E dopo ... 4 parte
L'inattesa, ma gradita, interruzione delle torture da parte di Donatella, mi permise di vedere meglio la donna che aveva appena parlato.
Da quel che potevo vedere era una persona di non alta statura, ossia alta più o meno come me, sul metro e sessantacinque. Ben vestita ma senza fronzoli: un tailleur di colore chiaro, in sintonia con la primavera, scarpe con tacco e, sulla giacca, spiccava una spilla con una rosa rossa. Così, da un primo e sommario sguardo, mi sembrava avesse classe e buon gusto; non ebbi il tempo di osservarla di più perché fu lei stessa che, rivolgendosi a me con tono autoritario il Capo disse: "Tu, alzati togliti la benda e vieni di là a sederti: dobbiamo parlare" E a Donatella "Lo stesso vale per te. Rivestitevi, vi aspetto nell'altra stanza".
Mentre andavo a rivestirmi, osservai meglio la donna. Vidi che al polso aveva un bracciale ben più scuro di quello portato dalla serpe. Ci stavamo rivestendo quando, proprio la serpe, mi disse: "Ascolta bene ciò che il Capo ti dirà, e poi trai tu stessa le conclusioni"
Mi stavo infilando le scarpe, ma non afferrai subito il significato di quelle parole: nel frattempo, mi ero vestita, ed entrai nella stanza dove mi attendeva il Capo, ma non era sola, perché con lei c'erano altre due persone, due donne per l'esattezza.
Salutai e mi sedetti su una sedia, seguita a ruota da Donatella. Il capo si presentò, ovviamente a me, e mi disse: "So bene chi sei. Ti chiami Monica P., e so tutto, della proposta di lavoro che hai accettato, e tante altre cose tue e di Marco. Sei stata anche invitata dalla qui presente Donatella, che è un'adepta del "Circolo delle Rose Rosse", per diventare tu stessa un'adepta, e conosci anche qual è lo scopo del circolo, o per lo meno, lo avrai intuito e so anche che ti è stato ben spiegato. Sappi che ogni volta che una donna viene contattata e invitata, l'incontro viene registrato. Io ho visto il video" Si fermò, e una delle due donne aprì il frigobar e prese una bottiglia d'acqua e riempì il bicchiere per il Capo.
Questo mi diede modo di osservare meglio sia il Capo che le due adepte: quella che aveva servito era una persona alta, anche lei vestita bene: un vestito dai colori primaverili né sgargianti né spenti. Mi l'ampia scollatura e che quindi il fatto che mostrasse il grosso seno. Era giovane, sotto la trentina, e anche lei aveva una bella spilla con una rosa rossa ed un bracciale della stessa tonalità di quello della serpe: era un pari livello.
Non potei osservare di più, il Capo riprese a parlare: "Credo tu sappia tutto, e condividi il programma. Quello che non sai, perché non ti è stato detto, sono i modi con cui dovrai svolgere gli incarichi che, di volta in volta, riceverai. Una cosa su cui non si transige è la segretezza, la riservatezza. Nessuno, deve sapere ciò che fai. Ufficialmente l'associazione, riservata alle sole donne, si occupa delle solite cose, la beneficenza e la ricreazione dello spirito. In realtà, sai bene, il nostro scopo è quello di riuscire a raggiungere i vertici nelle varie società nostre o che ci interessano. Col tempo saprai anche altre cose, per ora ne sai anche troppe. Sei finita nelle mani giuste, perché Donatella è una delle nostre adepte più capaci, seppure, nei mesi scorsi, ha toppato due o tre volte e quindi deve recuperare. Sappi che ogni fallimento non è indolore e, chi sbaglia sa che ha sbagliato. La cosa viene portato a conoscenza di tutte. Nella nostra associazione TUTTE controllano e TUTTE aiutano. E questo vale anche per lei. Perciò in questi casi, noi impartiamo una lezione, esemplare, davanti a tutte: ora sono quasi le 4 del mattino e io ho avuto una lunga giornata. Vi aspetto alle tre del pomeriggio in sede. Non tardate."
Mentre il Capo si alzava, notai che l'altra adepta aveva una stazza importante, sarà stata un metro e ottanta, e pure corpulenta, una figura che metteva o sicurezza o timore, dipende se la si incontra come amica oppure no. La "corpulenta" indossava un tailleur pantalone, di colore, stranamente, scuro, anche lei aveva tutto il resto come l'altra: spilla e bracciale, e cosa ancora più strana portava un cappello.
Le tre donne salutarono e, così com'erano venute, se ne andarono.
Restai sorpresa delle parole e dell'invito del Capo, e aspettai alcuni minuti prima di parlare con la serpe. Volevo essere certa che non si riaprisse la porta e che, quelle tre, non si ripresentassero.
Così dopo qualche interminabile minuto, chiesi: "Cos'è tutta questa storia?" Lei "Adesso te lo spiego. avevo ricevuto un incarico ben preciso, ma nonostante tutto il mio impegno ho fallito: qual era l’obiettivo non te ne posso parlare, ma posso dirti, affinché ti possa servire semmai dovessi trovarti in una situazione come la mia, che dovrai risolverlo entro le 24 ore successive, diversamente non ti viene concesso altro tempo: il tuo viene considerato un insuccesso. Il fallimento e che di lì a qualche giorno verrai pubblicamente punita, viene comunicato a tutte le adepte." Con un sospiro continuò: "Speravo che questo non mi accadesse. È per me prima volta e spero l'ultima. Contavo sul fatto di poter recuperare, anche con il tuo aiuto, ma non c'è stato niente da fare. Verrò punita, davanti a tutte, e poi dovrò lo stesso, e con il tuo aiuto, portare a termine il compito: la missione."
Io ero sempre più curiosa. Le chiesi "Cosa accadrà? E chi era quella donna: il Capo?"
Lei, forse anche un po' infastidita, si versò dell'altro prosecco e, guardandomi negli occhi, disse "Vedi, come ti ho detto pensavo di evitare la punizione. Davanti a tutte verrà letto, o solo detto da un'adepta, ciò che dovrò subire, e perché devo essere punita. Sai qual è la cosa curiosa? Di solito ero io, e sono io che leggo e pronuncio le sentenze: e ora tocca a me subirle. Per soddisfare la tua curiosità verrò incappucciata, denudata e portata su panca speciale solo con il cappuccio in testa. Alle adepte vengono mostrati dei grossi falli e ne viene poi scelto uno, non sempre il più grosso. Sarò messa a cavalcioni su esso; dopo mi verranno bloccati polsi e caviglie. Verranno scelte dieci adepte che mi frusteranno a dovere; ognuna darà almeno tre frustate, se non cinque dipende da come viene giudicato l'insuccesso, se è una cosa importante e quanto. Per casi gravi si arriva a ben altre pesanti punizioni ...ma non voglio andare oltre. Ora facciamo così: mi riposerò ancora un po', e se tu vuoi vieni a riposare anche tu. La giornata ha subìto un cambiamento di programma, per cui non andremo in azienda, ma direttamente alla sede. Ad Alex spiegherò io la cosa, nel modo giusto ovviamente."
Ero molto stupita della situazione. Due o tre ore di sonno avrebbero sicuramente aiutato.
fine 4 parte
Da quel che potevo vedere era una persona di non alta statura, ossia alta più o meno come me, sul metro e sessantacinque. Ben vestita ma senza fronzoli: un tailleur di colore chiaro, in sintonia con la primavera, scarpe con tacco e, sulla giacca, spiccava una spilla con una rosa rossa. Così, da un primo e sommario sguardo, mi sembrava avesse classe e buon gusto; non ebbi il tempo di osservarla di più perché fu lei stessa che, rivolgendosi a me con tono autoritario il Capo disse: "Tu, alzati togliti la benda e vieni di là a sederti: dobbiamo parlare" E a Donatella "Lo stesso vale per te. Rivestitevi, vi aspetto nell'altra stanza".
Mentre andavo a rivestirmi, osservai meglio la donna. Vidi che al polso aveva un bracciale ben più scuro di quello portato dalla serpe. Ci stavamo rivestendo quando, proprio la serpe, mi disse: "Ascolta bene ciò che il Capo ti dirà, e poi trai tu stessa le conclusioni"
Mi stavo infilando le scarpe, ma non afferrai subito il significato di quelle parole: nel frattempo, mi ero vestita, ed entrai nella stanza dove mi attendeva il Capo, ma non era sola, perché con lei c'erano altre due persone, due donne per l'esattezza.
Salutai e mi sedetti su una sedia, seguita a ruota da Donatella. Il capo si presentò, ovviamente a me, e mi disse: "So bene chi sei. Ti chiami Monica P., e so tutto, della proposta di lavoro che hai accettato, e tante altre cose tue e di Marco. Sei stata anche invitata dalla qui presente Donatella, che è un'adepta del "Circolo delle Rose Rosse", per diventare tu stessa un'adepta, e conosci anche qual è lo scopo del circolo, o per lo meno, lo avrai intuito e so anche che ti è stato ben spiegato. Sappi che ogni volta che una donna viene contattata e invitata, l'incontro viene registrato. Io ho visto il video" Si fermò, e una delle due donne aprì il frigobar e prese una bottiglia d'acqua e riempì il bicchiere per il Capo.
Questo mi diede modo di osservare meglio sia il Capo che le due adepte: quella che aveva servito era una persona alta, anche lei vestita bene: un vestito dai colori primaverili né sgargianti né spenti. Mi l'ampia scollatura e che quindi il fatto che mostrasse il grosso seno. Era giovane, sotto la trentina, e anche lei aveva una bella spilla con una rosa rossa ed un bracciale della stessa tonalità di quello della serpe: era un pari livello.
Non potei osservare di più, il Capo riprese a parlare: "Credo tu sappia tutto, e condividi il programma. Quello che non sai, perché non ti è stato detto, sono i modi con cui dovrai svolgere gli incarichi che, di volta in volta, riceverai. Una cosa su cui non si transige è la segretezza, la riservatezza. Nessuno, deve sapere ciò che fai. Ufficialmente l'associazione, riservata alle sole donne, si occupa delle solite cose, la beneficenza e la ricreazione dello spirito. In realtà, sai bene, il nostro scopo è quello di riuscire a raggiungere i vertici nelle varie società nostre o che ci interessano. Col tempo saprai anche altre cose, per ora ne sai anche troppe. Sei finita nelle mani giuste, perché Donatella è una delle nostre adepte più capaci, seppure, nei mesi scorsi, ha toppato due o tre volte e quindi deve recuperare. Sappi che ogni fallimento non è indolore e, chi sbaglia sa che ha sbagliato. La cosa viene portato a conoscenza di tutte. Nella nostra associazione TUTTE controllano e TUTTE aiutano. E questo vale anche per lei. Perciò in questi casi, noi impartiamo una lezione, esemplare, davanti a tutte: ora sono quasi le 4 del mattino e io ho avuto una lunga giornata. Vi aspetto alle tre del pomeriggio in sede. Non tardate."
Mentre il Capo si alzava, notai che l'altra adepta aveva una stazza importante, sarà stata un metro e ottanta, e pure corpulenta, una figura che metteva o sicurezza o timore, dipende se la si incontra come amica oppure no. La "corpulenta" indossava un tailleur pantalone, di colore, stranamente, scuro, anche lei aveva tutto il resto come l'altra: spilla e bracciale, e cosa ancora più strana portava un cappello.
Le tre donne salutarono e, così com'erano venute, se ne andarono.
Restai sorpresa delle parole e dell'invito del Capo, e aspettai alcuni minuti prima di parlare con la serpe. Volevo essere certa che non si riaprisse la porta e che, quelle tre, non si ripresentassero.
Così dopo qualche interminabile minuto, chiesi: "Cos'è tutta questa storia?" Lei "Adesso te lo spiego. avevo ricevuto un incarico ben preciso, ma nonostante tutto il mio impegno ho fallito: qual era l’obiettivo non te ne posso parlare, ma posso dirti, affinché ti possa servire semmai dovessi trovarti in una situazione come la mia, che dovrai risolverlo entro le 24 ore successive, diversamente non ti viene concesso altro tempo: il tuo viene considerato un insuccesso. Il fallimento e che di lì a qualche giorno verrai pubblicamente punita, viene comunicato a tutte le adepte." Con un sospiro continuò: "Speravo che questo non mi accadesse. È per me prima volta e spero l'ultima. Contavo sul fatto di poter recuperare, anche con il tuo aiuto, ma non c'è stato niente da fare. Verrò punita, davanti a tutte, e poi dovrò lo stesso, e con il tuo aiuto, portare a termine il compito: la missione."
Io ero sempre più curiosa. Le chiesi "Cosa accadrà? E chi era quella donna: il Capo?"
Lei, forse anche un po' infastidita, si versò dell'altro prosecco e, guardandomi negli occhi, disse "Vedi, come ti ho detto pensavo di evitare la punizione. Davanti a tutte verrà letto, o solo detto da un'adepta, ciò che dovrò subire, e perché devo essere punita. Sai qual è la cosa curiosa? Di solito ero io, e sono io che leggo e pronuncio le sentenze: e ora tocca a me subirle. Per soddisfare la tua curiosità verrò incappucciata, denudata e portata su panca speciale solo con il cappuccio in testa. Alle adepte vengono mostrati dei grossi falli e ne viene poi scelto uno, non sempre il più grosso. Sarò messa a cavalcioni su esso; dopo mi verranno bloccati polsi e caviglie. Verranno scelte dieci adepte che mi frusteranno a dovere; ognuna darà almeno tre frustate, se non cinque dipende da come viene giudicato l'insuccesso, se è una cosa importante e quanto. Per casi gravi si arriva a ben altre pesanti punizioni ...ma non voglio andare oltre. Ora facciamo così: mi riposerò ancora un po', e se tu vuoi vieni a riposare anche tu. La giornata ha subìto un cambiamento di programma, per cui non andremo in azienda, ma direttamente alla sede. Ad Alex spiegherò io la cosa, nel modo giusto ovviamente."
Ero molto stupita della situazione. Due o tre ore di sonno avrebbero sicuramente aiutato.
fine 4 parte
2 years ago