Intesa ritrovata.
Era da un pò che non stavo con Agnese, fisicamente intendo.
La mia ragazza, colei che mi aveva fatto perdere la testa tre anni fa e che ho conquistato a fatica.
Era la più bella e spigliata del gruppo; uno stuolo di amici le sbavava dietro ma lei, libertina com'era, non se la sentiva di legarsi a qualcuno.
Alta, capelli sempre lunghi e lisci, un colorito olivastro e degli occhi a mandorla la facevano l'invidia delle nostre amiche.
A dire il vero, all'inizio pensavo fosse lesbica: era sempre insieme a Franca, (non si staccavano mai) poi scoprimmo solo per evitare gli inviti a coppia.
Mi decisi a dichiararle i miei sentimenti e lei non mi rise in faccia come avevo immaginato.
In breve tempo (un mese) uscimmo un paio di volte, la baciai e dopo un pò cominciammo anche a far sesso.
All'inizio era sesso puramente statico ma eravamo innamorati e ci bastava quello. Poi cominciai a scoprire un lato del suo carattere: voglia di apprendere e di esplorare.
Al di là dei vari gusti ed affini, tra noi la sfera sessuale andava di pari passo: vogliosa lei e voglioso io.
Adoravo al sua bocca quando cominciava a farmi dei pompini da paura; mi ci è voluto tanto per convincerla ad ingoiare tutto lo sperma ma alla fine era sempre lei a chiederne "Non sprechiamolo" diceva.
Delle gambe lunghissime che mi perdevo ad accarezzarle, una figa da paura sempre ben curata e bagnata.
Le piaceva quando la leccavo per interi minuti, dal clitoride alle labbra piccole. Si controrceva quando la penetravo con la lingua: era capace di raggiungere l'orgasmo anche così.
Il culo. Il suo culo invitava a prenderlo a morsi, a schiaffi, a sfondarlo insistentemente per ore. Lo ottenni e fu fantastico.
Faceva lunghe cavalcate sul mio cazzo che, per lei, era sempre duro e pieno.
Insomma, eravamo appagati, felici ed innamorati.
Da un pò di tempo a questa parte qualcosa, però, è cambiato.
Ultimamente riflettevo sul fatto che io ed Agnese non facciamo più tanto sesso, dato i rispettivi impegni di lavoro e sociali, e quando lo facciamo è sempre di fretta, senza voglia effettiva e senza quel trasporto iniziale.
Cominciavo a sospettare che avesse un altro.
Così, vergognandomi come un ladro, una sera decisi di seguirla e vedere se andava davvero alle riunioni di volontariato di cui mi parlava.
Le dissi di non poterla passare a prendere perchè sarei rientrato tardi anche io e la baciai mentre scendeva dall'auto.
Feci partire il motore e finsi di andare, ma mi fermai dietro l'angolo in attesa di vederla uscire.
Vari stati d'animo agitativi aleggiavano in me.
Forse desideravo vederla uscire? Che mi tradisse?
Un pò spaventato all'idea ed un pò incazzato cominciai a farneticare sul fatto di insultare lei e di prendere a schiaffi quell'ipotetico lui.
Non mi andava giù doverla immaginare mentre prendeva un altro cazzo, che si faceva sbattere e godeva con uno sconosciuto.
Passarono alcuni minuti ma non accadde nulla.
Restai li per tutto il tempo ma nessuno uscì per almeno un'ora, poi, tutto ad un tratto, cominciarono ad affiorare tante teste... aveva detto la verità.
"Beh, forse oggi, ma domani di sicuro avrà ancora da fare" mi dissi.
Ero deciso a trovare un motivo per la mia carenza di sesso.
Tornai a casa prima di lei e mi feci trovare addormentato. Fingevo ed in cuor mio speravo mi svegliasse per fare l'amore, ma la sentii armeggiare coi vestiti, infilarsi la camicia da notte e coricarsi accanto a me.
Mi svegliati con un pensiero fisso: Agnese mi tradiva ed io dovevo coglierla in flagrante.
Ho passato tutto il mese a seguirla, a controllarle il telefono, l'ufficio: insomma la mia Agnese sembrava non avesse un altro.
Dopo l'ultima giornata di lavoro della settimana, restai in ufficio da solo e mi resi conto che ero diventato paranoico, ma dovevo capire perchè non mi desiderava più.
"Ehi Enzo, io vado... mi raccomando chiudi bene gli infissi prima di uscire" mi disse Carlo, mio socio e mio amico, con un sorriso sornione sul volto. Alzò la mano e scomparve nel nulla.
Chiudere gli infissi? Ma era venerdì sera e ci avrebbero pensato quelle delle pulizie. Non capivo.....
Restai a rimuginare ancora un pò coi miei pensieri poi decisi di andare a casa per parlare con Agnese.
Il tempo di raccogliere alcuni documenti che me la ritrovai sull'uscio della porta.
"Straniero, com'è andata la giornata?" mi chiese.
Che visione!
Un top scollato che lasciava intravedere quei seni sodi e pieni, il ventre piatto, una gonna che lasciava le gambe scoperte e tacchi alti.
Sapeva che amavo i tacchi alti, al rendevano più eccitante ai miei occhi.
Deglutii: la desideravo. Amavo quella donna e con lei ero sempre eccitato.
"Ciao, come mai qui?" riuscii a dire sorridendole e sfidandola con lo sguardo.
Lessi nei suoi occhi un guizzo, aveva colto la mia voglia.
"Sono passata a dirti che puoi risparmiarti l'ennesimo inseguimento, l'ennesimo controllo al cell e l'ennesima passeggiata fuori dal mio ufficio".
Volevo sprofondare. Ero diventato paonazzo, non riuscivo a parlare.
"Ah, te ne sei accorta. E da quanto lo sai?" chiesi ricomponendomi.
La vidi camminare verso di me con passo felino. Sorrideva come il lupo che sta per agguantare la sua preda, si leccava le labbra.
"Da un pò. Franca ti ha visto spesso in ufficio.. ha chiesto a Carlo.. sai che il tuo amico è più maiale di te ed è bastata mezz'ora per farlo parlare.. a lei non sa resistere..."
Quel tono, quelle parole... aspetta.. Carlo... avrei dovuto ricordarmi di menarlo.
Ma in quel momento capivo solo una cosa: lei era lì, sorridente e vogliosa.. non mi tradiva... era ancora mia...
Si appoggiò alla scrivania e mi ritrovai a guardare nella sua scollatura: perfetta. Ormai non mi contenevo. Sentivo di essere eccitato. Avevo un 'erezione spaziale nei pantaloni. Il mio cazzo doveva attraversare quel solco infernale.
Le spiegazioni ci sarebbero state dopo. Mi avvicinai al suo viso ed in un attimo lei premette le labbra sulle mie. Un bacio sensuale, con le lingue intrecciate e sapeva bene di sciogliermi quando mi leccava.
"Voglio assaggiarti tutto, qua e subito!" mi disse.
Non potevo resistere di più.
Girai intorno alla scrivanie e la feci girare in modo che vi si sedesse sopra.
Le tolsi il top, volevo succhiarle il seno, i capezzoli turgidi e scuri.
Odiavo il reggiseno quando si presentavo nei momenti meno opportuni. Lo slacciai quasi con rabbia, la sentivo ridere sommessa.
"Ah così ti faccio ridere?" le dissi "ora vediamo se riderai ancora"....
Cominciai a strizzarle il seno mentre con i denti mordevo il capezzolo, trattenendolo ed allungandolo.
La vidi seria in volto e gli occhi già appannati dalla passione.
"Ti prego non fermarti.." mi disse.
No, non lo avrei fatto. Ero troppo represso.
"Ora che ho iniziato, preparati perchè ho intenzione di scoparti per bene." risposi.
Continuai a succhiarle il seno, lei con la testa all'indietro e le mani appoggiate sul bordo per tenersi, con gli occhi chiusi sentiva i miei movimenti. "Guardami" le ordinai.
Mi guardava mentre facevo colare la mia saliva lungo la parte bassa del collo e piano piano andava a diramarsi lungo il seno per finire gocciolante sui capezzoli.
Senza parlare si mise a sedere e prese un seno tra le mani, cominciò a leccare e succhiare il suo stesso capezzolo.
Sentivo che dovevo slacciarmi i pantaloni. Me li feci scivolare fino alle caviglie.
"Ho voglia di succhiare il tuo cazzo, è da un pò che non lo faccio".
Così si mise in piedi e cominciò a menarmelo con entrambe le mani.
"Così bello e grosso, l'ho trascurato un pochino" mi disse prima di inginocchiarsi ed avventarsi su di esso.
Andavo fiero del mio arnese: lungo e grosso quanto bastava, poi nelle sue mani faceva la sua bella figura.
Con la mano sinistra sosteneva i miei testicoli e con la destra abbassava il lembo di pelle tanto da far fuoriuscire la cappella. La lingua lo leccava ed insalivava.... riusciva a tenerlo tutto in bocca fino a quasi farlo scomparire.... adorava risalire richiudendolo fra i denti quasi a morderlo.
"Sei cosi brava... continua..." sapevo perfettamente che si eccitava se le parlavo o le chiedevo cosa fare.
"Ti piace vero?" chiedeva a sua volta e sapeva che m i piaceva.
"Succhialo più forte, prendilo dai" le dicevo.
Vedevo al sua testa andare su e giù, le sue mani dimenarsi e godevo.
Avevo atteso troppo a lungo non avrei resistito ancora in quella posizione.
Come se mi avesse letto nel pensiero lei si alzo e mi indicò la sedia. Pensavo volesse farmi sedere per poi salirmi sopra, ed invece, tenutasi sulle gambe divaricate, si abbassò per riprenderlo in bocca.
"No dai, se non ti fermi mi farai venire" le dissi ed era vero.
"E' quello che voglio" rispose.
Non capivo perchè non desiderasse che anch'io la toccassi ma non ci fu tempo di riflettere oltre: il tempo di riprenderlo in bocca ed infilarselo in gola che non resistetti e venni copioso tra le sue labbra.
"Uhmmmm gustoso" mi disse. Leccò tutto, fino all'ultimo. Era sempre la mia maialina, quando voleva.
"Ho ancora voglia" le dissi e mi accorsi di essere eccitato.
"Non a caso ho voluto svuotarti, così potrai dedicarti di più a me" mi disse ridendo di gusto.
"Sei proprio una maiala egoista" le dissi e lei annuì.
Toccava a me farla godere.
Mi alzai e sfilai del tutto i pantaloni. Mi tolsi la t-shirt e spogliai anche lei.
Il minuscolo tanga non ci mise molto a volare a terra.
La sedetti al centro della scrivania dove lei aveva spostato tutti gli oggetti che vi erano sopra, le divaricai le gambe.
"Tieniti tesoro" le dissi "e non trattenerti".
Sapevo perfettamente quando amasse urlare e godere, gemere di piacere sotto ai miei tocchi.
"Fai presto, non resisto" mi implorò.
Mi abbassai sul suo ventre, cominciando ad annusare quel suo meraviglioso profumo di umori. Assaggiarli era una mia prerogativa.
Cominciai a morderla con le labbra superiori.. era morbida.... poi la pizzicavo coi denti... la sentivo fremere... con le dita la aprii scoprendole il clitoride e cominciai a leccarlo, a succhiarlo...
"Oh si.... così" incitava.
Era totalmente nelle mie mani.
Spindi allora la lingua all'interno, era completamente bagnata e carica, sentivo le sue pulsazioni tanto stava per scoppiare. Dentro e fuori, su e giù altrernavo piccoli colpi a grandi leccate, lascive ed umide. Mi ritrovai a gustarmela proprio come un piatto preferito.
"Ho troppa voglia, infila due dita dentro!" mi ammonì.
Mi fece capire che non era il momento per l'amore, ma solo del sesso e ancora sesso.
Presi due dita e li bagnai dei suoi umori, in un attimo li infilai dentro e cominciai a giocare con la sua figa. Unii la lingua.... sapeva di buono.
Continuai per un pò così, la vedevo contorcersi e mordersi il labbro inferiore. Come mi eccitava!
"Dillo che ti piace, dillo" la incitavo.
"Si.... mi piace continua.... anzi no, voglio di più. Prendimi, non resisto"
Era giunto il momento di farle rissaporare il vero pezzo forte.
Mi alzai da quella posizione e mi posi davanti a lei con il cazzo ben eretto.
"Dio, da quanto non ti dico che hai il più bel cazzo che abbia mai visto? Non mi stancherò mai di volerlo" mi disse con l'acquolina alla bocca.
"Sicura che lo vuoi?" lo oscillavo stuzzicandola
"Scopami, scopami senza fermarti"
Non me lo feci ripetere ancora. Presi il membro tra le mani e in un secondo glielo infilai tutto dentro e tutto d'un colpo.
La sentii annaspare. Era da un pò che non scopava e si sentiva, a era così bagnata che entrai liscio.
Dopo il primo impatto cominciai a muovermi lentamente per poi prendere un ritmo veloce e possente.
Spingevo sempre di più, affondavo nella sua figa mentre lei ansimava e godeva.
"Quasi dimenticavo quanto ti piace godere..... sei talmente presa da sentirti porca da non esserti accorta che ti sto masturbando" ed era così, avevo preso a stuzzicarle il clitoride con le dita.
"Lascia, faccio io" mi disse mentre scostava la mia mano per metterci la sua.
Com'era calda ed accomodate..
Decisi di cambiare posizione.
"Scendi, ora voglio fartelo sentire da dietro".
Un'altra posizione che la faceva impazzire.
Si appoggiò con i gomiti al tavolo e divaricò le gambe. In un attimo ero già a sfondarla da dietro mentre le tiravo i capelli e lei urlava.
"Oh spingi.... fammelo sentire tutto".... sapeva di eccitarmi quando parlava così.
Spingevo talmente tanto che sentivo le palle sbattere contro la parte alta della sua figa, e stavo per venire di nuovo.
Anche lei era al limite, lo sentivo dagli spasmi che emettevano i suoi muscoli interni attorno al mio cazzo.
"Io sto per venirti dentro... sei talmente eccitante che non resisto... dai amore... vieni... fammi sentire quanto esplodi..." le sussurrai.
Sapevo che la mia voce suadente l'avrebbe fatta morire, e così fu.
Esplose in un orgasmo pazzesco.... "Oh cazzo.... oh cazzo non fermarti" diceva mentre anche io cominciavo ad inondarla tutta.
Ero completamente sfatto e mi lasciai andare sulla sua schiena sudata. Restai ancora col membro dentro di lei fino a che piano piano non si ritrasse da solo. Ci staccammo e lei, girandosi, mi stampò un lungo bacio.
"Abbiamo dimenticato una cosa, tesoro" mi disse..
"Cosa?"
"Il culo. Andiamo a casa che te lo preparo"
Era ritornato a casa.
11 years ago