Manipolatore Clitorideo

In ufficio come tutti i giorni, vita grigia, noiosa, a Torino le persone non strabiliano mai; sta avvicinandosi la primavera e la mattinata parte con una dolce e soffice canzone dei commodores : Easy . Lascio la porta dell'ufficio aperta entra una brezza fresca ma molto gradevole .
La mattina parte in modo molto interessante, a volte basta poco ad insaporire una giornata altrimenti identica alle altre , non fosse che queste otto ore voleranno e dovro' poi combattere nuovamente con la noia del dopo lavoro da single in una città senza amicizie nè affinità con nessuno; proprio in quel momento , distratto dai miei pensieri, perdo di mano la stilografica che appoggiandosi di punta sulla mia camicia rosa , ed in parte sulla cravatta verde pastello, cade a terra. Pensando ad una ingiuria abbastanza esaudiente, mi abbasso per raccogliere la penna quando dai passi sento entrare qualcuno nel mio ufficio. Chinato sotto la scrivania scorgo ovviamente solo la parte bassa della persona appena entrata, ed è un ottimo biglietto da visita; scarpa arancione, disegno stile pelle di serpente, tacco 7 (la perfezione per i miei gusti), laccetto sopra la caviglia , ma la sorpresa è che sono aperte in punta, e mostrano quindi due splendidi piedi femminili,pelle molto chiara, unghie smaltate di nero; rimango un attimo incantato sotto la scrivania ad ammirare questa rara visione (dopo 8 mesi di freddo, era molto che non ammiravo un piede femminile dal vivo).
"Roberto!!" dice lei
"Giulia, buongiorno stavo raccogliendo la penna , ehm, ma non ci arrivavo" .
Il suo sguardo è fortunatamente attirato dalla mia camicia macchiata di inchiostro, e quindi ammetto subito "eh lo so , piccolo incidente". Sento una pulsione tipica mattutina all'interno dei miei boxer, ma in ufficio è raro che mi capiti, non guardo in basso per non attirare l'attenzione del suo sguardo ma ho paura che si noti il bozzo turgido spuntare dalla vita dei pantaloni purtroppo un po' attillati; sento la mia cappella ormai dura proprio sotto l'elastico delle mutande. Mi risiedo sperando non si noti.
"Gentilmente aggiornami l'export mezzi , mi serve entro mezz'ora" Facendomi uno dei suoi dolcissimi sorrisi.
Giulia è il mio capo, donna di 50 anni circa, responsabile dell'amministrativo; ha delle splendide forme giunoniche, essendo alta un metro e settanta cm circa, è comunque molto fine nel suo aspetto fisico; è molto attenta all'esteriorità, sempre molto graziosa e mai fuori posto; non le avevo mai visto i piedi, sono bellissimi e molto curati; praticamente eccitato , le rispondo "ok , eseguo , e ... complimenti per le scarpe" per non sembrare strano aggiungo "finalmente è giunta la primavera ed anche il bel tempo". Lei risponde solo con un frettoloso grazie e vedendo arrivare il direttore si precipita nel suo ufficio, dandomi modo di apprezzare anche le sue gambe. Non è una donna magra ripeto, ma sono proprio quel tipo di gambe abituate a correre da una stanza all'altra, e non certo a correre per lunghe distanze, ma brevi e frequenti, si riconoscono le donne così sono toste e rotonde, e mi fanno letteralmente impazzire; la caviglia è molto fine, ed il polpaccio comunque definito con una forma che ricorda le gambe di una ballerina , solo un po' più abbondante; quello che mi ha stupito è il piede , era perfetto senza nessun difetto e calcolando che è di una donna cinquantenne in carriera, è sicuramente cosa rara.
Dopo poco , eseguo l'estrazione dei dati e nel frattempo cerco di togliermi dalla testa l'immagine dei suoi piedi, molto difficilmente, il mio pene ritorna alla sua dimensione normale e le porto il report richiestomi. Lei mi ringrazia "ero in dubbio sai non metto mai la gonna; e queste scarpe arancioni erano a parer mio troppo desiderose di attenzioni per i miei gusti, ma poi ho pensato di rischiare. Come sempre Roby, cogli nel segno! Quel complimento era azzeccatissimo"
"Figurati , era destino " sorridendo . . . "mi è caduta la penna, mi sono macchiato, mi abbasso per raccoglierla ed entri tu, ho avuto un primo piano delle tue scarpe degno di Lars Von Trier" questa frecciatina, non so se è stata recepita, ma per chi conosce i suoi film, ammetterà che è stata una mossa fine ed astuta.
Giulia è una donna molto intelligente, ha mantenuto (grazie a Dio) un lato infantile , dolce, quasi fragile, e tanta curiosità, glielo si legge negli occhi, tutto questo nonostante il suo ruolo lavorativo che non le permetta assolutamente di palesare queste sue caratteristiche, anzi. Con me ha un rapporto professionale serio ma anche umano, perché ha notato che anche in caso lei si lasci un po' andare su certe dichiarazioni, io non ne approfitti mai, sa che mi fido di lei e anche lei si fida di me!
Appena sentito nominare Lars Von Trier è diventata rossa in viso e sorridendo mi ammonisce sottovoce "Come cazzo fai a essere fine ma a comunicare al tempo stesso quello che ti interessa , ed in questo caso preciso a confessarmi il tuo feticismo!!" . Questa volta mi ha totalmente spiazzato. ----------------FINE PRIMO CAPITOLO---------------------

Sbigottito dal fatto che abbia colto in pieno la mia provocazione, ma soprattutto che me l'abbia spiattellata in faccia senza neanche esitare, utilizzando oltretutto la parola "cazzo", ho mischiato gli elementi ed ho reagito istintivamente, lascio cadere nuovamente la penna stilografica sulla punta del mio piede destro, la penna si infila sotto la scrivania di Giulia; con un lieve sorriso a mezza bocca, mi abbasso fissandola negli occhi, appoggiato sulle ginocchia mi allungo verso la penna, appena oltre la sua gamba, afferro la stilo, avvicino il naso alla pianta del piede annusando il suo profumo, e con il labro inferiore le sfioro l'alluce e noto un incresparsi sulla pelle del suo polpaccio, pelle d'oca da brividi. Mi alzo , la fisso
"avrei voluto osare , non sai quanto, ma questo lato oscuro della mia persona, fa paura anche a me, se ti interessa scoprirlo, beviamoci un drink sta sera . . . . sai che di me puoi fidarti".
"non ho paura" mi rispose "sono solo troppo curiosa" pausa di 8 secondi (in cui ho pensato di tutto mi sentivo eccitatissimo, come se un sogno potesse diventare realta', il mio pene stava nuovamente irrigidendosi, la pelle del suo piede era morbidissima); in quel momento entra il direttore, prontamente lo saluto e Giulia ancora più lesta di me dice "vediamoci tra un ora in archivio". "Agli ordini capo" Le risposi andandomene dall'ufficio. Torno nel mio ufficio, sono eccitatissimo , ho un po' paura che questa cosa rovini l'equilibrio naturale delle cosa, ma . . . chissenefrega!! Vado in bagno , mi lavo l'uccello sotto al rubinetto, ma dall'eccitazione raggiungo l'erezione proprio appena appoggio il palmo della mano insaponato sulla cappella, non riuscendo a trattenermi, inizio a masturbarmi pensando al piede di Giulia, sogno di leccarlo, le succhio tutte le dita del piede una per una lasciandole ricoperte abbondantemente di saliva, e poi scendere al palmo del piede e mordere la parte sotto alla nocca dell'alluce, lei geme, le passo la mano sullo stinco e sento la pelle d'oca formarsi sotto la mia mano, non faccio in tempo a succhiarle il tallone che la prostata inizia a pulsare profondamente allora rallento il mio abile gioco di polso finchè il primo spruzzo bianco fuoriesce e va a scolpire una stella bianca proprio sullo specchio sopra al lavandino; stringo forte intorno alla cappella con la mano destra , sento la prostata che spinge voluminose gocce di sborra lungo l'uretra ,mi giro quindi di s**tto verso la toilette ed allentando la morsa della mano lascio sfogare l'opaco e denso liquido nell'acqua presente nella tazza. Sistemo tutto al meglio e corro in archivio , troppo ansioso di incontrare Giulia.















Published by deeplover80
10 years ago
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