E dopo ... 1
Sapevo o intuivo cosa volesse dire Alessandro con "faremo le stesse cose che hanno fatto Marco e Donatella", cioè sesso: ma non ero disposta a subire , o almeno avrei voluto dei chiarimenti . Io : " Come mai hai accettato la mia candidatura? Non sai nemmeno se sarò all'altezza delle tue richieste e quelle di tua moglie. " Lui per tutta risposta riprese a baciarmi e cominciò a cercare di sbottonarmi la camicia , e riuscendoci cercò di liberare il mio grosso seno : era come ipnotizzato . Vedendolo in quello stato tornai all'attacco : "Ti ho fatto una domanda prima, ma non mi hai risposto. Perché hai detto a Marco di quel lavoro nella tua azienda? "Lui si staccò da me, si alzò e si tolse la giacca poggiandola sullo schienale di una poltrona e mi guardò. Lui : " Sarò sincero con te, come è giusto che sia, dato che tu non hai colpe ma, quando ho rivisto Marco e ho poi saputo la sua versione su quei fatti lontani nel tempo, e soprattutto quando ho saputo che si era sposato e poi lui mi ha fatto vedere una tua foto e , sì mi ha anche raccontato le sue e vostre fantasie, ecco che ho voluto rischiare. Ho davvero necessità di una persona che aiuti Donatella, ma c'è che quando poi ti ho vista e abbiamo parlato, ecco mi piaci." Io :" Tutto qui? Pensavo ci fosse altro" Ero davvero convinta che ci fosse qualcosa di più e che lui lo stesse nascondendo . Io : " Anche tu mi piaci, ma non pensavo che sarebbe successo tutto così in fretta. " Non so nemmeno io dove avessi trovato la forza di dire quello che pensavo, e da persona adulta so bene che ci sono le solite frasi di circostanza, dette in automatico e che appunto non "vogliono dire niente" . Però qualcosa avevo smosso perché Alessandro disse " Vedi Monica noi siamo , Donatella e io, una coppia di vedute aperte, per cui non siamo gelosi e ognuno di noi ha una vita sessuale anche fuori del matrimonio: ti sconvolge questo? Perché vedi se ti va possiamo rivederci anche altre volte. " E senza aspettare una risposta si abbassò la lampo dei pantaloni, e sbottonandoli iniziò a farli scendere, togliendoseli del tutto. Lo slip mostrava una notevole virilità e vedendo che restavo imbambolata Alessandro mi invitò a spogliarmi. Com'ero seduta mostravo un bel giro di ciccia , cosa che doveva piacergli , dato che si avvicino e abbassandosi gli slip mi sbatté sulla faccia il suo cazzone. Era un arnese bello, largo, e anche lungo, ma soprattutto mi intrigava il modo in cui ci eravamo incontrati, e poi avevo voglia di rifarmi, su tutti a cominciare da Marco. Non persi altro tempo e inizia ad slacciarmi i pantaloni ma , come ogni tanto mi piace fare, senza farli scendere del tutto. Volevo che lui vedesse e non vedesse il mio corpo, che intuisse e desiderasse, perciò feci in modo che lui notasse le mie cosce , che continuasse a godere la vista della mia ciccia sulla pancia, e godesse nell'ammirare il mio bel davanzale, le areole sufficientemente larghe e i capezzoli ormai dritti. Del resto mi aveva stimolata, ma c'era ancora tanto da fare, da parte di entrambi. Alex si diede comunque da fare, facendo scivolare fino a terra gli slip e ponendo una mano dietro la mia nuca per avvicinarmi ancor di più al suo bel cazzone: aprii le mie fauci per avvilupparlo come meglio potevo. Con una certa fatica si fece strada tra le mie labbra, mentre la mia lingua cercava di avvolgerlo riuscendoci solo in parte. Ma era sufficiente per sentire che facevo per bene il pompino. Alex faceva del suo meglio per sentire tra le sue mani il mio corpo: mi toccava la schiena e ogni tanto, con un po' di impegno, riusciva a raggiungere ora una tetta ora l'altra. Mi spostava i capelli dal viso e sapevo che cercava di incrociare il mio sguardo, i miei occhi: capivo che voleva vedere le mie reazioni, se ad esempio chiudevo gli occhi oppure no, vedere il movimento delle mie mani. Certo che sapeva che tenevo il suo cazzo tra le mie dita, ma vederlo mentre lo tengo per lui, e altri uomini che ho conosciuto prima e dopo di lui, ha un certo valore. Si convincono, ed è vero, che mi hanno stimolata a dovere. Lo stesso valeva per me. Mi accorsi che stavo facendo bene, e passai quindi la mia lingua lungo tutta l'asta, scendendo giù fino allo scroto: mi piaceva sentire le grosse palle nella mia bocca, e ci giocavo, per quanto possibile con la lingua, quasi come un flipper, facendole muovere in tutte le direzioni. Sollevai lo sguardo giusto per vedere che andava indietro con la testa, e poi quando mi accorsi che le sue mani si poggiavano ,ancora una volta dietro la mia testa, di lì a poco sarebbe venuto. E così ripresi in bocca il suo cazzone e ,subito dopo dei forti getti di sborra riempivano la mia lingua e la bocca: mi tenne ferma per alcuni minuti. Si staccò da me e mi disse di mandare giù, tutto. Con vero piacere assaporai la sua crema.
Fine parte 1
Fine parte 1
2 years ago