La mia tesi di laurea
Il maschio italiano medio in chat si presenta così.
Il nickname è un richiamo viriloide un po' parodistico e un po' patetico, seguito dalla data di nascita; trapanatore67 potrebbe essere il padre di stallone95, ma il livello mentale di solito rimane pressapoco lo stesso.
L'avatar è ovviamente dedicato al pene. Mania fallocentrica, come la chiamiamo in psicologia, o rito di corteggiamento? Dalla mia esperienza in chat, non sottovaluterei il fattore maschio alfa, o gallo del pollaio; impressionare gli altri maschi del branco (virtuale, ma sempre branco è) per guadagnare il loro rispetto. Chissà.
L'approccio è quasi sempre indiretto; paradossalmente, tende a presentarsi in maniera più educata un trapanatore67 con il coso di fuori che non un qualsiasi ragazzo ben vestito e di buona famiglia in discoteca. Spesso il primo risulta anche meno invadente e mostra un livello grammaticale migliore.
Questa parvenza di educazione tende a scemare dopo qualche minuto di chat, quando il discorso vira immancabilmente verso le tre domande chiave:
1) come sei vestita?
2) hai voglia?
3) quante ricariche della tim vuoi per mostrarti in cam?
domande che preludono alla fine della discussione, almeno da parte mia.
Nei casi meno comuni in cui la discussione prosegua, il maschio italiano medio in chat tende sovente all'autocelebrazione, snocciolando tutta una serie di avventure sessuali, dalle più nazionalpopolari (il sesso con la suocera, la sveltina in ascensore) a quelle decisamente più improbabili (sulle quali non mi soffermerò).
Nel raccontare le sue imprese, il maschio italiano non sembra tanto interessato nel far colpo sugli interlocutori, quanto piuttosto nell'aumentare la propria autostima.
Esiste poi un'altra categoria, che è quelle del maschio italiano in chat sopra la media; non lasciamoci ingannare da quel sopra: in realtà a livello di contenuti non si cambia molto, ma cambia decisamente il modo di presentarsi.
Il maschio italiano sopra la media usa nomi che richiamano a personaggi di libri o film, cartoni animati giapponesi nel caso di ragazzi della generazione anni 70/80.
A volte l'avatar richiama il personaggio in questione, ma spesso è un dettaglio del viso: un angolo della bocca, o un occhio.
Nessun cambiamento di rilievo a livello di approccio, mentre il maschio italiano sopra la media difficilmente si lascia andare a improbabili aneddoti su mirabolanti esperienze sessuali. Questo denota, a mio parere, un'appartenenza alla schiera dei cosiddetti maschi beta, spesso dovuto alle prese in giro subito durante i primi anni di scuola dai compagni di classe.
Ecco, questa è la tesi di laurea che avrei voluto fare. Non avendo mai trovato il coraggio di presentarmi dal mio relatore con un fardello di fogli con stampati profili di stalloni e trapanatori (signorina si è messa in testa di fare una tesi di anatomia maschile?), ho deciso di pubblicarla qui. Spero vi sia piaciuta.
Il nickname è un richiamo viriloide un po' parodistico e un po' patetico, seguito dalla data di nascita; trapanatore67 potrebbe essere il padre di stallone95, ma il livello mentale di solito rimane pressapoco lo stesso.
L'avatar è ovviamente dedicato al pene. Mania fallocentrica, come la chiamiamo in psicologia, o rito di corteggiamento? Dalla mia esperienza in chat, non sottovaluterei il fattore maschio alfa, o gallo del pollaio; impressionare gli altri maschi del branco (virtuale, ma sempre branco è) per guadagnare il loro rispetto. Chissà.
L'approccio è quasi sempre indiretto; paradossalmente, tende a presentarsi in maniera più educata un trapanatore67 con il coso di fuori che non un qualsiasi ragazzo ben vestito e di buona famiglia in discoteca. Spesso il primo risulta anche meno invadente e mostra un livello grammaticale migliore.
Questa parvenza di educazione tende a scemare dopo qualche minuto di chat, quando il discorso vira immancabilmente verso le tre domande chiave:
1) come sei vestita?
2) hai voglia?
3) quante ricariche della tim vuoi per mostrarti in cam?
domande che preludono alla fine della discussione, almeno da parte mia.
Nei casi meno comuni in cui la discussione prosegua, il maschio italiano medio in chat tende sovente all'autocelebrazione, snocciolando tutta una serie di avventure sessuali, dalle più nazionalpopolari (il sesso con la suocera, la sveltina in ascensore) a quelle decisamente più improbabili (sulle quali non mi soffermerò).
Nel raccontare le sue imprese, il maschio italiano non sembra tanto interessato nel far colpo sugli interlocutori, quanto piuttosto nell'aumentare la propria autostima.
Esiste poi un'altra categoria, che è quelle del maschio italiano in chat sopra la media; non lasciamoci ingannare da quel sopra: in realtà a livello di contenuti non si cambia molto, ma cambia decisamente il modo di presentarsi.
Il maschio italiano sopra la media usa nomi che richiamano a personaggi di libri o film, cartoni animati giapponesi nel caso di ragazzi della generazione anni 70/80.
A volte l'avatar richiama il personaggio in questione, ma spesso è un dettaglio del viso: un angolo della bocca, o un occhio.
Nessun cambiamento di rilievo a livello di approccio, mentre il maschio italiano sopra la media difficilmente si lascia andare a improbabili aneddoti su mirabolanti esperienze sessuali. Questo denota, a mio parere, un'appartenenza alla schiera dei cosiddetti maschi beta, spesso dovuto alle prese in giro subito durante i primi anni di scuola dai compagni di classe.
Ecco, questa è la tesi di laurea che avrei voluto fare. Non avendo mai trovato il coraggio di presentarmi dal mio relatore con un fardello di fogli con stampati profili di stalloni e trapanatori (signorina si è messa in testa di fare una tesi di anatomia maschile?), ho deciso di pubblicarla qui. Spero vi sia piaciuta.
10 years ago
Non farò un lavoro del genere sulle donne perché una chat tra donne difficilmente ha uno sfondo erotico, sarebbe un'analisi psicologica poco attinente al tema del sito.
Per quanto riguarda l'apertura ad altre categorie, la tesi è sempre ampliabile e infatti in altri miei post l'ho un pochino ampliata.
Grazie ancora a tutti per la lettura
bacio
Fede
In realtà concordo parzialmente con le tue tesi: purtroppo il serraglio dei maschi che popolano le chat di qualsiasi genere (tanto, nel 90% dei casi, sempre lì vanno a parare) è molto più variegato.
Ci sono i Master (che non sono i furgoni della Renault) e gli Slave, tanto per sfiorare il settore del sadomaso... e ci sono i Bull ed i Fotomodelli.
E tutti abbondantemente sopra la spanna (e qui è l'invidia che parla), come se l'Italia fosse popolata da superdotati.
P.s.: ovviamente le maiuscole servivano solo per identificare le categorie, non sono certo un segno di rispetto per le stesse.
Per semplificare
nickname modello "trapanatore" ma con foto discreta
Oppure
nickname modello fumetto con foto esplicitamente fallica
Stupiscici .....