Mano lesta

Le chiacchiere che giravano su Irma erano vere: la signora adescava ragazzi molto giovani, ragazzini, li attirava in casa sua per sfinirli di seghe e pompino, a volte si faceva chiavare, ma solo se erano molto dotati, adorava fare sborrare quei giovani cazzi, ostinati nel rizzarsi ancora dopo le sue attenzioni.
Marco era un teppistello, ades**to dalla vecchia baldracca in una discoteca, dove andava spesso a cercare compagnia, e dove ormai era abbastanza conosciuta. Non si fece pregare per seguire Irma, Marco sapeva cosa cercava la signora, ed era ben felice dello sviluppo della serata, una volta in macchina Irma guido' fino ad un posto tranquillo, l'esperienza le aveva insegnato che era molto meglio valutare subito le risorse a disposizione, che era inutile perdere tempo con cazzetti, mosci o ultrasensibili, spesso aveva preferito ingoiare tutto senza perdere tempo e cercare di meglio.
Invece quella sera Irma fu fortunata: Marco, pur essendo appena maggiorenne aveva il cazzo di un omaccione, largo, grosso, nodoso, lungo si, ma decisamente tarchiato, la cappella possente.
Il ragazzo non era certo timido, abituato alle troiette che gli ronzavano attorno, farsi una tardone, tra l'altro ancora in forma, era una fantasia esaurita.
Irma fece a Marco un servizio da film, sapeva come impressionare un ragazzino, un lungo, appassionato ingoio, a Marco fu impedito di sfilare il cazzo dalla bocca di Irma, la tardona fu spietata nel forzare il ragazzo a lasciarla continuare.
Quando ormai una nuova erezione si impadoniva del grosso membro, turgido, umido di saliva, Irma propose a Marco di seguirla, non lo avrebbe portato a casa, non lo faceva mai al primo incontro, aveva le chiavi di un box auto, riadattato ad alcova con un divano.
Il giovane Marco si rivelò ottimo stallone, prese decisamente il controllo della situazione, deciso ed arrogante come erano certi giovani alle prese con sfacciate tardone.
Si rividero, in macchina, ed ancora nel box, ormai era una consuetudine, ma qualcuno aveva notato la tardona in discoteca, e la sua confidenza con Marco, un uomo, maturo, aspetto deciso, lo avvicinò con una scusa, poi chiese informazioni su Irma, a Marco non parve vero di potersi vantare delle sue imprese con Irma, entrò nei dettagli, spiegando a Max, così si era presentato, per filo e per segno cosa faceva con lei.
Max insistette nella conversazione, chiese se era possibile conoscerla meglio, Marco era divertito, aveva poca esperienza in certe cose, e la cosa lo eccitata, promise che ci avrebbe pensato.




Irma si esprimeva in tutto il repertorio, tirava fuori dalle palle del ragazzo anche cinque o sei sborrare di seguito, in tutti i modi possibili, degradandosi fino a leccarlo da terra.
Marco la usava, senza riguardo, ormai Irma era soggiogata dal giovane mandrillo, da quel cazzone zampillante, sempre carico, non oppose resistenza ad incontrare un amico di Marco.
Published by merriman62
5 years ago
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