, quel che era peggio, non c'era niente che lei potesse fare per fermarle!
“Oh, no... no!” ha implorato disperatamente Silvia “No, no, oh no, per favore, non farlo! Non farmi questo, non sono una lesbica! Per favore, no, non quello, oh! Oh Dio, no, per favore, per fav… mummff! ugumpff! uggghuff!!”
La supplica si è interrotta perché Daniela l’aveva zittita con la sua figa sulla bocca di Silvia.
Le suppliche lacrimose della graziosa cameriera bionda erano state interrotte dall'azione di Daniela che si era alzata sulle anche, aveva allargato ulteriormente le gambe e le aveva appoggiato la figa sulla bocca e sulle narici di Silvia di fatto bloccando la ragazza. Daniela ora lasciò la presa sulle braccia dell'adolescente poiché con tutto il peso del suo corpo appoggiato sul viso e sulle spalle di Silvia e non c'era modo che l’esile ragazza potesse divincolarsi, ed ha sbottonato rapidamente la parte anteriore della camicia dell’uniforme della cameriera.
Silvia si è dimenata allarmata per questa violazione dell’intimità ma non è stata in grado di impedirlo.
Lacrime di vergogna e paura le colarono dagli occhi quando ha sentito essere strappata la parte superiore della divisa e le sue tettine estratti dalle coppe del reggiseno ed esposte alla luce ed all’uso l'uso di quelle lesbiche. A Daniela piaceva torturare le morbide tette della bella ragazza ed ha fatto rotolare i capezzoli induriti dell'adolescente tra i polpastrelli delle dita, inoltre mentre si chinava in avanti per andare a leccare il clito della cameriera ha detto “ Lo sai che stavo per venire, stronza? Lei stava per farmi venire quando sei entrata di soppiatto e l'hai interrotta! Mi hai talmente spaventato che sono rimasta senza fiato ed ora dovrai metterci rimedio, quindi mangiami la figa, piccola troietta! Mangiami la figa e fammi venire e cerca di darti da fare per farlo al meglio e bene!”
Immediatamente dopo Daniela ha premuto più forte le sue grandi labbra già bagnate ed appiccicose sul naso e sulla bocca e sul viso di Silvia di Silvia. La ragazzina si è bloccata per un attimo presa da un lato da un vortice di paura e shock e dall'altro però un improvviso chiaro ricordo della scena vista nel DVD porno di Eleonora in cui una ragazza più giovane leccava una donna matura fino a che quest’ultima non era venuta urlando selvaggiamente abbandonandosi al piacere. Tuttavia la momentanea pausa di Silvia ha fatto arrabbiare l'impaziente e molto eccitata assistente la quale le ha dato uno schiaffo alle tette e poi un pizzicotto mentre ripeteva le istruzioni “Dai, cazzo, Leccami, stronzetta! Vai avanti, stupida ragazzina che hai una fessura ancora da aprire! Mangiami, fammi venire!”
nonostante il doloroso abuso dei suoi capezzoli, Silvia ha iniziato ad applicarsi tra le incredibili ed intricate pieghe di carne che le stavano soffocando la bocca. Non aveva idea di quale dovesse essere la tecnica corretta, quindi ha deciso di nascondere ciò dedicandosi con energia ed impegno. In pochi secondi, la figa di Daniela, che era già stata penetrata dal lungo e grosso fallo di plastica della signora Milne, si è aperta facilmente ad opera della lingua di Silvia la quale ha iniziato a godersi la strana consistenza della calda carne della figa ed il cocktail di accompagnamento di muschiato lubrificante che colava. La cameriera incoraggiata dal non aver creato dolori o violenze nell’intimità di Daniela ha spinto la lingua più in fondo ed ha notato una corrispondenza tra i brividi, che periodicamente percorrevano il corpo dell'assistente personale, e le grida della giovane donna che aumentavano inesorabilmente in un crescendo non troppo distante dall’orgasmo.
Daniela aveva in realtà 25 anni e aveva lavorato per la signora Milne, che aveva dodici anni in più, negli ultimi quattordici mesi. Era stata il sex toy del suo capo fin da quando era stata portata con la forza, quasi per essere stuprata, sulla scrivania della signora Milne alla sua seconda settimana di lavoro dopo che le era stato ordinato di restare fino a tardi dopo il lavoro per un "addestramento speciale". Non era stato proprio uno stupro perché Daniela aveva ceduto la figa volontariamente essendo già stata lesbica attiva da quando da scolaretta ebbe una cotta per un'insegnante che l’aveva istruita per bene in un corso intensivo di educazione lesbica.
Lei era succube volontaria della signora Milne e faceva tutto ciò che la donna le ordinava. Agli estranei del giro lesbico veniva presentata come un’assistente personale oppure come segretaria. Daniela si lasciava sculacciare e mettere in schiavitù ed anche essere prestata alla cerchia delle mature amiche lesbiche della signora Milne.
Di conseguenza aiutare la sua padrona sedurre con la forza una cameriera innocente, non l’ha preoccupata. Daniela ha esultato nel fare la rara esperienza di sottomettere qualcuna ancora più giovane di lei.
Mentre il peso di Daniela inchiodava Silvia al letto per farsi fare un fantastico cunnilingus alla figa imbavagliando di fatto efficacemente l'adolescente intrappolata sotto di lei, la signora Milne per qualche secondo si è goduta la vista della giovane vittima indifesa e godeva del fatto che tutto stava andando secondo il suo piano.
Per come erano avvenuta la seduzione non si trattava di un'aggressione spontanea ma di un'imbos**ta accuratamente preparata, e la ragazza ingenua, scioccamente, era caduta nella trappola.
La signora Milne aveva notato quanto Silvia fosse carina, fresca e attraente, quando l'aveva vista per la prima volta al primo giorno di lavoro. Tuttavia il giorno dopo è stata l'occasione successiva che ha portato l'esperta lesbica a decidere che avrebbe desiderato la figa della cameriera ed ha sperato di avere tra le sue labbra la ciliegina che sta tra le grandi labbra in uno dei giorni seguenti e rendere la ragazza una lesbica esperta.
Il giorno prima la signora Milne aveva lasciato la sua stanza poco dopo le 9:00 e mentre camminava nel corridoio andando verso l'ascensore, aveva visto Silvia pulire una delle altre camere da letto. La porta era aperta e la dona si è fermata catturata dalla vista allettante della giovane e graziosa cameriera bionda che era chinata nel rifare il letto. Mentre Silvia si allungava per raddrizzare i cuscini, il suo culo sporgente si è sollevato tendendo il tessuto della sua uniforme da cameriera, L’orlo della divisa si è sollevato ed ha offerto il tassello di un paio di semplici mutandine bianche allo sguardo allettante della donna matura.
Silvia non si era accorta della presenza nel corridoio della donna ma costei aveva osservato con interesse ed apprezzamento la ragazza notando anche il rigonfiamento delle tette più piene di quanto ci si potesse aspettare da qualcuna che era nel pieno dello sviluppo sessuale.
Quando le due si sono incrociate, la signora Milne aveva posto a Silvia qualche domanda insignificante, ma i suoi occhi si erano posati sul petto della ragazza non solo per godersi la vista del suo busto, ma anche per memorizzare il nome stampato sul distintivo che portava appeso alla pettorina.
Più tardi quel giorno, la signora Milne aveva chiesto alla sua amica di lunga data e partner sessuale abituale, la direttrice dell'hotel, della nuova cameriera ed era stata informata dalla Carrington che la ragazza era matura per essere sedotta e scopata l’aveva raccomandata alla signora Milne proprio per farla diventare una lesbichetta possibilmente schiava.
La direttrice Carrington aveva intenzione di farlo lei stessa in uno dei giorni successivi, ma ha generosamente lasciato che lo facesse la sua amica poiché ne conosceva i metodi energici, subdoli e persino brutali, che non fallivano quasi mai. Il piano dell'imprenditrice era semplice, basato sull'esperienza che altri complicati stratagemmi solitamente fallivano.
Lei ha pensato ad un approccio diretto che spesso era maggiormente efficace. Quella mattina Daniela, la quale ovviamente aveva trascorso la notte nel letto della signora Milne dove era stata infilzata con il dildo con insolita veemenza, la lesbica più anziana già gustava nella sua mente la prospettiva lo stupro di una giovane e quel pensiero l’ha svegliata presto e, dopo il consueto rituale mattutino di insaponare il corpo della sua amante Milner durante la doccia e di ripassare oralmente la sua fessura dopo il lavaggio, la segretaria ha levato le lenzuola dal letto lasciando quelle a contatto con il materasso e si era sdraiata per leccare delicatamente le tette come fossero un dolce della donna ed anche accarezzarle la figa mantenendola piacevolmente eccitata nell’attesa di far s**ttare la trappola sull'innocente sprovveduta cameriera.
Era stato concordato che la direttrice dell'hotel avrebbe incaricato Silvia di pulire la stanza della signora Milne con le due donne dentro e la Milne e Daniela sono state attente a non fare rumore quando hanno sentito la cameriera entrare nella stanza adiacente e canticchiare allegramente mentre lavorava. Dopo pochi istanti, la signora Milne si era alzata dal letto ed aveva indossato l’imbracatura dello strap-on preferito da Daniela mentre questa, avendo una lunga esperienza di accoppiamenti lesbici, aveva assunto la posizione alla pecorina con le mani e le ginocchia poggiate sul letto ed il sedere sollevato rivolto verso la porta. La signora Milne quindi si è avvicinata al culo della sua assistente personale, ha fatto scivolare facilmente l’asta di plastica nella figa già bagnata e aperta della sua giovane amante, l'ha afferrata per i fianchi e ha iniziato una lenta e ritmica scopata, il tutto in completo silenzio e con tutti i sensi pronti a sentire l'apertura della porta momento in cui la mosca sarebbe caduta inconsapevolmente nella tela del ragno per essere catturata e divorata in un rapporto lesbico a tre.
La rabbia mostrata all'intrusione di Silvia dalla Milne era ovviamente finta ed è stata ben interpretata perché incentivata dalla lussuria della donna. Infatti ogni singola mossa ed ogni singola parola pronunciata, era stata accuratamente pianificata in anticipo con Daniela che aveva ricevuto istruzioni per interpretare la sua parte nella scena.
Una volta che Silvia è stata immobilizzata dalla giovane segretaria, era anche a completa disposizione della Milne e per la prima volta, che non sarebbe stata l'ultima, la donna si ha goduto il sottile e lussurioso piacere di una novizia spaventata che leccava freneticamente una figa.
Come ordinato Daniela aveva estratto le tette di Silvia ancora non completamente formate dal reggiseno di cotone semplice ed infantile e ne ha stuzzicato i capezzoli generando un'erezione dei capezzoli rosa che sono diventati rigidi come Silvia non aveva mai sperimentato prima in vita sua e che le stava dando effetti sconcertanti che andavano dal disagio all’eccitazione.
La signorina Milne ha afferrato le cosce tremanti della cameriera con una presa ferrea ignorando i sempre meno frequenti piagnucolii della ragazza che già iniziava a sbavare sotto la figa di Daniela. La matura donna d'affari si ha leccato le labbra in attesa di allineare il dildo rigato di plastica al centro della figa della biondina diciassettenne.
Già la donna si immaginava il piacere che ne avrebbe avuto nel forzarla che sarebbe stato più delizioso se accompagnato dalla futile e sempre più debole reazione della ragazza.
Silvia ha urlato quando la punta del grosso dildo le ha aperto le grandi labbra anche con la prima spinta è entrato in lei per un solo centimetro. La reazione immediata è stato l’inarcarsi della schiena della ragazza ma il suo corpo è stato subito bloccato dalla Milne che si è spinta dentro più forte e più in profondità riuscendo a mettere tutto il dildo nella fighetta.
Poiché era stata violata, la studentessa urlava di angoscia ma non si sentiva quasi nulla essendo il suo viso schiacciato sotto la figa di Daniela. Infatti le sue grida venivano emesse direttamente nella vulva della assistente personale della Milne e, senza che la ragazza lo immaginasse, generava effetti orgasmici per cui Daniela gemeva andando in estasi e pizzicando i capezzoli di Silvia mentre veniva terrorizzando ulteriormente la studentessa indifesa.
Le lacrime scorrevano sulle guance di Silvia, alcune erano di dolore, altre di paura, altre di piacere ma anche altre erano di vergogna per il fatto che per qualche motivo si stava davvero eccitando per ciò che quelle due lesbiche le stavano facendo. Inoltre sulla sua bocca scendevano gli umori prodotti dalla figa di Daniela ed anche qualche goccia di orina mescolati insieme e la poverina istintivamente leccava e ingoiava.
Con il passare dei minuti, il corpo di Silvia rispondeva al torrente di stimoli sessuali che riceveva sulla lingua, sulle tette e nella figa. Mentre la signorina Milne faceva oscillare i suoi fianchi in avanti con penetrazioni violente, il dildo ogni volta si insediava più facilmente all’interno della fighetta perché i succhi di Silvia stavano iniziando a fluire e ne stavano facilitando il passaggio. La studentessa, ormai arresasi, ha abbandonato ogni resistenza a ciò che le stava accadendo e si è lasciata andare in modo che le due donne facessero di lei quello che volevano.
Avvertendo l’arrendevolezza di Silvia, la signora Milne ha sorriso tra sé e sé soddisfatta dicendosi che ancora una volta il suo istinto aveva avuto ragione.
Infatti, come aveva ipotizzato la signora Carrington, si trattava di una ragazza pronta per essere presa, quasi certamente una lesbica potenziale anche se non era ancora a conoscenza di esserlo lei stessa e ora destinata a una vita di servizio sottomesso a qualsiasi lesbica dominante che la spogliasse delle mutandine e conquistasse la sua figa.
La signorina Milne aumentò il ritmo e la forza delle sue spinte, provocando nuove urla e contorsioni da parte della graziosa giovane bionda mentre il bacino della ragazza tradiva la sua vera natura. Ad avvalorare ciò quando il dildo si avviava all’uscita dalla figa, Silvia anche verso la Milne posizionandosi contro il dildo nel momento del rientro aggiungendo così forza all'impatto del suo ingresso e rendendo le penetrazioni ancora più profonde e più forti.
Il corpo di Silvia ha cominciato a tremare in modo nuovo, certamente non più di paura, o almeno, non solo di paura, ma ora anche di eccitazione per raggiungere il massimo dell’eccitazione sessuale. La studentessa capiva a malapena cosa stava succedendo ma le risposte del suo corpo alla sua prima vera scopata che non aveva niente di quel che era stata quella con il piccolo cazzo, un po’ patetico del suo ex ragazzo. Nelle due precedenti occasioni in cui qualcosa era entrato nella sua vagina non le aveva fatto quasi nessuna impressione. Quella strana violenza aveva risvegliato il suo inconscio orientamento lesbico già stato risvegliato per la prima volta dal suo sonno dal film porno di Eleonora e stava prendendo il sopravvento nella sua coscienza dandole sempre più piacevoli e soddisfacenti sensazioni.
Lo shock stava sparendo e si è ritrovata ad ansimare e gemere di desiderio mentre continuava volontariamente a leccare e succhiare la figa spalancata di Daniela che emanava qualcosa che le piaceva e di cui si sarebbe sempre cibata. Incredibilmente Silvia si è resa conto di aver permesso l’entrata nel suo passaggio vaginale di quel dildo in quella che le era parsa un’enorme lunghezza oltre alla massiccia grossezza. In effetti ne desiderava disperatamente di più sebbene si sentisse completamente presa e riempita al punto da dividersi tra le due femmine. Lei voleva essere riempita e sbattuta ancora più forte nonché infilzata ancora più a fondo, all'improvviso poi, la sua schiena si è inarcata ancora una volta per uno spasmo violento mentre aveva il suo primo vero orgasmo.
È stata una rivelazione della sua bruciante intensità e profonda soddisfazione erotica e la sua risacca post orgasmica l’ha lasciata scossa e stordita, quasi svenuta.
Mentre Silvia ansimava per riprendere fiato, Daniela ha sollevato il bacino dal viso e si è spostata di lato mettendosi inginocchiata accanto alla ragazza esausta e tremante che non aveva più bisogno di essere vincolata. Appena liberata, Silvia ha impiegato alcuni secondi per riorientarsi e i suoi occhi, che erano stati chiusi mentre faceva sesso orale su Daniela, sono stati brevemente abbagliati dal loro ritorno alla luce solare. La signorina Milne non aveva tolto il dildo dalla figa della cameriera ed era ancora inserito in profondità nella vagina della ragazza fino all'elsa con la placca di cuoio che premeva sulle labbra esterne di Silvia. Mentre Daniela si faceva da parte, la sua matura capo si è piegata in avanti con le braccia tese ed ha fatto forza nel metterle tese sul materasso poggiando le mani appena sopra le spalle di Silvia. L'adolescente ha sbattuto le palpebre nel guardare la sua stupratrice che incombeva minacciosa sopra di lei con un sorriso da femmina predatrice che le incurvava le labbra e c’era anche un luccichio da falco negli occhi. Le tette mature della signora Milne erano più grandi e più pesanti persino del paio della sua segretaria personale e Silvia, mentre ondeggiavano sopra il suo viso, le ha valutate essere almeno coppe D da quarta oppure quinta misura forse anche coppe E. quelle tette erano più ipnotizzanti di qualsiasi altro pendolo oscillante di un ipotetico ipnotizzatore.
Dopo aver fatto una pausa fino a quando non ha avuto la piena attenzione dell'adolescente, la signorina Milne ha inarcato molto lentamente la schiena ritirando il dildo solo per un paio di centimetri prima di usare tutto il suo peso da adulta e la leva offerta dalla sua postura dominante per affondarlo di nuovo lentamente in tutta la sua estensione. Mentre la grossa asta di plastica allargava ancora una volta la vagina quasi verginale di Silvia fino alla massima profondità, la ragazza bionda ha mugolato e rabbrividito allargando le braccia ai lati.
“Oh! Oh, no, fermati!” ha gridato “'Oh, ti prego, no, non mettermelo più!! Fermati, aiuto! Ti prego, non ce la faccio, non ne posso più!”
La signorina Milne ha completamente ignorato quelle parole perché in effetti la figa di Silvia prendeva il dildo e lo faceva in modo più fluido e viscido di quanto inizialmente. Lungi dal fermarsi, in un'impressionante dimostrazione di forza muscolare e flessibilità fisica che parlava di parecchie ore trascorse in palestra, la signora Milne ha inflesso la parte bassa della schiena ed ha estratto un po' di più il dildo prima di spingerlo indietro altrettanto forte e lontano dalla figa.
Silvia ha urlato di angoscia, ma quando la signora Milne ha iniziato ad aumentare la durata dei ritiri e il ritmo e la profondità degli impalamenti di penetrazione, i rumori che ha emesso erano grugniti e poi gemiti, mentre il suo respiro è accelerato fino a diventare ansimante con il sudore che le colava dalla fronte e dalle guance.
La cameriera violentata piagnucolava sotto l'inesorabile allargamento della sua vagina emettendo un gemito tremante ogni volta che la lunga e dura verga fallica veniva piantata fino in fondo. La Milne dava i colpi più lentamente rispetto ai primi ma le penetrazioni sono state più devastanti per il loro ritmo esattamente come la ragazza li desiderava.
Mentre la donna stabilizzava il ritmo inarcando i fianchi e penetrando la figa della sua vittima fino al limite più profondo, Daniela si è protesa in avanti nello spazio tra la pancia piatta di Silvia e la curva del bacino della sua signora facendo scivolare la punta delle dita nelle pieghe superiori della fighetta della cameriera e, in un paio di secondi, ha trovato ciò che cercava cioè la protuberanza del clitoride dell'adolescente. Subito ha cominciò a titillarla con il dito medio e poi con tutte le dita della mano prima in senso orario e poi antiorario in rapida alternanza e poi stuzzicandola e persino tirandola con risultati inattesi. Silvia ha emesso uno strano suono somigliante ad un miagolio e il suo corpo snello da ragazzina è stato percorso da brividi per gli effetti esplosivi in contemporanea del titillamento del clitoride e delle penetrazioni del grosso dildo. Il culo della studentessa bionda ha iniziato a rimbalzare sul letto come se questo fosse un trampolino.
Silvia sentiva una voce ansimare e gemere come se fosse lontana ma poi, improvvisamente scioccata, si è resa conta che quella voce era la sua.
“Aarrgghh, oh mio dio, no! Oh, no, NO! Merda, oh! Mmmm, ahhhh... oh, mmmm, sì... aah! sì, sisshhhh, sì fammi… godere! Ahhhh, sì fammi, oh! Sì, scopami, scopami! OH, AAAAAEEEEHHHH!!”
Con quell’urlo selvaggio la cameriera ha affrontato l'onda del suo secondo orgasmo saffico che l'ha presa ancora più violentemente della volta precedente.
Con gli occhi spalancati e fissando verso l'alto le tette sporgenti della signorina Milne e sopra di essi il sorriso di possesso furbesco e trionfante della matura lesbica, la bionda cameriera si è lasciata cadere sul materasso con le braccia tese e le mani che stringevano il lenzuolo. Cronometrandolo alla perfezione avendo dalla sua una lunga esperienza nello scopare ragazze, la donna d'affari ha sbattuto lo strap-on dentro Silvia con forza improvvisa e quasi feroce. La ragazza ha urlato di nuovo e la sua schiena si è bloccata formando una curva verso l’alto che le ha fatto tremare le belle e giovani tette impertinenti, poi, con un profondo gemito che sembrava un singhiozzo, le sue gambe e le sue cosce si sono contratte ed hanno sussultato mentre la sua figa si rilassata improvvisamente e la figa si è bagnata moltissimo tanto che il succo scorreva lungo il lato interno delle cosce ed ha raggiunto l'orgasmo per la terza volta.
La lesbica matura, con salace soddisfazione, guardando il corpo inerte dell'innocente graziosa ragazza che aveva aggredito e violentato ha pensato che sembrava davvero totalmente presa e completamente sedotta.
La ragazza sembrava sconcertata e confusa e non solo per quello che le era successo. Dalle sue risposte fisiche e verbali era evidente che si era eccitata e che la sua prima esperienza lesbica, sebbene impostale, non era stata del tutto sgradita o sgradevole.
Dopo tre orgasmi ed il fatto che Silvia non si sia ribellata se non che all’inizio di quel rapporto sessuale, in effetti non sarebbe stato necessario molto impegno per trasformarla in una sottomessa ed anche in sex-toy saffico, il che, per la signora Milne con un sorriso tra sé, ha pensato che fosse un bene perché l'iniziazione dell'adolescente era tutt'altro che finita qualunque cosa la ragazza potesse pensare.
L'alta donna dai capelli neri ha estratto il dildo dalla figa di Silvia e l'estremità arrotondata è emersa con un delicato suono di risucchio. La donna ha fatto un passo indietro, ha slacciato l'imbracatura dello strap-on e lo ha gettato sul letto vicino a dove Daniela era inginocchiata. Restando in piedi con le gambe divaricate e le mani sui fianchi, la Milne ha fatto un cenno alla sua assistente personale che Daniela ha interpretato come il segnale per la fase successiva.
Daniela fece scivolare le mani sotto le scapole dell'esile ragazza e l’ha spinta in posizione eretta mentre, allo stesso tempo, la spingeva in avanti verso il bordo del materasso.
Con la mente in un turbinio, Silvia non fatto resistenza ed in un attimo Daniela ha fatto scivolare la ragazza giù dal letto facendola cadere in ginocchio davanti alla sua conquistatrice, con la parte bassa della schiena contro il bordo del letto e la faccia a pochi centimetri dalle grandi labbra raggrinzite della figa ben rasata della signora Milne.
"Leccami, su! Non temere, vedrai che ti piacerà!" ha sbottato la dominatrice “Mangiami, fammi vedere cosa hai imparato leccando Daniela, mostrami cosa sai fare! Fammi venire e spruzzare!”
Che Silvia fosse una ragazza brillante pronta a imparare lo dicevano tutti gli insegnanti di scuola ed ancora una volta dimostrò loro che avevano ragione. Infatti l'esempio di sesso visto nel porno visto da Eleonora per lei davvero memorabile, il primo tentativo forzato di cunnilingus fatto alla figa di Daniela e ciò che visto e subito nell'abile manipolazione del suo clitoride da parte della giovane assistente personale, le avevano dato un'idea ampia sul da farsi. La cameriera si è sorpresa della propria impazienza, dovuta anche alla paura, si è chinata in avanti ed ha posato le labbra sul quelle grandi della figa della signora Milne per poi aprirle delicatamente con la punta della lingua sfrecciando tra di loro per tutta la lunghezza.
La signora Milne ha avuto un breve sussulto poiché la ragazza era più diventata più audace nel approccio e migliore nella tecnica di quanto la dona si fosse aspettata e per di più si stava anche dimostrando piuttosto volenterosa, troppo perché potesse quel comportamento potesse essere spiegato come risultato della coercizione e della paura. La donna matura si è eccitata rapidamente ed ha cambiato posizione per dare a Silvia un accesso ancora più facile alla figa afferrando anche una manciata di capelli biondi di Silvia dietro la testa affinché fosse un appiglio per poter schiacciare il viso dell'adolescente nella sua vulva ampia e carnosa non dandole altra scelta che ad ogni respiro inalare l'inebriante odore muschiato della vagina già sudata ed appiccicosa per aver usato l'imbracatura strap-on. La giovane studentessa ha deglutito ed ansimato ma non fece alcun tentativo di divincolarsi o di dimenarsi e pareva che il sapore e l'odore della figa la stimolassero. Incoraggiata, Silvia ha emulato le donne che aveva visto nel film porno dall’amica ed ha spostato l'attenzione dei suoi sforzi orali nella parte superiore della fessura scivolosa della sua conquistatrice mentre sollevava la mano destra ed infilava due dita signora nel buco posteriore della Milne.
“Aaahh, cazzo, sììhh! Oh, piccola troietta lesbica! Sì, di più, dai, sgualdrina, fammi qualcosa di più!” ha sibilato la procace donna d'affari mentre in risposta i suoi fianchi cominciavano a sobbalzare e sussultare.
Silvia ha sentito un'improvvisa ondata di eccitazione ed energia nel vedere che aveva superato quella audace prova con successo ed ha agitato le dita infilate nell'interno del culo suscitando ulteriori sussulti e quando due mani le hanno preso le tette e le hanno strette ha emesso anche lei un piccolo urlo. Per un momento l'adolescente è rimasta confusa perché una delle mani della signora Milne aveva afferrato i capelli di Silvia e le aveva bloccato il viso nella posizione del martello e la cameriera poteva vedere la stanza tra le gambe un po’ larghe della donna oltre la diga matura ma altre mani avevano allo stesso tempo afferrato e tirato i capezzoli gonfi turgidi. Silvia ha intuito da dove provenissero le mani in più poiché Daniela si era spostata per sedersi sul bordo del letto dietro di lei con le gambe che facevano da cornice al suo corpo, in pratica le gambe circondavano il corpo leggero e snello della ragazza e le brccia erano passate sotto le ascelle per impossessarsi delle sue tette.
“Sono proprio carine queste tette!” ha pensato Daniela con ammirazione. Era vero perché le tette di Silvia erano sode essendo molto giovane ma erano più piene e rotonde di quanto ci si potesse aspettare da un corpo snello e dalla sua giovane età della cameriera.
Le due amanti mature sapevano l’età della cameriera perché la direttrice dell'hotel aveva comunicato alla Milne la succulenta notizia che quella ragazza carina aveva appena compiuto il suo diciassettesimo compleanno.
Dalla posizione in cui si trovava, Daniela faceva rotolare i capezzoli della ragazza tra il pollice e l'indice della mano, li pizzicava con insistenza alternando le due tette ben sporgenti della ragazza. Ancora una volta, Silvia ha mugolato mentre la sua faccia veniva schiacciata contro la figa della donna più matura in modo che il suono fosse trasmesso direttamente all'osso pelvico contro cui era premuta e inviasse una vibrazione erotica attraverso la miriade di terminazioni nervose nelle pareti della vagina della donna. Spinta dallo stimolo simultaneo dall’azione di Daniela sulle tette e della figa della signora Milne contro la sua bocca, Silvia pompava le dita dentro e fuori dal buco del culo della donna più anziana mentre la lingua si muoveva intorno e sotto il cappuccio del clitoride titillandone il clitoride come fosse un oggetto da trattare con delicatezza.
“Aahh, sì, fanculo! Fammi venire, cazzo! Fammi venire piccola fighetta lesbica!” ha detto ansimando la signora Milne.
Le imprecazioni e la perdita di controllo dell'altezzosa donna d'affari, se da un lato hanno scioccato la ragazza, dall’altra hanno eccitato la cameriera così come hanno eccitato in modo profondo e perverso le parole secondo cui Silvia era lesbica. Una parte della mente della ragazza ha gridato istintivamente un silenzioso diniego, pur conscia che quel rifiuto automatico era falso e vuoto e ne era convinta, poi i suoi pensieri sono stati spazzati via poiché i fianchi della signora Milne improvvisamente hanno avuto uno spasmo e, con un rauco grido di soddisfazione, la dominatrice ha raggiunto l'orgasmo scaricando il succo di figa schizzò uscito dalla figa sulle dita e sul viso di Silvia.
In quell’accoppiamento lesbico a tre la donna d'affari ha lasciato la presa sulla testa di Silvia ma la ragazza è stata immediatamente imprigionata da Daniela la quel ha avvolto le sue braccia attorno al petto della cameriera.
Che la cameriera fuggisse era molto poco probabile poiché Silvia era esausta, sia fisicamente che mentalmente, e non aveva né la forza né la forza di volontà per tentare la fuga e nessuna delle altre due donne pensava che lo volesse fare veramente.
Riprendendo fiato e equilibrio con impressionante rapidità, con un gesto imperioso la signora Milne ha ordinato a Silvia di alzarsi cosa che è riuscita a fare seppur tremante e per farlo ha avuto bisogno dell’aiuto delle mani di Daniela che le ha messe sui suoi fianchi. La mossa era stata studiata affinché i glutei della cameriera fossero afferrati dalle mani di Daniela messe a coppa mentre la baciava infilandole a fondo la lingua nella bocca e la signora Milne spingeva la sua lingua tra le grandi labbra della fighetta di Silvia assaporandone i sapori di giovane adolescente. Mentre la donna in carriera si attardava nel baciarla profondamente, ha appoggiato le mani sulle spalle della ragazza e ciò ha mantenuto Silvia in posizione verticale permettendo a Daniela di scivolare di lato dietro la loro vittima sempre restando sul letto. Poi la donna matura ha fatto girare la cameriera di 180 gradi e l’ha spinta in avanti sul letto. A quel punto Silvia non ha avuto scelta e si è lasciata cadere tendendo istintivamente le braccia e le ginocchia assumendo la stessa posa e quasi nello stesso punto del letto occupato pochi istanti prima da Daniela.
Silvia ha preso coscienza che sembrava passata una vita da quando era entrata innocentemente nella stanza.
“Che cosa? Oh... aaahhh!” ha ansimato Silvia capendo rapidamente quale fosse il motivo per cui le due l’avevano fatta mettere in quella posizione e si è accorta che Daniela aveva in mano il dildo strap-on per allaccialo attorno al suo bacino.
“Oh, no... no, non quello! Per favore! Davvero non ce la faccio, non ne posso proprio più! No per favore, non ce la faccio più!” ha borbottato la cameriera evidentemente sconvolta anche se sapeva che stava sprecando fiato e non ha provato nemmeno a lottare per svicolarsi.
Senza alcuna difficoltà, la presa ferma e autoritaria della signora Milne sulla parte bassa della schiena di Silvia ha costretto la ragazza a stare in quella posizione durante i minuti impiegati da Daniela per adattare le cinghie dell'imbracatura ai suoi fianchi.
L'adolescente bionda sembrava aver accettato il suo destino e non ha protestato di nuovo quando la signora Milne ha sollevato l'uniforme della sua cameriera oltre la vita esponendo la sua fighetta ed il culetto, poi lei e la sua segretaria si sono scambiate di posto e Daniela ha preso posizione tra le gambe aperte di Silvia afferrando i fianchi della ragazza che piagnucolava.
Con un grugnito soddisfatto la giovane donna ha spinto in avanti il dildo che è che scivolato quasi senza resistenza nel buchetto della fighetta della studentessa che, a seguito di tutto ciò che le avevano fatte le altre due, era spalancato e ricoperto di fluidi vaginali.
Silvia ha emesso un rumore che in parte era un gemito di violazione dell’intimità ed in parte un sospiro di soddisfazione e goduria mentre la sua figa veniva occupata dal dildo per la terza volta in meno di mezz’ora.
“Ti piacerà, sgualdrina” ha grugnito Daniela che spingeva il dildo con forza e frequenza crescenti “Sappi che è il modo migliore per finire. Ti assicuro che qualsiasi lesbica te lo dirà!”
La signora Milne guardava con piacere la scena erotica della sua segretaria sua sottomessa di dieci anni più giovane di lei che scopava alla pecorina una bella studentessa che aveva meno della metà della sua età e che, per non essere lasciata fuori dall'azione, si è accovacciata sul letto accanto a Silvia ed ha allungato la mano sotto il corpo della ragazza cercando il petto trovando la parte anteriore sbottonata dell'uniforme dove le tettine penzolavano dalle coppe del reggiseno e oscillavano liberamente a ogni impatto del dildo con il fondo della fighetta.
Come aveva fatto la sua assistente, la signora Milne si è goduta le dimensioni e la consistenza delle tettine della diciassettenne e ne ha approfittato per toccarle e schiacciarle sadicamente.
Era tutto troppo per l'adolescente inesperta e ingenua. La scopata alla pecorina era un sovraccarico di sensazioni per i suoi sensi e Daniela, presa dal suo stesso entusiasmo inebriante, stava cavalcando la bionda ragazza davvero forte. Daniela era una giovane donna atleticamente in forma che ai tempi della scuola era stata una ragazza sportiva ed ora si allenava in palestra più volte alla settimana in parte per il proprio interesse e in parte per avere l'elasticità e la resistenza necessarie per affrontare le scopate inflitte dal suo capo a volte a delle mature amiche lesbiche del suo capo riunite in un’orgia grande lesbica.
Per Silvia era una buona cosa che la vagina fosse stata aperta e lubrificata nonostante la scopata di Ms. Milne perché chi la stava chiavando spingeva forte ed inoltre il bacino di Daniela ruotava come una ben oliata macchina da monta.
Gli occhi di Silvia si sono spalancati e le sue mani hanno artigliato il lenzuolo sudato e spiegazzato mentre sensazioni incredibili si irradiavano dalla sua tenera e maltrattata fighetta.
La bocca della ragazza era spalancata ma l'unico suono che proveniva era un respiro affannoso.
Come la Milne aveva anticipato, l'essere scopata in quella posizione di totale sottomissione era il completamento e la conferma della conversione lesbica dell'adolescente.
Silvia è stata semplicemente scossa dopo pochi istanti, la sua testa e le sue spalle si sono accasciate flosce sul materasso, con la sua guancia destra premuta contro di esso e la saliva che gocciolava dalla sua bocca semiaperta mentre miagolava in un’estasi crescente.
Da quasi vergine inesperta, Silvia era entrata in quel covo di lussuria meno di mezz'ora prima come un'estranea, poi si era abbandonata alla foga del momento spingendo il sedere più in alto nell'aria e allargando i fianchi per essere chiavata. Lei percepiva quanto fosse spalancata e aperta la sua fighetta e la sua vagina era scivolosa per i succhi prodotti a causa dell’introduzione del lungo e grosso palo di plastica che era entrato ed uscito ripetutamente da lei con una facilità che in precedenza avrebbe ritenuto impossibile per una cosa di dimensioni così grandi. A seguito delle spinte di Daniela, stava prendendo ogni centimetro del dildo e Daniela non aspettava altro che portare l'adolescente a un altro orgasmo esplosivo.
Mentre il fremito nei fianchi di Silvia diventava visibile e il suo respiro si accorciava con urletti acuti di volume sempre maggiore, Daniela si è protesa in avanti per afferrare una ciocca dei capelli biondi della ragazza per far assumere alla cameriera in una postura più eretta il che ha dato all'assistente personale un angolo migliore per sbattere dentro il dildo in modo ancora più diretto.
A causa degli intensi stimoli sulla vagina e sul clitoride dell'adolescente, Silvia ha lanciato un urlo rauco quando ha raggiunto l'orgasmo per l’incredibile quarta volta. Questo orgasmo ha avuto un impatto nella sua mente ancora più incredibile e strabiliante rispetto ai tre precedenti.
Al termine la giovane cameriera è rimasta sul letto talmente sconvolta che non ha pensato a levarsi il dildo dalla sua intimità ma ci ha pensato Daniela e la ragazza con un sospiro profondo è crollata a faccia in giù sul letto. In quei momenti Silvia si sentiva presa totalmente in un modo che non avrebbe mai immaginato fosse possibile, era così completamente presa, violentata, abusata, usata e riempita fino a scoppiare da quell'incredibile enorme dildo lungo che le aveva dato una miriade di sensazioni che le passavano ancora ancora in mente per quanto erano state belle e forti.
La signora Milne ha rivolto un sorriso di approvazione a Daniela la quale si ha slacciato lo strap-on per poi pulirlo con un fazzoletto. La giovane donna aveva recitato bene la sua parte, come del resto faceva sempre, seguendo alla lettera le istruzioni della sua adorata padrona che la comandava sia che sul sia nelle scopate.
La donna d'affari si è voltata ed ha guardato, molto soddisfatta in basso, la figura prona della cameriera godendosi la visione del culo e della fighetta della ragazza la cui uniforme di Silvia era arrotolata intorno alla vita.
"Non pensare di sporgere denuncia per questo, signorina bella! Né alla direzione, né alla polizia e non farne parola ai tuoi genitori o amici" ha consigliato in modo autoritario e freddo la Milne "Se lo fai, diremo che hai scoperto che siamo lesbiche e ti sei offerta di fare sesso con noi per soldi e posso facilmente convincere altre donne che sono state qui a dire che hai fatto lo stesso con loro. Quindi sei tu che finirà nei guai, non noi!”
In effetti Silvia non aveva pensato di fare una cosa del genere, anzi i suoi pensieri si erano ben distanti dal fare ciò che le era stato proibito ed inoltre chi poteva dire che era stata violentata da due lesbiche e come avrebbe potuto descrivere quella violenza e se le fosse stato chiesto delle sue reazioni ed ancora se le fosse stato chiesto come si era sentita che cosa avrebbe potuto dire se non che le era piaciuto?
Intanto la Milne e la sua amante avevano indossato i loro accappatoi di spugna di cotone e Silviaha sentito una delle due donne dire che sarebbero andate nella camera da letto accanto dove dormiva Daniela, per fare la doccia e vestirsi. Questo perché l’aver fatto sesso con Silvia era stato pianificato con cura e di conseguenza aveva già predisposto che gli articoli da bagno della signora Milne, la biancheria, il tailleur, le scarpe ed i documenti di lavoro erano stati spostati nell’altra camera da letto ed inoltre quando sarebbero uscite avrebbero rimosso il cartello "non disturbare" da quella porta così Silvia avrebbe potuto pulire la stanza.
"Prenditi il tempo che vuoi per pulire questa camera, troietta!" ha detto la signora Milne in tono non scortese, poi, sentendosi pienamente soddisfatta sessualmente dalla ragazza ha pensato che meritasse una ricompensa ed allora, ha preso delle banconote per un totale di 30 sterline. Prima di allontanarsi è andata accanto al letto, ha slacciato la cintura dell'accappatoio in modo che rimanesse aperta per offrire alla cameriera una visione a bruciapelo della sua figa, e lentamente, con lo sguardo fisso sugli occhi sbalorditi di Silvia, la donna ha passato ogni banconota sulla sua figa ancora umida di umori vaginali; le banconote erano state usate come dei fazzoletti di carta per pulirsi la figa. Poi la donna, alta, dai capelli neri, ha ripiegato le sterline formando un batuffolo umido di profumo muschiato e si è inchinata per infilarlo dentro una delle coppe vuote del reggiseno di Silvia mormorando " Con queste comprati della biancheria intima per donne adulte, tesoro mio"
La donna ha anche aggiunto, con tono roco nella voce e con un mezzo sorriso quasi di scherno "Penso proprio che ne avrai bisogno per altre occasioni" e poi ha raccolto le mutandine levate da Silvia ed ha proseguito "Queste che avevi indosso non ti serviranno più. A me piace avere un ricordo delle mie conquiste" e se le ha infilate nella tasca dell’accappatoio, si è girata ed è uscita dalla stanza.
Daniela la seguiva e si era fermata sulla soglia, si è guardata alle spalle ed ha mandato un bacio alla bella giovane bionda studentessa il cui corpo violato aveva tanto apprezzato.
Per alcuni istanti, Silvia rimase inerte sul lenzuolo stropicciato, i suoi pensieri erano in un vortice irrefrenabile e si formavano e si riformavano mentre lottava per capire cosa le fosse appena successo, cosa avesse veramente provato in quel rapporto saffico con due donne e cosa significasse per lei, poi il suo sguardo è caduto sull'orologio e ne vedere l’ora ha fatto un profondo sospiro e si è messa a sedere.
Era passata mezz'ora da quando Silvia era entrata allegramente in quella stanza credendola vuota e pronta per essere pulita.
La ragazza si chiesta se la signora Carrington fosse venuta a cercarla per controllare il suo lavoro e l’avesse trovata in quello stato sicuramente l’avrebbe licenziata e rimandata a casa.
Recuperando rapidamente le energie Silvia è balzata giù dal letto da cui ha levato il lenzuolo sgualcito e macchiato dai tanti fluidi emessi, se lo ha portato al naso per un momento per respirandone i profumi a ricordo del sesso fatto la donna matura e del dominio esercitato su di lei. La cameriera ha completato i suoi soliti doveri, ha cambiato le federe e le lenzuola lisciando i teli e rifacendo il letto con cura, poi si è trasferita in bagno, ma prima di pulire si è guardata nel grande specchio vedendosi spettinata, con i capelli aggrovigliati ed il viso e il petto striati di succhi vaginali e la divisa ancora arrotolata sulla vita. La preoccupazione di farsi trovare con la divisa stropicciata non esisteva perché era fatta con un tessuto sintetico che riprendeva la piega originale molto facilmente.
Con decisione improvvisa ed azzardata, l'adolescente si è levata la divisa da cameriera ed il reggiseno, ha messo le banconote profumate di figa, con la mano un po' tremante, sul ripiano sopra il lavabo, poi è andata nel box doccia per sciacquarsi rapidamente con acqua calda lavandosi anche i capelli ed infine si è asciugata rapidamente con l'asciugamano. Si è poi riallacciata il reggiseno, le coppe di cotone le hanno sfiorato i capezzoli ancora teneri con un effetto che ha ritenuto inquietante poiché non l’aveva mai sperimentato, quindi ha indossato l'uniforme e l’ha riabbottonata.
Quando il tessuto sintetico liscio le è scivolato sui fianchi e sul sedere nudi, Silvia ha sentito una strana sensazione poiché era consapevole di non aver indossato le mutandine che in quel momento si trovavano nella borsa della signorina Milne, ciò ha causato in lei una sensazione curiosamente contraria al suo stato di ragazza puritana e si sentiva invasa da una piacevole e potente carica erotica.
Dopo appena un secondo di esitazione, dopo essersi ancora guardata allo specchio pe garantire a sé stessa un aspetto dignitoso, Silvia ha raccolto due banconote, se le ha avvicinate un attimo al naso ed ha respirato a pieni polmoni il loro aroma per poi infilarle nella tasca laterale della divisa dove teneva anche la chiave pass par tout che apriva le camere da letto. La ragazza ha quindi pulito rapidamente il bagno ed ha sostituito gli asciugamani umidi usati con quelli puliti.
Proprio a questo punto, la cameriera ha sentito il classico rumore di una serratura che si apre provenire dalla stanza di Daniela e vedere anche che quella porta si apriva e si richiudeva ed inoltre delle voci nel corridoio.


3za parte
Silvia era una ragazza dall’aspetto adorabile ed aveva quell’aria ben formata e matura di una diciasettenne. Per andare nella boutique di intimo con la Carrington ha indossato una camicetta bianca e una gonna nera che arrivava a circa metà coscia e dai leggings leggeri che indossava si aveva l’impressione che indossasse anche delle mutandine nere.
Nel vederla in giro per l’hotel da quella mattina nessuno pareva rimanere insensibile e tantomeno si poteva difficilmente staccare lo sguardo.
La signora Carrington, che aveva detto alla ragazza di chiamarla in intimità con il nome di Sally, l’ha osservata mentre si sollevava per prendere da uno scaffale sopra la sua testa una bottiglia di scotch che la donna aveva richiesto. Era una scusa per vedere quanto fosse elastico e slanciato quel giovane corpo di ragazza. Silvia per afferrare la bottiglia non ha usato la scaletta ma si è semplicemente allungata quanto è bastato affinché l’orlo della gonna risalisse la coscia rivelando che in realtà non indossava affatto i collant. È stato in quel momento che la sua direttrice ha avuto una deliziosa rivelazione visto che non indossava le calze e che di conseguenza le mutandine potevano essere l’unico indumento a proteggere la fighetta.
Mentre la gonna stretta in vita si sollevava ancora più in alto sulle cosce per effetto delle mosse, chiunque vedesse Silvia ha potuto godersi la vista delle cosce.
Anche un ospite del hotel si ha goduto la vista e, distogliendo lo sguardo dalle gambe di Silvia ha fatto l’occhiolino al barista mettendo il pollice all’insù, il che significava che aveva apprezzato la vista.
Anche Sally aveva visto il colloquio senza parole tra il barista dell’hotel e l’ospite ed a quest’ultimo la donna ha risposto con un sorriso per comunicargli che era d’accordo con lui prima di prendere il drink poggiato sul bancone. Poi l’uomo che aveva fatto quegli espliciti segni si è avvicinato al tavolo della Carrington e le ha chiesto se potesse sedersi vicino e lei ha risposto positivamente, ho sorriso e ho indicato la seconda sedia che era al quel tavolo dicendo che non c’erano problemi. Lui tenendo in mano il bicchiere con lo scotch e lo zenzero si è seduto tenendo d’occhio la ragazza per cogliere eventuali altri spettacoli simili.
“Ha viaggiato molto, oggi?” gli ha chiesto la direttrice.
“Sì” ha risposto “Abbastanza da giustificare la degustazione di questa bevanda” dando inizio alla conversazione informale che si è concentrata su elementi banali come le distanze da percorrere, il tempo, l’affidabilità dei vari veicoli a motore e le caratteristiche dei motel nelle varie regioni.
Finito quel drink ne abbiamo ordinato altri e nel frattempo proseguivamo la conversazione che è risultata essere assai piacevole. In quei momenti Silvia era sempre sotto osservazione da parte loro ma non in modo intenso.
Il nome dell’uomo era James ed aveva trascorso molto tempo di quella giornata in auto per andare a trovare la madre anziana ed ha detto che aveva deciso di scegliere di stare in quel hotel poiché non c’era abbastanza spazio nella casa in cui viveva la madre ma soprattutto per non disturbarla più di tanto e poi perché preferiva avere uno spazio tutto suo con la sua privacy.
James era un tipo abbastanza simpatico ed era piacevole e facile parlare con lui di tanti argomenti.
Alla fine la Carrington e James hanno bevuto due bicchieri di buon vino rosso dolce della Sardegna settentrionale ad alto grado alcolico per onorare la loro conversazione.
La conversazione si è poi indirizzata, con l’aiuto del l’alcol e del vino ingurgitato, sugli attributi della ragazza che durante svolgeva anche il lavoro di cameriera nella piccola saletta in cui erano quei due.
“Cosa ne pensi dei suoi vestiti? E sulla scelta della biancheria intima?” ha chiesto James.
“Approvo la scelta della ragazza, decisamente però secondo me dovrebbe osare di più”
“Sono d’accordo” mi ha risposto lui ed ha proseguito “Ciò che mi eccita di più non è il suo corpo ma in modo particolarmente ciò che indossa che si intravvede e che fa venire molti pensieri lussuriosi”
A quel punto le orecchie della Carrington si sono drizzate perché anche lei aveva notato quel fatto ma non aveva il coraggio di dirlo a lui che aveva conosciuto neanche un’ora prima ed ha dichiarato “Sì, quel tipo di biancheria intima rende sicuramente le cose più interessanti. Mi è sempre piaciuto un look simile, elegante e femminile”
La donna pensando a quale carica erotica avrebbe creato nel far avvicinare Silvia ha osato e l’ha chiamata. La ragazza ubbidiente come sempre si è avvicinata proprio quando James ha rispondeva alla direttrice con un argomento inaspettato per la ragazza e per la direttrice.
“Sembra strano che ci sia un sacco di biancheria intima esotica ed erotica per le donne, ma non per gli uomini. Mi chiedo perché?”
A Sally, forse per effetto del vino sia dell’alcol bevuto ed anche per l’atmosfera confidenziale che si era creata ha esclamato “Già! Però gli uomini possono comprare quel tipo di biancheria intima se lo vogliono. Penso sia solo questione di scelte e di modi di pensare” e rivolgendosi a Silvia guardandola negli occhi “Offri un altro drink al signore”
James ha fatto un cenno con la testa per dire che un altro drink ci sarebbe stato bene ed ha chiesto “Cosa intendi per scelte e di modi di pensare?”
La donna non ha risposto subito ed ha sorseggiato voluttuosamente il vino riflettendo su come rispondere ed infine ha aperto le labbra “Beh! Se qualcosa ti affascina, ad esempio calze di nylon o mutandine, allora vai in un negozio di biancheria intima, scegli lo stile e il colore che desideri, ed ecco fatto! È facile. Tutto sta nel vincere le remore e le vergogne che affiorano al momento in cui ti avvicini allo scaffale per la scelta. Sono sicura che non passerebbe mai in mente di chiedere un aiuto ad una commessa nelle scelte di intimo femminile dicendo che serve a te e che lo indosserai”
“Hai ragione” ha risposto lui che ha anche aggiunto rivolgendosi a Silvia rimasta in silenzio tutto quel tempo “Quella lingerie li indosseresti in pubblico oppure solo in privato?”
“No, non lo farei”.
“Non lo faresti in pubblico?” ha chiesto lui “ed allora dove lo indosseresti?”
“In privato, ovviamente!” ha ribattuto Silvia e Lui ha insistito “Tu che faresti? Cosa penseresti di un maschio che la indossa?”
Era ciò che non avrebbe mai voluto sentirsi chiedere.
La domanda mi ha fatto aumentare il battito cardiaco della ragazza poiché ora si era venuta a trovare in un cul de sac e se James avesse insistito avrebbe dovuto rivelare qualcosa di lei ad uno sconosciuto, qualcosa di privato, forse anche qualcosa di potenzialmente imbarazzante.
Silvia non ha risposto e la Carrington, capendo l’imbarazzo notevole della giovane, ha detto “Bene! Credo di essere un po’ come lei. Non è tanto la ragazza in mutande quanto l’intimo stesso che trovo attraente. Non fraintendetemi, mi piace una ragazza o una donna in intimo ma anche la stessa biancheria intima” ed ha continuato “Piuttosto, James, tu hai mai indossato quella da donna?”
Ora era lui ad esitare.
“Beh, sì, in realtà devo ammettere che lo faccio abbastanza spesso”
James si è sentito un po’ ansioso.
“Recentemente?” ha chiesto la donna e lui ha fatto un respiro profondo.
La direttrice voleva dargli il colpo di grazia per scoprire la perversione dell’uomo davanti a Silvia “Sappi che al momento ho con me alcuni capi di biancheria intima piuttosto interessanti”
Apparentemente perplesso, James ha chiesto “Vuoi dire che li hai ora con te qui nell’hotel? Che li hai nel tuo armadio?”
La direttrice ha sorriso ed ha annuito e “Te li mostro, se vuoi?” e lui iniziando ad arraparsi ha approvato ed anche sorpreso “Oh, sì! Eccome se mi piacerebbe vedere!”
Silvia che assisteva silenziosa così come ordinato dalla donna e si è detta “Cazzo! Deve essere ubriaca!”
La direttrice ha infine sussurrato “Bene!” avvicinandosi a lui per dare alla loro conversazione un tono confidenziale “Se mi dai un quarto d’ora poi puoi venire da me. La mia stanza è la numero 23 così mi darai un’occhiata con quello che ho con me”
“Devo ammettere di essere fortunato! Allora ci vediamo tra poco” ha replicato James e la direttrice con Silvia si sono allontanate da lui sparendo per andare nella camera personale della donna.
La stanza della Carrington era una suite ben arredata con comode poltrone, un tavolo da pranzo per quattro persone e belle sedie. Questa particolare suite aveva anche il suo bar.
Appena arrivata la donna si è spogliata velocemente ed è entrata nella doccia ed ha ordinato a Silvia di spogliarsi. Alla ragazza le mani tremavano leggermente per l’emozione di una situazione per lei totalmente imprevedibile. La direttrice appena uscita dalla doccia si è asciugata velocemente ed ha indossato un accappatoio bianco gratuito messo a disposizione dall’albergo. Silvia la guardava estasiata e per niente in imbarazzo davanti a quella donna slanciata il cui corpo attraeva i suoi occhi.
La donna matura è poi andata in camera, ha aperto la piccola valigia che aveva preso dall’armadio contenente la preziosa lingerie e l’ha messa con cura sul piano del tavolo.
“Qui dentro ci sono i capi che tra poco proverai ad indossare. Non sono della tua taglia ma ce ne sono alcuni che ti andranno bene ed altri che daranno alla tua silhouette una forma più che attraente pur essendo un po’ stretti”
Sembrava che fossero passati solo pochi secondi quando si è sentito bussare alla porta in modo gentile, la direttrice ha aperto ed alla porta c’era James che è apparso in imbarazzo e la donna lo ha fatto entrare. Lui si è guardato intorno ed ha esclamato “Bella camera! Sembra un po’ più grande della mia”
“Sì” ha concordato la Carrington “Mi piacciono molto le suite, sono molto confortevoli. Ora, vieni qui e ti mostrerò un paio di cosette”
James si avvicinato al tavolo e la direttrice ha fatto un cenno verso la valigia invitandolo ad aprirla e dare un’occhiata all’interno.
Lui lentamente ha aperto il trolley e, guardando dentro, ha sollevato il primo indumento esclamando “Oh, sì! Questo mi piace”
L’uomo aveva in mano un paio di mutandine di pizzo nero che avevo acquistato in un negozio di lingerie che preferivo e che non era lontano dall’hotel. Era un capo d’abbigliamento che a Sally era particolarmente piaciuto perché erano mutandine senza cavallo che hanno due filetti che all’occorrenza si mettano di lato per offrire la visione della figa e del buco del culo.
Appoggiate le mutande sul tavolo, James ha preso in mano l’oggetto successivo ed è sembrato piuttosto soddisfatto di ciò che vedeva. Era un corpetto di raso nero che incorporava un reggiseno e quattro bretelle progettate per reggere le calze di nylon. La parte anteriore del corpetto era ricamata con disegni bianchi che si avvolgevano tra loro. Le calze erano abbellite da una delicata balza di pizzo bianco attorno al bordo dell’indumento. Inoltre il corpetto aveva una parte ben definita che poteva essere un reggicalze costituito da una cintura piuttosto sofisticata sicuramente molto femminile. Ciò che rendeva il corpetto diverso da uno qualunque era che si trattava di un capo di abbigliamento aperto e allacciato dietro con più di una decina di fermagli, così come un reggiseno agganciato dietro, ma con molti gancetti in più.
La donna con pazienza ammaliatrice ha mostrato gli altri capi e tra questi c’era un paio di calze di nylon nere trasparenti da 7 Den che avevano la cucitura per evidenziare la lunghezza della gamba ed infine un top nero con calze nere e opache.
Oltre a ciò la donna ha mostrato a James un paio di pantofole nere di velluto con i tacchi alti splendidamente decorate con piccoli fiocchi bianchi.
A quel punto Silvia ha notato che James aveva un gonfiore molto evidente nella parte anteriore dei pantaloni. Era chiaro effetto che gli piaceva ciò che vedeva e si stava eccitando parecchio e rivolto a Sally, ignorando totalmente Silvia, ha chiesto “Stavi pensando di indossarli stasera?”
“Ci stavo pensando proprio dopo averti lasciato giù al ristorante ma spero che non ti dispiaccia quel che ti dirò ora. In realtà mi piacerebbe vedere indosso a Silvia quella lingerie, lei è esibizionista e le piacciono le esibizioni”
Lui ha ribattuto “Beh se vuoi che dia un’occhiata allora mi siederò ed intanto mi servirò da bere”
La donna allontanandosi da lui gli dice “Torno tra un momento” ed ha preso la valigetta con la lingerie dirigendosi verso la camera da letto attigua seguita da Silvia.
La donna ha appoggiato la valigetta sul letto e Silvia come se avesse ricevuto un cosi è seduta e si è levata il vestito e l’intimo spartano restando completamente nuda.
Senza dire una parola Sally le ha offerto le mutandine senza cavallo e come se ci fosse stato un dialogo silenzioso, la ragazza le ha indossate sollevandole sulle gambe ed aggiustandole finché non si è sentita avvolgere comodamente il sedere nel bellissimo pizzo nero e le due stringhe infilarsi nella fighetta.
Poi è arrivato il corpetto. La direttrice ha posizionato l’indumento sul letto, ha assicurato le clip chiudendole meticolosamente, ed avvicinandosi a Silvia le ha chiesto di sollevare le gambe affinché la ragazza potesse indossare l’indumento. Ha poi sollevato le delicate spalline di raso ed ha prima sfiorato i capezzoli, poi ha messo le mani a coppa per accogliere le tettine nel palmo per saggiarne la consistenza e dare alla giovane una maggiore carica erotica. Silvia ha poi indossato il reggicalze che ha sollevato sopra i fianchi posizionando le fettucce in modo che fossero pronte a reggere le calze, si è poi seduta sul letto e Sally, dopo aver preso le calze di nylon nero dal trolley, ha avvolto le gambe della ragazza e le ha fissate ai gancetti delle fettucce pendenti dal reggicalze. Mentre la direttrice sollevava le calze ha accarezzato più di una volta, lussuriosamente le gambe della ragazza andando a controllare la posizione delle due stringhe passanti nel cavallo affinché fossero al loro posto nella fighetta. Finita la vestizione, la ragazza si è vista offrire le pantofole di velluto con i tacchi alti da indossare ai piedi che ha calzato ed infine Silvia si è alzata per esaminare la sua figura nel grandissimo specchio della camera da letto che rifletteva l’interezza della stanza ed in particolare il grande letto. Soddisfatta di ciò che vedeva si è girata lentamente osservandosi.
Le calze non erano messe bene ed aveva bisogno di aggiustarle e la direttrice si è inginocchiata per sistemarle assicurandosi che le cuciture fossero nella parte posteriore delle gambe e ne segnassero la verticalità per dare così un alto senso erotico a quella parte del giovane corpo della diciasettenne. Inoltre la donna ha ricontrollato che i fermagli delle bretelline fossero ben saldi alla balza delle calze e, poiché era meticolosa, ha controllato che le balze fossero alla stessa a altezza in entrambe le gambe ed ha fatto girare la sua giovane dipendente affinché sia lei che la ragazza si riguardasse allo specchio apprezzando il modo in cui le bretelline del reggicalze, ricamate anch’esse, il reggicalze e le calze nere incorniciassero i fianchi.
Silvia nel giro di poche ore era passata dall’essere una ragazza molto modesta ad essere una troietta ai comandi di più donne e per di più essere presentata ad un uomo maturo praticamente nuda.
Soddisfatta dell’aspetto molto femminile della sua giovane sottoposta, Sally ha preso dal trolley uno starno oggetto che la ragazza non aveva mai visto prima. Si trattava di un cuneo con applicata una base che conteneva dei prismi colorati come fossero dei diamanti di plastica e la punta smussata. Era un buti plug ma lei non ne conosceva il nome essendo un oggetto totalmente sconosciuto.
La direttrice le si è avvicinata e le ha ordinato di piegarsi in avanti mantenendo le gambe erette e di appoggiarsi con le braccia al letto. Ovviamente Silvia ha obbedito e lo ha fatto volentieri pur non sapendo che cosa avrebbe subito. La donna le ha spalmato del gel sulla fighetta mettendo le dita tra le gambe fino a raggiungere la fighetta e l’ha impiastricciata di quella sostanza. Le dita si sono ritratte e sono andate a mettere del gel anche sul buchetto posteriore dando alla ragazza delle piacevoli sensazioni di fresco proprio dove lei aveva desiderato. Infine la signorina Carrington ha appoggiato la punta smussata del but plug sullo sfintere roseo mai aperto da nessuno ed ha iniziato a spingere gentilmente per farlo aprire.
“Che cosa sta mettendo, signorina?” ha sussurrato facendo sì che James non sentisse.
“Shhh! Lasciami fare. Sarà bello. Ti piacerà. Per te è qualcosa di nuovo e questo sarà il primo”
“No, ma io …. Oh sìhh …. Ma poi?”
“Non devi chiederti niente. Lasciati andare. Rilassati e sarà tutto molto più semplice” ha concluso la direttrice.
Mentre la donna con una mano spingeva il but plug dentro l’ano, con l’altra ha pizzicato le punte già belle turgide dei capezzoli della ragazza per farla godere e distoglierne l’attenzione sull’allargamento del buco del culetto.
Appena il but plug si è fissato all’interno dell’ano di Silvia, la sua direttrice è andata a sentire se la fighetta fosse umida a dovere e l’ha trovata adatta ad una eventuale penetrazione di una qualsiasi cosa.
L’ultimo oggetto dalla donna dalla valigia è stata una vestaglia di seta nera a figura intera che ha subito indossato ed ha lasciato che le due parti scivolassero sul suo corpo come un drappo. Entrambe i lati avevano un nastro di seta all’altezza della vita. Insieme alla lingerie nera che indossava, l’effetto era più che erotico.
Silvia ha preso in mano una vestaglia ma la donna prontamente l’ha levata di mano con grande sorpresa della giovane stagista e, prendendo un respiro profondo, ha aperto la porta della camera da letto ed è andata verso James stavolta seguita dalla Carrington nuda sotto la sottoveste.
Lui era seduto su una delle poltrone, dando le spalle in modo da non vedere le due femmine entrare nella stanza.
Silvia è stata quasi spinta ad avvicinarsi a lui posizionandosi in modo che potesse vederla direttamente. Con suo grande stupore ha visto che si era levato i pantaloni e si era appoggiato allo schienale evidenziando un’erezione molto evidente e grande che si elevava dall’inguine.
A quella vista Sally ha sorriso e le è venuto da dire “Non mi aspettavo che iniziassi senza di me”
Lui ha sorriso di rimando ed ha risposto “Il solo pensiero di te nuda me lo ha fatto diventare un po’ duro ed allora ho pensato che avrei dovuto mettermi un po’ più a mio agio per godermi il tuo spettacolo. Vedo però che lo spettacolo me sta offrendo la tua cameriera. Spero non ti dispiaccia?”
“No, per niente” e Sally ha slacciato la cintura che teneva chiusa la vestaglia ed ho continuato “Allora, cosa ne pensi?” e l’ha aperta lentamente “Sicuramente ti piace di più lei o sbaglio? Lei è nuova ed ha necessità di vedere alcune cosette!”
In quel momento gli occhi di James si sono spalancati ed ha guardato a bocca aperta Silvia ferma lì davanti a lui che si offriva a fare sesso.
“Oh, sì, certamente. Che meraviglia!” ha ansimato “Davvero molto carina! Hai intenzione di offrirmela?”
“Sì” ha risposto “Se a te va, lei è pronta”
Sally ha preso per una mano Silvia e l’ha fatta girare per mostrarla completamente a James. Finito il giro la cameriera si è ritrovata di fronte a lui che ha indicato il corpetto ed ha chiesto “Posso toccarla?”. Sally ha acconsentito e la giovane si è avvicinata un po’ a lui che ha preso tra le dita della mano destra il tessuto del corpetto e con l’altra mano ha iniziato ad accarezzare la pancia. Ben presto quella mano si è fatta strada verso l’alto ed è andata ad accarezzare delicatamente le tettine che hanno continuato a muoversi e sono scese sui fianchi e, esercitando una leggera pressione, l’hanno fatta girare in modo che Silvia restasse in piedi sui tacchi alti con la schiena rivolta a lui affinché potesse toccarle il sedere accarezzando con ogni mano le natiche.
Il suo cazzo era completamente tumefatto per l’eccitazione e tremava nell’attesa di entrare da qualche parte.
La sua mano ha proseguito la sua discesa da dietro andando sulle calze e la ragazza ha sentito toccare i fermagli delle fettucce che sostenevano le calze.
Con un leggero piacevole shock, Silvia l’ha sentito muovere la mano destra tra le sue cosce. Le dita dell’uomo si sono fermate sulle grandi labbra che ha accarezzato dolcemente, poi ha fatto avanzare la mano in modo da poter cercare il clitoride. “Che vuoi che faccia?” ha chiesto alla direttrice “Lei mi piace veramente, mi sento davvero molto bene”
La donna ha risposto “Mi piace come giochi con il suo clitoride però è meglio che inizi io a darti qualcosa” “OK! Allora perché non ti avvicini e vedrò se possiamo far uscire dalla custodia quel tuo clitoride?” e Sally si è subito messa a cavallo delle gambe dell’uomo la cui erezione era veramente imponente ed il tutto avveniva sotto lo sguardo incantato per la novità e per la nuova esperienza di Silvia.
Non appena Sally ha aperto le gambe, James è rimasto senza fiato alla vista del clitoride gonfio della donna adulta che era di dimensioni fuori dal normale e era già eretto tra le grandi labbra.
“Normalmente sditalini il tuo clitoride? Oppure preferisci essere sditalinata?”
“Se vuoi farmi un ditalino, mi piacerebbe” ha risposto “ma mi piacerebbe sedermi mentre giochi con me”
James si è prontamente levato dalla poltrona e lei si è seduta al suo posto appoggiandosi allo schienale incrociando una gamba sull’altra.
Sally ha guardato Silvia per cogliere il suo stato di eccitazione e si è deliziata della vista delle gambe con calze e bretelline con i sandali di velluto nero a tacco alto.
Si aggiungeva allo spettacolo il grande clitoride che sporgeva dal pizzo delle mutandine già mese di lato sull’inguine.
James si è inginocchiato, ha accarezzato il clitoride della direttrice con la mano destra ed ha preso a massaggiarlo. La donna era arrapatissima ed ha spinto i suoi fianchi in avanti gemendo dicendo a bassa voce “Sto per venire, soprattutto se continui a fare ciò che stai facendo”
James ha sorriso ed ha risposto “Per me è un piacere unico ed adoro guardare la donna quando ha l’orgasmo” ed ha aumentato la velocità dello sgrillettamento sempre più veloce. La donna presa dalla libidine di essere vista sia dall’uomo che dalla ragazza ha così crescere ed avvicinarsi l’orgasmo.
Sally a quel punto è stata pronta a dire “Silvia vieni a leccarmi. Ho necessità della tua lingua. James lascia il posto alla troietta”
La giovane studentessa si è inginocchiata davanti alla sua direttrice ed avvicinandosi alla figa ha raccolto con la lingua sia gli umori che un po’ di sbroda. Il mix aveva un sapore unico ed anche buono.
“Leccami il grilletto, ti prego tesoro!”
Silvia non se l’è fatto ripetere e lo h fatto fino a quando Sally ha raggiunto l’orgasmo. È stato allora che si è visto un piccolo spruzzo di sbroda sgorgare dalla sua figa pulsante, inoltre i movimenti della donna si erano fermati e guardava ciò che la ragazza faceva sulla sua figa ed ha visto che raccoglieva con la lingua tutto ciò che poteva uscire dalla intimità femminile.
Al termine Sally ha fatto sollevare la giovane poiché giustamente spettava a James godere il quale, respirando affannosamente, si è messo in modo che il suo cazzo gonfio e dritto fosse proprio davanti alla faccia della direttrice dell’hotel dove si trovavano.
“Mi posso stendere sul letto? Così puoi farmi con la bocca le stesse cose che ho fatto io”
“Certamente. ‘E la posizione migliore per accoppiarsi” e poi rivolta alla ragazza “Silvia avvicinati. È il momento in cui conoscerai un nuovo aspetto del sesso. Dovrai afferrare il suo cazzo e fargli un pompino come hai fatto con il dildo stamane. Avere un cazzo tra le mani per la prima volta è un’esperienza unica ed irripetibile”
James si è steso sul bordo del letto ed io la giovane stagista si è accovacciata di fronte a lui, ha afferrato quello che a lei sembrava un enorme cazzo e, con il pollice appoggiato alla base, ho iniziato a massaggiarlo. Ogni volta che la sua mano percorreva l’asta, il pollice premesse delicatamente contro la parte inferiore del prepuzio.
“Fammelo diventare più duro” ha chiesto l’uomo “Per favore più forte e più veloce!”
La donna si era seduta sulla poltrona occupata fino a pochi minuti prima da James ed aveva allargato le gambe sollevandole dritte per aria mostrandone la perfezione e la eroticità con le calze velate e la riga sul retro ad evidenziare la loro forma rettilinea.
Silvia sotto lo sguardo attento di Sally ha aumentato la velocità della sua azione ed ha sentito il cazzo iniziare a tremare e se ne è sorpresa ma non ha avuto tempo per rendersi conto di niente perché Sally le ha intimato di aprire la bocca e raccogliere e non sputare ciò che James le avrebbe dato.
Il tremore è stato accompagnato da un rantolo e per Silvia era una novità vedere un uomo maturo venire.
Infatti James con un gemito ha iniziato a venire e il suo cazzo ha eruttato flussi di liquido lattiginoso che uscivano dal glande. La forza del suo orgasmo è stato tale che il primo spruzzo di sperma è schizzato in alto sulla fronte della ragazza che era immobile a bocca aperta, il secondo ed altri successivi si sono riversati nella bocca di Silvia ma lui muovendosi per gli spasmi ha spruzzato anche sulle gambe con le calze ed pure sulla parte anteriore del reggicalze.
Obbedendo alla Carrington, Silvia ha aspettato un comando per sapere che fare dello sperma che aveva in bocca. Nella stanza risuonavano i gemiti ed i respiri profondi di Sally che si sgrillettava come una furia però è riuscita a dire “Ingoia e poi non dirmi che non era buono. Le troiette come te ne ingoiano tanto ed a tutte piace”
Silvia ha obbedito ed ha assaggiato per la prima volta la sborra di un uomo maturo.
“Continua a succhiare delicatamente quel cazzo fino a quando non completerà l’orgasmo!” le è stato comandato.
Tenendo ancora il suo cazzo tra le mani, Sally le ha chiesto “Beh, ne è valsa la pena?”
Silvia sorridendo ha risposto “Oh sì, vale la pena viaggiare e venire a lavorare qui!”
La perversione di Sally si stava sviluppando ed ha chiesto alla ragazza di avvicinarsi a lei.
“Fammi assaggiare quel nettare che hai sulla fronte e sulle calze”
Silvia non ha potuto che obbedire e Sally ha raccolto i residui dello sperma non ingoiato ma non era l’unica richiesta “Dammi un bacio e mettimi la lingua in bocca. Voglio sentire il sapore che la sborra ha lasciato sulla tua lingua”
Il pomeriggio di sesso si avviava alla fine e e Silvia ha dedotto che era stato assai piacevole ed ora si aspettava che qualcuno degli indumenti erotici che aveva indosso le venissero regalati.
Invece ciò non è avvenuto perché la direttrice ha voluto uscire per acquistare qualcosa di più bello e consono eroticamente per una studentessa.
Quando James si è rivestito con la direttrice hanno preso appuntamento per rivedersi occasionalmente e nei giorni successivi si sono nuovamente incontrati ripetiamo l’esperienza con nuove aggiunte.
In quelle occasioni Silvia aveva nuove e diverse collezioni di biancheria intima.


CONTINUA CON UN NUOVO POST CHE AVRA' LO STESSO TITOLO
Published by sardo84
2 years ago
Comments
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sardo84
sardo84 Publisher 2 years ago
to modena84 : Grazie. Sei sempre gentile e premuroso. A presto
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modena84
modena84 2 years ago
Veramente molto eccitante, avevo abbandonato la lettura per un po' ma tornare a leggerti è sempre una sorpresa, complimenti
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-Snap-Crotch-Beaver-
Just got home from a short vacation and stayed at three very different places.

1) Very Modern Hotel and our room on the top floor [5th] had a nice small private outdoor balcony = bed was comfy, and everything in the town you could walk to. The staff was top-notch and served our evening drinks. and a lite breakfast in the morning. [one block from the Atlantic Ocean] {Afternoon sex romp and nap before seeing our show}

2) A Bed and Breakfast Inn where we stayed two nights and were the only ones there the second night. Cozy and kind of old-time charm. The breakfast was very good too. After the house-keeper left, we got to relax [small town, in the middle of nowhere's-ville]  {Afternoon romp when we had the place to ourselves}

3) Major Chain Hotel near where we needed some work on our car. Made full use of the two-room suite, 1 PM early arrival, the Chinese lady that checked us in, the evening drinks and dinner, and the breakfast before checking out.  [Near the Airport] {before  hitting the road check-out romp}
Reply
sardo84
sardo84 Publisher 2 years ago
to fuoriin60 : Sto scrivendo la seconda parte. Per leggerla devi avere soltanto qualche giorno di pazienza. Ciao
Reply Original comment
fuoriin60
fuoriin60 2 years ago
Stupendo! E siamo solo all'inizio!
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