Figlia gnocca, padre pompinaro
Mi chiamo Angela. Vivo con mio padre Pino. Emma, mia madre, donna molto calda da cui ho ereditato la insaziabile voglia di sesso, lo lasciò poco dopo il matrimonio per le dimensioni ridotte del suo cazzo, dandogli pure del finocchio.
Voglio molto bene a lui e mi dispiaceva vederlo ogni giorno sempre da solo, triste, incapace di cercarsi una donna che comunque, alla fine, non avrebbe potuto soddisfare granché.
Per tirarlo su di morale, a volte mi facevo guardare tutta nuda dopo la doccia e lui sbavava sulle mie grazie esclamando: "Che bambola! Diventi ogni giorno più sexy, meglio di tua madre!".
Un giorno, papà mi sorprese mentre ero con Matteo, il mio ragazzo ben dotato. Gli stavo giusto facendo un pompino. Pino si avvicinò osservando attentamente.
Mio padre, a un certo punto, eccitato dalla scena che stava vedendo mentre io, incurante della sua presenza, continuavo a succhiare avidamente il cazzone di Matteo, esclamò: "Accidenti, ma come sei brava a succhiare l'uccello!". Lo guardai e d'istinto gli risposi, intuendo il suo inconfessabile desiderio: "Vuoi provare anche tu?". Matteo, ero certa, non si sarebbe imbarazzato, anzi la situazione lo avrebbe eccitato ancor di più.
La complicità fu subito ai massimi livelli tra noi e ci ritrovammo a leccare insieme la fava di Matteo. Prima timidamente mio padre iniziò a copiarmi con la punta della lingua, riguardoso e inesperto, cercava di risalire piano piano fino alla cappella che già gocciolava, Così iniziò ad assaggiare il buon sapore del liquido lubrificante naturale che il cazzo di Matteo, apprezzando l'impegno di mio papà, cominciava a produrre. Quindi il genitore, ormai vinta la iniziale ritrosia, si ritrovò a passare il cazzo su e giù tra le labbra. Solo un maschio sa leccare bene un cazzo poiché prova esattamente lo stesso piacere. Così poi lasciai che papi succhiasse da solo, intuendo che stava prendendo gusto e Matteo gradiva volentieri con gemiti di piacere che non avevo mai sentito e un cazzo che stava diventando mai così duro e lungo!
Percepivo, in modo più che tangibile, la voglia repressa di sesso di mio papà. Ero felice per lui che poteva finalmente realizzarsi in tutta la sua trattenuta bisessualità con naturalezza e in mia presenza.
Il siparietto andò avanti, montai a cavalcioni sul cazzo di Mattia che mi impalò la sorca mentre mio padre si dedicava a slinguazzare sapientemente il buco del culo, che brividi!
Cambiammo posizione, Matteo proseguì a fottermi mentre accarezzavo teneramente il minuscolo uccello paterno.
Il mio ragazzo godette ed esplose con una sborrata colossale che mi inondò la bocca e colò in parte sul petto. Mio padre fu lesto a ripulirmi le tette minuziosamente con la lingua, bevendo tutto quel buon nettare che fa tanto bene alla salute.
Dopo quella prima inebriante esperienza, il sesso ce lo godiamo spesso in tre: io, Mattia e il mio papi pompinaro!
Voglio molto bene a lui e mi dispiaceva vederlo ogni giorno sempre da solo, triste, incapace di cercarsi una donna che comunque, alla fine, non avrebbe potuto soddisfare granché.
Per tirarlo su di morale, a volte mi facevo guardare tutta nuda dopo la doccia e lui sbavava sulle mie grazie esclamando: "Che bambola! Diventi ogni giorno più sexy, meglio di tua madre!".
Un giorno, papà mi sorprese mentre ero con Matteo, il mio ragazzo ben dotato. Gli stavo giusto facendo un pompino. Pino si avvicinò osservando attentamente.
Mio padre, a un certo punto, eccitato dalla scena che stava vedendo mentre io, incurante della sua presenza, continuavo a succhiare avidamente il cazzone di Matteo, esclamò: "Accidenti, ma come sei brava a succhiare l'uccello!". Lo guardai e d'istinto gli risposi, intuendo il suo inconfessabile desiderio: "Vuoi provare anche tu?". Matteo, ero certa, non si sarebbe imbarazzato, anzi la situazione lo avrebbe eccitato ancor di più.
La complicità fu subito ai massimi livelli tra noi e ci ritrovammo a leccare insieme la fava di Matteo. Prima timidamente mio padre iniziò a copiarmi con la punta della lingua, riguardoso e inesperto, cercava di risalire piano piano fino alla cappella che già gocciolava, Così iniziò ad assaggiare il buon sapore del liquido lubrificante naturale che il cazzo di Matteo, apprezzando l'impegno di mio papà, cominciava a produrre. Quindi il genitore, ormai vinta la iniziale ritrosia, si ritrovò a passare il cazzo su e giù tra le labbra. Solo un maschio sa leccare bene un cazzo poiché prova esattamente lo stesso piacere. Così poi lasciai che papi succhiasse da solo, intuendo che stava prendendo gusto e Matteo gradiva volentieri con gemiti di piacere che non avevo mai sentito e un cazzo che stava diventando mai così duro e lungo!
Percepivo, in modo più che tangibile, la voglia repressa di sesso di mio papà. Ero felice per lui che poteva finalmente realizzarsi in tutta la sua trattenuta bisessualità con naturalezza e in mia presenza.
Il siparietto andò avanti, montai a cavalcioni sul cazzo di Mattia che mi impalò la sorca mentre mio padre si dedicava a slinguazzare sapientemente il buco del culo, che brividi!
Cambiammo posizione, Matteo proseguì a fottermi mentre accarezzavo teneramente il minuscolo uccello paterno.
Il mio ragazzo godette ed esplose con una sborrata colossale che mi inondò la bocca e colò in parte sul petto. Mio padre fu lesto a ripulirmi le tette minuziosamente con la lingua, bevendo tutto quel buon nettare che fa tanto bene alla salute.
Dopo quella prima inebriante esperienza, il sesso ce lo godiamo spesso in tre: io, Mattia e il mio papi pompinaro!
10 years ago