STORIA di corna e fantasia

“Storie di corna e fantasia, ovvero di come ho perso una seccatrice e ripreso mia moglie”.
PREMESSA
Questa come da titolo è una storia di fantasia e di come una coppia si è trovata ad affrontare la loro vita assieme.
Sentiamo i protagonisti.
Sentiamo come sono soliti appianare le loro tensioni con un buon esercizio fisico.
Scena di interno; i due sono seduti sul divano. Parlano a turno, inizia lui: “Salve a tutti, scusate l’emozione non è facile… anche se non è prima volta che descriviamo queste nostre esperienze, e lo facciamo per noi e per voi, per aggiornarvi, per divertimento, un po' per sfogo e un po' per rendervi consapevoli di cosa ci accadere e cosa succede quando ci si spinge oltre e si vorrebbe oltrepassare i propri limiti. Chi siamo?
Siamo sempre noi, Milly e Giorgio, con anni di matrimonio alle spalle. Ci alterniamo per descrivere la nostra situazione.
Siamo una coppia stabile, fedele e matura, con due figli già grandi. Abbiamo vissuto assieme litigando a volte ma trovato sempre la pace che soddisfa entrambi, maturato e vissuto tra noi una intensa vita sessuale.
Ma, come capita a molti ad un certo momento "qualcosa” nel nostro rapporto che sembrava essersi bloccato. Il desiderio sessuale da parte di mia moglie Milly, soprattutto dopo il secondo parto, sembrava affievolirsi fino ad esser quasi spento. Lei non cercava me, io cercavo sempre meno Lei. Ma nessuno dei due vuole tradire l’altro.
Però questa situazione vuol dire affievolire il sentimento, spegnere la passione e a noi non va, non accettiamo questa situazione, cerchiamo di riprenderci durante le ferie, o in un fine settimana, visto che lavoro, impegni e stress quotidiano non aiutano. Gli orari e le troppe rogne ci portano a vederci poco, e quando io torno a casa stanco, andare a letto per crollare ancora vestito sfinito a dormire, beh questo non aiuta all’armonia di coppia. Io sono per giunta di qualche anno più vecchio, e a volte adesso temo di fare cilecca, di perder colpi.
Milly capisce la situazione e non tira la corda, anche se mi aspetta trepidante nel nostro talamo; fisicamente è più prestante, giovanile, capelli castani scuri lisci mezza lunghezza, viso con lineamenti delicati, donna non appariscente ma quando passeggia sa attirare sguardi.
Abbiamo, come sapete un account in un portale dove la spingo a interagire, fino a far sesso virtuale, e giorno dopo giorno abbiamo deciso di fare qualche piccola trasgressione e dare un sapore più' piccante al nostro rapporto, io spesso esprimevo il desiderio di volerla più' porca per stimolare la sua fantasia e ne sono orgoglioso e spaventato se lei lo accetta, e lo fa per me, a questo mi aggrappo, visto che non le spiace migliorarsi e lo fa per la persona che ama.
Gli stessi consulenti e i consigli spingono verso un mondo, un sottobosco di trasgressioni e di virtualità che ormai si accetta al posto della realtà, che resta come una meta da raggiungere. Dopo anni di matrimonio si inizia a fantasticare ed internet non aiuta a restare indifferenti alle nuove mode. Si legge e si vede di tutto, e lo faccio per stimolarla. Tutto senza costrizioni, per non crearci problemi. Vero Cara?
MA PARTIAMO dagli INIZI: “Si, dice lei, racconta come ci siamo conosciuti”. Lui continua; come ci si conosce? ci siamo incontrati per caso al mare, sì, in una pista da ballo. Lei inizialmente mi ignorò, c’era andata per ballare con la cugina, ma io mi ero perso dietro ai suoi occhi neri. Gli amici con cui andavano nelle discoteche per “cuccare” e dicevano che sarebbe durata pochi giorni, invece lei era la donna della mia vita. Feci delle scommesse che vinsi senza timore, avevo trovato l’amore, il fiore unico tra i tanti. Il corteggiamento, con lei che pur se inizialmente innamorata, sembrava non ricambiare, attanagliata dalle sue paure e dal fatto di non aver la situazione sotto il suo controllo.
“Già”, interrompe lei, “ero una verginella imbranata e tu mi hai corrotto!”
Ti ricordi il primo bacio serio in quel salotto di casa tua, dove in compagnia di altri, tutti assorti a guardare la partita della nazionale, facendo il tifo, ed io, seduto al tuo fianco, ti abbraccio e bacio sul divano, quasi a tradimento, approfittando del fatto che tutti guardavano altrove. Nella distrazione generale e del fatto che lei resta zitta per non dare nell’occhio.
Poi le prime sberle che mi dava per fermare i miei ardori, seguite da altri baci passionali che non mi negava agli appuntamenti successivi, e la passione che nasceva sempre più forte, eravamo come la paglia ed il fuoco, i primi anni assieme, come succede.
Uscivamo ogni fine settimana, per amoreggiare castamente in auto, in qualche posto tranquillo. Passano i mesi di frequentazione, ma solo baci, nient'altro, nemmeno carezze oltre il viso, e le sberle, al primo seno preso e tenuto da lui e temuto da lei, conquistato e palpato tra le sue proteste.
Passano i primi anni assieme, come succede. Uscivamo assieme appena possibile, senza una meta solo per frequentarci, ogni fine settimana, in qualche posto tranquillo. E passavano gli anni, e scoprivamo tra alti e bassi di non poter star lontani uno dall’altro, e ci si legava sempre più, cuore, anima e corpo. Lei cede sempre più, soprattutto dopo i normali e banali litigi, per far pace, e le pazze fughe tra loro ad ogni occasione.
Il tempo passa veloce, e si vive assieme. Ci si fa una famiglia che assorbe tutto, e poi ci si guarda indietro, e si vorrebbe andar avanti di corsa. Insieme. Insieme, certo ma a volte è difficile, ma abbiamo imparato a cementare il rapporto anche facendo pace e sesso sfrenato. “Non tanto sfrenato” corregge lei.
Alla fine le avevamo provate tutte? No? In auto, in casa, nelle varie stanze, all’aperto, anche in posti all’aperto dove ci potevano vedere. Eccitante. Ma ora era stagnazione.
ASTINENZA? MAI!
Questa specie di silenzio sessuale dopo anni di matrimonio e' arrivato a durare mesi. Eravamo arrivati quasi ad odiarci per alcuni attriti. Sopiti dal sentimento, che può anche non essere d’amore.
Per ripresentarsi ad ondate. Nella mia testa mille pensieri, idee strane, gelosie. Pensavo sempre a questi momenti di vicina lontananza e blackout sessuale e un pomeriggio, mentre mi stavo eccitando da solo, con un video stimolante di una situazione di sesso a tre; “MFM” mi passo' per la mente una fantasia: quella di provare questa cosa nuova, inserendo nella nostra intimità un'altra figura maschile. Tale fantasia mi eccito' fino all'orgasmo…Ero spaventato.
Ma a lei la cosa non sarebbe certo piaciuta. Si concedeva con regolarità, una volta alla settimana, ormai senza entusiasmi.
Mentre lui galoppava con la fantasia. Sentiamo che ci dice Giorgio: “Da molto tempo ormai cavalcava con insistenza nelle mie perversioni le situazioni più strane che lei evitava. Cose proibite; ecco questa è la scena preferita, in cui mi eccitavo vedendo mia moglie scopata da un altro uomo e sempre più spesso la fantasia voleva prendere il posto alla realtà.
Era cosa ricorrente ormai, anche mentre la scopavo, accennare all’eventuale presenza di un altro uomo in mezzo a noi, all’inizio molto celatamente e poi sempre più in modo sfrontato, vedendo le sue reazioni. Notavo che si eccitava quando la prendevo a pecora e mettendole un dito in bocca le dicevo cose sconce, se al posto del dito avrebbe voluto un altro cazzo duro e grosso da succhiare e lei annuiva leccandomi e succhiandomi il dito come se fosse veramente un cazzo, mi eccitava troppo quella situazione perché sentivo la sua lingua sul dito e capivo come lei avrebbe fatto un pompino ad un altro mentre me la fottevo e questo faceva godere molto entrambi.”
Altre volte avevamo immaginato che io fossi il giovane idraulico che la sorprendeva a letto, o la sua squadra di calcio preferita che a turno se la fotteva mentre il marito era assente.
“Credo che cominciasse a capire le mie fantasie e non le ostacolava, ma solo perché restavano tali. Dei bei momenti stimolanti. Con il tempo non le dispiaceva vestirsi in modo più particolare e più vistoso, fatto che i primi anni assolutamente non apprezzavo” Ma ora su mia richiesta quando si andava a passeggio, capiva che mi piaceva che la guardassero e che la desiderassero.
Mi vedeva compiaciuto quando gli occhi dei passanti fissavano con insistenza il suo portamento.
Capivamo entrambi che le donne non sono ammirate per il solo gusto di guardare ma con chissà quale porca fantasia celata e, nello stesso tempo notavo che anche a lei la cosa non dispiaceva e che anzi si muoveva in modo di attirare proprio l’attenzione.
Nel meccanismo di una coppia un poco stanca questi fatti sono come benzina buttata a ravvivare la fiamma.
Con tutto questo però non le avevo mai detto direttamente e chiaramente che volevo vederla sbattuta da un estraneo come una troia, ma sapevo quanto le piaceva scopare con me e quanto era insaziabile e con il passar del tempo sempre più esigente. Ed io sempre meno capace di accontentarla.
Ma si dichiarava sempre assolutamente indisposta a tradire. E le credo.
Questi episodi continuarono per un bel po’ e sempre più notavo lei essere sempre più compiaciuta, fino a quando decisi il tutto per tutto…..come si dice….o la va o la spacca.
PROPOSTE INDECENTI
Una sera mentre ci si coccolavamo e resomi conto che lei era più calda che mai; le dissi di botto: “Dai facciamo qualcosa di diverso, chissà forse sarà eccitante, io ti porto in strada e ti vendo come una troia, vediamo quanto riesci a raccogliere!” Naturalmente scherzavo, provocavo.
Dal suo sguardo subito pensai “ora mi tira un calcio nei coglioni”, invece mi tirò su di lei dicendomi “perché no” accavallando le sue gambe su di me e stringendole forte per sentire meglio dentro il mio cazzo. La scopai con foga e sborrai come un fiume non credendo a quella reazione. Che lei abilmente sfogava così concedendosi ogni volta di più con sfumature ed ambiguità interessanti. Naturalmente dopo avermi sfinito ci addormentammo, e l’uscita avventurosa, solo proposta, svanì.
Oppure poteva essere una prima opportunità in quel locale vicino a noi, dove sapevo era già andata, lei sostiene per errore – “ma certo!” protesta – in una serata tra amiche ed avevano avuto svariate proposte dal tavolo di alcuni ragazzi più giovani che avevano preso in giro per anni nei loro ricordi. Me ne aveva parlato maliziosa scherzandoci sopra.
Capivo che il gioco poteva funzionare perché si metteva in ghingheri, lei già dalla mattina era tutta presa tra parrucchiere ed estetista, le dissi di vestirsi in modo che tutti non potevano fare a meno di guardarla e lei è molto attraente già di suo. Però nello stesso posto, dove con le amiche avevano “perculato” un gruppetto di giovanotti, “noi ragazze” ci intrattenemmo poco, bevemmo e tornammo a casa per far da noi, scartando diverse proposte da parte di ragazzotti volgari e poco interessanti.
Attesi così il momento di essere a letto. Mi sorpresi a guardare mia moglie: e l'immaginai in una situazione con un altro uomo...mi eccitai, molto. Arrivo' il momento ...era notte di un sabato primaverile....ricordo bene tutto.
Mi “spensi“ tra un preliminare e l’altro, mentre lei chiudeva come sempre la porta della camera da letto a chiave, e mi spegneva la luce. Non ero più eccitato, non abbastanza, e non sapevo come re-iniziare il discorso.
Le dissi che dovevo parlarle, Milly accese la luce e si mise seduta sul letto, senza farmi proseguire, mi chiese sconvolta: "Ma hai un'altra?" Frastornato le presi la mano, la vidi molto scossa, l'abbracciai e la tirai verso di me. Le chiesi come poteva pensarlo, che ero pazzo di Lei e che Lei era tutto per me.
Sembro' calmarsi e mi strinse a se'. Il contatto col suo corpo mi rieccito' subito e la presi senza un minimo di schermaglie, era caldissima come sempre e fu un rapporto breve, ma intensissimo per entrambi. Ci rilassammo, poi iniziai il mio "discorso".
Le dissi che mi eccitava l'idea di fare sesso in tre. Certo lui mi disse “inserendo del pepe” che per Giorgio significa mettere un' altro uomo nel nostro rapporto.
Lo dissi tutto in fretta senza fermarmi. Milly rimase in silenzio per un bel po.
Poi disse: “Sei scemo!” Assolutamente no da parte sua. La sua vecchia regola invalicabile. Mi spiegò che non se la sentiva. Poteva ammettere le fantasie. Anzi, rovesciando la frittata da donna disse: ti capisco che hai esigenze, se volevo un’altra donna avrebbe capito.
E riprese la routine; la solfa con il nostro rapporto consolidato come coppia, ma si spegneva nuovamente come amanti stanchi.
Pian piano cresceva il tarlo. Provare con dei giocattoli non le interessava molto, e pure con qualche piccolo travestimento. Serviva un terzo uomo. Il problema era “come” e "chi" inserire, come fare a conoscerlo e, soprattutto, Milly cosa davvero pensasse.
Anche con un massaggio? Insiste lui.“No niente estranei!” Fammelo tu – ma non è la stessa cosa. E poi non ne sono capace! Diceva di no, ma se messa alla sfida? Discutere dei modi e delle regole, superando la prima: il “NO! assolutamente non se ne parla!” E giù a discutere. Le aveva spiegato che almeno il 70% degli uomini sposati almeno una volta lo avevano questo tarlo e che spesso questo aveva rafforzato il rapporto.
Ma noi stiamo già tanto bene insieme così ribatteva lei.
Ne discutevamo ma alla fine, tante fantasie, ma non si faceva nulla. La punzecchiavo; nulla, la trascuravo… ancora niente. La provocavo: ma davvero sei così frigida? Non ti piacerebbe fare sesso? “ma lo faccio volentieri con te!” e piccato le rispondeva lui: “quindi se io non esistessi saresti vergine o lesbica!” “No mai, in quel caso forse si, avrei un altro!” “vedi !!! allora accontentami e fingi che io non ci sono!”. “Ma tu ci sei!” “Devo scappare di casa per qualche giorno per convincerti cara?” “No amo solo te” “dimostramelo!” NO!
Ma alla fine lei ammise che si, le piaceva immaginare di essere la protagonista di queste nostre storie che ci raccontavamo: dove lei la moglie veniva usata e sorpresa, guardata e ammirata, nella sua quotidianità, mentre si lavava, o si spogliava, o mentre si chinava per raccogliere qualcosa….
Ma tra il dire ed il fare... Le bastava il reale, o l’immaginare!
Mi raccontò allora di come un amico e vicino di casa ci aveva provato, e in mia assenza lei l’aveva respinto… e di come la stessa moglie del tizio, a cui lei aveva confidato con tatto questi tentativi . E di come imbarazzata la moglie aveva capito, e sospettava e si vergognava del marito farfallone ma che era un continuo essere tradita. Che brutta situazione, io da donna non vorrei esserci messa in mezzo!
Le dissi, che se voleva ci parlo io pensando che in tal modo potevo far chiudere il triangolo. Ma finì che il tipo fece un infarto nel letto di un’altra signora sposata. E sembrò non pensarci più, se non per il vedere Giorgio meno geloso del solito.
Poi ecco le prime svolte, qualche cedimento. Fondamentalmente, iniziò come un gioco. Ci passavamo la frustrazione di essere a volte oggetto del pensiero e del desiderio dell’altro. Un giorno Milly confidò, dopo una bevuta per festeggiare una serata da soli: “Ok alle nostre regole, tu vuoi assistere; vedremo mi sottometto al tuo pensiero, ma deciderò io, come e con chi.”
Questo mi sconvolse e così passò del tempo. Altri anni. Il pensiero di una donna è l’arma più letale che io conosco.
SEMPRE PIÙ’
Le nostre schermaglie proseguivano nel tempo, senza mai concretizzarsi. Sentite un esempio classico di discussione tra i due: "Adesso mi devi spiegare meglio cosa intendi quando mi chiedi qualcosa in più, cosa davvero vuoi che faccio?" dice Milly.
Avevamo appena finito di fare all'amore e per l'ennesima volta le chiedevo qualcosa in più.
Non riusciva, o non voleva, fingeva di non capire cosa lui volesse.
"Sempre di più cara, come sempre, mi conosci, sono insaziabile! Qualcosa di diverso, qualcosa che ci ecciti maggiormente e che rafforzi il nostro legame, magari qualcosa che risolva il mio problema"
Ed è anche colpa tua che non mi dai tutta te stessa.
“Ma, il problema di mio marito – dice lei - è che ha poca resistenza, rispetto a quello che si sente vantarsi dagli altri o si vede nei video amatoriali che mi ha fatto vedere. Lo so che spesso sono solo scena, alcuni anche esagerata, fatti per essere visti per lo più da uomini, certe scene porno con esplosioni di sperma non succedono sempre se non per compiacere gli spettatori maschi. Che poi per dirla tutta non è che siano così divertenti per noi donne.
Vedo con lui quelli amatoriali veri e capisco le mogli insoddisfatte! Si vede la differenza con i porno falsi dove uomini si masturbano per venire in faccia alle false mogli, o altre porcherie… NO Io non me lo farei fare mai.
Ma torniamo a lui, amo Giorgio, mi piace stare con lui, un bravo marito e compagno, lo amo per quello che è, anche a letto mi basta; bravo per una scopata, di lingua e con le dita mi fa impazzire, è romantico ed appassionato.
Però da tempo è svogliato, quando mi penetra poi dura poco, uno, due minuti al massimo e se ne viene. A volte lasciandomi un amaro in bocca, a volte mi usa e mi lascia insoddisfatta. O mi finisce con lingua e le dita ma rimane sempre una piccola insoddisfazione. Recentemente poi si addormenta subito, e io resto con la voglia. Sembra farlo apposta a lasciarmi insoddisfatta.”
Ecco un punto su cui lui gioca. Milly continua:“Devo premettere che in teoria non mi piaceva scrivere e parlare di me, di cose intime e soprattutto io odio essere vista o fotografata. Le prime volte pretendevo di farlo al buio. Chiediti perché scherza lui.
Ritornando alle immagini, mi vedo brutta. nemmeno ho foto per amici o negli album di famiglia, ho questa fobia. Da sempre. E tanto meno mettere in giro mie foto intime dove ci si mostra nudi.”
Mi trovo bruttina, grassa e piccola, poi le donne nude sono brutte, volgari. Siamo meglio vestite, quando nascondiamo, quando non facciamo vedere! (anche se a volte.... in certe occasioni, potrebbe farmi piacere, si, mi stuzzicano i complimenti, e ammetto che mi eccita l'idea che qualcuno mi veda di nascosto, dal buco della serratura, ed io fingo di non accorgermi, e mi spoglio e mi mostro di più, nel bagno mentre mi cambio, o per farmi la doccia..… immagino un cavaliere azzurro che entra o un idraulico che mi spia). Pero' mi piace guardare e guardo, immagini e video degli uomini. L'uomo nudo è bello! Virile, il cazzo duro è eccitante!
Mi piace leggere i commenti e vedere filmati e uomini nudi. Bei maschi, che si mostrano disponibili, come mamma li ha fatti, eccitanti davvero, soprattutto se in tiro.
Dice Giorgio che gli piacerebbe "guardarmi" godere. Guardarmi in disparte mentre, con altri maschi gioco e godo! Il punto è questo: vorrebbe usare altri uomini come "strumenti" del mio piacere, usarli per farmi provare nuove ed intense emozioni.
Ma come? A me che sono così pudica che nemmeno mi masturbo, che non uso i vibratori e che adoro solo lui? Lui mi basta e lui mi dice che “a lui piacerebbe” vedermi. Scrutarmi in disparte a fare sesso. Usare un altro sconosciuto come strumento del mio piacere, e del suo. Ma che pazzia, vorrebbe anche solo vedere che godo! Quindi, è un guardone? Un cornuto guardone.
Abbiamo provato? no. Solo simulandolo, tra noi. Realmente Mai.
"Allora cosa vorresti?"
“lo sai, te lo chiedo da anni, vorrei il culo!” “No mai” Ridono entrambi. “Dai ammetti, sii sincero, dillo.”
“Qualsiasi altra cosa, ma quello no, sai che non mi piace!”
"Qualsiasi? Allora questo: mi piacerebbe…. E guarda che hai promesso cara Milly…. Mi piacerebbe proprio vederti con un altro!"
"Cosa? Ancora!!!! e io, per te, dovrei scopare con un altro"
"Si! ma lo farai solo in mia presenza!"

"Noooo-o-o! Dovrei farti cornuto mentre magari tu ti spari una sega? ma tu sei fuori, cosa ti passa in mente, non se ne parla neanche!! Porco!" “Non voglio tradirti” “Ma non è tradimento, è consensuale! Sarebbe un tradimento se lo fai alle mie spalle, non davanti a me!”

"Va bene, non arrabbiarti, scherzavo per provocarti, non parliamone più" Ecco quando fa così è insopportabile! Pensano entrambi una dell’altro, arroccati nella loro posizione.
“Scherzando però mi dici le tue verità, il tuo lato nascosto!!” Dice lei:
“Ho fatto l'offesa, non poteva dirgli che la cosa a volte, da qualche tempo intrigava pure lei.”
Ma pure lui Giorgio fece lo stronzo per un po: provava, anche per mancanza di stimolo a trascurarla per diverse settimane. Cosa che faceva salire la tensione, a volte per banalità.
Discorsi tra di noi. Dimmi. Ogni tanto ci si parla, si discute, visto che spesso la "sua" vigoria manca, e quando non è in forma non mi attira. Tra marito e moglie, dopo anni ci confidiamo ed apriamo argomenti tabù, che prima non osavo affrontare. Altri fatti nuovi e piccoli segreti.
Io chiedo di sapere se ha, o se ha avuto un'alta, un'amante, anche occasionale, visto che mi trascura. "Sono davvero il tuo unico amore?" CHIEDO - "Si, cara!".
Ma hai troppi pensieri, troppi impegni altro che pensare al sesso.
Mi dice lui: " e se non mi credi, puniscimi, fattelo te un'amante, poi mi mandi le foto per eccitarmi".... “Mai!”
"E prima di me?" - "No, sei il mio unico amore".
"Anche te caro, qualche fidanzatino con cui uscivo per un cinema, una passeggiata, solo chiacchiere, cinema o teatro assieme, e basta".
"Hai segreti che non mi hai mai detto?"
"No, ti dico tutto!" "idem amore!"
"Dimmi Giorgio, cosa combini allora quando non ci sono. Quando sei in giro per lavoro, o dormi fuori, o quando sono via io perché seguo la mamma malata?"
"Da giovane mi confidavi che ti segavi ogni giorno pensando a me!"
E ora? Non più. Mi pensi? "Ma certo" E quanto? Tanto.
"E perché non mi telefoni? "
"Ma lo sai, odio telefonare!"
"Dai in albergo ti porti qualche donnina?"
"Ma no arrivo a letto stanco e penso solo a dormire!"
Sicuro? Mai? "mai pagata una donna in vita mia, giuro!!!!"
E ti masturbi?
No dai dimmi. Prima te.
Si è confidato che prima di conoscermi si consumava di seghe, ma ora non lo fa più. Non ama farsele, si tiene per me. Se proprio non riesce a dormire le fa malvolentieri, senza di me. Le usa come un sonnifero pensandomi. Preferisce che siano le mie mani a farlo, quando non ho voglia di far altro, o se non posso o se stanca del troppo tempo occorrente me lo ciuccio un poco, lo insalivo e lo faccio godere cosi.
Oppure che fai? Quando lo lascio solo a casa mi confida che si diverte a mettersi le mie vestaglie di seta, e con queste coricarsi nudo sotto le lenzuola, e di sentire a pelle le sensazioni, e odorare il mio profumo che gli lascio in mia assenza.
Come lui pure io non amo fare da sola. Forse io pure non ho tempo per me, se sono sola a volte, su sua richiesta guardo svogliatamente bei cazzoni qui su internet, ne vedo di grossi, lunghi, duri.... Lui no, non guarda le altre. So che è sincero e non ama pagare, anche perché è tirchio.
Se proprio deve, a casa da solo, si veste come me, sente i profumi dei miei vestiti, le traccie del mio corpo nelle vestaglie, si mette una mia calza di seta e con questa eccitazione viene e poi si addormenta cosi, come fa di solito dopo l'amore, avvolto nella mia vestaglia delicata e morbida.
Ecco perché trovo sempre casino tra le mie cose.
Altra discussione banale placata da una serata di coccole e di sesso tra coniugi, con lui che voglioso veniva appena entrato, e lei che chiedeva di più: “voglio essere scopata ancora, ma hai già fatto? sei già moscio!” “Allora ti chiamo un amico così vi guardo, magari riesco a raddrizzarmi!” e lei alle di lui insistenze dice “Se insisti a rompere te le faccio io le corna, ma modo mio! Certo mi piacerebbe farmi una bella monta con un bel cazzo che mi penetri a fondo, dappertutto e che sopratutto duri per un po così da sentirmi piena e soddisfatta. E poi pazienza se tu vuoi esser presente e ti fai una sega, vorrà dire che berrò anche il tuo nettare.”
L'idea, che lui stesso le metteva in testa, stuzzicava sempre più, ma non potevo dirglielo apertamente.
Forse avrebbe dovuto crearsi una circostanza favorevole, in modo che tutto succeda spontaneamente e non forzato, non volgare o mal combinato. L’occasione. Che tardava.
Alla fine, quella sera, abbiamo messo un video porno e Giorgio ha chiesto a Milly di mettersi davanti al video, e di fingere di leccare l’uccello gigantesco che si vedeva nel film. All’inizio era un po’ stranita, poi pian piano ho visto che ci piaceva vedere che ci si eccitava, guardandomi e lui se ne è accorto e mi ha chiesto:
- “Dai di la verità che ti piacerebbe Milly leccare un cazzo vero davanti a me?”, io ero tanto eccitata dal gioco che gli ho detto di si e questo è stato un ennesimo inizio.
E se poi non riesco più a farne a meno? No caro solo tu mi devi trombare, e non voglio che alla fine tu ti ecciti solo se mi fai scopare da altri, e non ti tira più e devo metterti in gabbia come si vede nei siti dei soliti cornuti impotenti.
Dopo qualche sera siamo andati in un locale ambiguo, ci siamo seduti a guardare un po’ in giro chi ballava, chi chiacchierava e chi guardava. Una coppia ci ha avvicinati, ma visto il nostro imbarazzo e i nostri sguardi indecisi ci hanno lasciato stare, e sono andati verso un altro tavolo.
Allora è venuto verso di noi uno, maschio singolo non bellissimo ma si vedeva dai pantaloni leggeri che nascondeva un arnese davvero formidabile.
Mi ha guardata, mi ha sorriso, poi si è voltato verso mio marito e gli fa:
-“Che ne dici di scoprire se è davvero come pensi?”. Lui rosso in viso ed eccitato annuisce.
Io non ho capito cosa intendevano, ma si sono alzati e mio marito mi ha preso per mano per spingermi a seguirlo in una divanetto di fianco. Non so cosa mi aspettavo. Dove eravamo in penombra con il separèè non c’erano troppe possibilità di essere visti, e mio marito dice: “Io vi copro, fai quello che ti senti” Ma Milly niente, imbarazzata, sfuggiva dai delicati approcci del fusto. Giorgio insiste: “Toccalo, non vedi che è duro?” Ma la moglie resta rigida più dei due cazzi ormai sguarniti che la circondano, e tocca svogliata solo quello di suo marito.
- “Ti andrebbe di fartelo per me?”.
Un pompino no, ma una sega gliela avrei fatta se lui voleva e se Giorgio fosse stato meno impaziente e sgarbato. Ma alla fine non successe nulla, fretta, troppa confusione e poca intimità. Mi fecero anche bere e non mi ubriacai restando guardinga come la rigida educazione mi aveva costretto. Altra occasione che lei abilmente aveva sciupato.
Portando poi, nella strada di ritorno in auto il marito a “camporella”. Fu un pompino super, che lui rovinò alla fine dicendo: “scommetto che sei pentita e pensavi all’altro cazzo giovane e duro, al che lei anziché deglutire quasi si soffocò facendo colare il seme sull’abito da sera che rimase macchiato e da buttare.
Intanto il tempo passava e Giorgio si deprimeva deluso. E lei restava inquieta.
LA PRIMA RIPRESA.
A sorpresa, racconta Giorgio - un giorno che lei era partita per stare da sua madre per qualche tempo, a fine marzo del 2005 torno a casa dal giro di lavoro e nel computer acceso dell’ufficio mi lascia un video in pausa, breve, che guardo con il cuore in gola. Faccio partire le immagini e la vedo che è ripresa da qualcuno vestita nel salotto di casa nostra. Mi dice di guardare bene e ordina di stare zitto, e riprendere in basso, così sfumato e non i loro visi…. In primo piano mani ed un corpo. Fermo immagine, e subito il video riprende.
Lei da fuori campo comanda e dice di continuare a riprendersi in basso, mettere a fuoco e ordina di star fermo, il resto lo farà tutto lei. Guardo cosa combina, si vede solo in stile “gonzo - POV” inquadrate parti senza volti, un tipo che si riprende la metà inferiore del corpo, seduto vestito nel nostro divano e riconosco le sue mani, il suo braccio dalla maglia, che prende in mano la situazione, lo “lavora”, e tocca un corpo fermo ed inerme.
Si vede appena un corpo seminudo, non so di chi sia. Un ragazzo, lei gli accarezza le mutande, e sotto un affare si ingrossa.
Accidenti guardo e mi eccito, penso tra me: “ma brava la mia mogliettina è partita senza di me a fare conquiste”. Guardo interessato e compiaciuto questo video che mi hai lasciato.
Mi ha ingelosito ed eccitato tremendamente, Davvero una botta di adrenalina.
“Ah già quel ragazzo, che pazzia, che vergogna, mi sono proposta così… e ci ho messo mesi prima di lasciartelo sul computer, mentre non ero a casa.” Commenta lei. “E l’ho fatto per ripicca della famosa serata!...”
Riprendo: “Lo accarezza ancora con la mano destra, si, sono indubbiamente le sue mani, si devono esser spostati nel letto con il palmo si struscia sulle “sue di lui” parti intime, lui che fatica a tener ferma la telecamera e sospira senza parlare, lei che lo massaggia, poi con entrambe le mani gli abbassa finalmente lo slip e ne esce un piccolo pene. Lei ride, ma non lo prende in giro. “Sei bello duro, almeno!” A me non sembra, ma se lo impugna, con le mani delicatamente, noto che ha messo lo smalto “rosso fuoco” preferito, e inizia a muoversi.

Gli mette sul cazzetto un poco del gel lubrificante che teniamo nel cassetto, lo sega delicata per un paio di minuti, lo schiaccia e massaggia nel prepuzio con la mano con la sua tecnica e lui ansima e viene, sborra sulle sue mani, lei si spalma la schizzata densa ed abbondante sulle mani, come fosse una crema.
Dice: “Bravo, ma quanta ne hai fatta, avevi proprio le palle piene!” Stop.

Fine del film. Non so cosa è successo dopo, resto basito, non la chiamo, vado nel salotto, ordinato e ripulito, non trovo traccie, né li e neppure nelle camera, vuota e deserta. Controllo la crema, al suo posto nel cassetto. Annuso il cuscino, nulla di strano. So che in questo momento è in un ospedale a 90 km a prendere cura della madre operata di calcoli. In casa tutto è in ordine, ma ho visto bene, nel video i dettagli delle stanze, delle sue mani e nella mia mente perversa rivedo mille volte la scena con tanti diversi membri, di razze e dimensioni differenti!

Dopo alcuni giorni torna, io non dico nulla, fingo di non aver visto. Cerco di nascondere la soddisfazione e maschero i miei sentimenti, lei pure si comporta come la brava moglie tornata a casa. Aumentando il mio pensiero perverso. La premio con qualche regalo, cena fuori, corteggiandola. A letto, quella sera prima del sesso, mi cavalca e guardandomi negli occhi, viene soddisfatta, sentendomi eccitato, e chiede se ho visto il film.

Annuisco. Sorrido. Mi chiede se mi è piaciuto, quel video, e le faccio i complimenti per averci provato, e le chiedo se ha fatto altro, raccontami! Al mio entusiasmo mi confida che a lei no, non è piaciuto, e le era rimasta la voglia del mio cazzo, più duro del solito, che si infila nella vagina bagnata come non mai.

Mentre racconta riprendiamo a scopare. “Era poco dotato, ma l’ho fatto venire per te…. ma poi l’ho mandato via!” Chiedo: “Ma se era il caso delle misure che volevi te lo saresti scopato?” Risposta secca: “Come scopo solo te? No! Non credo. Non senza di te.” “E se io c’ero e te lo chiedevo?” Geme godendo e non risponde. Sentiamo entrambi che quel breve video, quella sega a un estraneo, ci aveva portati più in alto, in un limbo che credevamo perduto.

Non mi ha mai più detto di lui, so solo che era un commesso che portava qualche pacco, mentre io ero fuori per lavoro.
Da quella sera fu sesso selvaggio. Eravamo “carburati” dalla situazione, anche se non voleva ammetterlo.

Eravamo abbracciati, poi, la mattina seguente la coccolavo come mia donnaccia porcellona mentre volevo sapere se davvero non aveva fatto altro con il cazzetto con un filo di voce mi chiese "Sei un bastardo, spingermi in queste situazioni per tirarmi verso di te! Dimmi, se capita, con chi vorresti ora le prossime corna?" “Tecnicamente non me le hai ancora fatte” “Non lo saprai mai” e scherzando discutemmo se avevo in mente qualcuno. “Come vuoi te, ma so che vorrei essere presente” fu la risposta.

Ma poi tutto sembrò finito. Passa così qualche altro mese. Parecchi.

ARTURO tra noi?
Ora, per le insistenze di Giorgio, che le ricorda di aver iniziato ad eccitarsi sempre più con questo gioco, la nostra personale “guerra dei sessi” e le successive pacificazioni sul campo di battaglia, decidiamo con lunghe discussioni di fare almeno un passetto avanti, e di incontrare uno interessante, la scelta è su uno dei più affidabili, un contatto, questo “terzo incomodo”, Arturo.

Chi è Arturo? Chi è mi chiedete? Un amico, per ora, solo un amico virtuale e sconosciuto, uno dei tanti contatti con cui scambiarsi esperienze in rete, al punto che si conoscevano bene, ma solo virtualmente.

Conosciuti in una chat alla quale sono approdati, tutti e tre, per il gusto di un gioco proibito e di regalarsi brividi e sensazioni che la vita ordinaria aveva da tempo offus**to con la sua contingenza. Divenuti poi complici nel tempo, con affinità tra Milly ed Arturo, che li ha avvicinati in molte confidenze, lei spinta da Giorgio a raccontare le sue evoluzioni nella battaglia e lui interessato allo spiraglio che lei poteva, forse offrire.

Alle primissime timide ed impacciate confessioni hanno fatto seguito momenti di maggiore complicità in cui Giorgio cercava di coinvolgere la sua donna su un piano leggermente più malizioso scontrandosi, però, con la comprensibile ritrosia di lei dettata probabilmente da un maggiore autocontrollo tipico del suo comportamento sospettoso e femminile, connesso con una minore spensieratezza tipica dell’età adulta, di queste nuove esperienze che stava vivendo.

La conoscenza tra la coppia e il terzo incomodo, puramente legata alla rete, al virtuale, si è poi approfondita quando il lui di coppia, in un momento in cui la razionalità aveva lasciato spazio all’istinto, e al di lui controllo del suo comportamento da maschio potenzialmente cornuto e contento, e sempre più eccitato dal poco fatto finora e dal mare di sensazioni che si apriva davanti, aveva convinto Milly a fare una prova, una specie di gioco di ruolo. Convinta non proprio, forse costretta, “ingannata” o stimolata.

"Uffa! cosa vuoi di più" diceva sempre più spesso Milly. Era come far s**ttare un interruttore quella frase. I due avevano appena finito di fare all'amore e Giorgio per l'ennesima volta chiedeva quel qualcosa in più, dopo i tanti, troppi anni di matrimonio. Non riusciva a capire cosa volesse. O non lo ammettevano.

"Allora cosa altro vorresti?" chiese lei, come tutte le donne hanno un sesto senso per le sensazioni dell’amore.

Quindi riprendiamo questo disco rotto: "Mi piacerebbe…. E guarda che hai promesso…. Mi piacerebbe proprio vederti dal vivo ancora con un altro, ma davanti a me, cosa sai fare!"

"Cosa dovrei fare?" ormai rassegnata.
"Giocare, interagire e perché no godere, fare ciò che vuoi, anche solo masturbare uno sconosciuto ma solo se lo dovrai fare in mia presenza questa volta."
"Ma l’ho già fatto, non ti basta? “No” “Non mi importa a me non è piaciuto.”
“A me si! E io non ho nemmeno visto!” - “Vuoi uno spettacolo dal vivo? Ma cosa ti passa in mente, non se ne parla neanche!! Porco! NO!"
"Va bene, scherzavo per provocarti, non parliamone più, però sa sola si e con me presente no? Perché? Chissà quante corna mi fai quando non vedo!" “Ma vaffanculo!”

Ho fatto l'offesa, come sempre ma sempre meno convinta, non potevo dirgli che la cosa da qualche tempo intrigava pure me.

Quindi lei doveva, per accontentare loro due, fare un incontro con l’altro.
Decisero di chiedere a questo Arturo il suo numero di telefono facendo si che oramai, quasi quotidianamente, condividessero da amici di penna e confidenti al telefono, dei momenti insieme sentendosi come due amici quasi di vecchia data.
Arturo, informato e spinto da Giorgio doveva stimolare Milly con i tempi di lei.
Primo passo: incontrarsi in un bar.
Capitò in un fine settimana, loro due si trasferirono a vedere un museo nella capitale, dove abitava Arturo.

L’emozione quindi delle loro primo incontro, dopo le telefonate era vera, Milly che finalmente chiamava lo sconosciuto Arturo, con quella sensazione di fiato rotto, la bocca dello stomaco che si chiude, le mani leggermente fredde…discorsi impacciati…sembravano quasi alla loro prima volta, anche se lei doveva farlo come una prova di coraggio, una simulazione, fare l'attrice e non essere la solita timidona. Il tempo avrebbe fatto il suo corso?
La confidenza accresciuta avrebbe comportato una maggiore serenità tra i due, permettendo loro di iniziare a vivere quel loro rapporto.

Non era una vera relazione, sapevano che non lo sarebbe mai stata, le loro vite erano indirizzate su percorsi paralleli in cui ciascuno dei due sapeva bene come lambire lo spazio dell’altro senza mai invaderlo rispettando i propri e gli altrui confini.

Ma la complicità tra maschi voleva oltrepassare i limiti. Durante l’ultima telefonata Lei o l’Altro poco importa, aveva proposto di vedersi almeno una volta per dare un momento di tangibilità alla loro conoscenza fin lì assolutamente svolta su piani di virtualità. Ed ecco che il dopo museo cadeva a fagiolo.

Si erano raccontati che sarebbe stato per un caffè ma ben sapevano che sarebbe stata quasi certamente una scusa, lo sapevano tutti e due quando, dopo la giornata della coppia al museo varcavano la soglia del bar in quel pomeriggio di tardo autunno. Giorgio, che era il promotore dell'incontro era entrato prima di lei, in un tavolo d'angolo, dietro al giornale, per osservare l'arrivo dello sconosciuto. Lei sembrava tardare.

E se non si presentava, restavano solo loro due, due amici a bere un aperitivo. Poi per ultima l'ingresso di Milly che incontrava così per la prima volta Arturo.
Lei entrò lentamente volgendo lo sguardo attorno, cercando con lo sguardo il marito, e li vide sorriderle entrambi.

Arrossendo violentemente si bloccò, fece qualche passo indietro, come per scappare, ma Giorgio quasi la placcò fingendo di uscire, frapponendosi tra lei e la porta, e quasi la spinse verso il tavolo di Arturo che si alzò andandole incontro e salutandola.

Si sedettero ed iniziarono a parlare, mentre i loro sguardi si cercavano ma contemporaneamente si abbassavano una volta incontratisi.

Parlarono, per un tempo che fu piuttosto indefinito, anzi parlarono quasi solo i due uomini facendo le presentazioni, e dopo poche parole Lei imbarazzatissima, arrossiva e restava inquieta. Non sapeva che dire. Ed era turbata.
Rossa in viso, si agitava.

Arturo disse: “Scusate, vado una attimo al bagno” e si alzò con questa scusa lasciandoli soli. Pensava tra se che era meglio lasciarla calmare, dopo qualche minuto poteva tornare, ma con il rischio di non trovarli. Ma se restavano? Era un buon segnale per il resto della storia.

“Che c’è cara, sei troppo silenziosa, sei turbata, non ti piace il tipo?”

“No è che mi ha fatto piedino, e mi toccava sotto il tavolo, è intraprendente Arturo!”

“Se ti dà noia o non vuoi lo salutiamo così.”
“No.” Rispose “E che se devo farlo lo faccio per i tuoi occhi, non di nascosto a te!”
“Giusto, chiariamo con lui le cose appena torna”

E così fecero, dettando le regole che la coppia voleva: naturalmente per Arturo non c’era alcun problema si sarebbe adattato ai loro voleri. Preso coraggio Milly disse:
“Prima regola si fa solo quello che dico io e dove e come voglio io! Se poi si inizia a fare qualcosa di fisico, e ne dubito, decido io che fare. E niente foto, telefoni, cineprese o altro! OK?

Voi due siete ai miei ordini, io sono quella che comanda e voi obbedite. Ho i miei tempi che sono lunghi e faccio solo per Giorgio e davanti a lui. Se mi va inizio io, e deciso cosa e come, preliminari o altro o nulla più di un incontro. Se capita solo sesso sicuro, con preservativo. Giorgio platealmente ne tirò fuori dalla giacca un involucro da sei e li mise dentro la borsa della moglie. Tutto deve essere da me approvato e consentito anche da Giorgio.” “Ok ai tuoi ordini” rispose Arturo.

“E niente baci, ovvero, non voglio essere baciata in bocca, se il mio compagno vuole posso essere baciata altrove. Capirai se puoi avanzare. Se desidero infrangere qualche regola, inizio io e lo faccio sapere chiaramente” - “Va bene, sono tuoi desideri, che mi avevi scritto chiaramente, per me sono ordini!”

Credeva di esser una brava attrice, fare la donna che comanda e finsero tutti e tre di stare al gioco, ma non riusciva ad interpretare del tutto quella parte. Tremava, la voce farfugliava quando disse “Andiamo”. Alla fine si alzò, seguita da Arturo e da Giorgio che al volo la prese per mano e cingendola al fianco la indirizzò verso l'auto dopo aver pagato le consumazioni.

Giorgio salì alla guida, dopo aver fatto accomodare lei dietro, e fatto salire Arturo di fianco a lei.
Si fermò in un parcheggio isolato e si girò per guardare. A dire il vero li aveva controllati dallo specchietto mentre guidava, ma i due erano seduti come automi, senza parlare, senza muoversi per il breve percorso. Aveva preso pure una rotonda allegro, sperando di far si che lei, seduta subito dietro, si spostasse, ma avevano le cinture allacciate, da bravi passeggeri.

Parcheggiato in un posto isolato, tira il freno a mano, e si gira a guardare. Solo a questo punto Milly, sorridendo al marito iniziò a ….. metter la mano sulla coscia del passeggero, e rivolta al marito disse: “Posso?” “Certo” rispose, “Fai quello che vuoi”. “Non aspettiamo altro!” aggiunse Arturo.

“Vediamo questo com’è!”
Slacciate le cinture, sia quelle della vettura che quelle dei pantaloni di lui, aperta la patta ci mise con la dovuta lentezza la mano dentro.

“Ohhh E già duro, vediamo… tu stai fermo!” Faceva tutto lei, preso in mano, espose il gioiello abbassandogli l’intimo e iniziò a segarlo. Vedendolo contento, si complimentò: “ma che bel cazzo duro!” aumentò il ritmo, dicendo: “Oggi mi va di farti solo una sega! Anche se mi piacerebbe averti meglio...” Si gira verso l’autista e sorridendo dice: “Allora continuo? - Faccio come avevo fatto a te, Giorgio la prima volta, quando curiosa avevo preso per la prima volta il sesso duro di un maschio in mano?” dopo una veloce masturbata aggiunse: “Anche se te a quest’ora mi saresti già venuto in mano!”

O come quando aveva fatto la sega al ragazzo a casa, pensò Giorgio, che si gustava la scena.

Ridendo aumento velocità ed ampiezza dei movimenti, scappellando del tutto l’uccello per poi ricoprirlo del tutto nel movimento di mano, fino a quando, dopo non molto, Arturo ansimando non sborrò abbondantemente.

“Vieni, vieni! Mi piace! Ehi, quanta pappa, ne fa molta più di te cornutone mio!” così dicendo si sporse verso il marito e lo baciò sulla bocca in un intenso bacio….

Ignorando completamente l’altro. Arturo ne approfittò per darle qualche palpata, ma lei lo fermò.
“Dai andiamo a casa, disse voglio essere scopata!”
“Da Arturo?” “No da te, adesso basta triangoli per oggi, mi spiace…. Ma per ora basta, ti ho fatto venire Artù, ma ora vai, basta giocare; io torno da mio marito!”
Con la prova data al bull, una mungitura e una mezza promessa per la prossima volta. Contrariamente alle promesse, il lungo viaggio portò i due a parlare di tutto tranne di sesso e a casa a dormire felici e soddisfatti dalla giornata comunque eccitante.

QUELL’INIZIO ESTATE al mare.
Siamo finalmente a qualche giorno di ponte, dopo la Pasqua a riposarci, lontani dal lavoro, dai parenti, da tutti.
Al mare, quella casetta, non troppo in vista, nella pineta dopo la lunga spiaggia, abbiamo scelto quel posto isolato, e scoprimmo solo poi era pure l’ideale per naturisti e scambisti, ma vicino alle zone più frequentate.
Dove poter star tranquilli. In santa pace. Ma comodo a tutto, per noi che spesso giriamo in auto. E ideale per qualche tresca.

Si fa presto da lì a spostarsi ed arrivare dove c'è più gente, in un locale o alle discoteche.
Dove subito la prima sera lei lo trascina con la sua esuberante vitalità.
Subito già dalla prima sera, Milly in pista voleva ballare, lui no come al solito, si mette nel divanetto a gustarsi i suoi drink. Da sempre nella movida del ballo lui preferisce guardare, e spiare le sue mosse. La osserva, la incita, la notano. Era stata adocchiata per il suo ballare sola e la sua gonna, che lasciava veder troppo, dai soliti giovani frequentatori, appostati a caccia di turiste. Giorgio si era divertito a vedere che li provocava mentre ballava s**tenata in pista. Le lasciava fare quello che si sentiva, anche ballare s**tenata e anche qualche lento con cavalieri che lei teneva a distanza.

Alla fine della serata siamo tornati in auto verso la pineta, e siamo andati in auto ad amoreggiare in quel nostro parcheggio isolato. Ogni tanto lo facciamo, nonostante l'appartamento libero, anche per sfuggire alla monotonia. Ricordando che ci andavamo spesso in auto da giovani, in questo posto dove ci eravamo conosciuti, e dove ci isolavamo, ma con ampie via di fuga. E ci siamo tornati ogni tanto dopo anni di letto, così per cambiare. Quanto tempo, vecchie abitudini.

Ci piace rivangare il passato, nella speranza che ritorni. E per dimenticare il presente, dice lei.
Ma il tempo non lascia scampo, lei però pretende, fuori dal letto matrimoniale, di fare la romantica e basta, rilassarsi, baciarci ed ascoltare ancora le vecchie musiche anni '80, e come allora restare abbracciati con fuori solo il suono delle cicale e non far nulla di più che qualche romantico bacio. Non ama più praticare sesso fuori dal letto, e se la incito a qualche carezza in più lo fa controvoglia, e pretende che io faccia presto a sfogare i miei rari impeti, per farlo in tutta tranquillità barricata in casa sotto le lenzuola. Ma adesso c’è quel quid, trasgressivo in più.

Mentre lui, Giorgio, ora più che mai la spinge a trasgredire, vuole di più e per eccitarsi la stimola a sognare… sognare, fare .... sognare; immaginando che….
...che lei sia una prostituta caricata in discoteca poco prima (“No no, questa caro è solo una delle tue tante perverse fantasie!”)
…. o una ragazza facile che sale in auto dopo la disco e si abbandona con il primo venuto... ("ma se non l'ho mai fatto, quante sberle ti sei preso ai tuoi tentativi, qualche anno di schermaglie prima di cedere qualche centimetro di carezze, eh si l'hai sudata la mia pelle!")

Ma no dai stasera fai la porcellina facile, che durante le nostre effusioni, si lascia andare qui, dove può esser vista mentre fa una sveltina o un pompino rapido.

Ma proprio stasera arriva un guardone, che ci spia nascosto tra i pini.

E facciamo finta di nulla, mentre ci baciamo; e poi lo vede anche lei, la donna pudica, smessi i panni della troia, della facile, titubante chiede di andar via!
- Ora? chiede stizzito lui.
- Subito. Come un tempo facevi quando qui arrivavano altre auto a disturbarci.

Ma no, ancora un bacio. Mettiamo un poco di pepe! Lui insiste, e facendoti contento, ritorna coinvolta e come una troia navigata si rimette giù con la testa e prosegue il pompino.

Ad un certo punto il guardone si avvicina troppo, e impaurita Milly smette di nuovo, chiude le sicure dell'auto e chiede di mettere in moto e andar via.
Non lucido, ebbro di desiderio, con il cazzo duro Giorgio non ragiona, altrimenti non avrebbe il coraggio di dirle:
- Ma no, continua, dai! Amore! Chissà quante coppiette ha visto qui! Dai! … senti come sono eccitato adesso… Lascialo spiare, che male fa se si sega per te? Senti che duro!
- Si, lo sento che sei un porco! E titubante guarda verso la figura nell'ombra, mentre con la mano sega più veloce il marito.
- Dai, vieni, su! vieni porcone e poi andiamocene via.
- Continua dai, fammi un pompino! Non ti diverte? Sai che se me lo lubrifichi bene ci metto un attimo…
Accontentato un insistente Giorgio, che stranamente non viene: lei lo succhia affannata e preoccupata.

Lui rilancia: - Posso chiederti un grande, grande piacere? Per aumentare la mia eccitazione, e far prima, sai dovresti...-
Altro sospiro e, alzando solo leggermente la testa lei dice:
- Uffa!!! Cosa vuoi…ancora? Accendere la luce per fargli vedere meglio? -
- Magari per far questo potresti aprire il portaoggetti, se ti va fa luce solo dove serve.

Lei apre il cassettino e continua a succhiare.
“No, io volevo sapere se potrei…abbassare un po’ il vetro del tuo finestrino?”
“Fa caldo e si sono appannati, così ti ammira meglio nel tuo splendore. Sei magnifica!”-
- No! ma scherzi? Lui c’è sempre, vero? Cosa sta facendo ora? - Bisbigli e schermaglie della coppia nel silenzio e buio dell'abitacolo.
- Si è avvicinato contro il vetro e credo… credo che si stia masturbando. Sei uno spettacolo. Magari potresti aiutarlo! Guarda, questo meriterebbe...è ben dotato altro che i piccoli uccelli a cui sei abituata.
Lei non guarda e risponde- “E tu vuoi che ci veda meglio, e con il vetro abbassato oltre lo spettacolo poi magari vuoi che lui … mi tocchi?” -
- Beh…se ti accarezzasse un po' mi piacerebbe. Scommetto che ti piace. Ma solo se sei d’accordo, se lo…vuoi anche tu, almeno se la faccenda non ti…dispiace troppo. Ricordi il tuo bel film? - “Ricordi Arturo?” insiste lui, dato che lei ci sta.
- “Me lo sego e poi? Che altro vorrai?” - sospira rimettendosi all'opera quasi rassegnata.
Come una casalinga operosa a dover finire un lavoro da troppo tempo rimasto da svolgere.

Che vogliamo? Bella domanda. Sospesa. In quel momento di estasi forse so cosa vorrei, ma non so se posso dirglielo, o forzare la mano.
- Ma … godere, scopare, sognare. Niente, niente di più. Posso? - Trattengo a stento l'orgasmo, ho il pensiero fisso verso altri desideri, mentre sento che lei si impegna e probabilmente, senza voler ammetterlo, le piace quello che facciamo. Complici e perversi.

Come prima, non risponde ma si concentra sul servizio e chiude la bocca esperta sulla cappella, usa la lingua ed aumenta la velocità dei movimenti della testa in un erotico spettacolo illuminato. Ed io, fidando nel suo consenso, premo il pulsante che abbassa il vetro alle sue spalle.

L’estraneo fuori sorride, vede meglio e alza il pollice. Molto giovane, con la barba appena accennata, eccitato si segava piano, ma appena il vetro è del tutto calato, appoggia l'altra mano alla portiera, vedendo il mio cenno sporge il lungo braccio libero e con la mano prende a carezzarle piano i fianchi e i glutei, sopra la minigonna. Lei, al primo contatto resta ferma con il mio cazzo in bocca, e se lo tiene in bocca come un ciuccio. Poi riprende una gola profonda inghiottendomi tutto, e vedo la mano impertinente e sconosciuta infilarsi giù diretto fra le cosce di mia moglie, che ha un attimo di incertezza, e mi ficca le unghie nella gamba.

Ma poi, mentre la mano esplora ancora, riprende, mettendo maggiore impegno nelle sua manovre con testa e la bocca affossata contro di me.

Credo di capire che mi voglia far godere al più presto possibile, per porre fine ad una situazione sgradevole. Io però, ormai non riesco a mettere un limite, ora non vorrei fermarmi. E resisto. Quel che vedo, nella scena illuminata dalla luna, è incredibile e non mi basta più. Bel pompino, situazione intrigante, sono eccitato come non mai. Lei mi succhia con una mano che la fruga nell'intimo. Mi sforzo di non venire per non finire presto, e stranamente riesco.

Ho bisogno però di fermare l'orgasmo imminente, un "bocchino interrotto" da vero e proprio balzo indietro verbale.
Mi rivolgo al ragazzo e: - Senti.. scusa sai…potresti allontanarti un momento?
Lui, a malincuore si allontana di qualche passo, obbediente.

- “Come mai?” Chiede Milly alzando la testa ed interrompendo il suo bel-da-fare – “Ci hai ripensato? Ti dà fastidio ora che un altro mi tocchi?” - Sembra seccata.
- No, a me no…anzi – aggiungo a voce bassissima – Ma non era a te che dava fastidio? -
- Si. Mah…insomma…niente di insopportabile, ma allora perché l’hai fatto allontanare? - alza la testa e mi guarda severa.
La faccio rialzare del tutto e sedere al suo posto, quindi, guardandola in viso, non so come trovo le parole che mi escono quasi con voce strozzata.

- Cara, tesoro.. ho una voglia di trasgredire, di farlo con te, lo sai che questa situazione mi arrapa, e ho una gran voglia di far l’amore, qui… adesso… davanti a lui.-
- Va bene, caro, mi metto sopra? - Strana arrendevolezza.
- Sarebbe bellissimo ma, amore, non è troppo scomodo? Lo dici sempre che in auto non hai spazi…cosa ne dici se usciamo? -
- Eh? Fuori…con lui? No no! - Ecco il rifiuto.
- Perché no, ti appoggi sul cofano…ricordi che l’abbiamo già fatto… e come ci era piaciuto? -
- Si, ma allora eravamo chiusi in garage, soli…ora, invece… all'aperto. E se lui si avvicina…se mi tocca ancora? -
- Beh, lo facciamo allontanare di nuovo, ma hai appena detto che, insomma, può andare, no? -
- “Si ma…non è che poi vuoi che… che scopi pure con lui, vero?” Mi guarda severa e quasi spaventata, ma con un lieve sorriso.

No, a quello adesso non avevo proprio pensato! Lo sa però che l’idea non mi dispiace, perciò il mio negare non è del tutto convinto. Assumo un tono possibilista.
- “Eh? Assolutamente no, ci mancherebbe, dai non ci penso proprio. Si fa solo quello che va a te! Al limite sei brava, e te lo seghi… se si lamenta!”

“Poi guardalo, è giovane, innocente, sembra un segaiolo guardone, e mi eccita farlo!” -
Anche se è vero che.. questo, è un pensiero... ma…
Mi guarda strana: - Ma…non so….. Non so più cosa mi devo aspettare da te! Tanto innocuo non è, prima quasi mi infila un dito!
- Beh, ti piaceva! Coraggio, amore, aspetta, vengo ad aprirti la portiera… - Rompo gli indugi.

L’idea che si è fatta toccare, da un estraneo, in mia presenza mentre me lo ciucciava, mi ha sconvolto e fatto impazzire. Scendo, passo davanti al cofano, apro la sua portiera e le porgo la mano per aiutarla a scendere. Riluttante e con lo sguardo schifato cede.

FUORI
L’abbraccio, la bacio in piedi in questa notte magica e intanto le slaccio del tutto la camicetta, gliela sfilo e la lancio sul sedile. Io ho i pantaloni a mezza gamba. Mi stacco da lei pochi secondi e li tolgo, gettandoli all’interno dell’abitacolo. Intanto il tizio è sempre fermo poco lontano. Un grillo fa la serenata nel silenzio della notte, e abbraccio nuovamente Milly e approfitto, non visto, per fare un cenno al ragazzo di avvicinarsi.

Si avvicina senza far rumore e, mentre la stringo riprende pure lui ad accarezzare Milly, mentre io la bacio e la tocco fremente sui suoi punti deboli, lei resta protesa addosso a me.
- “Spogliala” –
gli dico gelido poi. - Lei si irrigidisce, ma io la rassicuro accarezzandola e baciandola con passione.

Il tipo la tocca e cerca di toglierle la gonna, ma è impacciato, non riesce a liberare i gancetti, allora Milly, lentamente come un automa la sfila facendola passare per la testa.

Ora, alla sempre più flebile luce della luna che sta tramontando, sembra nuda, nonostante l'intimo chiaro. Sembra splendidamente, superbamente nuda. Vorrei che quell’attimo si prolungasse dandomi il tempo per assaporarlo pienamente, per imprimerlo indelebilmente nella memoria, attimi di voluttà amplificati di piacere e di voglie; ma il tipo ora ha preso coraggio, sale le mani sulla pelle e le sgancia il reggiseno, sfilandolo dalle braccia.

Lei, silenziosa mi guarda, raccoglie i suoi seni liberi tra le mani in un gesto protettivo. Lasciando indifesa la parte sotto, e lo straniero ne approfitta lesto a calarle le mutandine fino ai piedi.
Mia moglie zitta, occhi da cerbiatta atterrita specchiati sui miei che la rassicurano. Come un automa collabora, alzando ora un piede, ora l’altro. Sono eccitato come non mai, il mio cazzo è rigido, salito a confermare la nostra unione tra le sue gambe pur strette, sento che lei me lo bagna con i suoi umori.

Ci guardiamo negli occhi, non siamo così eccitati dai primi petting fatti, con noi ancora inesperti e vergini. All'orecchio le sussurro i ricordi di quell'agosto di tanti anni prima, dove proprio qui avevamo provato le stesse prime sensazioni, la nostra passione d’amore, ma sempre da noi due soli. Le dico che è bagnata come quelle prime volte. Quando le prime volte scoprivamo le nostre vite.
Ora è veramente nuda, indifesa, a parte le mezze calze e le scarpe, ma né lui pensa a toglierle, né io lo sollecito a farlo. E’ troppo, troppo indecentemente nuda così, più nuda che se non avesse niente addosso, spogliata, eccitata e pronta.

Situazione nuova, indecente e sexy, ambigua con il ragazzo a fianco che ha ripreso a menarsi, il tipo la sta accarezzando con la destra, mentre con la sinistra si tocca, lentamente, un cazzo durissimo e lungo. Non posso fare a meno di guardare la sua virilità lunga, grossa, fieramente eretta. Lei mette la testa appoggiata al mio petto e non lo vede. Avevo detto a Milly che volevo scoparla, ed è vero.
Ma, per esporla, distoglierle lo sguardo dal mio viso e farle vedere da vicino lo sconosciuto, con una lieve pressione sulle spalle, le faccio capire di abbassarsi e riprendere a prodigarsi con la bocca sulla mia nuda intimità. Lei riprende il suo spettacolo. Nel far ciò appositamente facciamo mezzo giro per far si che lei possa vederlo nudo, che il suo sguardo punti verso quel sesso sconosciuto e sfrontato e immagino che si goda lo spettacolo pur con il mio uccello in bocca.

Si accoscia e, mentre lei si dedica a me, lui, a fianco di noi due, si dedica a lei. Le accarezza la schiena, i capelli, poi scende sempre più giù, finché, chinandosi anche lui, raggiunge con le mani da dietro le sue zone più intime. Non fa nulla per sottrarsi. Noto, con un misto di…piacere, sorpresa e una punta di quella che si può definire gelosia, che lei non solo non fa niente per rifiutargli il contatto, ma lo facilita divaricando le gambe.

Sicuramente è ancora più eccitata, lo capisco perché ad un certo punto smette confusa di servirmi con la bocca per mordersi il labbro, gemendo piano con lo sguardo rivolto verso quel bel cazzo che svetta, obliquo sotto la luna, il migliore sesso che lei abbia mai incontrato nella vita.

DAVANTI ALL’ESTRANEO
Pure io sono eccitato ed ora sono pronto, non potrei esserlo di più e, prima che la sinergia fra quello che vedo e quello che provo, mi provochi una non voluta esplosione, la aiuto a rialzarsi, facendola appoggiare sdraiata sul cofano, ancora piacevolmente tiepido. Prende una posizione sicura e allarga le gambe, portando anche i piedi sul cofano. Così, sia il seno che il suo sesso sono in piena vista. Accosto il pene alla vagina, spingo leggermente e non sono del tutto sorpreso constatando come scivoli senza incontrare resistenza.

Mentre inizio a scoparla con amore, lei gode già e partecipa con quei sospiri che conoscevo così bene. Il tipo si è portato al suo fianco e le accarezza dolcemente i seni, mentre io in piedi la devo tener ferma per le caviglie. Il suo cazzo è oscenamente eretto, rigido a pochi centimetri dalla carne di mia moglie, ma noto con piacere che lui non fa niente per facilitare un contatto.

Mi fa piacere ma, mentre sento il climax montare provocandomi fitte quasi dolorose tanto sono intense, decido che è il momento.
- Amore, dai, toccalo! – sussurro – non vedi che erezione gli stai provocando? - Non ti fa voglia… merita proprio!

Sembra quasi che non aspetti altro. Senza nessuna esitazione lo afferra delicatamente con la destra e inizia un dolce movimento della masturbazione. E’ la goccia che mi fa traboccare il vaso, e, pompandola a fondo riverso nel ventre di mia moglie schizzi e schizzi di nettare.

Grugnisco soddisfatto, e anche lei è eccitata, e gode, dopo avermi con un roco sussurro, invitato a non fermarmi, a scoparla ancora, urla "più suuu" e poi si volta con il busto su un fianco e, con decisione, apre la bocca e la chiude sul durissimo membro del tipo, iniziando a succhiarlo con totale partecipazione.

Meraviglia.
E’ proprio quello che avrei voluto vedere, è quello che le avrei chiesto di fare se non avessi avuto l’orgasmo devastante e ora, acquietati i sensi, calata la libidine, quasi mi dispiace che lo faccia. Però, quell’azione serve a s**tenare in lei altri orgasmi, che non conoscevo, con spasmi che sento distintamente. La assecondo pompandola piano, la sento pulsare e strizzare con il suo sesso il mio cazzo semiduro, ma che muovo lento: entrambi non vogliamo far uscire e staccarci da questa unione appagata. La pompo orgogliosamente aspettando altri orgasmi. Lei soprattutto me lo aspira, lo massaggia con la vagina e lo risucchia e gode tantissimo e viene come una vacca.

Al suo godimento e ai suoi mugolii si aggiunge, di pochissimo, quello del tipo, succede tutto in un lampo, e ora so che le riversa in bocca il frutto della sua eccitazione. Lei, zittita e acquietata, resta languidamente nella posizione per un breve attimo, ma alla fine lesta si rialza e, si stacca da noi e fatti un paio di passi, si china e libera la bocca piena riversando il liquido filante in terra, emettendo poi un flebile sospiro.

Si riveste e ricompone rapida e sparisce in auto.

Pochi istanti in cui stiamo tutti in silenzio, riprendendo il normale ritmo del respiro. Poi, lui, con un bel sorriso saluta.
- Grazie per la bellissima esperienza…e…mi farebbe piacere rivedervi se siete d’ accordo di condividere ancora.
- Grazie a te risponde il marito - mentre la moglie zitta si pulisce con un fazzoletto e richiude il finestrino.
- Beh…perché no? Magari ci si rivede ancora qui!
- Ok…ciao. –
Si volta e si avvia giù per la stradina, per raggiungere lo scooter.

Anche io mi rivesto, mi siedo al posto di guida, accendo il motore e, rivolto con un sorriso verso mia moglie silenziosa e già seduta con le cinture allacciate: - Allora? - le chiedo.

- “Allora? Allora che?” – Risposta fredda tenendo lo sguardo fisso, imperscrutabile.
Facevo la stronza, per alzare il prezzo al momento giusto. Puntualizza lei.

- “Beh..non dici niente di quello che…è successo?”
- “No, non ti dico niente.”
- “Ma sei arrabbiata?” -
- “Arrabbiata? No, per niente. Ma non ho voglia di parlarne, adesso. Non voglio pensarci e dormirci su.”
“Parti. Andiamo a casa a riposare, e quando ne avrò voglia lo farò. Ok?” -
E’ meglio non insistere. Brividi ci percorrono l'anima. Percepisco pure i suoi per tutto il viaggio e restiamo in silenzio, cosa davvero anomala.
Anche a casa, un fugace “Buonanotte” di lei prima di andare a farmi una doccia e infilarmi a letto.

Giorgio resta in salotto a pensare. Si infila poi a letto quando pensa io dormo profondamente.
Gli do preventivamente la schiena tutta girata sul fianco, avvolta come una mummia nel lenzuolo leggero.

Siamo preoccupati? Non vorrei avessimo commesso un errore irreparabile, non vorrei aver compromesso la nostra simbiosi, e il nostro matrimonio.
Questo nostro rapporto a cui teniamo moltissimo. Se volesse trattarmi come una infedele, potrei dire che ho ceduto alle sue insistenze....

Meglio non parlarne più di questo sogno, e di come si è rivelato un incubo, per ora meglio dimenticare.
Alla mattina ci svegliamo arzilli e pieni di desiderio, ci si abbraccia sul letto come non fosse stato nulla.
Poi mi sale sopra.

CHE PACE.
- Facciamo pace? - dice lui.
- Come al solito! Dice lei aprendo le gambe, sembriamo ringiovaniti, lui prestante ed io ancora piena di umori, accompagno l’alzabandiera nella calda tana e facciamo una scopata intensa, appagante, lenta, sembriamo godere più volte, con gli stessi movimenti di ieri sera, ed lui mi dura dentro più del solito. Alla fine mentre viene mi succhio il pollice, ridendo. Che bello, che gusto.

Poi, mentre indugiamo accoppiati, chiedo: - Allora Giorgio, dimmi ora, inizia tu, dimmi che ne pensi?
E lui: - Bellissima esperienza amore. Sei stata fantastica. Grazie. Per me tra noi adesso non è cambiato nulla, anzi ti desidero e ti amo ancora di più. So solo che eri bellissima, che è stata un’ esperienza sconvolgente, piacevolissima, fantastica, sono orgoglioso di noi due. - Breve silenzio. Immagino che per te è stato appagante, con due… cazzi tutti per te!

Lo interrompo.
- Non so, però "CI" (e calco il tono sul “ci”) dobbiamo chiarire e promettere di essere assolutamente sinceri.-
- Io veramente credevo che fossimo sempre stati sinceri. - (Giorgio calca il sempre e sinceri)
- Sì, ma stavolta, dobbiamo esserlo totalmente, anche se quello che ci diciamo potesse ferire l’altro. Prometti? –
- Sì, assolutamente, totalmente sì, te lo prometto. E tu? –
- Anche io, amore, anche io te lo prometto, e ti chiedo perdono già da ora se quello che ti dico potrebbe forse farti soffrire, ma è necessario.-
- Ok, chi comincia? Niente e nessuno può dividere il nostro amore, lo sappiamo! – Vero, ne abbiamo passate tante…

CHIARIMENTI?
- Comincio io: dimmi, intanto voglio sapere se quello che è successo ieri, nel parcheggio è stato veramente un caso? Non è che lo avevi programmato? Mettendoti in qualche modo d’accordo la prima sera nel locale proprio con quel ragazzo!? Ti avevo detto che nel locale continuava a guardarmi, mentre ballavo ed era proprio lui il guardone! -
- Ma no, assolutamente no. A queste situazioni, ricordi, avevamo pensato spesso. Ma so che in genere le rifiuti. Certo il tarlo dentro di me da tempo ha ricominciato a lavorare la fantasia, anche ieri quando vedevo come ti guardava ballare in discoteca, quando ti invitava a ballare e ha raggiunto l’apice quando mi hai detto che lui ti aveva persino raggiunto verso il bagno e ti aveva sorriso cercando di agganciarti. E, forse sbagliando forse no, ho voluto interpretare il tuo contraccambiare il sorriso come un possibile desiderio di coinvolgimento. Ma è stato solo un caso. Lo ho riconosciuto, certo quando si è avvicinato al finestrino, ma non l’ho certo invitato, forse ci ha solo seguito per intuito.

E tu? Cosa ti ha fatto accettare la situazione? Cosa ti ha finalmente sbloccato? Dimmi ?-

- Non so proprio. Vorrei capirmi. Partiamo dall’inizio, quando mi hai detto che lui al locale mi stava guardando, che ammirava le mie gambe avrei voluto andarmene, ma poi vedevo che tu eri eccitato dalla situazione e ho resistito a fare la civetta solo per il tuo piacere.

Ho pure io iniziato ad eccitarmi leggermente, ma poi tanto di più nel parcheggio quando mi guardava mentre ti facevo il "servizietto" e poi quando lo hai fatto avvicinare aprendo il finestrino, sono come impazzita, non ero più io.

La solita Milly non c'era, mi è venuto in mente quando l’anno scorso ho offerto un caffè a quel ragazzo che portava una consegna a casa, ero sola in casa con lui che sembrava disponibile per una MILF, e solo per i tuoi occhi gli ho fatto fare quel video, e mi ero eccitata per te. Ma ero a casa mia, mi sentivo “padrona” nel mio territorio. Avevo davvero la situazione in pugno e lo ho solo fatto godere con le mani. Sai è passato parecchio tempo prima che mi decidessi a farlo.
Tu hai insistito tanto per avere queste nostre “aperture”.
Poi nella gita a Roma è successo di nuovo.

Nel parcheggio con il buio, iersera avevo più paura ed eccitazione assieme. Terrorizzata non più forse, mi ero disinibita all'improvviso, senza più remore, perciò immedesimata davvero in una donna di strada. Non ero più io. Un’altra donna, porca!

Che se ne fregava se era vista da estranei mentre scopa con te. Che avrebbe fatto di tutto, da tanto era lasciva e porca.
Quando mi hai chiesto se potevi abbassare il vetro io ero già pronta a dirti di sì. O a ignorare ogni cosa. Non so più se mi hai sbloccato a forza di insistere. Fino a l’altro ieri ero disposta al massimo e provare a toccare, o a masturbare un altro maschio, ma non di più.

Mai avrei pensato di permettere ad altri di farmi sfiorare, mai a farmi toccare! Ma quando ho sentito quella mano calda, forte ma aliena accarezzarmi, sotto la gonna tra le gambe verso la...la fica, e quando sfrontato mi ha infilato un dito ero fradicia e l’eccitazione mi è aumentata. Ero diventata la donna di tutti, pronta a tutto. Mi ha toccato il pulsante sensibile e mi sono sbloccata. Come di solito facevi solo tu. Non sapevo più dire di no. Come fermarmi?

Qui servivi te, il giovane fidanzato geloso di tanti anni fa, che non mi lasciava mettere vestiti e trucchi apparenti. Dovevi, potevi esser solo tu a fermarlo, o a fermarmi. Tu dovevi difendermi dalle mie stesse voglie, ma non lo hai fatto, come non lo fai più da tempo e te ne sono finalmente grata.

Da quel momento, ero pronta a fare tutto quello che mi hai chiesto. E, come hai visto, sono anche andata oltre le tue richieste, quando... quando poi per provocarti gliel’ho preso in bocca.

In me c'era liberazione totale, eccitazione e vergogna, voglia e sottomissione, paura e desiderio. In parte volevo pure punirti, ma ti sentivo che lo desideravi e avevi consentito troppo, toccava a te, non a me fermare il gioco; sapendo e sentendo che ti eccitavi. E mi è piaciuto.

Tu invece dimmi! tu in quel momento, cosa hai pensato? Perché non mi hai fermato? Che pensi ora? sono ancora la tua fragolina, o sono più la tua pazza? O la tua troia che desideravi? Mi vuoi ancora o sono perduta? –

-Si. cioè No, che dici! Che volevo chiederti io di farlo, ma non trovavo il coraggio, avevo paura di esagerare, di rompere la magia che la serata, la luna e la situazione creava, volevo lasciarti mano libera, e guardarti mi è piaciuto, davvero è stato bellissimo guardarti mentre glielo succhiavi.

Scioccante e entusiasmante, e ti sentivo godere come non mai. Come pure io ero al mio massimo... - Brava.
- Sei contento? sincero? –
- Sincerissimo. –
- E, quando ti ho chiesto se per caso stessi pensando a farmi scopare da lui e tu hai detto no... lo pensavi veramente? –
- Sì, lo pensavo...e lo penso ancora. Non riesco ancora ad immaginarti posseduta, penetrata da un altro uomo. Non ancora almeno, se non me lo chiedi pure te! So che non ammetti altro che il mio sesso sul tuo e odi persino il vibratore perché dicevi che non sono io!-

Breve pausa. Poi lei riprende:
- Sinceramente io ti dico che se tu non fossi riuscito a farmi godere a fondo, se ti fossi tolto a guardare come chiedi spesso o se mi lasciavi fare ... avrei voluto scopare pure con lui, avevo solo bisogno di un cazzo duro dentro e di godere ancora. -

Questa sì, è una dichiarazione forte che non mi aspettavo di fare. Silenzio. Lo vedo perplesso, ma felice. -Ti sei ammutolito?

-Beh, sono sorpreso sì. In fondo un conto è fargli un pompino, pur se ad un estraneo, su mia richiesta. Non è "vero sesso".
Almeno così dicono, forse mentendo. Non ti sei quindi stancata della piega degli eventi, e se non sei appagata?!? Lo rifacciamo? Però per me, continua lui, è presto per fare sesso completo. Si rabbuia e continua: "Diverso è concederti carnalmente del tutto. Permettere di farti tutto. Non avrei pensato ad arrivare a tanto." ... "Anche vedendo quanto è …grosso, molto più del mio, sicuro ti saresti divertita, un peccato non aver approfittato per prenderti le misure!"

Lei lo guarda sorridendo, e lo rassicura.
- Esagerato; è un po’ più grosso, ma non credo che avrei avuto problemi particolari. E poi, in bocca o in vagina, al punto cui sono arrivata ieri non c'è gran differenza, non sono una verginella, anzi! Non mi ci devo certo fidanzare.

Sai che godo a fare pompini a te, e ho goduto anche con lui, pur in quel momento stesso ben chiavata da te. Forse proprio per quello! Ma avrei goduto anche senza di te o solo con te che ci guardavi. Chissà.

Non credi? E poi… noi donne non siamo bambole di gomma. A me piace la carne, non la plastica, sai che anche il preservativo mi dà fastidio. E non saprei restare senza un cazzo! Se pensi, come credo, di...voler rinnovare queste esperienze, devi mettere in conto che anche io posso avere dei desideri da soddisfare. Non voglio essere solo un oggetto per il tuo piacere. - Voglio pensare a me. Godermelo pure io un bel cazzone nuovo dentro!

- Quindi non ti dispiacerebbe? Capisco che non è certo come la prima volta, tra noi, i nostri primi approcci. Hai atteso anni prima di concederti, sempre nelle sere calde d’agosto, nelle caldo torrido, dopo anni di fidanzamento, anni di baci e di leccate, di seghe e pompini, ditalini e basta, nient'altro, che facevamo assieme prima di concederci del tutto, del sesso completo, durante le ferie estive seguenti.

RICORDI
- Già quella volta, agli inizi, che mi hai chiesto con insistenza il primo pompino, e io avevo paura a farteli! ... Volevo e temevo di prendere un sesso in bocca, di soffocare, e paura a baciarlo, pur se tentata e curiosa, e metterlo nella mia bocca la prima volta, me lo sognavo di notte!
Poi con te che supplicavi, ma ne avevo desiderio pure io. E come sempre sei riuscito a convincermi, eccitarmi e deludermi! ….Ti ricordi amore? Quando sono scesa verso i gioielli la prima volta, eravamo finalmente pronti, ricordi, ma tu sei esploso prima che io arrivassi al tuo sesso, prima che assaggiassi, prima che aprissi bocca, mentre mi avvicinavo hai fatto uno schizzo fragoroso, che mi è passato sopra ed è finito sul cruscotto.

Quanto mi manca quel vigore!

Quanti vestiti ho sporcato per paura della sborra! Al punto che la prima volta sono rimasta a bocca asciutta, con quell’odore del tuo sesso, che mi è rimasto a per farmi venire l’acquolina, e mi hai fatto tenere la voglia, fino al nostro successivo incontro la settimana dopo nello stesso parcheggio, dove ti ho davvero divorato tutto, e come ho fatto ieri sera per farti vedere come ero capace!

Silenzio. Un bacio appassionato.

Riprendo: "hai ragione però adesso calmi." Sorride. "Ricordo quanto abbiamo pazientato prima del sesso tra noi, come hai atteso tu ... sesso completo solo dopo un anno di appuntamenti, così attendiamo adesso noi per eventuali sviluppi di queste avventure.

- Bel ricordo, ma ora che hai assaggiato pure un tuo secondo uccello! Che mi dici del fatto? Piaciuto? Meglio del mio? Racconta.

- Mi è piaciuto farlo? Si. Certo. Il gusto intendi? ma... No non del tutto, non so, non l’ho deglutito l’ho sputato via subito. Ero presa nell’enfasi di una situazione, capivo che ti piaceva, ma per me è sempre meglio il tuo. Voglio solo te, ma l’ho fatto per compiacerti.

Ma me l’ho goduto, in fondo non è così difficile fare pompini, dopo i primi fatti per amore, il problema in questi casi è rompere il ghiaccio, fare il primo, una volta imparato è come andare in bicicletta…. E di certo non sono una che succhia tutti i cazzi che si trova davanti… o tu vorresti che lo facessi? Dimmi, adesso? che faremo?

Lo vuoi rifare? Fare di più? O no?
- Pensi che lo vogliamo rifare, andando anche fino in fondo? – in realtà è vero, ma il fatto che io, la donna fedele, la moglie possa fare sesso completo è un problema non da poco per noi, dobbiamo chiarirci.

Mi chiede. - "TU", lo vuoi rifare? – Lei, la nuova “troia-pompinara” soddisfatta che è in me, non risponde alla domanda, ma proseguo come se non avessi sentito.
- Ma non so. Perché, vedi, stasera siamo ad un bivio. O decidiamo che quello che è successo è stato solo un singolo episodio, una specie di ubriacatura senza conseguenze che presto o tardi dimenticheremo, e sappi che sono d’ accordo a fare quello che vuoi tu, che vogliamo fare assieme.

O proseguiamo su una nuova strada che, considerata l’ esperienza che mi hanno detto amiche, di altre coppie scambiste, poi non ci si ferma più a qualche sporadico incontro occasionale. Rischia di diventare una china verso gli abissi del piacere. O una spirale, una caduta senza fine.

NUOVI ACCORDI
Se "IO" lo voglio rifare? Vedi...in questo gioco, chiamiamolo così, sei tu che...offri tua moglie, quindi quello che voglio o non voglio io non conta, almeno fino al momento pratico, dove decido solo io. OK?

-Si. Ma – ribatte lui – non è mica detto che le cose debbano andare per forza avanti troppo: possiamo fare un passo alla volta come sempre e fermarci quando vogliamo. O proseguire come drogati di piaceri e di queste endorfine del sesso proibito. Possono anche essere situazioni più leggere, meno impegnative.

Prendiamole come vengono, ma facciamolo assieme, come sempre. –
- Io invece non lo credo, ma non è questo il punto. Bisogna decidere se, come ripeto, consideriamo quello di ieri un “incidente” da non far più succedere o se proseguire su questa strada. In questo secondo caso, devi essere consapevole dell’impossibilità, da parte tua, di volermi porre dei limiti. – Io divento la “hot wife” o regina di spade e tu rischi di diventare il cornuto consapevolmente felice. Ma sappi che come ho fatto con te, assaggiato il frutto proibito, questo seme, non si torna indietro! Non torno ingenua o repressa!

- “Dimmi, ti sentivi repressa con me? Insoddisfatta” “NO! Lo sai” “Un po si invece, so di non essere più così virile” “Nemmeno io intendevo in questo senso, caro!” “Dimmi, cara, sinceramente per te è un grosso problema continuare con queste esperienze, e poi eventualmente fare sesso con un altro? –
- Sinceramente, sai non vorrei farlo, non voglio, o volevo. Non mi attirava anzi. Tu mi basti, ma se insisti, ora cedo volentieri.

Primo perché piace a te, ma anche a me, e credo che il vero problema non sia ora fare sesso presto con uno sconosciuto, non ho tutta questa smania. Fare sesso senza amore non è per me.

Posso tranquillamente come donna stare senza, non cercare altro, ma se tu mi vuoi così non mi tiro indietro. La tua Milly fa sesso con altri per te, per amore tuo, ma se mi abitui, credo che il problema si pone dopo.
- Il dopo? Puoi spiegarti meglio? –

- “Ecco...dopo che ho..giocato... con degli estranei, e dopo che tu mi hai visto mentre lo faccio, e forse tu sei stato loro complice...dopo, a casa, dopo...il giorno dopo...ci ameremo e ci rispetteremo ancora come adesso? Per me questo è importantissimo. Tu per me, e lo sai, sei stato il primo uomo, il MIO uomo da amare totalmente, e vorrei che fosse sempre così.

Ho imparato il sesso con te, lentamente, appassionatamente, tu mi hai spinto ad affrontare le mie paure, affrontando il mio corpo e il tuo, a farti prima una sega in quel parcheggio, lì ti ho fatto il primo impacciato pompino, schizzandolo ovunque, dopo anni sempre lì ti ho permesso di prendere lentamente la mia verginità senza causarmi traumi.

Sei stato il mio maestro, abbiamo imparato assieme. Adesso vorrei evitare che ci perdiamo in eccessi. Che restiamo uniti e niente potesse mettere in discussione questo nostro amore. Il resto deve restare una diversa sfumatura, una gradualità del nostro amore, del nostro piacere”. “Certo cara, non te lo sto già dimostrando” disse lui baciandola.

“Sono gelosa e se vuoi mi concedo, e” – qui lei si fa seria - “ricorda niente altre donne!” –
- Certo, mi interessi solo te, amore mio! Ha ragione, per me è lo stesso. Ieri sera sono andato a letto titubante, il tuo silenzio mi aveva spaventato. Sono pronto a rinunciare a qualunque cosa possa mettere in crisi il nostro rapporto o scalfire il nostro amore. Sai che non ti voglio spingere dove non vuoi. - Silenzio, allora riprende:
- Cara, tesoro, da parte mia sono sicuro che ti amerò e rispetterò sempre. D’altronde, dopo ieri sera, sembrerà assurdo, ma io sento di amarti ancora di più. Ai miei occhi sei rinata, nel mio cuore sei cresciuta. Sono ammirato ed orgoglioso di cosa sei divenuta ai miei occhi di innamorato, di marito, di amante e di complice.
E tu, cosa pensi di me dopo quello che è successo? Mi consideri un perverso?

Resto in silenzio, a testa bassa, poi con sguardo cupo esplodo:

- “Certamente! ora so che sei un porco, che mi hai fatto fare, non sono la tua troia! non ti voglio più vedere, pervertito! chiederò il divorzio e il mantenimento.” -
- Comeeee??? Ma.... amore! scherzi? – NO! E mi dovrai dare tanti soldi!
... e poi ride.
Gli rido in faccia con la mia cristallina risata:
- Ma sì che scherzo, amore. Cosa vuoi che pensi? Ti amo e ti devo molto. Ora non sono più la ragazzina timida che hai conosciuto e sposato. Sono la tua calda mogliettina, e sono anche la tua troia se così mi vuoi.

Mi hai aperto alla vita, come da giovane, come sempre. Dopo ieri, mi sento più...matura, più...donna. E dopo che ci siamo parlati a cuore aperto, anche io sento di amarti come prima, più di prima. Non ti giudico per quello che mi hai fatto fare...anzi per quello che abbiamo fatto.

– Ora è arrivato il momento di fare la domanda:
- Quindi, vuoi che ci incontriamo ancora con... quel ragazzo? O preferiresti altre esperienze con altri? –

- Ripeto che in questo sei tu che devi decidere, sei tu quello che vuole ed offre la moglie. Se dev’essere, preferirei evitarmi la stessa persona, deve essere ogni volta una situazione nuova, e un uomo diverso, per evitarci coinvolgimenti emotivi, e che mi posso affezionare o che lui ci possa ritrovare.

Spero però che ti sia ben chiaro che se proseguiamo in queste avventure devi lasciarmi ampi spazi di autonomia; non potrai essere solo tu a scrivermi il copione. Come asserisci di non aver premeditato, ma mi hai tentato, lavorato ai fianchi per anni, non era mai stato il momento, abbiamo sprecato tante occasioni. Ma non si può sempre programmare questi eventi. Ma c'è un punto essenziale. Dobbiamo restare ancora più uniti, nonostante le sensazioni o queste esperienze ci porteranno fuori.
Fuori dalla coppia, dobbiamo ogni volta ricostruire nelle eccezioni la nostra intimità e difenderla di più nella normalità. Dobbiamo da subito mettere i confini, per poterli scavalcare senza inciampare.

Sai mi sento trasformata e nascono in me altre necessità, maturare voglie che avevo da giovane, prima di incontrarti, o da moglie sposata e repressa e a volte sola, ma io lo voglio pure fare con te, per soddisfarci meglio... e ho pure nuove vedute sul mondo che si apre davanti ai miei occhi. -
- Come vuoi, ci promettiamo che queste esperienze le facciamo sempre assieme, un passetto per volta, senza forzature. Questa esperienza ci ha riavvicinati, ci fa discutere e parlare, ha risvegliato i nostri interessi, in tutti i sensi. Ora rallentiamo dopo questa esplosione, e pensiamoci su.

-OK amore, credo che la cosa migliore da fare sia far passare qualche giorno, e dormirci sopra un paio di notti. In fondo, anche se mi hai messo dentro il fuoco, mi hai davvero drenato tutte le energie!
Gustiamoci gli eventi e questa nostra nuova armonia. Poi, prenderemo una decisione, se fermarci o proseguire. Parliamo e poi vediamo, OK? -
- No, scusa ma allora non mi sono spiegata: la decisione la devi prendere solo tu, e io ti dico già ora che la accetterò senza discutere, qualunque sia. E ora, amore, dormiamo. Pace e "Buonanotte". -

Giorgio indeciso
Dice lui: - “buonanotte stellina.”
Nella notte in testa tanti pensieri. Tocca a me quindi accendere il motore, girare la chiave! Notte amore.
Ci accarezziamo giacendo languidi. Poi gli volto la schiena, e subito dopo, come se avessi dimenticato qualcosa volto la testa verso di lui e...
- A proposito, questa mattina, mentre scopavamo, tu hai pensato a me insieme a lui?
Eri davvero così sovreccitato, come me per questo? –
- Sì, è vero, quell’immagine sotto la luna mi è ritornata con l'eccitazione, e mi si è affacciata alla mente.-
- Ecco, anche io, al culmine dell’eccitazione, fantasticavo che fosse lui che mi stava scopando, non te! Comunque ora se vuoi in quel parcheggio non ti chiederò più di andar via. - Detto questo voltò nuovamente la testa e si mise a dormire, rilassata.
Adesso potevo sognare la scena in cui mi eccitavo vedendo mia moglie scopata da un estraneo, dopo un pompino.
Published by salmacius
3 years ago
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randaup
racconto   di  una   bella   coppia   E   tutte  le   fantasie    che   si   fanno     bello   bello
salmacius
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salmacius
salmacius Publisher 2 years ago
PS è in preparazione il LIBRO, gratuito in PDF...
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salmacius
salmacius Publisher 2 years ago
to BigWilly85 : grazie.
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BigWilly85
BigWilly85 2 years ago
bella storia, molto eccitante :stuck_out_tongue_winking_eye:
salmacius
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salmacius
salmacius Publisher 2 years ago
to Cockking74 : eh    non per tutti lungo è meglio!  A me piace :smile:
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Cockking74
Cockking74 2 years ago
Wowwww lungo ma....  ECCITANTE.....
salmacius
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