ERIKA PARTE 1
E R I K A PARTE 1
CAPITOLO 1
Le prime ore di un caldo pomeriggio di fine maggio un improvviso e forte acquazzone
costrinse Dario a rientrare a casa rinunciando all'ispezione che aveva programmato presso
un orto poco distante dalla città. Chiusa che ebbe la porta di casa chiamò sua cugina
Erika per informarla del suo improvviso nonché imprevisto rientro accorgendosi subito di
non essere udito; nonostante avesse parcheggiato l'auto di fronte casa si bagnò tanto che
dovette cambiarsi gli indumenti. Sua madre Lidia dopo pranzo era ritornata al suo
negozio di abbigliamento per l'apertura pomeridiana e sarebbe rientrata in serata.
Suppose che Erika si trovasse nella sua stanza a studiare; forse gli insistenti e forti rumori
della pioggia sulle vetrate le impedirono nuovamente di udirlo e quindi si avviò verso le
scale che conducevano all'ampia mansarda che le era stata destinata dal medesimo giorno
in cui era rientrata da Dublino per continuare i suoi studi universitari in Italia.
La moquette che ricopriva i gradini delle scale attutì completamente il calpestio dei
suoi passi. Giunto al pianerottolo, udì la sua voce di Erika ed intuì che stava parlando dal
telefono dalla sua stanza. Nonostante la porta del suo miniappartamento fosse chiusa a
chiave, la curiosità lo spinse ad accostarvi l'orecchio. Dedusse che parlava con Nadia,
una sua compagna di studi; Erika le raccontava alcune sue intime e particolari esperienze
avute con diversi uomini. Alcune parole di Erika portarono Dario irrimediabilmente
indietro nel tempo quando Erika gli chiedeva di esaudire alcune delle sue capricciose
richieste. Erika era una bella ragazza e aveva due anni meno di lui; Dario la aveva sempre
ammirata ed anche invidiato il suo deciso carattere nonché il suo modo di subordinare le
altrui volontà. Dario si rese conto che Erika non era affatto cambiata e nonostante tutto,
mentre più la ascoltava, più si eccitava. Da alcune frasi di Erika intuì che anche Nadia,
dall'altro capo del telefono, fosse alquanto incuriosita ed eccitata in quanto Erika le disse :
“sì, anch'io sono molto eccitata e in questo momento sto annusando i tuoi; mi rendo conto
che sei molto eccitata ma domani all'uscita dall'università andremo a casa tua e dopo aver
esaminato rapidamente i punti più salienti della relazione che mi hai chiesto, ci
chiuderemo a chiave nella tua stanza e sfogheremo la nostra passione. Vedrai, ci
divertiremo moltissimo; li porrò a tua completa disposizione e te li farò leccare fin quando
vorrai. Ad esserti sincera anch'io osservo con molto desiderio i tuoi da tempo ma fino a
pochi giorni fa non potevo accennartelo per timore ad una tua reazione negativa; sappi che
mi hanno ispirato molti ditalini e non vedo l'ora di averli tra le mie mani. Che ne dici se
domattina andiamo all'università entrambe con i sandali a tacchi a spillo ?”
Dario incuriosito, poggiò l'occhio nel buco della serratura per cercare di vedere ciò che
Erika aveva tra le mani ma a causa della penombra non ci riuscì. Ad un certo punto udì
soltanto dei gemiti seguiti improvvisamente da alcuni veloci e forti rumori; temendo che
Erika stesse avvicinandosi alla porta, si allontanò istintivamente e scese velocemente giù
per le scale recandosi nella sua stanza dove indossò nuovamente gli indumenti bagnati che
poco prima si era tolto. Col fare di un ladro, uscì prima dalla stanza e dopo da casa.
Nonostante si trovasse sotto una pioggia battente, si sentì al sicuro giacché fino a poco
prima temeva di essere scoperto dietro la porta ad ascoltare, come uno sfacciato ficcanaso,
la riservatissima conversazione telefonica di Erika. L'incessante pioggia fu per lui un
sollievo che lo aiutò a riordinarsi le idee.
Premette quindi insistentemente ma tranquillamente il pulsante del videocitofono
affinché Erika gli aprisse la porta. Lei non tardò a rispondere e vedendolo completamente
bagnato attraverso lo schermo, gli aprì subito la porta.
Appena Dario entrò nell'ingresso la vide scendere velocemente le scale e corrergli
incontro alquanto preoccupata. Era scalza e spettinata; sia la sua andatura che la sua
lunga maglia bianca, alquanto aderente e con due spacchi laterali che mettevano in
evidenza più della metà delle sue belle cosce, facevano sì che le sue belle tette, un po'
compresse, balzassero graziosamente su e giù. Probabilmente la maglia si era ristretta a
causa di un lavaggio inadeguato ma a Dario piacque molto in quanto gli permetteva
apprezzare le sue graziose curve. Dall'ampia scollatura dedusse che era priva di
reggiseno. Erika appariva alquanto scossa e le sottili bretelle della maglia erano
malmesse; ciò confermò il sospetto di Dario : Erika si stava sditalinando e quando udì
suonare insistentemente il campanello, si avviò subito al videocitofono, aprì la porta e
ricomponendosi velocemente scese le scale di corsa. Era questa la causa dell'affanno.
“Non pensavo che rientrassi così presto; attraverso il videocitofono ti ho visto bagnato
come un pulcino. La forte pioggia ti ha impedito di raggiungere l'orto del Sig. Bertini e
sei rientrato a casa, è così?”
“In effetti Erika, circa dieci minuti dopo essere uscito da casa si è s**tenata questa
forte burrasca e ho desistito dall'idea di proseguire; sono quindi ritornato e ho
parcheggiato la macchina di fronte casa ma giunto alla porta mi sono ricordato di avere
dimenticato le chiavi nel portaoggetti della macchina. Ti citofonai per evitare di ritornare
in macchina a recuperare le chiavi e bagnarmi ancora di più. Devo telefonare subito a
Bertini per disdire il nostro appuntamento. Scusa Erika come mai respiri con tanto
affanno; ti senti male ?”
“No caro cugino, sto benissimo. Attraverso videocitofono ti ho visto tutto inzuppato e
sono scesa di corsa; a ciò l'affanno. Comunque è bene che adesso vada in bagno a darti
una sciacquata e cambiarti gli indumenti, anzi, è meglio che ti faccia una rilassante
doccia; penserò io a procurarti gli indumenti puliti e prelevare quelli che indossi. Intanto
togliti subito le scarpe e lasciale ad asciugare qua stesso per non imbrattare il pavimento.
Telefonerò io stessa al Sig. Bertini e rimanderò il vostro appuntamento a domani. OK ?”
“ Come di consueto, la tua attitudine al comando è pressoché indubbia.”
“ Come è indubbio che agisco sempre per ciò che é giusto e in questo caso anche per il
tuo bene, dunque taci ed obbedisci subito prima che ti becchi un bel raffreddore.”
Così dicendo gli si avvicinò e gli socchiuse le labbra con l'indice e il pollice della sua
mano destra. Dario in quel momento inalò inebriato l'aroma proveniente dalle sue dita
che fino a poco fa le avevano accarezzato sicuramente la figa. Erika abbassò la mano e
sorridendo gli diede un paio di rapidi colpetti sul cazzo dicendogli :
“ Sono più che sicura che anche lui è bagnato quindi affrettati e non farlo raffreddare.”
“Va bene, obbedisco subito. Mi piace molto la stampa sulla tua maglia che ritrae una
rigogliosa palma quasi sulla riva di una spiaggia tropicale. L'insieme dei colori la rende
molto piacevole da guardare.”
“Vero, e anche molto rilassante. A chiunque piace distendersi all'ombra di una bella
palma. Ti piace tanto questa maglia ?”
“Sì Erika è bellissima.”
Dopo essersi raccolta qualche secondo tra i suoi pensieri, gli sorrise maliziosamente e
girandosi si avvicinò al telefono; Dario rimase immobile a contemplare le spalle che le
lunghe bretelle mettevano generosamente in mostra nonché l'accattivante solco centrale
che separava i suoi adorabili glutei. Dopo essersi fermato a contemplarla qualche istante,
si diresse verso il bagno per lavarsi e non appena finì di farsi la doccia uscì e si sentì
subito chiamare.
“Dario sono in salotto; la tisana e la limonata fredda sono pronti anche per te, vieni e
serviti la bevanda che preferisci.”
Erika era comodamente adagiata su una poltrona intenta in una conversazione
telefonica. Quando Dario la raggiunse lei gli indicò il vassoio con le bottiglie di bevande,
tovaglioli, un secchiello ricolmo di cubetti di ghiaccio e diversi bicchieri vuoti. Erika
continuava la sua conversazione e col dito lo invitò a servirsi e ad accomodarsi sull'altra
poltrona. Dario si servì la tisana e poco dopo essersi accomodato Erika pose fine alla sua
conversazione.
“Era Nadia, l'ho chiamata perché quando sei rientrato stavamo conversando e ho
interrotto la telefonata. Ti senti meglio dopo doccia?”
“Sì ma non pensavo indossare pantaloncini, maglietta ed infradito.”
“Lasciati guidare da me; starai più comodo e fresco così; non è il caso pensare di
uscire sotto questa tempesta. Ho già contattato Bertini e ti aspetta domani alle 14:30,
condizioni meteo permettendo. Rilassati e sorseggia tranquillamente questa distensiva
tisana che anche a me piace tanto.”
“Comunque mi ricordo della tua compagna Nadia in quanto circa quindici giorni fa
l'abbiamo accompagnato anche a casa.”
“Sì, me ne ricordo. Domani andrò con lei a casa sua per approfondire alcuni punti di
una mia accurata relazione riguardo la logica di Hegel che le presterò in quanto le sarà
utile per il prossimo esame.”
“Ricordo che me ne parlasti. Era quel filosofo tedesco che diede origine alla filosofia
moderna. Ricordo anche la tua spiegazione del nome Nadia, speranza. Ricordo con
piacere tutte le conoscenze che mi trasmettevi. Ammiro il tuo modo di essere e la tua
consistente istruzione. Ti ascoltavo con molta attenzione senza distrarmi; ti ho sempre
voluto bene, obbedito ed assecondato incondizionatamente in tutto. Ti ho preso come
esempio cercando sempre le tue qualità in altre donne senza ottenere alcun esito. Ho
sofferto disperatamente la tua mancanza quando dodici anni fa gli zii si trasferirono a
Dublino e portandoti con loro ho cominciato a sentirmi come un solitario marinaio che
naviga in alto mare privo di bussola. Ti scrivevo spesso in quanto riferivo soltanto a te le
mie incertezze chiedendoti il modo per risolvere i miei problemi; ero contento quando
ricevevo tempestivamente le tue lettere in quanto, prima ancora di leggerle, sapevo che vi
avrei trovato saggi e precisi suggerimenti. Ancora oggi, nonostante i miei ventiquattro
anni, ho molto bisogno di te. Sei come un libro che non finirò mai di leggere e la canzone
che sempre canterò. Ho provato una gioia immensa quando mi hai comunicato il tuo
rientro in Italia per proseguire gli studi universitari. Quando ti vedo mi sembri un
particolare sole che sorge solo per me. Ti ringrazio per offrirmi questa squisita tisana, ma
sei tu la mia tisana preferita che mi rilassa solo al vederla.”
Erika lo ascoltava attentamente e replicò con profonda commozione :
“Ti conosco troppo bene e percepisco chiaramente che il tuo non è un semplice voler
bene ad una cugina ma un amore sublime ed incondizionato che assolutamente non
merito. Non avrei mai immaginato di suscitare in te un tale e profondo sentimento. Ti
rendi conto di avermi idealizzata al punto da idolatrarmi e che adesso sono io che non sa
come comportarsi ? A questo punto mi sento di chiederti qualcosa riguardo i tuoi veri
sentimenti riguardo Ilda; la ami veramente ?”
“Diciamo che mi piace in quanto è alquanto attraente e non smetto di cercare in lei una
somiglianza con te.”
“Somiglianza che non trovi.”
“In effetti Erika, finora non l'ho trovata. Hai ragione come sempre. Che ne pensi di
lei ?”
“Non voglio deluderti ma credo che non sia proprio la donna adatta a te. Purtroppo su
una faccenda tanto personale e delicata, sei tu a decidere.”
“Lo sospettavo; noto che la tratti con un gentile distacco e freddezza.”
“Non fare caso a ciò in quanto ne sono costretta per il rispetto che ti porto, giacché so
che Ilda è la tua donna e immagino che ti soddisfi sessualmente. Scusa l'indiscrezione :
scopate con frequenza ?”
Dario arrossì e tentò di rispondere. Erika, visto il suo imbarazzo, gli disse :
“Risparmiati pure la risposta e perdonami per la domanda tanto indiscreta.”
“Erika non farti scrupoli con me. Hai sempre letto la mia mente come un libro aperto
ed è giusto confessarti di non aver mai scopato con lei.”
Erika si raccolse dispiaciuta e dopo qualche attimo di silenzio gli chiese :
“Spero che quanto meno abbiate avuto rapporti orali o manuali.”
“No Erika, neanche quelli.”
“Non ti ha mai segato il cazzo e non le hai mai accarezzato la figa e le tette?”
“No Erika, neanche quello.”
“ Scusami ancora per quest'ulteriore indiscrezione : le dedichi molte seghe ?”
“Ad esserti sincero mi ha ispirato qualche sega quando l'ho conosciuta e qualche altra
dopo esserci baciati appassionatamente per la prima volta.”
“Non avrei mai immaginato che il vostro fidanzamento fosse tanto squallido; ho
sbagliato a non affrontare prima quest'argomento con te in quanto pensavo che tra di voi
esistesse anche un'intesa sessuale ma dalle tue parole deduco che tra voi non c'è attrazione
chimica. Lo zio è molto preoccupato per questa tua scelta e circa quindici giorni fa,
mentre eravamo all'aeroporto in attesa del suo volo per il Brasile, mi portò in disparte e mi
disse : < Erika, purtroppo i miei affari mi tratterranno lontano per un mese o poco più ma
spero che almeno tu riesca a convincerlo che Ilda non è proprio la donna adatta a lui.
Telefonerò spesso sperando ascoltare buone notizie >. La zia è addirittura disperata e
spesso mi dice che avrebbe preferito me, o una come me, per te. Le dispiace che essendo
figlia di sua sorella, noi siamo primi cugini e ciò è decisamente un intoppo non
trascurabile. Comunque se vuoi posso aiutarti anche perché ne sento l'obbligo visto che
mi ami tanto; voglio la tua felicità e la prima cosa che mi sento di consigliarti è quella di
rompere definitivamente il vostro fragile legame al più presto in modo da non continuare
a soffrire. Se in questi quattro mesi che sono trascorsi dopo il mio rientro da Dublino, non
ti sono stata molto vicino è stato proprio per il vostro fidanzamento. Quindi, accetta il
mio suggerimento : lasciala immediatamente e senza alcun rimorso.”
“In realtà anche i miei mi avevano dato il tuo stesso consiglio ma non ho voluto
ascoltarli; visto che adesso anche tu me lo chiedi, sento che qualcosa di forte mi spinge ad
obbedirti. Ad esserti sincero mi sento già quasi libero e ciò mi procura un grande sollievo.
Le telefonerò oggi stesso e chiuderò definitivamente con lei.”
“Quel qualcosa di più forte che provi non è altro che la tua fiducia verso me e la
consapevolezza che hai di appartenermi completamente. Comunque informa al più presto
gli zii per rasserenarli. Secondo me la donna ideale per te è senz'altro Nadia. Anche se
non te ne sei accorto, lei si è invaghita di te sin da quando ti ha conosciuto. Quando le ho
detto che eri fidanzato ne è rimasta molto delusa ma nonostante tutto giornalmente mi
chiede di te. Nei suoi occhi leggo un profondo ma rassegnato amore per te. Secondo me
è bene che inizi a frequentarla. Nadia è una ragazza a modo, sincera, solare, semplice e
senza arie. Ha un anno meno di me, è molto intelligente e si applica tanto nello studio da
essere già parecchio avanti negli esami; di questo passo otterrà sicuramente la laurea
prima di me. Sono più che certa che saprà offrirti la felicità che meriti. Mi ha confessato
di essersi pentita per aver regalato incoscientemente la sua verginità ad uno stronzo in
quanto illusa e preda dei suoi naturali desideri sessuali adolescenziali; dopo averti
conosciuto si è disperata per non averla offerto a te.”
“E' senz'altro una bella ragazza in cui ho intravisto un carisma che sinceramente mi ha
colpito ma la presenza di Ilda mi ha frenato. Non pensavo di averle suscitato tali
sentimenti avendola vista appena due volte. Escogiterò un modo per contattarla. Ti sono
molto grato per avermene parlato.”
“Bravo e grazie per accettare il mio suggerimento. Lascia fare a me e non cercare di
escogitare alcun modo per contattarla; la inviterò a cena qui con noi domani sera giacché
lei desidererebbe ardentemente incontrarti anche solo per vederti e starti vicino. Dario fra
voi due c'é molta attrazione infatti questa maglia che ti è piaciuta tanto e che mi sta un po'
stretta, è sua e noto con piacere che anche questa maglia ti attira inconsciamente nonché
istintivamente. Dario cerca di capire : esiste parecchia chimica tra voi due.”
“Erika pensavo che questa maglia tanto aderente non fosse stata lavata a dovere.”
“No Dario, è aderente in quanto Nadia è un po' più snella di me. Comunque adesso
non perdere tempo, telefona subito ad Ilda e tronca definitivamente con lei.”
Dario compose il numero telefonico di Ilda e in pochi minuti ruppe il fidanzamento ma
con molta prudenza e delicatezza, non l'amicizia.
“Bravo Dario, sono fiera di te; è stata un'ottima decisione. Adesso sei veramente libero
e sollevato da quell'inutile e pressante fardello.”
“E' vero Erika; non so proprio come ringraziarti.”
“Non è necessario che lo faccia in quanto mi basta saperti tanto innamorato di me e
visto che per motivi di consanguineità non possiamo convalidare la nostra unione sono
molto contenta di saperti affianco a Nadia. Da questo momento considerarla già tua
fidanzata. Ti suggerisco di andare entro domani in gioielleria a comprare gli anelli di
fidanzamento in modo da renderla felice già da domani sera.”
“Grazie, Erika è proprio un ottimo consiglio e sarò felice di seguirlo.”
“Bravo Dario, anzi bravissimo, è proprio quello che devi fare. Sappi che quando è
venuta qui per la prima volta ha fatto un'ottima impressione alla zia Lidia ed ambedue
hanno legato subito. La zia Lidia l'ha trattata molto bene e non perdeva l'occasione per
abbracciarla e baciarla e la stessa sera mi ha confessato che sarebbe stata felice se anziché
Ilda, fosse lei la tua fidanzata. Io mi sono frenata in quanto ti credevo felice con Ilda.
Sono molto contenta anche per la zia Lidia cui sono molto legata ed affezionata. Vedrai
che Nadia renderà felice anche lo zio. Sappi che prima di partire da Dublino la mamma
mi disse queste testuali parole :< Erika cerca di aiutare in tutto mio nipote Dario e mia
sorella Lidia in quanto loro ti adorano ma soprattutto perché non sono forti come te.
Lidia, pur essendo mia sorella maggiore, ha sempre deposto in me la sua fiducia. E'
sempre ricorsa a me per ogni minimo problema e ad oggi continua a farlo raccontandomi
tutte le sue vicissitudini. Te li affido visto che hai il mio stesso temperamento, carattere,
forza e prontezza nella soluzione di qualsiasi contrarietà e problema >.”
“E' vero e anche noi vi vogliamo molto bene.” replicò Dario.
Dopo, quasi vergognandosi, aggiunse :
“Mi dispiace sapere che Nadia abbia perso la verginità in quel modo; purtroppo devo
confessarti di aver avuto il mio primo rapporto con una troia e nonostante sia stata
un'esperienza alquanto patetica, continuo a sfogare i miei istinti soltanto squallidamente
con le puttane.”
“Dario ti capisco perfettamente ma non angosciarti in quanto da ora in poi non dovrai
più frequentarle. Di solito la maggior parte dei maschietti iniziano con le puttane a causa
dell'insicurezza, della timidezza, del timore di non riuscire a scopare una donna a dovere
ed anche per non trovarsi a contatto con le persone più adeguate alle loro prime
esperienze. Ad esserti sincera, il sesso per me era ed è tuttora una vera e propria
ossessione; ho iniziato a sditalinarmi a tenera età. I miei istinti hanno sempre prevalso sul
raziocinio e la verginità mi ossessionava. Una sera durante una festa furono sufficienti
pochi bicchieri di whisky per ubriacarmi e convincere istintivamente due ragazzi, che non
avevo mai visto, a rinchiuderci nel bagno per essere sverginata. Nonostante fossi stata io
a volerlo, fu un'esperienza tanto orribile che mi spinse a disdegnare il sesso. Fu un brutto
periodo e mi ripresi grazie ad Evelyn, la padrona di una boutique a Dublino di cui sono
cliente ed amica, che con la sua tenerezza mi consolò facendomi scoprire anche il piacere
saffico. Diventammo subito amanti e mi regalò la schiava che indosso sulla caviglia. In
seguito conobbi parecchi uomini che mi trattarono a dovere e così imparai a sapermi
comportare da vera femmina e scopare per bene. Ho partecipato a molte orgie durante le
quali ho avuto molti rapporti sessuali con molti uomini, lesbiche e addirittura froci. Provo
un forte bisogno di sditalinarmi al mattino appena mi sveglio e la sera prima di
addormentarmi. Tante volte mentre studio, morbosi desideri mi offuscano la mente e la
voglia mi prende al punto da non riuscire più a concentrarmi; ciò mi costringe ad
interrompere e sditalinarmi anche a lungo fino a sentirmi pienamente soddisfatta, rilassata
e pronta per riprendere lo studio. La mia vita sessuale è molto attiva e scopo
frequentemente con studenti di altre facoltà ma confesso di non aver ancora trovato un
ragazzo che mi soddisfi a pieno e fidanzarmi. Quasi due mesi fa in un bar del centro città
mi sono imbattuta casualmente con un professore e siccome ci eravamo incrociati spesso
presso la segreteria centrale dell'università, mi si avvicinò e mi chiese se potesse
accomodarsi al mio tavolino. Lui è un bel sessantacinquenne, molto elegante, gentile ed
erudito che ha una cattedra alla facoltà di fisica. Stringemmo amicizia e qualche giorno
dopo mi telefonò per invitarmi ad una passeggiata sul lungomare che accettai volentieri.
Mentre passeggiavamo mi invitò con molto tatto a casa sua per presentarmi sua moglie e
cenare assieme. Accettai con piacere. Sua moglie ha dodici anni meno di lui ed è anche
sua collega presso la stessa facoltà. Nonostante l'età, ha un bel fisico e non nego che mi
colpì subito e tanto da desiderare di portarmela a letto. Lei preparò velocemente una
squisita cena e dopo ci dedicammo a chiacchierare allegramente del più e del meno in
salotto. Dai nostri sguardi capimmo che tra di noi poteva esserci una buona ed intima
intesa. Quando suo marito si appartò nello studio per ricevere una telefonata, lei mi parlò
brevemente di suo marito. Si confidò con me e mi chiese di aiutarla in quanto riteneva
che suo marito fosse diventato impotente. Sperava che se lo provocassi ed essendo io
molto più giovane di lei forse sarei riuscita ad eccitarlo a dovere. Poco dopo suo marito
rientrò in salotto e lei si scusò per doversi recare allo studio in quanto si era ricordata di
telefonare ad un suo parente. Approfittai della sua assenza per provocarlo sessualmente
ma dopo diversi tentativi iniziai a stimolarlo con più spudoratezza ed insistenza. Lo feci
spogliare del tutto ed iniziai sbocchinargli il cazzo insultandolo e schiaffeggiandolo in
quanto il cazzo non gli si induriva. Mi spogliai e continuai a sbocchinarlo e segarlo
energicamente con la mano mentre lo picchiavo fortemente sulle cosce senza tregua.
Nonostante i miei insulti e le grida sua moglie non osò entrare in salotto per intervenire
ma preferì rimanere dietro la porta ad osservarci preoccupata ed ansiosa allo stesso
tempo. Ad un certo punto, mentre lui era steso per terra, preso dal dolore che gli
procuravo segandogli il cazzo e stringendogli fortemente le palle, notai che il suo cazzo
iniziò a reagire raddrizzandosi lentamente. Quando raggiunse una considerevole erezione
mi sedetti sul suo viso quasi a soffocarlo dicendogli : < dai stronzo, leccami per bene la
figa senza fermarti, e tu non stare lì a guardare di nascosto, spogliati e fammi vedere
quanto sei puttana, avvicinati subito e apriti bene la figa; siediti su questo cazzo che è già
abbastanza duro ed in grado di farti godere come la lurida cagna che sei, dai troia vieni,
questo patetico stronzo ha bisogno di scoparti e anche tu hai bisogno di accogliere il suo
cazzo nella tua figa. Dai troia, vieni e non perdere tempo>. Lei mi obbedì e iniziarono a
scopare. Quando gli versai i miei umori in bocca mi alzai e mi accomodai sulla poltrona
ma subito dopo allargai le gambe per farmi un ditalino davanti a loro che continuavano a
scopare come forsennati. Quando raggiunsi il secondo orgasmo mi alzai e mi avvicinai a
lei; le appoggiai la mano sulla nuca e la spinsi con forza sulla mia figa dicendole : < dai
lurida troia, succhiami per bene la figa e fammi godere ancora una volta in quanto dal
primo momento in cui ti ho visto ho desiderato che mi leccassi la figa, dai troia succhiami
per bene il clitoride e impara da me che sono molto più troia di te >. Lei iniziò a leccarmi
e si fermò un istante solo per dirmi : < hai ragione Erika, sono una troia in quanto appena
ti ho visto mi sei piaciuta molto e speravo tanto potere succhiare la tua bellissima e
saporita figa >. Io la interruppi subito ed afferrandola fortemente per i capelli le mollai un
forte schiaffo che lei fu lieta di ricevere e le dissi : < non parlare ma usa la lingua per
succhiarmi il clitoride, accarezzami il culo con una mano ed inseriscimi il dito medio
dell'altra nel culo. So che ti sono piaciuta sin dal primo momento in quanto mi divoravi
con gli occhi; ho capito subito che oltre ad essere lesbica sei anche una troia e hai
addirittura perso il conto delle volte che lo hai cornificato. Lui oltre a sapersi cornuto è
anche fiero di portare il bel paio di corna che ti prodighi di allungare a dismisura>. Dopo
guardai al professore che steso sul pavimento non smetteva di gemere e gli chiesi : < di
un po' dimmi stronzo e cornuto, ti piace sapere che tua moglie ti cornifica ? Scommetto
che mentre scopa con un altro uomo la spii, vero ? > Lui rispose con un fil di voce : < é
da più di tre anni che il cazzo non mi si raddrizzava; siccome lei è troppo calda e
bisognosa di scopare, invitiamo a casa gli uomini e le donne che lei stessa sceglie. Li spio
di nascosto ma dopo mi fanno entrare in camera da letto per farsi guardare bene; li
osservo compiaciuto e godo segandomi il cazzo. Non raggiungo l'erezione ma riesco a
sborrare; lei gradisce anche ragazzi negri in virtù dei loro grossi e resistenti cazzi >. Per
non cadere, mi aggrappai alle spalle della troia e colpii il volto del professore col piede;
gli conficcai con forza e prepotenza le dita del piede in bocca dicendogli : < bravo
stronzo, vedo che ti piace svolgere bene il ruolo del cornuto ma visto che non sei affatto
impotente come credevi, continua a scopare per bene la figa di questa bella troia che ti
ritrovi come moglie senza smettere di succhiarmi le dita dei piedi in quanto ne provo un
forte e bisognoso piacere >. Quando tutti e tre raggiungemmo l'orgasmo, tornai ad
accomodarmi sulla poltrona mentre loro rimasero esausti ai miei piedi per concedersi il
meritato riposo. Mi ringraziarono per l'inaspettata gioia che avevo procurato ad entrambi
e prima di andarmene, il professore mi emise un assegno con un cospicuo importo. Sua
moglie mi salutò con un dolce sorriso e mi chiese di tornare a trovarli. Adesso che sai
che sono anche una viziosa puttana continuerai ad amarmi ?”
“Continuerò ad amarti sempre. Non ti considero affatto una viziosa puttana ma una
vera e completa femmina con un'alta carica erotica bisognosa di placare gli impulsi della
sua ipersessualità e desiderosa di scoprire continuamente tutte le sfaccettature del sesso.
Trovo doveroso dirti che anch'io mi sego con molta frequenza e ad esserti sincero, sappi
che sei stata proprio tu ad ispirarmi la prima sega; tutt'oggi continui ad essere l'argomento
preferito di ogni mia sega.”
“Apprezzo molto la tua sincerità e non so come ringraziarti per avermi dedicato la tua
prima sega e continuare a segarti tanto pensando a me consumando così le tue energie.
Mi riempie di orgoglio e rallegra moltissimo sapere che ti ispiro tanto desiderio e che i
tuoi coglioni abbiano prodotto tanta sborra per me a causa del tuo eccessivo amore e della
forte attrazione sessuale che esercito su di te.”
“Sono io a doverti ringraziare per i tanti piaceri che involontariamente mi hai
procurato. Non rimpiango né le mie stanchezze dovute a tante soddisfacenti e necessarie
seghe né le energie impiegate in quanto mi hanno procurato troppo piacere; ti ho offerto
con moltissima gioia e profonda soddisfazione ogni sforzo e ogni goccia di sborra che il
mio cazzo ha versato per te.”
“Dario le tue parole oltre a riempirmi di soddisfazione mi commuovono e sin da ora
abbi la certezza che ti ricompenserò prendendomi molta cura di te e offrendoti tutto il mio
ardore di donna in quanto ne sei troppo bisognoso e meritevole. Visto che mi appartieni
ho il diritto ed il dovere di dare una soddisfacente e totale svolta alla tua vita sessuale
concedendoti tutti i piaceri possibili. Sarò felice di accoglierti nel mio letto per soddisfare
al massimo la nostra passione.”
“Erika ti ringrazio di cuore; sei troppo gentile e le tue parole mi fanno già sognare.”
“Dario smetti di sognare in quanto la voglia che hai di me e le tue fantasie si
concreteranno.”
“Mi piace molto stare qui con te, vederti ed ascoltarti. Ti ho sempre voluto bene e
ricordo come molti anni fa spesso desideravi che mi prendessi cura dei tuoi piedi ed io ti
obbedivo immediatamente; ci presi subito gusto e dopo capii che fu proprio quello il mio
primo approccio verso la sessualità. Fosti tu la mia prima maestra anche in quello.”
“Sì ricordo perfettamente la prima volta che te lo chiesi; eravamo in terrazzo e siccome
ero scalza ed avevo i piedi sporchi ti chiesi di lavarmeli. Mi accomodai sulla sdraio e ti
avvicinasti a me con una bacinella d'acqua, sapone e asciugamano. Me li lavasti per bene
e dopo averli asciugati ti chiesi di odorarli e baciarli; fu tanto il piacere che mi procurasti
che dopo te lo tornai a chiedere con più frequenza in quanto mi accorsi che anche a te
piaceva tanto farlo al punto che tante volte tu stesso mi chiedevi spontaneamente se
desideravo che ti prendessi cura dei miei piedi ed io immediatamente mi distendevo
ovunque mi trovavo offrendoteli con piacere; era un piacere vederti ai miei piedi. Eri un
amore e tanto carino. Mi ispiravi molta tenerezza ed inoltre mi obbedivi immediatamente
senza esitare in tutto anche quando una volta ti chiesi di lavarmeli con la lingua e di usare
l'acqua solo per sciacquarti la bocca; mi resi conto che in quel modo ad ambedue piaceva
ancora di più. Tuttora provo un immenso piacere quando qualcuno si prostra ai miei piedi
per accarezzarli, baciarli e leccarli.”
L'emozione di Dario era troppo palese; Erika era scalza e Dario non poteva evitare di
ammirare ogni parte dei suoi splendidi piedi : le dita perfettamente smaltate di rosso,
l'anello che indossava sul dito illice, la sottile schiava che abbelliva ancor di più la sua
perfetta caviglia, le gambe e le parti delle sue bellissime cosce, accavallate una sull'altra,
che la maglia metteva in evidenza, lo mandavano in visibilio. Erika si compiacque
dell'ossessivo sguardo di contemplazione, dell'ansietà e persino dell'affannosa
respirazione di Dario i cui pantaloncini non potevano nascondere la notevole eccitazione
raggiunta dal suo cazzo. Il piacere di Erika si incrementò quando percepì alcuni sobbalzi
del cazzo di Dario all'interno dei pantaloncini. Dopo alcuni secondi Dario ruppe a stento
il loro silenzio dicendo :
“Erika vorrei dirti che …. , io … vorrei ….”
“Dario che vorresti ? Ti noto troppo emozionato e intuisco che essendo tanto eccitato
non riesci ad esprimerti. Mi accorgo che il tuo cazzo ha raggiunto un'erezione tale che i
tuoi pantaloncini non possono né nascondere né contenere. Provo molto piacere per averti
eccitato in questo modo senza neanche averti sfiorato e molto orgoglio per suscitarti tanto
desiderio. Non so come ringraziarti per questa superba erezione che considero come il
miglior regalo che possa farmi.”
“Erika non sono insensibile al tuo fascino ed eserciti un fortissimo potere anche sul
mio cazzo che ti risponde reagendo a pieno nel suo unico e possibile modo.”
“Sono cosciente che anche il tuo cazzo mi appartiene. Anch'io sono troppo eccitata e
ricorda che prima di essere cugini, siamo una femmina e un maschio vicendevolmente
attratti. Spogliati del tutto e vieni ai miei piedi. Il tuo cazzo sobbalza insistentemente e
con troppa frequenza nonostante la pressione degli slip e dei pantaloncini. Dario il tuo
cazzo ha bisogno di sfogarsi e la figa mi prude troppo. E' imperativo placare i nostri
desideri.”
“Erika la tua richiesta mi imbarazza. Spogliarmi davanti a te è troppo.”
“Dario non pensare troppo; tralascia il pudore e lasciati andare. Ho una fervente voglia
di vedere il tuo cazzo che vibra per me e come ti ho appena detto, dimentica che siamo
cugini e obbedisci senza titubare. Hai davanti una femmina troppo eccitata che esige
vederti nudo per contemplare a pieno la tua virilità. Spogliati del tutto, inginocchiati ai
miei piedi, lavali con la lingua e baciali come facevi allora; ho troppo bisogno di sentire
scorrere la tua lingua su ogni loro parte.”
Dario perplesso e vacillante si alzò dalla poltrona e timidamente si spogliò lasciandosi
addosso soltanto gli slip che l'erezione del suo cazzo aveva deformato eccessivamente.
Dato che non poté evitare che la grigiastra cappella del cazzo sporgesse prepotentemente
dalla parte laterale degli slip, le disse :
“Scusami Erika ma mi vergogno a togliermi gli slip proprio davanti a te.” disse Dario
con un fil di voce.
“Ho visto molti cazzi di tante forme e dimensioni e trovo splendida la tua rigonfia
cappella. Non devi assolutamente vergognarti, anzi, devi essere fiero della tua virilità e
ostentarla con orgoglio. E' giusto che io ammiri con gioia la superba erezione che ti ho
procurato e che per tale motivo considero mia; quindi ho pieno diritto di usufruirne a mio
piacimento. Ti toglierò l'ingiustificato imbarazzo abbassandomi le bretelle della maglia
per farti contemplare le tette ricolme di piacere ed i capezzoli già fin troppo inturgiditi.”
Dario si abbassò lentamente gli slip ed il suo cazzo s**ttò rapidamente in su come una
molla. Erika non indossava il reggiseno e quando si abbassò le bretelle della maglia,
apparvero le sue splendide e solide tette; Dario ne rimase estasiato ed il suo cazzo
sobbalzò più volte con spontanea prepotenza.
“Bravo Dario, hai notato come ti è sobbalzato rapidamente il cazzo con la sola visione
delle mie tette? So che ti fanno sognare in quanto mi sono accorta che non perdi mai
l'occasione di contemplarle con molta discrezione cercando di non farti scorgere. Fra
poco te le lascerò accarezzare, baciare, leccare e succhiarle a tuo piacimento. Il tuo cazzo
è realmente superbo ed i tuoi coglioni devono essere già carichi di sborra. Non indugiare
a compiere il tuo dovere di maschio, quindi inginocchiati subito ai miei piedi ed inizia a
soddisfarmi.”
Dario si inginocchiò emozionatissimo ai suoi piedi ed Erika appoggiò sul pavimento la
gamba destra che teneva accavallata sull'altra. Dario con la palma della mano portò
lentamente verso di se il suo piede destro e lo contemplò in ogni sua parte; dopo essersi
inebriato odorandolo, disse con un fil di voce :
“Mi sembra di sognare. Ho sempre ammirato i tuoi piedi e mi hanno ispirato tante
seghe. Sei l'unica a cui li ho baciati”
“Non stai sognando e sono molto lieta ed eccitata nel vederti bramare con tanta
ossessione per i miei piedi che ti attirano fortemente in quanto sei pienamente cosciente di
appartenermi. Credo che tu veda nei miei piedi una sorta di organi sessuali secondari e
l'amore che mi porti è tale che ti spinge istintivamente a sognarteli e irrimediabilmente a
segarti il cazzo immaginando di ossequiarmeli devotamente; è proprio questo il tuo più
sublime atto di amore e devozione verso me. Quando sono rientrata a casa li ho lavati per
non sporcare le lenzuola del mio letto ma avendo sceso le scale scalza si sono sporcati un
po'. Dai, non esitare a lavarmeli con la lingua come facevi una volta.”
CAPITOLO 2
Dario, visibilmente commosso, dapprima le accarezzò delicatamente un piede e poi
l'altro succhiandone ogni minima particella di sporcizia; li lavò per bene con la lingua
raschiando anche accuratamente coi denti le lievi ed eccitanti callosità presenti sui talloni.
Le sue labbra percorsero l'avampiede, le dita, la pianta, il collo, l'arco plantare ed il tallone
soffermandosi su ognuna di esse leccandole e baciandole appassionatamente. Prese alcuni
cubetti di ghiaccio per bagnarle i piedi ed infine li asciugò con un tovagliolo di stoffa.
Infine si fermò soddisfatto a contemplarli e poi strofinò il tovagliolo su ogni parte del
cazzo.
“Dario sei stato meravigliosamente tenero lavandomi i piedi con tanta delicatezza e
passione. Trovo squisitamente sublime questo tuo ultimo gesto di strofinare il tovagliolo
con cui mi hai asciugato i piedi, sul tuo cazzo ed infine averlo deposto su di esso; ciò
manifesta ulteriormente la tua dedizione verso me.”
“Mi fa piacere che ne sei rimasta tanto compiaciuta. L'anello che indossi nel dito illice
e la schiava che ti circonda la caviglia rendono i tuoi piedi ancora più accattivanti e
desiderabili.”
“Mi fa piacere che ti piacciano tanto. Come ti avevo già detto, la schiava me la mise
Evelyn tempo addietro e l'anello un'altra donna tre giorni fa; ne ha comprato due identici e
ha voluto che io stessa glielo mettessi nel suo illice. Ci siamo dichiarati amore reciproco
e ti assicuro che è stata una scena molto toccante. Ti piace tanto quell'anello?”
“Sì, è bellissimo ! Scusa se poco fa l'ho baciato ma ignoravo che fosse un simbolo
d'amore; mi stavo apprestando a baciarlo nuovamente. E' stato un atto di profanazione
baciarlo?”
Erika si raccolse per qualche istante nei suoi pensieri e dopo rispose :
“No Dario, non hai assolutamente profanato nulla in quanto ne eri inconsapevole e
dopo tutto lo hai baciato con molta tenerezza e passione. Questo tuo desiderio per me è
anche un altro importante segno che mi colma di gioia. Sì, torna a baciarlo quante volte
vuoi in quanto so che da ora in poi lo bacerai con devozione verso me e con rispetto verso
la donna che lo ha messo.”
Dario introdusse l'illice in bocca e lo succhiò ardentemente; quando lo estrasse baciò
appassionatamente quell'anello che tanto gli piacque.
“Dario sei stato bravissimo e ti ringrazio per essere stato tanto tenero. Sono sicura che
se quella donna fosse stata qui ti avrebbe ricompensato baciandoti col mio beneplacito,
appassionatamente in bocca.”
“Ed io ti avrei chiesto il permesso di inginocchiarmi ai suoi piedi per baciare l'anello
che hai messo nel suo illice.”
“Abbi la certezza che ambedue avremmo accolto con molta gioia questa tua
commovente richiesta come segno del tuo sublime rispetto sia verso lei che verso me.”
Dario si avvicinò al polpaccio della gamba per baciarglielo. Le sollevò il piede destro
col palmo della mano e poter spaziare meglio sulla gamba ma volgendo istintivamente lo
sguardo verso l'interno delle sue bellissime cosce, fu costretto a fermarsi in quanto rimase
colpito nell'intravederle il perizoma.
“Sei fantastico ! Nonostante molte volte uomini e donne si siano prodigati ad
ossequiarmi i piedi, noto che il tuo ardore e delicatezza ti rendono il migliore di tutti in
assoluto giacché mi procuri un'incommensurabile e morbosissimo piacere nonché una
gradevolissima sensazione di sollievo e benessere fisico premendo le labbra e muovendo
la lingua freneticamente baciando appassionatamente ogni loro parte; continua e non
fermarti proprio adesso che mi appresto ad accarezzarmi il clitoride già abbastanza
proteso e turgido; il tuo cazzo mantiene pienamente il suo vigore e fra poco sarò
entusiasta di ricompensarlo a dovere. Che succede, perché ti sei fermato proprio in questo
momento ?”
“Erika scusami, ma è stato per l'imprevisto piacere di intravedere i tuoi slip neri.”
“L'eccessiva eccitazione ti offusca la vista; guarda bene, il perizoma é bianco.”
“Scusa ma nonostante la mia eccitazione lo vedo nero.”
Erika sorrise e capì che Dario si era emozionato tanto da perdere la cognizione della
realtà. Gli fece molta tenerezza e con le dita del piede tolse il tovagliolo che gli copriva il
cazzo; iniziò quindi ad accarezzargli delicatamente la cappella con le dita del piede e dopo
le fece scivolare lentamente fino a posizionarle al di sotto dello scroto per accarezzargli
anche i coglioni. A quel contatto Dario godette tanto da non poter fare a meno di
raddrizzarsi la schiena, contemplare con soddisfazione il volto di Erika con gli occhi
socchiusi dal piacere e ad allargarsi leggermente le gambe in modo da permettere una
maggiore libertà di movimenti a quel piede tanto ammirato. Erika se ne compiacque e
sorridendogli avvicinò l'altro piede per segargli l'asta del cazzo con gli archi plantari dei
piedi.
“Mi accorgo che provi molto piacere ma allarga un pò più le gambe in modo da poter
agire più comodamente sul tuo cazzo con ambo i piedi.”
“Sì Erika, sto godendo moltissimo. Non ho mai avuto un'esperienza simile e te ne
sono molto grato.”
“Sono contenta che ti piaccia; mi eccita trattare i cazzi coi piedi. Molti uomini
vorrebbero avere un bel cazzo come il tuo. Ha le dimensioni che più gradisco, sia in
larghezza che in lunghezza e ad occhio stimo che oltrepassi i diciannove centimetri. Le
molteplici e rigonfie vene che circondano la tua asta oltre ad abbellirlo ne denotano la sua
durezza e potenza. Il lungo e profondo solco centrale sull'accattivante cappella è molto
seducente e provocante. Lo scroto alquanto lungo e rugoso è affascinante. Il lungo
restringimento cui viene sottoposto il tuo scroto sin dalla base del cazzo, da un'idea della
consistente pesantezza delle tue eccitanti palle. E' molto piacevole vedere queste graziose
palle dondolare con oscillazioni disordinate ad ogni tuo movimento ma anche vederle
penzolanti stando fermo. Ritieniti orgoglioso per ostentare un paio di ciondoli tanto carini
e seducenti; parecchi uomini mi hanno confessato di voler possedere uno scroto ed un bel
paio di palle come le tue. Ti dispiace se ti premo leggermente il cazzo e le palle per farli
ruotare morbosamente fra i miei piedi ?”
“Erika fai ciò che desideri in qualsiasi momento senza chiedermi alcun permesso.
Accetterò tutto da te. La tua bellezza mi stordisce. L'esperienza che mi hai raccontato, mi
spinge a qualificarti come una donna straordinaria di fronte alla quale mi inibisco anche a
causa della mia poca esperienza. Ti reputo troppo donna e vorrei imparare tanto da te.”
“Sì Dario, ho avuto molte esperienze e te le racconterò dettagliatamente ma ora
dedichiamoci a godere veementemente questi momenti di intensa eccitazione.”
Dario la obbedì immediatamente ed Erika cominciò ad accarezzare lentamente e più
volte il suo lungo scroto con le dita dei piedi; gli mantenne sollevato lo scroto con
l'avampiede sinistro e con l'alluce destro iniziò a percorrere più volte, avanti e indietro, il
perineo per stimolarlo sempre più.
“Dimmi Dario, ti piace sentire scorrere il mio alluce lungo tutto il perineo?”
“Sì Erika, è un piacere fantastico che non avevo mai provato. Sei bravissima.”
“Sono molto contenta che provi questa sensazione. Adesso avvicinati un po' per
stimolarti anche lo sfintere e dimmi cosa provi.”
Erika gli puntò l'alluce sullo sfintere e con l'unghia iniziò a grattarlo lentamente.
“Erika la sensazione di piacere che adesso provo è ancora più intensa.”
Erika continuò a grattarlo abilmente e poi si fermò lasciando l'alluce posizionato
contro lo sfintere e il piede che gli sorreggeva lo scroto leggermente sollevato.
“Adesso guardami fisso negli occhi, allarga quanto più puoi i glutei con le mani in
modo da aprirti al massimo il buco del culo e spingilo lentamente in basso contro il mio
alluce. Fin ora hai provato molto piacere e intuisco che hai bisogno di essere
sodomizzato.”
Dario obbedì senza fiatare e guardandola fissamente negli occhi dopo pochi secondi si
trovò a gustare il piacere di sentire muovere l'alluce di Erika all'interno del suo culo. Il suo
piacere fu tale che istintivamente socchiuse gli occhi e gemette di piacere.
“Erika non so come ringraziarti per l'immenso piacere che mi stai procurando. E'
bellissimo sentirmi sodomizzare dal tuo alluce. Non ho mai provato un simile piacere
anche se mi procura un lieve dolore. Lo fai molto bene, sei bravissima.”
“Sono contenta; anch'io godo sodomizzandoti. Non preoccuparti, il dolore ti passerà
presto. Più avanti lo farò con la lingua e anche col dito, vedrai che ti piacerà ancora di
più. A tanti uomini piace essere sodomizzati. Continuerò a sodomizzarti ancora un po'
con l'alluce e poi mi dedicherò alle tue palle.”
Estratto che ebbe l'alluce dal culo, lasciò scivolare i piedi sullo scroto per mantenerlo
intrappolato fra gli archi plantari dei piedi e iniziò a strofinare i piedi sulle palle avanti e
indietro premendole lievemente senza fermarsi. Dario provava un particolare piacere
misto a un lieve dolore ma appena Erika notò l'espressione di dolore sul suo volto allentò
subito la morsa e si diede a massaggiargli delicatamente le palle con le dita di un piede
mentre con le dita dell'altro piede gli massaggiava l'asta del cazzo dalla base fino alla
rigonfia e lucida cappella,
“Mi accorgo che hai gradito abbastanza questo trattamento ma adesso dì un po', sei
convinto che il mio perizoma é bianco ?”
“Scusa Erika ma nonostante l'eccitazione ed il lieve e piacevole dolore, continuo a
distinguerlo nero.”
“Dario, il tuo stato emozionale e la tua prolungata eccitazione fanno sì che ti circoli
poco sangue nel cervello e ti portino addirittura a confondere colori.”
Erika cambiò quindi posizione, alzandosi un po' la maglia, spalancando le gambe e
accavallandole sui braccioli della poltrona. Dato che con le gambe abbastanza divaricate
il perizoma doveva ormai essergli perfettamente visibile, tornò a chiedergli :
“Adesso che lo hai proprio davanti agli occhi, ti convinci che è bianco ?”
“Per Bacco Erika, che splendore e che bellezza ! Grazie per mostrarmi sebbene
parzialmente e per la prima volta, la tua affascinante figa in tutto il suo splendore. E'
meravigliosa e il taglio dei peli del pube è troppo seducente ed accattivante !”
Quelle parole fecero sì che Erika, perplessa e dubbiosa di sé stessa, si portasse subito la
mano sulla figa. Si rivolse quindi a Dario dicendo :
“Dario scusami tanto per non averti creduto ed aver insistito tanto; avevi pienamente
ragione : quel nero che vedevi non poteva mai essere il perizoma bianco ma i peli del
pube. Quando hai citofonato ero al telefono con Nadia; ti ho aperto subito la porta in
quanto, attraverso lo schermo, ti ho visto completamente bagnato. Mi sono ricomposta
alla meglio e per venirti subito incontro mi sono dimenticata di rimettermi il perizoma. La
nostra telefonata era talmente intima e morbosa che fui costretta ad abbassare le serrande
lasciando la stanza in penombra. Eravamo distese sul letto e raggiungemmo
un'eccitazione tale che ci spinse ad accarezzarci intimamente e per accedere liberamente
ad ogni parte delle nostre fighe e sditalinarci con la massima libertà, ambedue ci
togliemmo i perizoma. Parecchio tempo fa io e Nadia abbiamo stretto una bella amicizia
che in breve tempo si è convertita in amore, amore che ci siamo dichiarate soltanto la
scorsa settimana.”
“Scusa Erika, non dirmi che è stata Nadia a metterti l'anello nell'illice ?”
“In effetti, l'anello che teneramente hai baciato me lo ha messo proprio lei e questa
maglia che indosso e che ti è piaciuta tanto, è sua; mi viene alquanto stretta giacché Nadia
è più snella e porta la terza misura di seno a differenza di me che porto la quarta. Il
perizoma bianco che indossavo è che mi stringe un po', è anche suo. Me li ha dati
affinché indossandoli mi sentissi abbracciata da lei. Tra l'altro è proprio lei la donna a cui
mi riferivo; è Nadia il mio amore e saperti fidanzato con lei mi colma di gioia.”
Dario si rese conto dell'eccessiva sincerità di Erika ma purtroppo capì che lui non
poteva contraccambiare tale sincerità in quanto la amava e Nadia le piaceva molto; se le
avesse confessato di aver ascoltato parte della loro conversazione da dietro la porta,
avrebbe rischiato di perderle entrambe quindi considerò opportuno tacere.
“Erika sono molto contento di sapervi tanto innamorate. Vorrei che mi scusassi per
aver interrotto involontariamente il vostro orgasmo; pensavo che stessi studiando ma non
avrei mai immaginato che vi steste dilettando a sditalinarvi morbosamente al telefono.
Spesso non è bello essere disturbati, infatti quando mi sego chiudo sempre la porta a
chiave sperando che nessuno bussi.”
Erika si alzò e si inginocchiò teneramente davanti a lui. Si abbracciarono e guardarono
fin nel più profondo dei loro occhi con una concentrazione talmente intensa che sembrava
che si stessero scambiando un lungo ed appassionato bacio con gli occhi; le loro labbra
vennero inevitabilmente attratte da un'inarrestabile forza magnetica che indusse le loro
lingue ad accarezzarsi, scrutarsi e assaporarsi appassionatamente a vicenda nella
segretezza delle loro bocche. Dopo la loro spontanea effusione, Erika riordinò le sue idee
e disse :
“Dario, come ti ho detto, Evelyn è la mia amante e nonostante ami anche Nadia, mi
accorgo che adesso sto cominciando ad amare anche te. Non scusarti per aver interrotto la
mia intima conversazione con Nadia che sarebbe sfociata in un inevitabile e sublime
orgasmo in quanto domani io e Nadia trascorreremo l'intero pomeriggio a casa sua
approfittando che non ci sarà nessuno; dopo averle spiegato i punti più salienti della
mia ricerca su Hegel, ci daremo indisturbate all'amore. Questo era anche uno dei punti
della nostra intima conversazione. Ti prego di non angosciarti assolutamente per aver
troncato la nostra morbosa conversazione giacché domani recupereremo abbondantemente
e con molto più piacere l'orgasmo che questo pomeriggio, completamente ignaro di tutto,
hai interrotto involontariamente.”
“Erika ti ringrazio per non farmi sentire in colpa; mi fa molto piacere sapere che
domani sfogherete la vostra passione e prevedo che trascorrerò il pomeriggio pensandovi.
Ti amo e percepisco che sto già iniziando ad amare Nadia. Sappi che quando me l'hai
presentata mi ha fatto un'ottima impressione; mi è piaciuta tanto che la stessa sera mi ha
ispirato una sega tanto lunga e soddisfacente da farmi addormentare col cazzo in mano
pensando intensamente a lei. Al mattino dopo, appena svegliato, me ne sono fatta un'altra
immaginandoci tutti e tre insieme : io vi leccavo dappertutto iniziando dai vostri adorabili
piedi e dopo vi scopavo. Sì, Nadia mi ha ispirato delle fantastiche seghe ma tu sei stata
sempre presente.”
“Dario le tue tenere parole mi colmano di gioia. Sono certa che Nadia sarebbe felice
anche di sapersi ispiratrice delle tue seghe. Anche tu le hai ispirato molti ditalini, infatti,
mi ha chiesto di procurarle un tuo paio di slip usati e mi ha confessato di usarli per
sditalinizzarsi e versarvi morbosamente i suoi umori. Mi auguro che non ti dispiaccia
averglieli dati.”
“Affatto Erika, anzi mi fa molto piacere sapere che i miei slip siano in suo possesso e
visto che ne aveva tanto desiderio, hai fatto benissimo ad esaudirlo.”
Ambedue tornarono a baciarsi appassionatamente; dopo Erika si alzò e gli chiese di
toglierle la maglia. Dario gliela tolse e dopo averla annusata e baciata ad occhi chiusi se
la strofinò sul cazzo e sulle palle; la piegò delicatamente e se la dispose sul cazzo ancora
in piena erezione.
“Dario questo gesto tanto sublime dimostra appieno la tua tenerezza nonché il forte
legame chimico esistente fra voi due.”
“E' vero, l'ho notato anch'io.”
“Dario ho bisogno che ti dedichi ancora ai miei piedi.”
Erika si distese sul tappeto divaricando anche le gambe e Dario la obbedì
immediatamente dedicandosi a baciarle e leccarle interamente i piedi succhiandole con
fervore anche tutte le dita. Soddisfatta che fu, Erika gli appoggiò le mani sulla nuca
spingendogli delicatamente le labbra contro la sua figa e disse :
“Adesso baciami, leccami e succhiami la mia figa con la massima passione; stimolami
il clitoride leccandolo e succhiandolo quanto più ti é possibile e dopo non risparmiarti a
massaggiare con le dita l'interno della figa in corrispondenza del clitoride giacché proprio
quell'area ci sono dei sensibilissimi punti erogeni che non vanno assolutamente tralasciati.
Dopo sollevami e portami sul mio letto sostenendomi sulle tue braccia . Ti leccherò e
succhierò il cazzo come sicuramente non te lo hanno mai fatto; di seguito avrò bisogno
che mi baci e lecchi dappertutto. Con me imparerai a conoscere, meglio della maggior
parte degli uomini che credono di saper scopare a dovere una donna, tutte le zone ed i
punti erogeni femminili che vanno obbligatoriamente stimolati se si vuole raggiungere un
sublime ed estasiante climax. Ci concederemo una tale salutare scopata che non ti sei fatto
mai con nessuna puttana e che non dimenticherai mai più.”
“Quell'ampia e ben accessoriata mansarda era un comodissimo miniappartamento ben
accessoriato con tutti i servizi ed elettrodomestici destinato agli ospiti ma adesso è tuo.”
“Gli zii me lo avevano detto e mi ci trovo benissimo.”
Dario la obbedì emozionatissimo e accarezzandola con molta passione si diede a
leccarle ogni parte della figa senza sosta ma prima di sollevarla sulle braccia, non poté
resistere al piacere di baciarle nuovamente i piedi.
“Erika avevo un'impellente bisogno di baciarti ancora una volta i piedi in quanto
esercitano un potere alquanto ipnotizzante su di me. Spero che anche Nadia mi permetta
baciare i suoi in quanto li ho trovati altrettanto splendidi.”
“Ti assicuro che potrai baciarceli ad entrambe quando vorrai e in qualsiasi luogo con
nostro piacere e consenso. Un giorno mentre parlavamo ci contemplavamo
reciprocamente con moltissima discrezione i piedi e gli istintivi movimenti dei nostri
occhi, labbra e lingue ci tradirono. Dopo un primo e cauto riferimento ai piedi, abbiamo
trattato con più dettaglio quest'argomento e il giorno dopo ci siamo scambiati i sandali
giacché portiamo lo stesso numero. Siamo molto attratte dai piedi e domani ce li
leccheremo molto morbosamente oltre a leccarci dappertutto e sfregarci vicendevolmente
e ardentemente sia le tette che le fighe; era anche questo uno degli argomenti della nostra
conversazione telefonica. E' bene che dopo esservi fidanzati non esiti ad inginocchiarti ai
suoi piedi ed omaggiarli proprio come hai fatto con i miei; sicuramente questo tuo gesto la
renderebbe molto più felice sin da subito. Sappi che uno dei suoi più morbosi desideri è
quello di distenderci tutti e tre sul letto e sfogare le nostre passioni con dei favolosi e
lussuriosi trenini facendo anche uso dei nostri dildi.”
Quelle parole gli furono utili per capire parte della loro conversazione che, stando
dietro la porta, non era riuscito a comprendere; sperava che Erika continuasse a trattare
quell'argomento in modo da riuscire a comprendere il resto della loro conversazione
telefonica ma data la sincerità di Erika, immaginava che lei, prima o poi, gliene avrebbe
parlato.
“Ti ringrazio per la tua disponibilità e per raccontarmi tanto riguardo Nadia. Ho il
sentore che tutti e tre staremo molto bene assieme e saremo molto felici.”
“Dario, adesso che siamo anche amanti, è opportuno avere le chiavi delle porte delle
nostre stanze per entrare liberamente e in qualsiasi momento lo desideriamo.”
“Ce le scambieremo senz'altro. Comunque noto che quando sei a casa la porta del tuo
miniappartamento é sempre chiusa a chiave.”
“Lo faccio per salvaguardare la mia riservatezza; siccome sono troppo calda e mi
eccito frequentemente con molta facilità, spesso sono costretta ad interrompere qualsiasi
cosa stia facendo per sditalinarmi a volontà in modo da appagare le mie voglie. Dal
momento che avrai la copia della chiave, potrai entrare senza bussare quando vorrai,
anche di notte. Sappi che sarà sempre un piacere riceverti a qualsiasi ora.”
“Grazie Erika, sei troppo gentile. Stamattina il rombo del motore del tuo scooter ha
fatto sì che mi svegliassi e mi avvicinassi subito alla finestra; dopo averti visto andar via
velocemente mi sono rimesso a letto e mentre ti dedicavo una sega ho udito chiudere la
porta di casa. Mi sono rialzato e ho visto la mamma abbordare in macchina per andare al
negozio. Visto che ero rimasto da solo in casa sono salito istintivamente nel tuo
miniappartamento nudo per com'ero e trovando la porta socchiusa, sono entrato nella tua
camera da letto.”
“Ti ringrazio molto per iniziare la giornata dedicandomi una sega. Ma dì un po', ti è
piaciuto startene lassù da solo e nudo ?”
“Non devi ringraziarmi in quanto il piacere di dedicarti una sega è ormai diventato
irrinunciabile nonché necessario per cominciare la giornata nel migliore dei modi. In
effetti mi sono trovato a mio completo e morboso agio eccitandomi ancora di più nel
vedere il letto che avevi lasciato disfatto.”
“Dario sei troppo carino e mi gratifica ascoltare queste tue belle parole cariche di
intensa passione e morbosissimo erotismo. Mi ero svegliata un po' tardi e visto che non
potevo rinunciare al mio ditalino, me l'ho fatto velocemente perché avevo bisogno di
sostenere l'esame che avevo alle otto, abbastanza rilassata e sono uscita in fretta lasciando
disordine dappertutto. Spesso la zia mi riordina il miniappartamento ma riflettendoci
bene all'ora di pranzo sono rientrata a casa prima di lei ed ho trovato il mio letto
perfettamente rifatto nonché la stanza da bagno impeccabilmente pulita; a questo punto
deduco che sei stato tu l'artefice di tutto ciò.”
“Sì e ho provato un morbosissimo piacere sostituendo lenzuola, federe ed asciugamani
nonché riordinarti le stanze.”
“Mi sono accorta subito che tutto era in perfetto ordine. Che hai fatto tanto da dover
cambiare addirittura lenzuola, federe e addirittura tutti gli asciugamani ?”
Dario non riuscì a risponderle ma arrossì in volto. Erika comprese il suo silenzio e gli
si inginocchiò davanti. Stando l'uno di fronte all'altra, lo abbracciò e avvicinandogli le
labbra tornarono a baciarsi con ardente passione. Spinse le labbra di Dario contro le sue
tette e cominciò ad accarezzargli le palle sussurrandogli :
“Ho un'atroce voglia di sentirmi leccare e succhiare le tette. So che anche tu ne hai
molta voglia in quanto me le divori con gli occhi. Dopo che avrai risposto alla mia
domanda portami subito nella mia stanza perché ho una voglia matta di sentire
sprofondare il tuo cazzo nella mia figa.”
“Erika anch'io non vedo l'ora di concederci una sublime scopata.”
Dario si dedicò alle sue splendide tette con una veemenza ed un'emozione tali che
Erika si commosse.
“Ma ti piacciono così tanto le mie tette ?”
“Sì Erika, mi piacciono troppo, mi piace ogni parte del tuo splendido corpo; ti amo a
dismisura.”
“No, tu non mi ami, il tuo sentimento va oltre l'amore. La verità è ben altra, la verità è
che mi adori. Scommetto che quando sei entrato nella mia stanza ti sei disteso
eccitatissimo sul mio letto. Mi sbaglio?”
“No Erika, non ti sbagli. Giunto in mansarda trovai la porta della tua stanza
semiaperta ed entrai lentamente. Le lenzuola del tuo letto erano spiegazzate ma prima
entrai in bagno per farmi il bidet usando il tuo sapone intimo e l'asciugamani che ancora
sapeva della tua figa. Dopo entrai nella stanza da letto e gettandomi sul letto mi avvolsi
fra le tue lenzuola; iniziai a strofinarvi morbosamente il cazzo fino ad intravedere per puro
caso, i tuoi sandali sotto l'armadio.”
Erika a quel punto si raccolse per qualche istante nei suoi pensieri. Lo interruppe e gli
chiese :
“Dario sei proprio un amore e la tua tenerezza mi affascina sempre più; scusa se ti
interrompo ma ti riferisci ai sandali aperti con la fascia dell'avampiede bianca e i tacchi a
spillo color nero opaco?”
“C'erano solo quelli; mi piacquero tanto da non cercarne altri nella scarpiera.”
“Dario sono molto contenta che hai preso proprio quelli; per favore continua.”
“Li ho presi con molta emozione e mi sono sdraiato nuovamente sul letto; ho
continuato sfregarmi il cazzo contro le lenzuola come avevo fatto prima intanto che
odoravo e baciavo i tuoi sandali senza sosta. Ho goduto tantissimo e poco dopo ho
sborrato bagnando inevitabilmente il lenzuolo.”
“Sei troppo carino; e poi che hai fatto ?”
“Mi sono asciugato con lo stesso lenzuolo e poi ho messo tutto in lavatrice. Sono
entrato nel tuo bagno per farmi la doccia e mi sono asciugato con la tua asciugamano che
dopo ho aggiunto in lavatrice. Ho rimesso gli asciugamano, lenzuola e federe pulite;
quindi ho lavato il pavimento del bagno e della stanza da letto. Ho messo un po' d'ordine
e sono sceso a fare colazione. Circa un'ora dopo sono risalito per stendere il bucato e poi
sono uscito da casa. Questo è tutto.”
“Dario mi commuovi. D'ora in poi lascerò il mio letto sempre disfatto in modo che in
mia assenza ti possa strisciare sulle lenzuola e sborrare a volontà; al mio ritorno proverò
molto piacere nel vedere le gocce della tua sborra su di esse.”
“Grazie Erika, sei molto gentile, lo farò con molto piacere.”
“Baciami ancora una volta, portami su in mansarda nel mio miniappartamento sulle tue
braccia e distendimi subito sul letto perché ti farò scopare e godere come non mai.”
Dario obbedì e appena entrati nella sua stanza notò che le serrande erano socchiuse
nonché alcuni libri ai piedi del letto. Dario capì subito che i rumori che aveva sentito
mentre ascoltava di nascosto da dietro la porta e che lo fecero allontanare
immediatamente, erano stati causati dalla caduta di quei libri. Dario la distese quindi sul
letto molto delicatamente.
“Dario per favore prima di coricarti togli i libri che ancora ingombrano il letto in modo
da muoverci a nostro agio.”
“Certamente Erika, li poserò sulla scrivania.”
“Grazie Dario. Mentre ero a telefono con Nadia ero talmente eccitata che nella foga
del ditalino muovevo tanto freneticamente le gambe che alcuni libri sono caduti.”
Le parole di Erika confermarono a Dario ciò che aveva sospettato. Dario constatò che
Erika era stata fin troppo sincera con lui ma allo stesso tempo si dispiacque per non poter
contraccambiare tanta sincerità; per tal motivo si adirò con se stesso, già per la seconda
volta, per essere costretto ad occultarle la verità. Le sue riflessioni ed il suo auto
rimprovero gli fecero perdere immediatamente l'erezione.
“Dario amore mio, che ti succede ? Hai perso improvvisamente l'erezione e il cazzo ti
sta penzolando completamente flaccido sui coglioni. Forse si è mantenuto duro per
troppo tempo e adesso ha bisogno di riposare un po'. Lascia i libri sulla scrivania e
coricarti affianco a me. Non preoccuparti per il tuo cazzo in quanto da ora in poi me ne
occuperò io. Ti farò riposare un po' tra le mie braccia mantenendoti il cazzo a contatto con
la mia figa e poi te lo succhierò in modo da fartelo diventare duro come prima.”
“Scusami Erika, non so cosa mi sia successo comunque grazie per la tua gentilezza e
disponibilità.”
“Dai, raccogli tutto e coricati affianco a me.”
Mentre Dario sgomberava il letto scorse una foto di Nadia su di un libro; la guardò con
dolcezza e mentre disponeva i libri sulla scrivania la trattenne in mano. Dopo si chinò per
raccogliere gli libri che erano caduti sul pavimento e li mise sulla scrivania senza
distogliere lo sguardo dalla foto che ancora teneva in mano. Intanto Erika accavallò
morbosamente una gamba sull'altra.
“Ti accorgi quant'è bella Nadia ? Se senti il bisogno di baciare la foto, fallo
liberamente e poi porgimela in quanto anch'io ho voglia di contemplarla e baciarla.”
Dario la accarezzò e dopo averla baciata ad occhi chiusi la porse ad Erika. Mentre
Erika baciava la foto di Nadia, Dario poggiò le labbra sui piedi di Erika e li baciò a lungo
teneramente. Il cazzo di Dario improvvisamente iniziò a vibrare reagendo velocemente
allo stimolo che gli procuravano i piedi di Erika.
“Scusa Erika ma prima di distendermi affianco a te ho bisogno di baciarti e leccarti i
piedi un po' in quanto mi fanno impazzire.”
“Dario ti capisco. Fallo fin che vuoi in quanto è il più sublime gesto di rispetto che
puoi farmi. Mi complimento con te giacché noto con gioia e stupore che il tuo cazzo è
veramente formidabile in quanto ha già recuperato abbondantemente il suo vigore.”
“Erika contemplando la foto di Nadia ed i tuoi piedi si è indurito nuovamente; sono
sicuro che da un momento all'altro esploderà.”
“Mi fa molto piacere che i miei piedi esercitino un così forte potere sul tuo cazzo ma
trattieniti fin che puoi e non sborrare; scoperemo con molto ardore perché ho bisogno di
essere appagata a dovere e per bene. Prima di iniziare reputo onesto metterti a
conoscenza di dettaglio non trascurabile riguardo Nadia. Sono certa che fra di voi esiste
una forte attrazione chimica in quanto mi hai confessato che subito dopo averla
conosciuta ti ha ispirato molte seghe, ti ha colpito l'anello che lei mi ha messo nell'illice e
ti è piaciuta la sua maglia. A ciò bisogna aggiungere un'altra cosa che ignori.”
“A cosa ti riferisci ?”
“Ai sandali che hai odorato e baciato con una passione tale da sborrare con molta
gratificazione.”
“Sì Erika, l'odore dei tuoi sandali è inebriante.”
“Dario è vero, anch'io l'ho trovo inebriante, infatti, li ho odorati e baciati parecchio ma
sappi che noi ce li eravamo scambiati. Quei sandali che hai odorato sono di Nadia.
Quando questo pomeriggio sei arrivato, conversavamo a telefono e intanto ci facevamo un
ditalino odorando e baciando i sandali : io i suoi e lei i miei. Questo per me è un altro
segno della chimica e della profonda affinità esistente fra voi due. Questo è il suo
perizoma bianco che indossavo prima di iniziare a farmi il ditalino e che per la premura
ho dimenticato di rimettermi lasciandolo sul letto; é stato in contatto con le nostre fighe e
adesso è difficile distinguerne gli odori. Mi fa molto piacere di non essermi sbagliata
consigliandoti di fidanzarti con Nadia.”
Erika gli porse il perizoma e Dario dopo averlo accarezzato lo odorò emozionatissimo.
“Erika, questo perizoma è troppo prezioso per me. Potrei tenermelo ?”
“Certamente. Domani io e Nadia ci coricheremo sul suo letto per la prima volta e ci
ameremo a lungo appassionatamente. Mi farò dare gli slip o il perizoma che indossa e te
li porterò al mio ritorno.”
“Erika te ne ringrazio a priori. Hai proprio ragione : c'è molta chimica fra noi e non
finirò mai di ringraziarti per avermela consigliata. Vorrei tanto essere assieme a voi
domani nel suo letto.”
“Dario abbi pazienza, domani io e Nadia abbiamo bisogno di stare da sole; mi devo
concentrare molto su di lei specialmente quando leccherò e bacerò le sue belle cosce che
mi attirano tanto. So che vivremo dei momenti magici quando sfregheremo le nostre
fighe una contro l'altra e ci succhieremo ardentemente i clitoridi. La farò mia con la
lingua e col dito; la penetrerò col mio fallo e lei farà lo stesso con me. Mi ha già
anticipato il suo desiderio di scambiarci i nostri falli. Successivamente, quando lei vorrà,
potrai scopartela a volontà ma prima ambedue dobbiamo farci nostre l'un l'altra. Come ti
ho detto poco fa lei vorrebbe scopare assieme a noi due. Scoprirò quali sono le sue zone
erogene più sensibili e come desidera essere appagata sessualmente; te lo riferirò in modo
che sappi come trattarla e renderla felice fin da subito.”
Erika si compiacque molto notando come Dario, dopo aver odorato più volte gli slip di
Nadia, se li sfregò emozionatissimo sul cazzo.
“Dario questo tuo tenero gesto mi colma di gioia e morboso piacere. Il tuo cazzo
mantiene egregiamente una forte erezione che mi onora moltissimo, quindi inizia subito a
baciarmi e leccarmi tutta per poi fare un bel sessantanove ed infine scopare fino a
rimanere esausti. La mia figa accoglierà il tuo superbo cazzo nel migliore dei modi e lo
stringerà fortemente per assaporare la forza della sua virilità.”
A quel punto Erika allungò un braccio ed estrasse uno dei due falli dal comodino.
“Dario non voglio offenderti ma sono tanto in calore che oltre al tuo cazzo ho bisogno
anche di questo dildo per appagare appieno le mie voglie.”
Nonostante Dario fosse entrato qualche volta nei sexy shop, rimase alquanto perplesso
vedendola impugnare quel grosso dildo. Erika accorgendosi della sua reazione, disse :
“Che ti succede, ti fa paura col solo vederlo ? Lo uso per appagare le mie voglie. Me
lo metto persino in culo e godo tantissimo.”
Dopo un a brevissima esitazione, Erika glielo appoggiò sul viso.
“Non intimorirti, è soltanto un pezzo di gomma rigida. Ti senti di odorarlo ?”
Senza attendere una sua risposta glielo strofinò più volte sul viso e Dario lo guardò
alquanto confuso. Erika notò un incremento dei suoi battiti cardiaci ed una timida
apertura della sua bocca.
“Erika è la prima volta che ne vedo uno da tanto vicino e mi fa una certa impressione
sentirmelo sul viso.”
“Ti credo ma sappi che molti uomini mi hanno chiesto di sodomizzarli col dito e poi
col dildo. Prova per semplice curiosità; potrebbe anche piacerti, poco fa mi sono accorta
che guardandolo hai aperto istintivamente e leggermente la bocca. Tira fuori la lingua e
leccalo pian piano come se fosse un gelato. Non temere, non ti farà male e forse potrebbe
anche piacerti.”
“Erika non so; mi fa un certo senso.”
“Rilassati e provalo. Nell'antica Grecia i ragazzi erano orgogliosi di essere iniziati e
istruiti anche all'omosessualità per essere aperti a tutto. Infatti quando i soldati partivano
per le guerre sfogavano le loro necessità sessuali fra di loro vista l'assenza di donne e la
lunga durata delle guerre. Prova, inizia a leccarlo lentamente e forse potrebbe anche
piacerti.”
Dario obbedì e dopo un timido rifiuto iniziale, senza ulteriori incoraggiamenti e
suggerimenti da parte di Erika, cominciò a leccarlo sempre con più tenacia e
socchiudendo istintivamente gli occhi, si diede anche a baciarlo e mordicchiarlo con
curiosità e piacere. Appena Erika noto tale reazione glielo conficcò lentamente all'interno
della bocca e dopo averglielo lasciato tutto dentro per qualche secondo, lo estrasse
lentamente. Guardando compiaciuta Dario negli occhi, sorrise e disse :
“Dario mi sono accorta che ti è piaciuto e non puoi negarlo.”
“Sì, ho provato uno strano e morboso piacere. Forse perché non mi sono mai accorto
di essere attratto dal cazzo ? Sarà questo il mio primo passo verso l'omosessualità ?”
“Dario, non sei frocio e questo è il tuo primo passo verso la scoperta globale della tua
sessualità. Adesso distogli gli occhi dal dildo e inizia a baciarmi e leccarmi tutta.”
“Dopo lo userai per sodomizzarmi come hai fatto con altri uomini ?”
“Si Dario, scoperemo alla grande e anch'io godrò conficcandotelo per intero nel culo;
sperimenterai il piacere che prova una donna nel sentirsi sfondare il culo da un bel cazzo.
Sono certa che proverai delle sensazioni tanto piacevoli da rimanere pienamente
soddisfatto.”
A quel punto Erika lo indusse a cambiare posizione e si diedero a un eccitante 69.
Erika prese ad accarezzare il lungo scroto e dopo ingoiò molto avidamente i grossi
coglioni intanto che gli massaggiava ripetutamente il perineo. Si dedicò quindi a leccargli
ogni vena del cazzo e dopo aver massaggiato per bene la cappella con la lingua ingoiò
interamente il cazzo. Una volta estratto il cazzo dalla bocca fece spostare Dario un po' in
avanti in modo da massaggiarli comodamente lo sfintere con la lingua e dopo gliela
introdusse quasi per intero. Dario era intento a leccarle avidamente la figa nonché
odorarle i neri peli del suo folto colle di Venere ma in quel preciso momento emise un
lungo ed armonioso gemito di ulteriore piacere.
“Ti piace sentire la mia lingua dentro di te ?”
“Sì Erika e direi anche troppo, è una piacevolissima sensazione che non avevo mai
provato. Non fermarti, continua.”
Dopo un po' cambiarono posizione. Erika si distese in modo che Dario potesse far
affondare comodamente il cazzo nella sua accogliente figa. Ambedue erano troppo
eccitati e quando, dopo tanti su e giù, Erika si accorse che Dario era nel punto di sborrare,
gli conficcò lentamente il dito medio all'interno del culo. Dario dovette fermarsi per
gustare a pieno il dito di Erika. Quando Dario si diede di nuovo a scoparla, Erika prese il
dildo e lentamente glielo conficcò in culo.
“Dario sto godendo molto; non fermarti, continua a scoparmi intanto che ti sodomizzo
col dildo. Sto sperimentando un susseguirsi di orgasmi.”
“Anch'io sto godendo molto. Continua a sodomizzarmi Erika, continua.”
Quando Dario non poté più contenersi, sborrò abbondantemente. Ambedue rimasero
esausti e pienamente soddisfatti. Si rilassarono uno di fianco all'altra e per un po' neanche
ebbero le forze di parlare ma solo di guardarsi compiaciuti.
“Erika ti ringrazio per avermi concesso questa sublime scopata. E' la prima volta che
scopo in questo modo.”
“Questa scopata è la prima di una lunga serie. Ho avuto più di cinque orgasmi. Sei
stato bravissimo; è proprio così che si scopa. Ti ho fatto male col dildo ?”
“Quando me lo hai schiaffato dentro ho provato dolore ma dopo solo piacere. Ti
ringrazio per avermi fatto sperimentare questa sconosciuta sensazione.”
“Me ne sono accorta. Bravo Dario, devi aprirti a qualsiasi esperienza per conoscere a
fondo la tua sessualità e godere al massimo. Adesso è opportuna una rilassante doccia
per toglierci anche la stanchezza.”
“Posso essere io a lavarti ?”
“Dario ci laveremo morbosamente a vicenda. Vedrai quanto sarà eccitante.”
Finita la lunga doccia Erika gli disse :
“Adesso pettiniamoci e torniamo a letto bagnati senza asciugarci. Mi sento più a mio
agio nuda e bagnata dopo una doccia. Guardi quasi ossessivamente le mie ascelle, ti
piacciono ?”
“Sì Erika, mi attirano molto. Perché non le depili ?”
“Ero solita farlo ma Evelyn mi suggerì di accorciarne appena i peli in modo da lasciarli
intravedere. Lei adduceva che la lieve fuoriuscita dei peli dalle ascelle è un richiamo
sessuale che rievoca la figa. Mi convinsi che non si sbagliava quando constatai che erano
in molti a guardarmele come volendo immaginare la mia figa.”
“E' vero Erika, anche a me fa questa impressione ed è molto eccitante guardarle.”
“Allora sollevami le braccia e baciali. Mi piace che mi bacino i peli delle ascelle e non
provo affatto solletico.”
Dario si diede subito a baciarle teneramente le ascelle.
“Erika è stato bellissimo odorarle e baciarle; non lo avevo mai fatto.”
“Mi fa molto piacere. Anche Nadia lo trova eccitante e si sta lasciando crescere i peli.
Potrai baciarglieli quanto vorrai.”
“Sarà eccitante baciarli anche a lei.”
“Sì Dario è giusto che glieli baci anche se ancora non li ha molto lunghi. La devi
baciare e leccare in ogni millimetro in quanto è un prelibato bocconcino degno di essere
gustato e assaporato in ogni sua parte.”
“Sì, è un vero bocconcino. E' molto chiederti come vi siete conosciute ?”
CAPITOLO 3
“Ci siamo viste casualmente di sfuggita una prima volta presso la segreteria centrale
dell'università e poi incrociate più volte lungo i corridoi della nostra facoltà. Una volta
l'ho vista consultare dei libri presso una bancarella di libri usati all'interno della facoltà e
senza farmi scorgere mi avvicinai e notai che consultava libri relativi al primo anno di
filosofia. La sua bellezza mi colpì al punto che spesso gironzolavo lungo i corridoi della
facoltà sperando di incrociarla e guardarla con moltissima discrezione anche per un
attimo. Una mattina, mentre ero seduta a chiacchierare con le mie compagne Sandra ed
Elettra in un tavolino esterno del bar della facoltà, la scorsi con la coda dell'occhio,
mentre mi passava vicino. Avevo le gambe accavallate e la minigonna che indossavo mi
metteva in vista buona parte delle cosce. Poco dopo la vidi appoggiare i libri, un
bicchiere d'acqua ed una tazzina di caffè su di un tavolino libero ubicato a pochissima
distanza e alle spalle delle mie compagne. Si accomodò lentamente, accavallò le gambe
con molta grazia ed iniziò a sorseggiare lentamente il caffè. I nostri sguardi si
incrociarono ripetute e piacevoli volte. Con un pizzico di civetteria cambiai di posizione
spostando un pò la sedia in modo da rivolgerla nella sua direzione cercando di non
distogliere lo sguardo dalle mie compagne. Azzardai ad allargare leggermente le gambe
come a porgerle uno stuzzicante invito da sotto il tavolino e continuai a parlare con le mie
compagne come se nulla fosse ma dopo indirizzai saldamente lo sguardo verso Nadia.
Notai che oltre a guardarmi negli occhi dirigeva soddisfatta lo sguardo anche sotto il mio
tavolino; anch'io lo feci e constatai che lei aveva adottato la mia stessa posizione : piedi
poggiati a terra e gambe leggermente aperte. Mentre sorseggiavo il caffè e chiacchieravo
con le mie compagne, decisi di provocarla più spudoratamente; tornai a guardarla fissa
negli occhi, accesi una sigaretta, allargai più audacemente le cosce, chinai il capo
rivolgendo per qualche istante lo sguardo verso le mie cosce e tornai subito a guardarla
negli occhi. Volevo farle capire che mi sarebbe piaciuto che mi guardasse l'interno delle
cosce. Sembrava che i nostri occhi stessero già comunicando morbosamente tra loro
molto meglio di qualsiasi parola. Mi fece capire di aver ricevuto ed accettato il mio invito
in quanto accese una sigaretta, divaricò un po' più le gambe e indirizzando lo sguardo
verso le mie cosce, emise una consistente boccata di fumo diretta sotto il mio tavolino e
proprio verso la mia figa. Le trasmisi il mio gradimento allargandomi ancor di più le
cosce come a accogliere la sua lunga boccata di fumo diretta verso la mia figa. Per tutta
risposta mi offrì un dolce sorriso seguito da un voluttuoso dischiudersi di palpebre che
ricambiai molto discretamente per non farmi scorgere dalle mie compagne, che ignare di
tutto, erano convinte che stessi partecipando pienamente alla loro conversazione. I nostri
sguardi continuarono ad incrociarsi trasmettendosi un reciproco e morboso gradimento.
Ad un tratto diede un'occhiata al suo orologio e senza distogliere i suoi occhi dai miei,
sorseggiò dell'acqua appoggiando morbosamente la cannuccia tra le labbra, se le asciugò
lentamente con un tovagliolo e lo conservò in borsa. Io non potei esimermi dal copiare
esattamente il suo stesso delicato gesto con la mia cannuccia. Si alzò, si ricompose con
molta grazia la minigonna in tessuto jeans, mi offrì un dolce sorriso e distaccandosi dal
tavolino si congedò lanciandomi un velatissimo bacio che ricambiai aprendo e
socchiudendo gli occhi.
Qualche minuto dopo io e le mie compagne abbandonammo il bar e ci avviammo
verso l'auditorium per assistere ad una conferenza che stava per iniziare e che trattava
sulla Semantica della Logica Proposizionale. Appena entrate disposi il mio
mini registratore sulla cattedra ed imboccammo la gradinata in cerca di posti a sedere. Il
piccolo auditorium era pieno quasi fino a metà; salimmo quindi verso le ultime file dove
con mio stupore e gioia scorsi Nadia seduta in una poltrona di una fila completamente
libera. Presa dalla voglia di starle vicino, indussi le mie compagne a seguirmi verso
quella fila e quando le fui vicino ci scambiammo immediatamente complici sorrisi. Le
chiesi se quelle poltrone fossero libere e lei gentilmente rispose :
“Sì sono tutte libere, accomodatevi pure.”
Poi le dissi sottovoce :
“Grazie, sono veramente lieta di trovarti qui, mi chiamo Erika.”
“Io Nadia; è una vera emozione porgerti la mano e presentarci; è da tanto che lo
desideravo. Tolgo subito la mia borsa e i libri in modo che ti possa accomodare affianco a
me.” mi disse a bassissima voce.
Intanto le mie compagne si erano fermate a poca distanza distratte dall'entrata del
giovane relatore. Non nego che alle parole di Nadia stavo arrossendo e mentre mi
abbassai per accomodarmi mi chinai verso di lei per salutarla con un bacio in prossimità
delle labbra sussurrandole :
“Contraccambio pienamente la tua emozione.”
Mi ricomposi immediatamente e rivolgendomi alle mie compagne, dissi :
“Venite ragazze, in questa fila i posti sono liberi, accomodatevi qui anche voi.
Approfitto quest'occasione per presentavi Nadia che anch'io da tempo volevo conoscere e
adesso sono lieta di averne l'opportunità.”
Sandra ed Elettra si avvicinarono e Nadia si alzò a salutarle cortesemente. Dopo
essersi sedute ci sussurrammo alcune frasi all'orecchio in modo da non farci ascoltare.
“Grazie Nadia sei bellissima e molto gentile.”
“Erika anche tu lo sei; poco fa al bar sei riuscita a farmi eccitare al punto da accogliere
senza indugi l'invito che mi hai posto allargandoti spudoratamente le cosce e mostrandomi
impudicamente il loro interno da sotto il tavolino. Sei molto intraprendente. Sono sicura
che diventeremo buone amiche.”
“Nadia siamo diventate amiche e complici nel momento in cui hai risposto al mio
invito allargando anche tu audacemente le tue splendide cosce e dirigendole verso le mie.
Sappi che anche adesso, standoti tanto vicina, sono parecchio emozionata.”
“Anch'io e dubito che potrò seguire questa conferenza con la dovuta concentrazione.”
“Non preoccuparti Nadia, ho appena lasciato un mini registratore sulla cattedra con una
cassetta di lunga durata; la ascolterò per trascrivere i punti più salienti e se vuoi te la
presterò.”
“Brava Erika; sei molto perspicace. Credo che ne avrò proprio bisogno in quanto la
tua bellezza mi distrae parecchio.”
“Nadia, anche la tua mi distrae. Credo che in qualsiasi momento mi sia possibile, non
resisterò al piacere di sfiorarti le gambe con le mie cercando di non farmi scorgere dalle
mie compagne.”
“Sarà un vero piacere sentirmele addosso. Noto che le tue compagne guardano il
relatore come se fossero ipnotizzate.”
“Non ti sbagli affatto; fra di noi parliamo sempre di cazzi.”
Nadia mi rivolse un malizioso sorriso e disse :
“Noto con piacere che sei spudoratamente esplicita.”
“Dico soltanto la verità e loro in special modo si eccitano persino guardando un
bell'uomo alla televisione. Comunque Nadia, dedichiamoci a noi. Mi sei piaciuta dal
primo momento in cui ci siamo incrociate casualmente in segreteria e approfittando della
folla mi sono soffermata a contemplarti senza che te ne accorgessi. Da allora ti ho
cercata dappertutto.”
“Erika in realtà mi ero accorta di te e dei tuoi continui sguardi con la coda dell'occhio.
Anch'io da allora ho iniziato a cercarti e quando ti scorgevo ti pedinavo senza avere il
coraggio di avvicinarmi a te.”
“Nadia, ignoravo che anche tu seguissi. Dato che quando ti seguivo notavo che fissavi
attentamente alcune ragazze, istintivamente ho avuto il sentore di una tua tendenza saffica
che mi hai confermato con molto piacere poco fa quando ti sei piazzata in quel tavolino
tanto vicino al mio.”
“Erika, anch'io ho notato più volte che guardavi morbosamente altre ragazze e proprio
per questo motivo ho occupato quel tavolino.”
“Nadia, mi congratulo per il tuo sagace intuito; il tuo fiuto non ti ha tradito, in effetti
sono bisessuale.”
“Da tempo mi attirano fortemente le donne ma finora non ho avuto l'occasione di
coricarmi con nessuna e sperimentare il piacere saffico.”
“Nadia sospetto che finora non ti sei imbattuta con quella giusta per te. Sono sicura
che prima o poi la troverai e scoprirai quanto è sublime ed inebriante scopare tra donne.
Noi donne ci conosciamo alla perfezione e soltanto un'altra donna sa esattamente come
stimolarci e condurci all'apice dell'estasi. Conta pure su di me in quanto ti starò vicino e
mi prodigherò ad aiutarti. Trovo gradevolissimo anche il timbro della tua voce ma adesso
cerchiamo di prestare attenzione a questo relatore e non distrarre gli altri.”
“Erika, grazie per la tua gentilezza e la tua disponibilità; sì, concentriamoci sulla
conferenza.”
Nonostante la nostra emozione, a tratti riuscimmo a concentrarci alla conferenza. Ad
un certo punto il relatore spense tutte le luci dell'auditorium per ottimizzare la proiezione
di parecchie diapositive. Non esitai ad approfittare del buio per lasciarmi cadere un
sandalo e dilettarmi ad accarezzare delicatamente col piede la gamba di Nadia fino a
sfiorarle il tallone. Nadia gradì tanto la mia iniziativa che sollevò quanto più poté l'arco
plantare del suo piede in modo che una buona parte del mio piede scivolasse facilmente
sulla morbida soletta del suo sandalo e vi rimanesse incastrato dalla pianta del suo piede.
Poco dopo me lo rilasciò e togliendosi l'altro sandalo, si diede ad accarezzarmi il piede
con i suoi. Tale morbosa effusione di voluttuosità fra i nostri piedi ci eccitò parecchio e si
protrasse fin quando il relatore riaccese le luci dell'auditorium.
“Noto con piacere che anche a te piacciono i sandali aperti con la fascia dell'avampiede
piuttosto sottile. ” le sussurrai.
“Indubbiamente Erika e li considero un'efficacissima arma di seduzione femminile che
mettendo in evidenza la quasi totalità del piede, esalta maggiormente la bellezza della
donna sin dalla notte dei tempi.”
“Nadia, sono certa che col tempo la nostra amicizia si solidificherà sempre più.”
“Non lo dubito affatto Erika e ciò mi gratifica molto, veramente molto.”
Quando il relatore concluse l'esposizione le mie compagne ci chiesero di attenderle alle
porte dell'auditorium in quanto, come tanti altri partecipanti che avevano acquistato il suo
primo libro, desideravano che il relatore lo autografasse.
Quando ci raggiunsero, Sandra mi consegnò il mini registratore dicendomi :
“Erika, oltre all'autografo, il relatore mi ha aggiunto una bella dedica; vorrei che mi
prestassi la cassetta per duplicarla. Te la restituirò domani.”
Non ebbi il tempo di risponderle che Elettra le chiese di farne una copia anche per lei.
“Certamente e con molto piacere.” le rispose Sandra.
Nadia intervenne dicendo :
“Questo relatore è preparatissimo e sono rimasta entusiasta della chiarezza con cui ha
spiegato ognuno dei cinque punti che ha trattato; proprio ieri sera li stavo analizzando
senza riuscire a capirli bene. Anch'io comprerò il suo libro e già Erika si è mostrata
disponibile a prestarmi il mini registratore per duplicarne il nastro.”
“Nadia te lo presterò non appena Sandra me lo restituirà. Conosco bene il secondo
motivo per cui ambedue due hanno bisogno di quella copia.” le dissi sorridendo.
Sandra ed Elettra si avvicinarono a Nadia e la imprigionarono tenendola a braccetto fra
loro. Iniziarono a camminare lentamente come se si conoscessero da tempo. Dopo
Sandra le disse :
“Nadia sarò lieta di farne una copia anche per te e domani stesso te la consegnerò.
Elettra avrà la sua copia stasera in quanto so che anche lei si addormenterà ascoltando
quel nastro.”
Mi avvicinai e dissi :
“Nadia sappi che ambedue erano più concentrate sul relatore che sull'argomento. Le
conosco troppo bene e sospetto che mentre lo guardavano, se lo scopavano con gli occhi e
che per poco non hanno avuto un orgasmo. Stanotte si avvaleranno di quel nastro per
farsi chissà quanti ditalini ascoltando semplicemente la sua voce. Questo è ciò che
principalmente interessa loro di quella micro cassetta.”
Elettra strinse leggermente il braccio di Nadia e le disse :
“Nadia cerca di capire l'intimo e morboso bisogno che io e Sandra abbiamo di
ascoltare la sua voce. Fidati di Sandra; domani avrai la tua copia. Hai visto quant'è figo
quel relatore ? E' piaciuto anche a te ?”
“Elettra, anch'io vado pazza per i ragazzi ma lui non è proprio il mio tipo; è garbato ed
ha senz'altro dei lineamenti molto fini ma nonostante la sua prestanza preferisco i bruni ai
biondi e barbuti. Tra l'altro ha un torace troppo folto di peli per i miei gusti. Più che altro
ho apprezzato la sua preparazione. Spero non averti delusa.”
“Non ci hai deluso affatto in quanto a noi piacciono anche bruni e sbarbati. Scusa ma
come mai porti sottobraccio libri del primo anno ?” le chiese Sandra.
“Perché lo frequento e sono iscritta a Logica 1 con la professoressa Maseri. Siccome è
una materia che mi piace molto mi sto portando avanti autonomamente riguardo Logica 2.
Questo è il motivo per cui ho assistito a questa conferenza indirizzata essenzialmente agli
iscritti in Logica 2. La verità è che vorrei laurearmi quanto prima per non continuare ad
essere di molto peso ai miei.”
“Nadia hai fatto benissimo ad iscriverti con lei in quanto è preparatissima e spiega più
che bene. Anch'io ho frequentato Logica 1 con lei e ne sono rimasta tanto entusiasta che
mi sono iscritta con lei anche nel corso di Logica 2; lei stessa mi ha detto che oltre la
laurea in filosofia, ha ottenuta pure quella in lettere antiche. Eventualmente conta pure su
di me per qualsiasi dubbio; sarò lieta di aiutarti. Mi fa piacere sapere che ti applichi tanto
e spero che diventeremo buone amiche.” le disse Elettra.
“Anch'io sono a tua completa disposizione.” aggiunse Sandra.
“Nadia, scusa l'indiscrezione, sei fidanzata ?” le chiese Elettra.
“No. Ho frequentato diversi ragazzi e quando ho deciso di portarmeli a letto non sono
riusciti a soddisfarmi. Due mesi ho conosciuto casualmente in un bar Bruno, un distinto
ingegnere edile quarantaseienne. Abbiamo stretto subito un'amicizia tanto sincera che lo
portò a confessarmi che cinque anni fa, dopo la nascita del terzo figlio, sua moglie
trentottenne, aveva perso l'appetito sessuale e di conseguenza non avevano più rapporti
sessuali. Mi fece molta tenerezza e non indugiai a portarmelo a letto. Lui placò
egregiamente le mie voglie e i miei più intimi desideri di donna al punto che diventammo
amanti e da allora scopiamo una volta a settimana in un appartamento ben arredato che
aveva acquistato per affittarlo.” le rispose Nadia.
“Nadia è stata sua moglie ad insegnargli a scopare per bene in quanto solo una donna
conosce perfettamente le sue zone erogene e sa come stimolarle; l'esperienza è
importantissima.” le disse Elettra soddisfatta.
“Infatti mi ha confessato che mi scopa con l'esperienza che ha acquisito con sua
moglie. Dal momento che i loro rapporti sessuali sono inesistenti mi sento sua amica e
moglie allo stesso tempo e non provo alcun sentimento di colpa verso sua moglie; non è
giusto lasciar perdere un uomo con una prestanza ed un cazzo come il suo.” replico
Nadia.
“Hai fatto bene; se sua moglie non è in condizioni di goderselo, godilo tu. Gli
uomini non vanno assolutamente sprecati.” le disse Sandra.
“Secondo me dovrebbe sottoporsi ad un'accurata visita medica a meno che non sia
diventata improvvisamente lesbica.” disse Elettra.
“Dal momento in cui iniziammo a scopare, Bruno smise di segarsi il cazzo e lei intuì
che aveva conosciuto un'altra donna che placava le sue voglie. Frugando tra i suoi vestiti
e nella valigetta 24 ore trovò infine nel portafogli il foglietto in cui gli avevo scritto il mio
nome e il numero telefonico. Dopo un paio di settimane trovò il coraggio di telefonarmi e
mi fissò un appuntamento a casa sua. Mi accolse molto bene e mi confessò che
improvvisamente era diventata frigida permettendo inevitabilmente a Bruno di segarsi il
cazzo mentre si trovavano a letto affinché placasse autonomamente le sue naturali voglie
in quanto lei neanche se la sentiva di prendergli il cazzo in mano e segarglielo. Mi chiese
di prendermi cura di Bruno nell'ambito della sessualità. Visto che durante l'imminente
fine settimana i suoi figli sarebbero stati assenti per una gita, mi propose addirittura di
recarmi a casa loro affinché io e Bruno scopassimo sul loro letto matrimoniale giacché
aveva il piacere di vederlo godere con me come faceva una volta con lei.” disse Nadia.
“E avete scopato sul loro letto di fronte a lei ?” le chiese Sandra.
“Sì Sandra, abbiamo scopato davanti a lei ma soltanto una volta.” disse Nadia.
“Scusa Nadia, posso chiedertene il motivo ?” le chiese Elettra incuriosita.
“Quando abbiamo finito di scopare mi sono addormentata in mezzo a loro due.
Ricordo che mentre scopavamo lei ci osservava nuda dalla poltrona e nonostante si
stimolasse affannosamente e freneticamente il clitoride, non riuscì assolutamente ad
eccitarsi. Desistette quindi dall'idea di accompagnarci con un ditalino e si limitò a
guardarci pensierosa e turbata. Appena finimmo di scopare si distese sul letto affianco a
me e con le lacrime agli occhi mi baciò sulla guancia ringraziandomi per aver fatto godere
suo marito. Compresi la sua frustrazione in quanto, prima di addormentarci, mi disse con
molto dolore che non riusciva più ad eccitarsi e si scusò addoloratissima con Bruno per
non essere più in grado di soddisfarlo come una volta. Quella notte rimasi a dormire con
loro e verso le nove mattino entrò nella stanza da letto con due vassoi affinché facessi
colazione assieme a Bruno. Prima che Bruno mi accompagnasse a casa la portai in
disparte e le dissi : < forse tornerò da te qualche volta soltanto per visitarti ma non
scoperò più con Bruno a casa vostra e tanto meno sul vostro letto ed in tua presenza in
quanto la tua sofferenza mi ha distratto al punto da non concentrarmi a sufficienza ed
esibire pienamente il mio ardore di donna per offrire il meglio di me a Bruno che
nonostante avesse il cazzo intrappolato nella mia figa, perdeva spesso l'erezione a causa
tua. Più volte sono stata costretta ad interrompere la nostra scopata per sbocchinarlo in
modo da fargli raddrizzare nuovamente il cazzo. Siccome volevo raggiungere almeno un
orgasmo e fare godere Bruno, gli offrii il culo mettendomi alla pecorina e come hai
constatato mi ha inculato per bene dandoti le spalle. Ti suggerisco di sottoporti ad una
accurata visita medica in quanto suppongo che hai qualche scompenso ormonale. Non è
mia intenzione essere una Cassandra ma se non ti curi e riprendi in mano la situazione,
rischi seriamente di perdere il tuo eccellente marito. Informami quando ti ristabilirai per
restituirti Bruno con la mia promessa di non vederlo mai più. Sappi però che è stato
Bruno a cercare me e non io a lui. Esco comunque da questa casa come tua amica ma
abbi la consapevolezza che se lo faccio anche come amante di tuo marito, è
esclusivamente per causa tua >. Lei mi comprese perfettamente e dopo essersi scusata
per aver assistito alla nostra scopata, accettò la mia decisione di scopare con Bruno
altrove e mi salutò con un bacio sulla guancia che non potei fare a meno di
contraccambiare.” le rispose Nadia.
“Nadia ti sei comportata fin troppo bene in quanto non è affatto bello scopare con un
uomo mentre sua moglie sta a guardare e piange per i suoi sensi di colpa.” disse Sandra.
“Scusa Nadia, ma non pensi che sia diventata improvvisamente lesbica ?” le chiese
Elettra incuriosita.
“Elettra non lo credo proprio in quanto né si è minimamente eccitata vedendomi nuda
e neanche ha sfiorato con le dita le mie parti intime mentre eravamo distese affianco sul
letto. Credo che se fosse lesbica mi avrebbe sicuramente telefonato per propormi un
incontro da sole da qualche parte e quindi abbandonarci segretamente ai piaceri saffici,
ma non ha fatto neanche quello. No Elettra, secondo me, non è affatto lesbica.”
“Nadia, hai perfettamente ragione, in quanto, data la tua bellezza, una vera lesbica ti
avrebbe contattato quanto prima con la massima discrezione per condurti a letto.” ribatté
Elettra.
“Elettra, secondo me ha un grave dissesto ormonale.” concluse Nadia.
Continuammo a conversare e quando Sandra ed Elettra si congedarono, mi avviai a
braccetto con Nadia verso l'uscita dalla facoltà. Mi informò che sarebbe rientrata a casa
con l'autobus in quanto aveva lasciato lo scooter presso un'officina meccanica per farlo
riparare. A quel punto le dissi :
“Anch'io sono senza scooter perché stamattina mi ha accompagnata mio cugino Dario
in quanto doveva recarsi presso alcuni uffici qui vicino. Fra poco passerà a prendermi con
la sua utilitaria e se vuoi possiamo accompagnarti. Staremo ancora un po' assieme e tra
l'altro approfitterò l'occasione per presentartelo.”
“Grazie per la tua gentilezza Erika. Accetto con piacere.” mi rispose Nadia.
“Dario fu così che iniziò la nostra amicizia.” disse Erika a Dario.
Dario aveva ascoltato Erika con molta attenzione e disse :
“Sì, ricordo bene quel giorno in cui la portammo a casa sua.”
“Sì Dario anch'io lo ricordo bene e mi accorsi che ti guardò subito come solo una
donna colpita in pieno ed improvvisamente da una freccia di Cupido, può fare.”
“Mi dispiace proprio di non essermene accorto ma adesso sono ancora più che deciso a
fidanzarmi con lei.”
“Bene Dario, bene; recupererete senz'altro il tempo trascorso invano. Da quel giorno
lei si sente legata sentimentalmente a te nonostante parecchi ragazzi le corrano dietro e
che in realtà considera degli oggetti utili a sfogare, quando lo desidera, i suoi istinti
sessuali ma preferisce sempre Bruno, il suo amante quarantaseienne che la soddisfa
meglio degli altri. Il suo cuore appartiene a te nonostante ti sappia legato ad Ilda.
Riguardo la sessualità è opportuno che non ti opponga assolutamente ai suoi desideri e di
farla sentire libera di continuare ad appagare i suoi istinti col suo amante Bruno o con
chiunque altro desideri. Oltre ad essere una calda eterosessuale ha una forte tendenza al
rapporto saffico che domani sperimenterà per la prima volta con me. Dimostrale il tuo
incondizionato amore accettando anche la sua condizione di lesbica. Nadia apprezzerà
moltissimo la tua accondiscendenza che sicuramente le farà accrescere il suo amore per te.
L'amore raggiunge l'apice quando è unito alla sessualità ma tante volte è salutare che gli
istinti sessuali vengano appagati al di fuori dalla coppia e in assenza di vincoli
sentimentali giacché gli istinti sessuali sono alquanto ingovernabili e irrefrenabili. Nadia
deve trovare in te un vero, incondizionato e solido appoggio.”
“Erika hai perfettamente ragione. Considero insindacabile il diritto ad esprimere la sua
sessualità nella forma che più gradisca sperimentandolo con chiunque voglia. Sussiste
però il fatto che io amo anche te.”
“Dario non preoccuparti assolutamente per questo; tu mi appartieni e scoperemo
quando vorremo anche assieme a Nadia in quanto tra me e Nadia c'è molta chimica e
affinità riguardo gusti e modo di pensare. Ci siamo innamorate profondamente e non ci
nascondiamo nulla. Dal momento in cui ti fidanzerai formalmente con lei, apparterrai
anche a lei e la tua vita sarà decisamente diversa e piacevole. Io e Nadia ti condivideremo
apertamente e con molto piacere.”
“Erika sono molto contento che abbiate instaurato un rapporto tanto aperto e solido.
Mi eccita molto l'idea di starle accanto senza dover rinunciare a te.”
“Sono contenta anche per la zia, infatti quando l'ho portata qui per presentargliela, ho
intuito che sarebbero andate molto d'accordo. Si sono piaciute subito.”
“Sì, ricordo. Era una domenica pomeriggio e se non avessi avuto l'appuntamento con
Ilda sarei rimasto molto volentieri con voi, infatti, mentre ero con Ilda pensavo
frequentemente a Nadia.”
“Ti attirava troppo e il tuo subcosciente aveva già iniziato a desiderarla e amarla.”
“E' sicuramente la spiegazione più plausibile. Sì, l'amerò con tutte le mie forze ed
esaudirò ogni suo desiderio.”
“Nadia emana voluttuosità da ogni poro del suo splendido corpo. Il suo cuore brama
per te e devi essere fiero di avere affianco a te una donna come lei.”
“E tutto grazie a te Erika.”
“Non voglio essere ringraziata; desidero vederti felice e la tua felicità si chiama
Nadia.”
------------ F I N E P A R T E 1 ------------
CAPITOLO 1
Le prime ore di un caldo pomeriggio di fine maggio un improvviso e forte acquazzone
costrinse Dario a rientrare a casa rinunciando all'ispezione che aveva programmato presso
un orto poco distante dalla città. Chiusa che ebbe la porta di casa chiamò sua cugina
Erika per informarla del suo improvviso nonché imprevisto rientro accorgendosi subito di
non essere udito; nonostante avesse parcheggiato l'auto di fronte casa si bagnò tanto che
dovette cambiarsi gli indumenti. Sua madre Lidia dopo pranzo era ritornata al suo
negozio di abbigliamento per l'apertura pomeridiana e sarebbe rientrata in serata.
Suppose che Erika si trovasse nella sua stanza a studiare; forse gli insistenti e forti rumori
della pioggia sulle vetrate le impedirono nuovamente di udirlo e quindi si avviò verso le
scale che conducevano all'ampia mansarda che le era stata destinata dal medesimo giorno
in cui era rientrata da Dublino per continuare i suoi studi universitari in Italia.
La moquette che ricopriva i gradini delle scale attutì completamente il calpestio dei
suoi passi. Giunto al pianerottolo, udì la sua voce di Erika ed intuì che stava parlando dal
telefono dalla sua stanza. Nonostante la porta del suo miniappartamento fosse chiusa a
chiave, la curiosità lo spinse ad accostarvi l'orecchio. Dedusse che parlava con Nadia,
una sua compagna di studi; Erika le raccontava alcune sue intime e particolari esperienze
avute con diversi uomini. Alcune parole di Erika portarono Dario irrimediabilmente
indietro nel tempo quando Erika gli chiedeva di esaudire alcune delle sue capricciose
richieste. Erika era una bella ragazza e aveva due anni meno di lui; Dario la aveva sempre
ammirata ed anche invidiato il suo deciso carattere nonché il suo modo di subordinare le
altrui volontà. Dario si rese conto che Erika non era affatto cambiata e nonostante tutto,
mentre più la ascoltava, più si eccitava. Da alcune frasi di Erika intuì che anche Nadia,
dall'altro capo del telefono, fosse alquanto incuriosita ed eccitata in quanto Erika le disse :
“sì, anch'io sono molto eccitata e in questo momento sto annusando i tuoi; mi rendo conto
che sei molto eccitata ma domani all'uscita dall'università andremo a casa tua e dopo aver
esaminato rapidamente i punti più salienti della relazione che mi hai chiesto, ci
chiuderemo a chiave nella tua stanza e sfogheremo la nostra passione. Vedrai, ci
divertiremo moltissimo; li porrò a tua completa disposizione e te li farò leccare fin quando
vorrai. Ad esserti sincera anch'io osservo con molto desiderio i tuoi da tempo ma fino a
pochi giorni fa non potevo accennartelo per timore ad una tua reazione negativa; sappi che
mi hanno ispirato molti ditalini e non vedo l'ora di averli tra le mie mani. Che ne dici se
domattina andiamo all'università entrambe con i sandali a tacchi a spillo ?”
Dario incuriosito, poggiò l'occhio nel buco della serratura per cercare di vedere ciò che
Erika aveva tra le mani ma a causa della penombra non ci riuscì. Ad un certo punto udì
soltanto dei gemiti seguiti improvvisamente da alcuni veloci e forti rumori; temendo che
Erika stesse avvicinandosi alla porta, si allontanò istintivamente e scese velocemente giù
per le scale recandosi nella sua stanza dove indossò nuovamente gli indumenti bagnati che
poco prima si era tolto. Col fare di un ladro, uscì prima dalla stanza e dopo da casa.
Nonostante si trovasse sotto una pioggia battente, si sentì al sicuro giacché fino a poco
prima temeva di essere scoperto dietro la porta ad ascoltare, come uno sfacciato ficcanaso,
la riservatissima conversazione telefonica di Erika. L'incessante pioggia fu per lui un
sollievo che lo aiutò a riordinarsi le idee.
Premette quindi insistentemente ma tranquillamente il pulsante del videocitofono
affinché Erika gli aprisse la porta. Lei non tardò a rispondere e vedendolo completamente
bagnato attraverso lo schermo, gli aprì subito la porta.
Appena Dario entrò nell'ingresso la vide scendere velocemente le scale e corrergli
incontro alquanto preoccupata. Era scalza e spettinata; sia la sua andatura che la sua
lunga maglia bianca, alquanto aderente e con due spacchi laterali che mettevano in
evidenza più della metà delle sue belle cosce, facevano sì che le sue belle tette, un po'
compresse, balzassero graziosamente su e giù. Probabilmente la maglia si era ristretta a
causa di un lavaggio inadeguato ma a Dario piacque molto in quanto gli permetteva
apprezzare le sue graziose curve. Dall'ampia scollatura dedusse che era priva di
reggiseno. Erika appariva alquanto scossa e le sottili bretelle della maglia erano
malmesse; ciò confermò il sospetto di Dario : Erika si stava sditalinando e quando udì
suonare insistentemente il campanello, si avviò subito al videocitofono, aprì la porta e
ricomponendosi velocemente scese le scale di corsa. Era questa la causa dell'affanno.
“Non pensavo che rientrassi così presto; attraverso il videocitofono ti ho visto bagnato
come un pulcino. La forte pioggia ti ha impedito di raggiungere l'orto del Sig. Bertini e
sei rientrato a casa, è così?”
“In effetti Erika, circa dieci minuti dopo essere uscito da casa si è s**tenata questa
forte burrasca e ho desistito dall'idea di proseguire; sono quindi ritornato e ho
parcheggiato la macchina di fronte casa ma giunto alla porta mi sono ricordato di avere
dimenticato le chiavi nel portaoggetti della macchina. Ti citofonai per evitare di ritornare
in macchina a recuperare le chiavi e bagnarmi ancora di più. Devo telefonare subito a
Bertini per disdire il nostro appuntamento. Scusa Erika come mai respiri con tanto
affanno; ti senti male ?”
“No caro cugino, sto benissimo. Attraverso videocitofono ti ho visto tutto inzuppato e
sono scesa di corsa; a ciò l'affanno. Comunque è bene che adesso vada in bagno a darti
una sciacquata e cambiarti gli indumenti, anzi, è meglio che ti faccia una rilassante
doccia; penserò io a procurarti gli indumenti puliti e prelevare quelli che indossi. Intanto
togliti subito le scarpe e lasciale ad asciugare qua stesso per non imbrattare il pavimento.
Telefonerò io stessa al Sig. Bertini e rimanderò il vostro appuntamento a domani. OK ?”
“ Come di consueto, la tua attitudine al comando è pressoché indubbia.”
“ Come è indubbio che agisco sempre per ciò che é giusto e in questo caso anche per il
tuo bene, dunque taci ed obbedisci subito prima che ti becchi un bel raffreddore.”
Così dicendo gli si avvicinò e gli socchiuse le labbra con l'indice e il pollice della sua
mano destra. Dario in quel momento inalò inebriato l'aroma proveniente dalle sue dita
che fino a poco fa le avevano accarezzato sicuramente la figa. Erika abbassò la mano e
sorridendo gli diede un paio di rapidi colpetti sul cazzo dicendogli :
“ Sono più che sicura che anche lui è bagnato quindi affrettati e non farlo raffreddare.”
“Va bene, obbedisco subito. Mi piace molto la stampa sulla tua maglia che ritrae una
rigogliosa palma quasi sulla riva di una spiaggia tropicale. L'insieme dei colori la rende
molto piacevole da guardare.”
“Vero, e anche molto rilassante. A chiunque piace distendersi all'ombra di una bella
palma. Ti piace tanto questa maglia ?”
“Sì Erika è bellissima.”
Dopo essersi raccolta qualche secondo tra i suoi pensieri, gli sorrise maliziosamente e
girandosi si avvicinò al telefono; Dario rimase immobile a contemplare le spalle che le
lunghe bretelle mettevano generosamente in mostra nonché l'accattivante solco centrale
che separava i suoi adorabili glutei. Dopo essersi fermato a contemplarla qualche istante,
si diresse verso il bagno per lavarsi e non appena finì di farsi la doccia uscì e si sentì
subito chiamare.
“Dario sono in salotto; la tisana e la limonata fredda sono pronti anche per te, vieni e
serviti la bevanda che preferisci.”
Erika era comodamente adagiata su una poltrona intenta in una conversazione
telefonica. Quando Dario la raggiunse lei gli indicò il vassoio con le bottiglie di bevande,
tovaglioli, un secchiello ricolmo di cubetti di ghiaccio e diversi bicchieri vuoti. Erika
continuava la sua conversazione e col dito lo invitò a servirsi e ad accomodarsi sull'altra
poltrona. Dario si servì la tisana e poco dopo essersi accomodato Erika pose fine alla sua
conversazione.
“Era Nadia, l'ho chiamata perché quando sei rientrato stavamo conversando e ho
interrotto la telefonata. Ti senti meglio dopo doccia?”
“Sì ma non pensavo indossare pantaloncini, maglietta ed infradito.”
“Lasciati guidare da me; starai più comodo e fresco così; non è il caso pensare di
uscire sotto questa tempesta. Ho già contattato Bertini e ti aspetta domani alle 14:30,
condizioni meteo permettendo. Rilassati e sorseggia tranquillamente questa distensiva
tisana che anche a me piace tanto.”
“Comunque mi ricordo della tua compagna Nadia in quanto circa quindici giorni fa
l'abbiamo accompagnato anche a casa.”
“Sì, me ne ricordo. Domani andrò con lei a casa sua per approfondire alcuni punti di
una mia accurata relazione riguardo la logica di Hegel che le presterò in quanto le sarà
utile per il prossimo esame.”
“Ricordo che me ne parlasti. Era quel filosofo tedesco che diede origine alla filosofia
moderna. Ricordo anche la tua spiegazione del nome Nadia, speranza. Ricordo con
piacere tutte le conoscenze che mi trasmettevi. Ammiro il tuo modo di essere e la tua
consistente istruzione. Ti ascoltavo con molta attenzione senza distrarmi; ti ho sempre
voluto bene, obbedito ed assecondato incondizionatamente in tutto. Ti ho preso come
esempio cercando sempre le tue qualità in altre donne senza ottenere alcun esito. Ho
sofferto disperatamente la tua mancanza quando dodici anni fa gli zii si trasferirono a
Dublino e portandoti con loro ho cominciato a sentirmi come un solitario marinaio che
naviga in alto mare privo di bussola. Ti scrivevo spesso in quanto riferivo soltanto a te le
mie incertezze chiedendoti il modo per risolvere i miei problemi; ero contento quando
ricevevo tempestivamente le tue lettere in quanto, prima ancora di leggerle, sapevo che vi
avrei trovato saggi e precisi suggerimenti. Ancora oggi, nonostante i miei ventiquattro
anni, ho molto bisogno di te. Sei come un libro che non finirò mai di leggere e la canzone
che sempre canterò. Ho provato una gioia immensa quando mi hai comunicato il tuo
rientro in Italia per proseguire gli studi universitari. Quando ti vedo mi sembri un
particolare sole che sorge solo per me. Ti ringrazio per offrirmi questa squisita tisana, ma
sei tu la mia tisana preferita che mi rilassa solo al vederla.”
Erika lo ascoltava attentamente e replicò con profonda commozione :
“Ti conosco troppo bene e percepisco chiaramente che il tuo non è un semplice voler
bene ad una cugina ma un amore sublime ed incondizionato che assolutamente non
merito. Non avrei mai immaginato di suscitare in te un tale e profondo sentimento. Ti
rendi conto di avermi idealizzata al punto da idolatrarmi e che adesso sono io che non sa
come comportarsi ? A questo punto mi sento di chiederti qualcosa riguardo i tuoi veri
sentimenti riguardo Ilda; la ami veramente ?”
“Diciamo che mi piace in quanto è alquanto attraente e non smetto di cercare in lei una
somiglianza con te.”
“Somiglianza che non trovi.”
“In effetti Erika, finora non l'ho trovata. Hai ragione come sempre. Che ne pensi di
lei ?”
“Non voglio deluderti ma credo che non sia proprio la donna adatta a te. Purtroppo su
una faccenda tanto personale e delicata, sei tu a decidere.”
“Lo sospettavo; noto che la tratti con un gentile distacco e freddezza.”
“Non fare caso a ciò in quanto ne sono costretta per il rispetto che ti porto, giacché so
che Ilda è la tua donna e immagino che ti soddisfi sessualmente. Scusa l'indiscrezione :
scopate con frequenza ?”
Dario arrossì e tentò di rispondere. Erika, visto il suo imbarazzo, gli disse :
“Risparmiati pure la risposta e perdonami per la domanda tanto indiscreta.”
“Erika non farti scrupoli con me. Hai sempre letto la mia mente come un libro aperto
ed è giusto confessarti di non aver mai scopato con lei.”
Erika si raccolse dispiaciuta e dopo qualche attimo di silenzio gli chiese :
“Spero che quanto meno abbiate avuto rapporti orali o manuali.”
“No Erika, neanche quelli.”
“Non ti ha mai segato il cazzo e non le hai mai accarezzato la figa e le tette?”
“No Erika, neanche quello.”
“ Scusami ancora per quest'ulteriore indiscrezione : le dedichi molte seghe ?”
“Ad esserti sincero mi ha ispirato qualche sega quando l'ho conosciuta e qualche altra
dopo esserci baciati appassionatamente per la prima volta.”
“Non avrei mai immaginato che il vostro fidanzamento fosse tanto squallido; ho
sbagliato a non affrontare prima quest'argomento con te in quanto pensavo che tra di voi
esistesse anche un'intesa sessuale ma dalle tue parole deduco che tra voi non c'è attrazione
chimica. Lo zio è molto preoccupato per questa tua scelta e circa quindici giorni fa,
mentre eravamo all'aeroporto in attesa del suo volo per il Brasile, mi portò in disparte e mi
disse : < Erika, purtroppo i miei affari mi tratterranno lontano per un mese o poco più ma
spero che almeno tu riesca a convincerlo che Ilda non è proprio la donna adatta a lui.
Telefonerò spesso sperando ascoltare buone notizie >. La zia è addirittura disperata e
spesso mi dice che avrebbe preferito me, o una come me, per te. Le dispiace che essendo
figlia di sua sorella, noi siamo primi cugini e ciò è decisamente un intoppo non
trascurabile. Comunque se vuoi posso aiutarti anche perché ne sento l'obbligo visto che
mi ami tanto; voglio la tua felicità e la prima cosa che mi sento di consigliarti è quella di
rompere definitivamente il vostro fragile legame al più presto in modo da non continuare
a soffrire. Se in questi quattro mesi che sono trascorsi dopo il mio rientro da Dublino, non
ti sono stata molto vicino è stato proprio per il vostro fidanzamento. Quindi, accetta il
mio suggerimento : lasciala immediatamente e senza alcun rimorso.”
“In realtà anche i miei mi avevano dato il tuo stesso consiglio ma non ho voluto
ascoltarli; visto che adesso anche tu me lo chiedi, sento che qualcosa di forte mi spinge ad
obbedirti. Ad esserti sincero mi sento già quasi libero e ciò mi procura un grande sollievo.
Le telefonerò oggi stesso e chiuderò definitivamente con lei.”
“Quel qualcosa di più forte che provi non è altro che la tua fiducia verso me e la
consapevolezza che hai di appartenermi completamente. Comunque informa al più presto
gli zii per rasserenarli. Secondo me la donna ideale per te è senz'altro Nadia. Anche se
non te ne sei accorto, lei si è invaghita di te sin da quando ti ha conosciuto. Quando le ho
detto che eri fidanzato ne è rimasta molto delusa ma nonostante tutto giornalmente mi
chiede di te. Nei suoi occhi leggo un profondo ma rassegnato amore per te. Secondo me
è bene che inizi a frequentarla. Nadia è una ragazza a modo, sincera, solare, semplice e
senza arie. Ha un anno meno di me, è molto intelligente e si applica tanto nello studio da
essere già parecchio avanti negli esami; di questo passo otterrà sicuramente la laurea
prima di me. Sono più che certa che saprà offrirti la felicità che meriti. Mi ha confessato
di essersi pentita per aver regalato incoscientemente la sua verginità ad uno stronzo in
quanto illusa e preda dei suoi naturali desideri sessuali adolescenziali; dopo averti
conosciuto si è disperata per non averla offerto a te.”
“E' senz'altro una bella ragazza in cui ho intravisto un carisma che sinceramente mi ha
colpito ma la presenza di Ilda mi ha frenato. Non pensavo di averle suscitato tali
sentimenti avendola vista appena due volte. Escogiterò un modo per contattarla. Ti sono
molto grato per avermene parlato.”
“Bravo e grazie per accettare il mio suggerimento. Lascia fare a me e non cercare di
escogitare alcun modo per contattarla; la inviterò a cena qui con noi domani sera giacché
lei desidererebbe ardentemente incontrarti anche solo per vederti e starti vicino. Dario fra
voi due c'é molta attrazione infatti questa maglia che ti è piaciuta tanto e che mi sta un po'
stretta, è sua e noto con piacere che anche questa maglia ti attira inconsciamente nonché
istintivamente. Dario cerca di capire : esiste parecchia chimica tra voi due.”
“Erika pensavo che questa maglia tanto aderente non fosse stata lavata a dovere.”
“No Dario, è aderente in quanto Nadia è un po' più snella di me. Comunque adesso
non perdere tempo, telefona subito ad Ilda e tronca definitivamente con lei.”
Dario compose il numero telefonico di Ilda e in pochi minuti ruppe il fidanzamento ma
con molta prudenza e delicatezza, non l'amicizia.
“Bravo Dario, sono fiera di te; è stata un'ottima decisione. Adesso sei veramente libero
e sollevato da quell'inutile e pressante fardello.”
“E' vero Erika; non so proprio come ringraziarti.”
“Non è necessario che lo faccia in quanto mi basta saperti tanto innamorato di me e
visto che per motivi di consanguineità non possiamo convalidare la nostra unione sono
molto contenta di saperti affianco a Nadia. Da questo momento considerarla già tua
fidanzata. Ti suggerisco di andare entro domani in gioielleria a comprare gli anelli di
fidanzamento in modo da renderla felice già da domani sera.”
“Grazie, Erika è proprio un ottimo consiglio e sarò felice di seguirlo.”
“Bravo Dario, anzi bravissimo, è proprio quello che devi fare. Sappi che quando è
venuta qui per la prima volta ha fatto un'ottima impressione alla zia Lidia ed ambedue
hanno legato subito. La zia Lidia l'ha trattata molto bene e non perdeva l'occasione per
abbracciarla e baciarla e la stessa sera mi ha confessato che sarebbe stata felice se anziché
Ilda, fosse lei la tua fidanzata. Io mi sono frenata in quanto ti credevo felice con Ilda.
Sono molto contenta anche per la zia Lidia cui sono molto legata ed affezionata. Vedrai
che Nadia renderà felice anche lo zio. Sappi che prima di partire da Dublino la mamma
mi disse queste testuali parole :< Erika cerca di aiutare in tutto mio nipote Dario e mia
sorella Lidia in quanto loro ti adorano ma soprattutto perché non sono forti come te.
Lidia, pur essendo mia sorella maggiore, ha sempre deposto in me la sua fiducia. E'
sempre ricorsa a me per ogni minimo problema e ad oggi continua a farlo raccontandomi
tutte le sue vicissitudini. Te li affido visto che hai il mio stesso temperamento, carattere,
forza e prontezza nella soluzione di qualsiasi contrarietà e problema >.”
“E' vero e anche noi vi vogliamo molto bene.” replicò Dario.
Dopo, quasi vergognandosi, aggiunse :
“Mi dispiace sapere che Nadia abbia perso la verginità in quel modo; purtroppo devo
confessarti di aver avuto il mio primo rapporto con una troia e nonostante sia stata
un'esperienza alquanto patetica, continuo a sfogare i miei istinti soltanto squallidamente
con le puttane.”
“Dario ti capisco perfettamente ma non angosciarti in quanto da ora in poi non dovrai
più frequentarle. Di solito la maggior parte dei maschietti iniziano con le puttane a causa
dell'insicurezza, della timidezza, del timore di non riuscire a scopare una donna a dovere
ed anche per non trovarsi a contatto con le persone più adeguate alle loro prime
esperienze. Ad esserti sincera, il sesso per me era ed è tuttora una vera e propria
ossessione; ho iniziato a sditalinarmi a tenera età. I miei istinti hanno sempre prevalso sul
raziocinio e la verginità mi ossessionava. Una sera durante una festa furono sufficienti
pochi bicchieri di whisky per ubriacarmi e convincere istintivamente due ragazzi, che non
avevo mai visto, a rinchiuderci nel bagno per essere sverginata. Nonostante fossi stata io
a volerlo, fu un'esperienza tanto orribile che mi spinse a disdegnare il sesso. Fu un brutto
periodo e mi ripresi grazie ad Evelyn, la padrona di una boutique a Dublino di cui sono
cliente ed amica, che con la sua tenerezza mi consolò facendomi scoprire anche il piacere
saffico. Diventammo subito amanti e mi regalò la schiava che indosso sulla caviglia. In
seguito conobbi parecchi uomini che mi trattarono a dovere e così imparai a sapermi
comportare da vera femmina e scopare per bene. Ho partecipato a molte orgie durante le
quali ho avuto molti rapporti sessuali con molti uomini, lesbiche e addirittura froci. Provo
un forte bisogno di sditalinarmi al mattino appena mi sveglio e la sera prima di
addormentarmi. Tante volte mentre studio, morbosi desideri mi offuscano la mente e la
voglia mi prende al punto da non riuscire più a concentrarmi; ciò mi costringe ad
interrompere e sditalinarmi anche a lungo fino a sentirmi pienamente soddisfatta, rilassata
e pronta per riprendere lo studio. La mia vita sessuale è molto attiva e scopo
frequentemente con studenti di altre facoltà ma confesso di non aver ancora trovato un
ragazzo che mi soddisfi a pieno e fidanzarmi. Quasi due mesi fa in un bar del centro città
mi sono imbattuta casualmente con un professore e siccome ci eravamo incrociati spesso
presso la segreteria centrale dell'università, mi si avvicinò e mi chiese se potesse
accomodarsi al mio tavolino. Lui è un bel sessantacinquenne, molto elegante, gentile ed
erudito che ha una cattedra alla facoltà di fisica. Stringemmo amicizia e qualche giorno
dopo mi telefonò per invitarmi ad una passeggiata sul lungomare che accettai volentieri.
Mentre passeggiavamo mi invitò con molto tatto a casa sua per presentarmi sua moglie e
cenare assieme. Accettai con piacere. Sua moglie ha dodici anni meno di lui ed è anche
sua collega presso la stessa facoltà. Nonostante l'età, ha un bel fisico e non nego che mi
colpì subito e tanto da desiderare di portarmela a letto. Lei preparò velocemente una
squisita cena e dopo ci dedicammo a chiacchierare allegramente del più e del meno in
salotto. Dai nostri sguardi capimmo che tra di noi poteva esserci una buona ed intima
intesa. Quando suo marito si appartò nello studio per ricevere una telefonata, lei mi parlò
brevemente di suo marito. Si confidò con me e mi chiese di aiutarla in quanto riteneva
che suo marito fosse diventato impotente. Sperava che se lo provocassi ed essendo io
molto più giovane di lei forse sarei riuscita ad eccitarlo a dovere. Poco dopo suo marito
rientrò in salotto e lei si scusò per doversi recare allo studio in quanto si era ricordata di
telefonare ad un suo parente. Approfittai della sua assenza per provocarlo sessualmente
ma dopo diversi tentativi iniziai a stimolarlo con più spudoratezza ed insistenza. Lo feci
spogliare del tutto ed iniziai sbocchinargli il cazzo insultandolo e schiaffeggiandolo in
quanto il cazzo non gli si induriva. Mi spogliai e continuai a sbocchinarlo e segarlo
energicamente con la mano mentre lo picchiavo fortemente sulle cosce senza tregua.
Nonostante i miei insulti e le grida sua moglie non osò entrare in salotto per intervenire
ma preferì rimanere dietro la porta ad osservarci preoccupata ed ansiosa allo stesso
tempo. Ad un certo punto, mentre lui era steso per terra, preso dal dolore che gli
procuravo segandogli il cazzo e stringendogli fortemente le palle, notai che il suo cazzo
iniziò a reagire raddrizzandosi lentamente. Quando raggiunse una considerevole erezione
mi sedetti sul suo viso quasi a soffocarlo dicendogli : < dai stronzo, leccami per bene la
figa senza fermarti, e tu non stare lì a guardare di nascosto, spogliati e fammi vedere
quanto sei puttana, avvicinati subito e apriti bene la figa; siediti su questo cazzo che è già
abbastanza duro ed in grado di farti godere come la lurida cagna che sei, dai troia vieni,
questo patetico stronzo ha bisogno di scoparti e anche tu hai bisogno di accogliere il suo
cazzo nella tua figa. Dai troia, vieni e non perdere tempo>. Lei mi obbedì e iniziarono a
scopare. Quando gli versai i miei umori in bocca mi alzai e mi accomodai sulla poltrona
ma subito dopo allargai le gambe per farmi un ditalino davanti a loro che continuavano a
scopare come forsennati. Quando raggiunsi il secondo orgasmo mi alzai e mi avvicinai a
lei; le appoggiai la mano sulla nuca e la spinsi con forza sulla mia figa dicendole : < dai
lurida troia, succhiami per bene la figa e fammi godere ancora una volta in quanto dal
primo momento in cui ti ho visto ho desiderato che mi leccassi la figa, dai troia succhiami
per bene il clitoride e impara da me che sono molto più troia di te >. Lei iniziò a leccarmi
e si fermò un istante solo per dirmi : < hai ragione Erika, sono una troia in quanto appena
ti ho visto mi sei piaciuta molto e speravo tanto potere succhiare la tua bellissima e
saporita figa >. Io la interruppi subito ed afferrandola fortemente per i capelli le mollai un
forte schiaffo che lei fu lieta di ricevere e le dissi : < non parlare ma usa la lingua per
succhiarmi il clitoride, accarezzami il culo con una mano ed inseriscimi il dito medio
dell'altra nel culo. So che ti sono piaciuta sin dal primo momento in quanto mi divoravi
con gli occhi; ho capito subito che oltre ad essere lesbica sei anche una troia e hai
addirittura perso il conto delle volte che lo hai cornificato. Lui oltre a sapersi cornuto è
anche fiero di portare il bel paio di corna che ti prodighi di allungare a dismisura>. Dopo
guardai al professore che steso sul pavimento non smetteva di gemere e gli chiesi : < di
un po' dimmi stronzo e cornuto, ti piace sapere che tua moglie ti cornifica ? Scommetto
che mentre scopa con un altro uomo la spii, vero ? > Lui rispose con un fil di voce : < é
da più di tre anni che il cazzo non mi si raddrizzava; siccome lei è troppo calda e
bisognosa di scopare, invitiamo a casa gli uomini e le donne che lei stessa sceglie. Li spio
di nascosto ma dopo mi fanno entrare in camera da letto per farsi guardare bene; li
osservo compiaciuto e godo segandomi il cazzo. Non raggiungo l'erezione ma riesco a
sborrare; lei gradisce anche ragazzi negri in virtù dei loro grossi e resistenti cazzi >. Per
non cadere, mi aggrappai alle spalle della troia e colpii il volto del professore col piede;
gli conficcai con forza e prepotenza le dita del piede in bocca dicendogli : < bravo
stronzo, vedo che ti piace svolgere bene il ruolo del cornuto ma visto che non sei affatto
impotente come credevi, continua a scopare per bene la figa di questa bella troia che ti
ritrovi come moglie senza smettere di succhiarmi le dita dei piedi in quanto ne provo un
forte e bisognoso piacere >. Quando tutti e tre raggiungemmo l'orgasmo, tornai ad
accomodarmi sulla poltrona mentre loro rimasero esausti ai miei piedi per concedersi il
meritato riposo. Mi ringraziarono per l'inaspettata gioia che avevo procurato ad entrambi
e prima di andarmene, il professore mi emise un assegno con un cospicuo importo. Sua
moglie mi salutò con un dolce sorriso e mi chiese di tornare a trovarli. Adesso che sai
che sono anche una viziosa puttana continuerai ad amarmi ?”
“Continuerò ad amarti sempre. Non ti considero affatto una viziosa puttana ma una
vera e completa femmina con un'alta carica erotica bisognosa di placare gli impulsi della
sua ipersessualità e desiderosa di scoprire continuamente tutte le sfaccettature del sesso.
Trovo doveroso dirti che anch'io mi sego con molta frequenza e ad esserti sincero, sappi
che sei stata proprio tu ad ispirarmi la prima sega; tutt'oggi continui ad essere l'argomento
preferito di ogni mia sega.”
“Apprezzo molto la tua sincerità e non so come ringraziarti per avermi dedicato la tua
prima sega e continuare a segarti tanto pensando a me consumando così le tue energie.
Mi riempie di orgoglio e rallegra moltissimo sapere che ti ispiro tanto desiderio e che i
tuoi coglioni abbiano prodotto tanta sborra per me a causa del tuo eccessivo amore e della
forte attrazione sessuale che esercito su di te.”
“Sono io a doverti ringraziare per i tanti piaceri che involontariamente mi hai
procurato. Non rimpiango né le mie stanchezze dovute a tante soddisfacenti e necessarie
seghe né le energie impiegate in quanto mi hanno procurato troppo piacere; ti ho offerto
con moltissima gioia e profonda soddisfazione ogni sforzo e ogni goccia di sborra che il
mio cazzo ha versato per te.”
“Dario le tue parole oltre a riempirmi di soddisfazione mi commuovono e sin da ora
abbi la certezza che ti ricompenserò prendendomi molta cura di te e offrendoti tutto il mio
ardore di donna in quanto ne sei troppo bisognoso e meritevole. Visto che mi appartieni
ho il diritto ed il dovere di dare una soddisfacente e totale svolta alla tua vita sessuale
concedendoti tutti i piaceri possibili. Sarò felice di accoglierti nel mio letto per soddisfare
al massimo la nostra passione.”
“Erika ti ringrazio di cuore; sei troppo gentile e le tue parole mi fanno già sognare.”
“Dario smetti di sognare in quanto la voglia che hai di me e le tue fantasie si
concreteranno.”
“Mi piace molto stare qui con te, vederti ed ascoltarti. Ti ho sempre voluto bene e
ricordo come molti anni fa spesso desideravi che mi prendessi cura dei tuoi piedi ed io ti
obbedivo immediatamente; ci presi subito gusto e dopo capii che fu proprio quello il mio
primo approccio verso la sessualità. Fosti tu la mia prima maestra anche in quello.”
“Sì ricordo perfettamente la prima volta che te lo chiesi; eravamo in terrazzo e siccome
ero scalza ed avevo i piedi sporchi ti chiesi di lavarmeli. Mi accomodai sulla sdraio e ti
avvicinasti a me con una bacinella d'acqua, sapone e asciugamano. Me li lavasti per bene
e dopo averli asciugati ti chiesi di odorarli e baciarli; fu tanto il piacere che mi procurasti
che dopo te lo tornai a chiedere con più frequenza in quanto mi accorsi che anche a te
piaceva tanto farlo al punto che tante volte tu stesso mi chiedevi spontaneamente se
desideravo che ti prendessi cura dei miei piedi ed io immediatamente mi distendevo
ovunque mi trovavo offrendoteli con piacere; era un piacere vederti ai miei piedi. Eri un
amore e tanto carino. Mi ispiravi molta tenerezza ed inoltre mi obbedivi immediatamente
senza esitare in tutto anche quando una volta ti chiesi di lavarmeli con la lingua e di usare
l'acqua solo per sciacquarti la bocca; mi resi conto che in quel modo ad ambedue piaceva
ancora di più. Tuttora provo un immenso piacere quando qualcuno si prostra ai miei piedi
per accarezzarli, baciarli e leccarli.”
L'emozione di Dario era troppo palese; Erika era scalza e Dario non poteva evitare di
ammirare ogni parte dei suoi splendidi piedi : le dita perfettamente smaltate di rosso,
l'anello che indossava sul dito illice, la sottile schiava che abbelliva ancor di più la sua
perfetta caviglia, le gambe e le parti delle sue bellissime cosce, accavallate una sull'altra,
che la maglia metteva in evidenza, lo mandavano in visibilio. Erika si compiacque
dell'ossessivo sguardo di contemplazione, dell'ansietà e persino dell'affannosa
respirazione di Dario i cui pantaloncini non potevano nascondere la notevole eccitazione
raggiunta dal suo cazzo. Il piacere di Erika si incrementò quando percepì alcuni sobbalzi
del cazzo di Dario all'interno dei pantaloncini. Dopo alcuni secondi Dario ruppe a stento
il loro silenzio dicendo :
“Erika vorrei dirti che …. , io … vorrei ….”
“Dario che vorresti ? Ti noto troppo emozionato e intuisco che essendo tanto eccitato
non riesci ad esprimerti. Mi accorgo che il tuo cazzo ha raggiunto un'erezione tale che i
tuoi pantaloncini non possono né nascondere né contenere. Provo molto piacere per averti
eccitato in questo modo senza neanche averti sfiorato e molto orgoglio per suscitarti tanto
desiderio. Non so come ringraziarti per questa superba erezione che considero come il
miglior regalo che possa farmi.”
“Erika non sono insensibile al tuo fascino ed eserciti un fortissimo potere anche sul
mio cazzo che ti risponde reagendo a pieno nel suo unico e possibile modo.”
“Sono cosciente che anche il tuo cazzo mi appartiene. Anch'io sono troppo eccitata e
ricorda che prima di essere cugini, siamo una femmina e un maschio vicendevolmente
attratti. Spogliati del tutto e vieni ai miei piedi. Il tuo cazzo sobbalza insistentemente e
con troppa frequenza nonostante la pressione degli slip e dei pantaloncini. Dario il tuo
cazzo ha bisogno di sfogarsi e la figa mi prude troppo. E' imperativo placare i nostri
desideri.”
“Erika la tua richiesta mi imbarazza. Spogliarmi davanti a te è troppo.”
“Dario non pensare troppo; tralascia il pudore e lasciati andare. Ho una fervente voglia
di vedere il tuo cazzo che vibra per me e come ti ho appena detto, dimentica che siamo
cugini e obbedisci senza titubare. Hai davanti una femmina troppo eccitata che esige
vederti nudo per contemplare a pieno la tua virilità. Spogliati del tutto, inginocchiati ai
miei piedi, lavali con la lingua e baciali come facevi allora; ho troppo bisogno di sentire
scorrere la tua lingua su ogni loro parte.”
Dario perplesso e vacillante si alzò dalla poltrona e timidamente si spogliò lasciandosi
addosso soltanto gli slip che l'erezione del suo cazzo aveva deformato eccessivamente.
Dato che non poté evitare che la grigiastra cappella del cazzo sporgesse prepotentemente
dalla parte laterale degli slip, le disse :
“Scusami Erika ma mi vergogno a togliermi gli slip proprio davanti a te.” disse Dario
con un fil di voce.
“Ho visto molti cazzi di tante forme e dimensioni e trovo splendida la tua rigonfia
cappella. Non devi assolutamente vergognarti, anzi, devi essere fiero della tua virilità e
ostentarla con orgoglio. E' giusto che io ammiri con gioia la superba erezione che ti ho
procurato e che per tale motivo considero mia; quindi ho pieno diritto di usufruirne a mio
piacimento. Ti toglierò l'ingiustificato imbarazzo abbassandomi le bretelle della maglia
per farti contemplare le tette ricolme di piacere ed i capezzoli già fin troppo inturgiditi.”
Dario si abbassò lentamente gli slip ed il suo cazzo s**ttò rapidamente in su come una
molla. Erika non indossava il reggiseno e quando si abbassò le bretelle della maglia,
apparvero le sue splendide e solide tette; Dario ne rimase estasiato ed il suo cazzo
sobbalzò più volte con spontanea prepotenza.
“Bravo Dario, hai notato come ti è sobbalzato rapidamente il cazzo con la sola visione
delle mie tette? So che ti fanno sognare in quanto mi sono accorta che non perdi mai
l'occasione di contemplarle con molta discrezione cercando di non farti scorgere. Fra
poco te le lascerò accarezzare, baciare, leccare e succhiarle a tuo piacimento. Il tuo cazzo
è realmente superbo ed i tuoi coglioni devono essere già carichi di sborra. Non indugiare
a compiere il tuo dovere di maschio, quindi inginocchiati subito ai miei piedi ed inizia a
soddisfarmi.”
Dario si inginocchiò emozionatissimo ai suoi piedi ed Erika appoggiò sul pavimento la
gamba destra che teneva accavallata sull'altra. Dario con la palma della mano portò
lentamente verso di se il suo piede destro e lo contemplò in ogni sua parte; dopo essersi
inebriato odorandolo, disse con un fil di voce :
“Mi sembra di sognare. Ho sempre ammirato i tuoi piedi e mi hanno ispirato tante
seghe. Sei l'unica a cui li ho baciati”
“Non stai sognando e sono molto lieta ed eccitata nel vederti bramare con tanta
ossessione per i miei piedi che ti attirano fortemente in quanto sei pienamente cosciente di
appartenermi. Credo che tu veda nei miei piedi una sorta di organi sessuali secondari e
l'amore che mi porti è tale che ti spinge istintivamente a sognarteli e irrimediabilmente a
segarti il cazzo immaginando di ossequiarmeli devotamente; è proprio questo il tuo più
sublime atto di amore e devozione verso me. Quando sono rientrata a casa li ho lavati per
non sporcare le lenzuola del mio letto ma avendo sceso le scale scalza si sono sporcati un
po'. Dai, non esitare a lavarmeli con la lingua come facevi una volta.”
CAPITOLO 2
Dario, visibilmente commosso, dapprima le accarezzò delicatamente un piede e poi
l'altro succhiandone ogni minima particella di sporcizia; li lavò per bene con la lingua
raschiando anche accuratamente coi denti le lievi ed eccitanti callosità presenti sui talloni.
Le sue labbra percorsero l'avampiede, le dita, la pianta, il collo, l'arco plantare ed il tallone
soffermandosi su ognuna di esse leccandole e baciandole appassionatamente. Prese alcuni
cubetti di ghiaccio per bagnarle i piedi ed infine li asciugò con un tovagliolo di stoffa.
Infine si fermò soddisfatto a contemplarli e poi strofinò il tovagliolo su ogni parte del
cazzo.
“Dario sei stato meravigliosamente tenero lavandomi i piedi con tanta delicatezza e
passione. Trovo squisitamente sublime questo tuo ultimo gesto di strofinare il tovagliolo
con cui mi hai asciugato i piedi, sul tuo cazzo ed infine averlo deposto su di esso; ciò
manifesta ulteriormente la tua dedizione verso me.”
“Mi fa piacere che ne sei rimasta tanto compiaciuta. L'anello che indossi nel dito illice
e la schiava che ti circonda la caviglia rendono i tuoi piedi ancora più accattivanti e
desiderabili.”
“Mi fa piacere che ti piacciano tanto. Come ti avevo già detto, la schiava me la mise
Evelyn tempo addietro e l'anello un'altra donna tre giorni fa; ne ha comprato due identici e
ha voluto che io stessa glielo mettessi nel suo illice. Ci siamo dichiarati amore reciproco
e ti assicuro che è stata una scena molto toccante. Ti piace tanto quell'anello?”
“Sì, è bellissimo ! Scusa se poco fa l'ho baciato ma ignoravo che fosse un simbolo
d'amore; mi stavo apprestando a baciarlo nuovamente. E' stato un atto di profanazione
baciarlo?”
Erika si raccolse per qualche istante nei suoi pensieri e dopo rispose :
“No Dario, non hai assolutamente profanato nulla in quanto ne eri inconsapevole e
dopo tutto lo hai baciato con molta tenerezza e passione. Questo tuo desiderio per me è
anche un altro importante segno che mi colma di gioia. Sì, torna a baciarlo quante volte
vuoi in quanto so che da ora in poi lo bacerai con devozione verso me e con rispetto verso
la donna che lo ha messo.”
Dario introdusse l'illice in bocca e lo succhiò ardentemente; quando lo estrasse baciò
appassionatamente quell'anello che tanto gli piacque.
“Dario sei stato bravissimo e ti ringrazio per essere stato tanto tenero. Sono sicura che
se quella donna fosse stata qui ti avrebbe ricompensato baciandoti col mio beneplacito,
appassionatamente in bocca.”
“Ed io ti avrei chiesto il permesso di inginocchiarmi ai suoi piedi per baciare l'anello
che hai messo nel suo illice.”
“Abbi la certezza che ambedue avremmo accolto con molta gioia questa tua
commovente richiesta come segno del tuo sublime rispetto sia verso lei che verso me.”
Dario si avvicinò al polpaccio della gamba per baciarglielo. Le sollevò il piede destro
col palmo della mano e poter spaziare meglio sulla gamba ma volgendo istintivamente lo
sguardo verso l'interno delle sue bellissime cosce, fu costretto a fermarsi in quanto rimase
colpito nell'intravederle il perizoma.
“Sei fantastico ! Nonostante molte volte uomini e donne si siano prodigati ad
ossequiarmi i piedi, noto che il tuo ardore e delicatezza ti rendono il migliore di tutti in
assoluto giacché mi procuri un'incommensurabile e morbosissimo piacere nonché una
gradevolissima sensazione di sollievo e benessere fisico premendo le labbra e muovendo
la lingua freneticamente baciando appassionatamente ogni loro parte; continua e non
fermarti proprio adesso che mi appresto ad accarezzarmi il clitoride già abbastanza
proteso e turgido; il tuo cazzo mantiene pienamente il suo vigore e fra poco sarò
entusiasta di ricompensarlo a dovere. Che succede, perché ti sei fermato proprio in questo
momento ?”
“Erika scusami, ma è stato per l'imprevisto piacere di intravedere i tuoi slip neri.”
“L'eccessiva eccitazione ti offusca la vista; guarda bene, il perizoma é bianco.”
“Scusa ma nonostante la mia eccitazione lo vedo nero.”
Erika sorrise e capì che Dario si era emozionato tanto da perdere la cognizione della
realtà. Gli fece molta tenerezza e con le dita del piede tolse il tovagliolo che gli copriva il
cazzo; iniziò quindi ad accarezzargli delicatamente la cappella con le dita del piede e dopo
le fece scivolare lentamente fino a posizionarle al di sotto dello scroto per accarezzargli
anche i coglioni. A quel contatto Dario godette tanto da non poter fare a meno di
raddrizzarsi la schiena, contemplare con soddisfazione il volto di Erika con gli occhi
socchiusi dal piacere e ad allargarsi leggermente le gambe in modo da permettere una
maggiore libertà di movimenti a quel piede tanto ammirato. Erika se ne compiacque e
sorridendogli avvicinò l'altro piede per segargli l'asta del cazzo con gli archi plantari dei
piedi.
“Mi accorgo che provi molto piacere ma allarga un pò più le gambe in modo da poter
agire più comodamente sul tuo cazzo con ambo i piedi.”
“Sì Erika, sto godendo moltissimo. Non ho mai avuto un'esperienza simile e te ne
sono molto grato.”
“Sono contenta che ti piaccia; mi eccita trattare i cazzi coi piedi. Molti uomini
vorrebbero avere un bel cazzo come il tuo. Ha le dimensioni che più gradisco, sia in
larghezza che in lunghezza e ad occhio stimo che oltrepassi i diciannove centimetri. Le
molteplici e rigonfie vene che circondano la tua asta oltre ad abbellirlo ne denotano la sua
durezza e potenza. Il lungo e profondo solco centrale sull'accattivante cappella è molto
seducente e provocante. Lo scroto alquanto lungo e rugoso è affascinante. Il lungo
restringimento cui viene sottoposto il tuo scroto sin dalla base del cazzo, da un'idea della
consistente pesantezza delle tue eccitanti palle. E' molto piacevole vedere queste graziose
palle dondolare con oscillazioni disordinate ad ogni tuo movimento ma anche vederle
penzolanti stando fermo. Ritieniti orgoglioso per ostentare un paio di ciondoli tanto carini
e seducenti; parecchi uomini mi hanno confessato di voler possedere uno scroto ed un bel
paio di palle come le tue. Ti dispiace se ti premo leggermente il cazzo e le palle per farli
ruotare morbosamente fra i miei piedi ?”
“Erika fai ciò che desideri in qualsiasi momento senza chiedermi alcun permesso.
Accetterò tutto da te. La tua bellezza mi stordisce. L'esperienza che mi hai raccontato, mi
spinge a qualificarti come una donna straordinaria di fronte alla quale mi inibisco anche a
causa della mia poca esperienza. Ti reputo troppo donna e vorrei imparare tanto da te.”
“Sì Dario, ho avuto molte esperienze e te le racconterò dettagliatamente ma ora
dedichiamoci a godere veementemente questi momenti di intensa eccitazione.”
Dario la obbedì immediatamente ed Erika cominciò ad accarezzare lentamente e più
volte il suo lungo scroto con le dita dei piedi; gli mantenne sollevato lo scroto con
l'avampiede sinistro e con l'alluce destro iniziò a percorrere più volte, avanti e indietro, il
perineo per stimolarlo sempre più.
“Dimmi Dario, ti piace sentire scorrere il mio alluce lungo tutto il perineo?”
“Sì Erika, è un piacere fantastico che non avevo mai provato. Sei bravissima.”
“Sono molto contenta che provi questa sensazione. Adesso avvicinati un po' per
stimolarti anche lo sfintere e dimmi cosa provi.”
Erika gli puntò l'alluce sullo sfintere e con l'unghia iniziò a grattarlo lentamente.
“Erika la sensazione di piacere che adesso provo è ancora più intensa.”
Erika continuò a grattarlo abilmente e poi si fermò lasciando l'alluce posizionato
contro lo sfintere e il piede che gli sorreggeva lo scroto leggermente sollevato.
“Adesso guardami fisso negli occhi, allarga quanto più puoi i glutei con le mani in
modo da aprirti al massimo il buco del culo e spingilo lentamente in basso contro il mio
alluce. Fin ora hai provato molto piacere e intuisco che hai bisogno di essere
sodomizzato.”
Dario obbedì senza fiatare e guardandola fissamente negli occhi dopo pochi secondi si
trovò a gustare il piacere di sentire muovere l'alluce di Erika all'interno del suo culo. Il suo
piacere fu tale che istintivamente socchiuse gli occhi e gemette di piacere.
“Erika non so come ringraziarti per l'immenso piacere che mi stai procurando. E'
bellissimo sentirmi sodomizzare dal tuo alluce. Non ho mai provato un simile piacere
anche se mi procura un lieve dolore. Lo fai molto bene, sei bravissima.”
“Sono contenta; anch'io godo sodomizzandoti. Non preoccuparti, il dolore ti passerà
presto. Più avanti lo farò con la lingua e anche col dito, vedrai che ti piacerà ancora di
più. A tanti uomini piace essere sodomizzati. Continuerò a sodomizzarti ancora un po'
con l'alluce e poi mi dedicherò alle tue palle.”
Estratto che ebbe l'alluce dal culo, lasciò scivolare i piedi sullo scroto per mantenerlo
intrappolato fra gli archi plantari dei piedi e iniziò a strofinare i piedi sulle palle avanti e
indietro premendole lievemente senza fermarsi. Dario provava un particolare piacere
misto a un lieve dolore ma appena Erika notò l'espressione di dolore sul suo volto allentò
subito la morsa e si diede a massaggiargli delicatamente le palle con le dita di un piede
mentre con le dita dell'altro piede gli massaggiava l'asta del cazzo dalla base fino alla
rigonfia e lucida cappella,
“Mi accorgo che hai gradito abbastanza questo trattamento ma adesso dì un po', sei
convinto che il mio perizoma é bianco ?”
“Scusa Erika ma nonostante l'eccitazione ed il lieve e piacevole dolore, continuo a
distinguerlo nero.”
“Dario, il tuo stato emozionale e la tua prolungata eccitazione fanno sì che ti circoli
poco sangue nel cervello e ti portino addirittura a confondere colori.”
Erika cambiò quindi posizione, alzandosi un po' la maglia, spalancando le gambe e
accavallandole sui braccioli della poltrona. Dato che con le gambe abbastanza divaricate
il perizoma doveva ormai essergli perfettamente visibile, tornò a chiedergli :
“Adesso che lo hai proprio davanti agli occhi, ti convinci che è bianco ?”
“Per Bacco Erika, che splendore e che bellezza ! Grazie per mostrarmi sebbene
parzialmente e per la prima volta, la tua affascinante figa in tutto il suo splendore. E'
meravigliosa e il taglio dei peli del pube è troppo seducente ed accattivante !”
Quelle parole fecero sì che Erika, perplessa e dubbiosa di sé stessa, si portasse subito la
mano sulla figa. Si rivolse quindi a Dario dicendo :
“Dario scusami tanto per non averti creduto ed aver insistito tanto; avevi pienamente
ragione : quel nero che vedevi non poteva mai essere il perizoma bianco ma i peli del
pube. Quando hai citofonato ero al telefono con Nadia; ti ho aperto subito la porta in
quanto, attraverso lo schermo, ti ho visto completamente bagnato. Mi sono ricomposta
alla meglio e per venirti subito incontro mi sono dimenticata di rimettermi il perizoma. La
nostra telefonata era talmente intima e morbosa che fui costretta ad abbassare le serrande
lasciando la stanza in penombra. Eravamo distese sul letto e raggiungemmo
un'eccitazione tale che ci spinse ad accarezzarci intimamente e per accedere liberamente
ad ogni parte delle nostre fighe e sditalinarci con la massima libertà, ambedue ci
togliemmo i perizoma. Parecchio tempo fa io e Nadia abbiamo stretto una bella amicizia
che in breve tempo si è convertita in amore, amore che ci siamo dichiarate soltanto la
scorsa settimana.”
“Scusa Erika, non dirmi che è stata Nadia a metterti l'anello nell'illice ?”
“In effetti, l'anello che teneramente hai baciato me lo ha messo proprio lei e questa
maglia che indosso e che ti è piaciuta tanto, è sua; mi viene alquanto stretta giacché Nadia
è più snella e porta la terza misura di seno a differenza di me che porto la quarta. Il
perizoma bianco che indossavo è che mi stringe un po', è anche suo. Me li ha dati
affinché indossandoli mi sentissi abbracciata da lei. Tra l'altro è proprio lei la donna a cui
mi riferivo; è Nadia il mio amore e saperti fidanzato con lei mi colma di gioia.”
Dario si rese conto dell'eccessiva sincerità di Erika ma purtroppo capì che lui non
poteva contraccambiare tale sincerità in quanto la amava e Nadia le piaceva molto; se le
avesse confessato di aver ascoltato parte della loro conversazione da dietro la porta,
avrebbe rischiato di perderle entrambe quindi considerò opportuno tacere.
“Erika sono molto contento di sapervi tanto innamorate. Vorrei che mi scusassi per
aver interrotto involontariamente il vostro orgasmo; pensavo che stessi studiando ma non
avrei mai immaginato che vi steste dilettando a sditalinarvi morbosamente al telefono.
Spesso non è bello essere disturbati, infatti quando mi sego chiudo sempre la porta a
chiave sperando che nessuno bussi.”
Erika si alzò e si inginocchiò teneramente davanti a lui. Si abbracciarono e guardarono
fin nel più profondo dei loro occhi con una concentrazione talmente intensa che sembrava
che si stessero scambiando un lungo ed appassionato bacio con gli occhi; le loro labbra
vennero inevitabilmente attratte da un'inarrestabile forza magnetica che indusse le loro
lingue ad accarezzarsi, scrutarsi e assaporarsi appassionatamente a vicenda nella
segretezza delle loro bocche. Dopo la loro spontanea effusione, Erika riordinò le sue idee
e disse :
“Dario, come ti ho detto, Evelyn è la mia amante e nonostante ami anche Nadia, mi
accorgo che adesso sto cominciando ad amare anche te. Non scusarti per aver interrotto la
mia intima conversazione con Nadia che sarebbe sfociata in un inevitabile e sublime
orgasmo in quanto domani io e Nadia trascorreremo l'intero pomeriggio a casa sua
approfittando che non ci sarà nessuno; dopo averle spiegato i punti più salienti della
mia ricerca su Hegel, ci daremo indisturbate all'amore. Questo era anche uno dei punti
della nostra intima conversazione. Ti prego di non angosciarti assolutamente per aver
troncato la nostra morbosa conversazione giacché domani recupereremo abbondantemente
e con molto più piacere l'orgasmo che questo pomeriggio, completamente ignaro di tutto,
hai interrotto involontariamente.”
“Erika ti ringrazio per non farmi sentire in colpa; mi fa molto piacere sapere che
domani sfogherete la vostra passione e prevedo che trascorrerò il pomeriggio pensandovi.
Ti amo e percepisco che sto già iniziando ad amare Nadia. Sappi che quando me l'hai
presentata mi ha fatto un'ottima impressione; mi è piaciuta tanto che la stessa sera mi ha
ispirato una sega tanto lunga e soddisfacente da farmi addormentare col cazzo in mano
pensando intensamente a lei. Al mattino dopo, appena svegliato, me ne sono fatta un'altra
immaginandoci tutti e tre insieme : io vi leccavo dappertutto iniziando dai vostri adorabili
piedi e dopo vi scopavo. Sì, Nadia mi ha ispirato delle fantastiche seghe ma tu sei stata
sempre presente.”
“Dario le tue tenere parole mi colmano di gioia. Sono certa che Nadia sarebbe felice
anche di sapersi ispiratrice delle tue seghe. Anche tu le hai ispirato molti ditalini, infatti,
mi ha chiesto di procurarle un tuo paio di slip usati e mi ha confessato di usarli per
sditalinizzarsi e versarvi morbosamente i suoi umori. Mi auguro che non ti dispiaccia
averglieli dati.”
“Affatto Erika, anzi mi fa molto piacere sapere che i miei slip siano in suo possesso e
visto che ne aveva tanto desiderio, hai fatto benissimo ad esaudirlo.”
Ambedue tornarono a baciarsi appassionatamente; dopo Erika si alzò e gli chiese di
toglierle la maglia. Dario gliela tolse e dopo averla annusata e baciata ad occhi chiusi se
la strofinò sul cazzo e sulle palle; la piegò delicatamente e se la dispose sul cazzo ancora
in piena erezione.
“Dario questo gesto tanto sublime dimostra appieno la tua tenerezza nonché il forte
legame chimico esistente fra voi due.”
“E' vero, l'ho notato anch'io.”
“Dario ho bisogno che ti dedichi ancora ai miei piedi.”
Erika si distese sul tappeto divaricando anche le gambe e Dario la obbedì
immediatamente dedicandosi a baciarle e leccarle interamente i piedi succhiandole con
fervore anche tutte le dita. Soddisfatta che fu, Erika gli appoggiò le mani sulla nuca
spingendogli delicatamente le labbra contro la sua figa e disse :
“Adesso baciami, leccami e succhiami la mia figa con la massima passione; stimolami
il clitoride leccandolo e succhiandolo quanto più ti é possibile e dopo non risparmiarti a
massaggiare con le dita l'interno della figa in corrispondenza del clitoride giacché proprio
quell'area ci sono dei sensibilissimi punti erogeni che non vanno assolutamente tralasciati.
Dopo sollevami e portami sul mio letto sostenendomi sulle tue braccia . Ti leccherò e
succhierò il cazzo come sicuramente non te lo hanno mai fatto; di seguito avrò bisogno
che mi baci e lecchi dappertutto. Con me imparerai a conoscere, meglio della maggior
parte degli uomini che credono di saper scopare a dovere una donna, tutte le zone ed i
punti erogeni femminili che vanno obbligatoriamente stimolati se si vuole raggiungere un
sublime ed estasiante climax. Ci concederemo una tale salutare scopata che non ti sei fatto
mai con nessuna puttana e che non dimenticherai mai più.”
“Quell'ampia e ben accessoriata mansarda era un comodissimo miniappartamento ben
accessoriato con tutti i servizi ed elettrodomestici destinato agli ospiti ma adesso è tuo.”
“Gli zii me lo avevano detto e mi ci trovo benissimo.”
Dario la obbedì emozionatissimo e accarezzandola con molta passione si diede a
leccarle ogni parte della figa senza sosta ma prima di sollevarla sulle braccia, non poté
resistere al piacere di baciarle nuovamente i piedi.
“Erika avevo un'impellente bisogno di baciarti ancora una volta i piedi in quanto
esercitano un potere alquanto ipnotizzante su di me. Spero che anche Nadia mi permetta
baciare i suoi in quanto li ho trovati altrettanto splendidi.”
“Ti assicuro che potrai baciarceli ad entrambe quando vorrai e in qualsiasi luogo con
nostro piacere e consenso. Un giorno mentre parlavamo ci contemplavamo
reciprocamente con moltissima discrezione i piedi e gli istintivi movimenti dei nostri
occhi, labbra e lingue ci tradirono. Dopo un primo e cauto riferimento ai piedi, abbiamo
trattato con più dettaglio quest'argomento e il giorno dopo ci siamo scambiati i sandali
giacché portiamo lo stesso numero. Siamo molto attratte dai piedi e domani ce li
leccheremo molto morbosamente oltre a leccarci dappertutto e sfregarci vicendevolmente
e ardentemente sia le tette che le fighe; era anche questo uno degli argomenti della nostra
conversazione telefonica. E' bene che dopo esservi fidanzati non esiti ad inginocchiarti ai
suoi piedi ed omaggiarli proprio come hai fatto con i miei; sicuramente questo tuo gesto la
renderebbe molto più felice sin da subito. Sappi che uno dei suoi più morbosi desideri è
quello di distenderci tutti e tre sul letto e sfogare le nostre passioni con dei favolosi e
lussuriosi trenini facendo anche uso dei nostri dildi.”
Quelle parole gli furono utili per capire parte della loro conversazione che, stando
dietro la porta, non era riuscito a comprendere; sperava che Erika continuasse a trattare
quell'argomento in modo da riuscire a comprendere il resto della loro conversazione
telefonica ma data la sincerità di Erika, immaginava che lei, prima o poi, gliene avrebbe
parlato.
“Ti ringrazio per la tua disponibilità e per raccontarmi tanto riguardo Nadia. Ho il
sentore che tutti e tre staremo molto bene assieme e saremo molto felici.”
“Dario, adesso che siamo anche amanti, è opportuno avere le chiavi delle porte delle
nostre stanze per entrare liberamente e in qualsiasi momento lo desideriamo.”
“Ce le scambieremo senz'altro. Comunque noto che quando sei a casa la porta del tuo
miniappartamento é sempre chiusa a chiave.”
“Lo faccio per salvaguardare la mia riservatezza; siccome sono troppo calda e mi
eccito frequentemente con molta facilità, spesso sono costretta ad interrompere qualsiasi
cosa stia facendo per sditalinarmi a volontà in modo da appagare le mie voglie. Dal
momento che avrai la copia della chiave, potrai entrare senza bussare quando vorrai,
anche di notte. Sappi che sarà sempre un piacere riceverti a qualsiasi ora.”
“Grazie Erika, sei troppo gentile. Stamattina il rombo del motore del tuo scooter ha
fatto sì che mi svegliassi e mi avvicinassi subito alla finestra; dopo averti visto andar via
velocemente mi sono rimesso a letto e mentre ti dedicavo una sega ho udito chiudere la
porta di casa. Mi sono rialzato e ho visto la mamma abbordare in macchina per andare al
negozio. Visto che ero rimasto da solo in casa sono salito istintivamente nel tuo
miniappartamento nudo per com'ero e trovando la porta socchiusa, sono entrato nella tua
camera da letto.”
“Ti ringrazio molto per iniziare la giornata dedicandomi una sega. Ma dì un po', ti è
piaciuto startene lassù da solo e nudo ?”
“Non devi ringraziarmi in quanto il piacere di dedicarti una sega è ormai diventato
irrinunciabile nonché necessario per cominciare la giornata nel migliore dei modi. In
effetti mi sono trovato a mio completo e morboso agio eccitandomi ancora di più nel
vedere il letto che avevi lasciato disfatto.”
“Dario sei troppo carino e mi gratifica ascoltare queste tue belle parole cariche di
intensa passione e morbosissimo erotismo. Mi ero svegliata un po' tardi e visto che non
potevo rinunciare al mio ditalino, me l'ho fatto velocemente perché avevo bisogno di
sostenere l'esame che avevo alle otto, abbastanza rilassata e sono uscita in fretta lasciando
disordine dappertutto. Spesso la zia mi riordina il miniappartamento ma riflettendoci
bene all'ora di pranzo sono rientrata a casa prima di lei ed ho trovato il mio letto
perfettamente rifatto nonché la stanza da bagno impeccabilmente pulita; a questo punto
deduco che sei stato tu l'artefice di tutto ciò.”
“Sì e ho provato un morbosissimo piacere sostituendo lenzuola, federe ed asciugamani
nonché riordinarti le stanze.”
“Mi sono accorta subito che tutto era in perfetto ordine. Che hai fatto tanto da dover
cambiare addirittura lenzuola, federe e addirittura tutti gli asciugamani ?”
Dario non riuscì a risponderle ma arrossì in volto. Erika comprese il suo silenzio e gli
si inginocchiò davanti. Stando l'uno di fronte all'altra, lo abbracciò e avvicinandogli le
labbra tornarono a baciarsi con ardente passione. Spinse le labbra di Dario contro le sue
tette e cominciò ad accarezzargli le palle sussurrandogli :
“Ho un'atroce voglia di sentirmi leccare e succhiare le tette. So che anche tu ne hai
molta voglia in quanto me le divori con gli occhi. Dopo che avrai risposto alla mia
domanda portami subito nella mia stanza perché ho una voglia matta di sentire
sprofondare il tuo cazzo nella mia figa.”
“Erika anch'io non vedo l'ora di concederci una sublime scopata.”
Dario si dedicò alle sue splendide tette con una veemenza ed un'emozione tali che
Erika si commosse.
“Ma ti piacciono così tanto le mie tette ?”
“Sì Erika, mi piacciono troppo, mi piace ogni parte del tuo splendido corpo; ti amo a
dismisura.”
“No, tu non mi ami, il tuo sentimento va oltre l'amore. La verità è ben altra, la verità è
che mi adori. Scommetto che quando sei entrato nella mia stanza ti sei disteso
eccitatissimo sul mio letto. Mi sbaglio?”
“No Erika, non ti sbagli. Giunto in mansarda trovai la porta della tua stanza
semiaperta ed entrai lentamente. Le lenzuola del tuo letto erano spiegazzate ma prima
entrai in bagno per farmi il bidet usando il tuo sapone intimo e l'asciugamani che ancora
sapeva della tua figa. Dopo entrai nella stanza da letto e gettandomi sul letto mi avvolsi
fra le tue lenzuola; iniziai a strofinarvi morbosamente il cazzo fino ad intravedere per puro
caso, i tuoi sandali sotto l'armadio.”
Erika a quel punto si raccolse per qualche istante nei suoi pensieri. Lo interruppe e gli
chiese :
“Dario sei proprio un amore e la tua tenerezza mi affascina sempre più; scusa se ti
interrompo ma ti riferisci ai sandali aperti con la fascia dell'avampiede bianca e i tacchi a
spillo color nero opaco?”
“C'erano solo quelli; mi piacquero tanto da non cercarne altri nella scarpiera.”
“Dario sono molto contenta che hai preso proprio quelli; per favore continua.”
“Li ho presi con molta emozione e mi sono sdraiato nuovamente sul letto; ho
continuato sfregarmi il cazzo contro le lenzuola come avevo fatto prima intanto che
odoravo e baciavo i tuoi sandali senza sosta. Ho goduto tantissimo e poco dopo ho
sborrato bagnando inevitabilmente il lenzuolo.”
“Sei troppo carino; e poi che hai fatto ?”
“Mi sono asciugato con lo stesso lenzuolo e poi ho messo tutto in lavatrice. Sono
entrato nel tuo bagno per farmi la doccia e mi sono asciugato con la tua asciugamano che
dopo ho aggiunto in lavatrice. Ho rimesso gli asciugamano, lenzuola e federe pulite;
quindi ho lavato il pavimento del bagno e della stanza da letto. Ho messo un po' d'ordine
e sono sceso a fare colazione. Circa un'ora dopo sono risalito per stendere il bucato e poi
sono uscito da casa. Questo è tutto.”
“Dario mi commuovi. D'ora in poi lascerò il mio letto sempre disfatto in modo che in
mia assenza ti possa strisciare sulle lenzuola e sborrare a volontà; al mio ritorno proverò
molto piacere nel vedere le gocce della tua sborra su di esse.”
“Grazie Erika, sei molto gentile, lo farò con molto piacere.”
“Baciami ancora una volta, portami su in mansarda nel mio miniappartamento sulle tue
braccia e distendimi subito sul letto perché ti farò scopare e godere come non mai.”
Dario obbedì e appena entrati nella sua stanza notò che le serrande erano socchiuse
nonché alcuni libri ai piedi del letto. Dario capì subito che i rumori che aveva sentito
mentre ascoltava di nascosto da dietro la porta e che lo fecero allontanare
immediatamente, erano stati causati dalla caduta di quei libri. Dario la distese quindi sul
letto molto delicatamente.
“Dario per favore prima di coricarti togli i libri che ancora ingombrano il letto in modo
da muoverci a nostro agio.”
“Certamente Erika, li poserò sulla scrivania.”
“Grazie Dario. Mentre ero a telefono con Nadia ero talmente eccitata che nella foga
del ditalino muovevo tanto freneticamente le gambe che alcuni libri sono caduti.”
Le parole di Erika confermarono a Dario ciò che aveva sospettato. Dario constatò che
Erika era stata fin troppo sincera con lui ma allo stesso tempo si dispiacque per non poter
contraccambiare tanta sincerità; per tal motivo si adirò con se stesso, già per la seconda
volta, per essere costretto ad occultarle la verità. Le sue riflessioni ed il suo auto
rimprovero gli fecero perdere immediatamente l'erezione.
“Dario amore mio, che ti succede ? Hai perso improvvisamente l'erezione e il cazzo ti
sta penzolando completamente flaccido sui coglioni. Forse si è mantenuto duro per
troppo tempo e adesso ha bisogno di riposare un po'. Lascia i libri sulla scrivania e
coricarti affianco a me. Non preoccuparti per il tuo cazzo in quanto da ora in poi me ne
occuperò io. Ti farò riposare un po' tra le mie braccia mantenendoti il cazzo a contatto con
la mia figa e poi te lo succhierò in modo da fartelo diventare duro come prima.”
“Scusami Erika, non so cosa mi sia successo comunque grazie per la tua gentilezza e
disponibilità.”
“Dai, raccogli tutto e coricati affianco a me.”
Mentre Dario sgomberava il letto scorse una foto di Nadia su di un libro; la guardò con
dolcezza e mentre disponeva i libri sulla scrivania la trattenne in mano. Dopo si chinò per
raccogliere gli libri che erano caduti sul pavimento e li mise sulla scrivania senza
distogliere lo sguardo dalla foto che ancora teneva in mano. Intanto Erika accavallò
morbosamente una gamba sull'altra.
“Ti accorgi quant'è bella Nadia ? Se senti il bisogno di baciare la foto, fallo
liberamente e poi porgimela in quanto anch'io ho voglia di contemplarla e baciarla.”
Dario la accarezzò e dopo averla baciata ad occhi chiusi la porse ad Erika. Mentre
Erika baciava la foto di Nadia, Dario poggiò le labbra sui piedi di Erika e li baciò a lungo
teneramente. Il cazzo di Dario improvvisamente iniziò a vibrare reagendo velocemente
allo stimolo che gli procuravano i piedi di Erika.
“Scusa Erika ma prima di distendermi affianco a te ho bisogno di baciarti e leccarti i
piedi un po' in quanto mi fanno impazzire.”
“Dario ti capisco. Fallo fin che vuoi in quanto è il più sublime gesto di rispetto che
puoi farmi. Mi complimento con te giacché noto con gioia e stupore che il tuo cazzo è
veramente formidabile in quanto ha già recuperato abbondantemente il suo vigore.”
“Erika contemplando la foto di Nadia ed i tuoi piedi si è indurito nuovamente; sono
sicuro che da un momento all'altro esploderà.”
“Mi fa molto piacere che i miei piedi esercitino un così forte potere sul tuo cazzo ma
trattieniti fin che puoi e non sborrare; scoperemo con molto ardore perché ho bisogno di
essere appagata a dovere e per bene. Prima di iniziare reputo onesto metterti a
conoscenza di dettaglio non trascurabile riguardo Nadia. Sono certa che fra di voi esiste
una forte attrazione chimica in quanto mi hai confessato che subito dopo averla
conosciuta ti ha ispirato molte seghe, ti ha colpito l'anello che lei mi ha messo nell'illice e
ti è piaciuta la sua maglia. A ciò bisogna aggiungere un'altra cosa che ignori.”
“A cosa ti riferisci ?”
“Ai sandali che hai odorato e baciato con una passione tale da sborrare con molta
gratificazione.”
“Sì Erika, l'odore dei tuoi sandali è inebriante.”
“Dario è vero, anch'io l'ho trovo inebriante, infatti, li ho odorati e baciati parecchio ma
sappi che noi ce li eravamo scambiati. Quei sandali che hai odorato sono di Nadia.
Quando questo pomeriggio sei arrivato, conversavamo a telefono e intanto ci facevamo un
ditalino odorando e baciando i sandali : io i suoi e lei i miei. Questo per me è un altro
segno della chimica e della profonda affinità esistente fra voi due. Questo è il suo
perizoma bianco che indossavo prima di iniziare a farmi il ditalino e che per la premura
ho dimenticato di rimettermi lasciandolo sul letto; é stato in contatto con le nostre fighe e
adesso è difficile distinguerne gli odori. Mi fa molto piacere di non essermi sbagliata
consigliandoti di fidanzarti con Nadia.”
Erika gli porse il perizoma e Dario dopo averlo accarezzato lo odorò emozionatissimo.
“Erika, questo perizoma è troppo prezioso per me. Potrei tenermelo ?”
“Certamente. Domani io e Nadia ci coricheremo sul suo letto per la prima volta e ci
ameremo a lungo appassionatamente. Mi farò dare gli slip o il perizoma che indossa e te
li porterò al mio ritorno.”
“Erika te ne ringrazio a priori. Hai proprio ragione : c'è molta chimica fra noi e non
finirò mai di ringraziarti per avermela consigliata. Vorrei tanto essere assieme a voi
domani nel suo letto.”
“Dario abbi pazienza, domani io e Nadia abbiamo bisogno di stare da sole; mi devo
concentrare molto su di lei specialmente quando leccherò e bacerò le sue belle cosce che
mi attirano tanto. So che vivremo dei momenti magici quando sfregheremo le nostre
fighe una contro l'altra e ci succhieremo ardentemente i clitoridi. La farò mia con la
lingua e col dito; la penetrerò col mio fallo e lei farà lo stesso con me. Mi ha già
anticipato il suo desiderio di scambiarci i nostri falli. Successivamente, quando lei vorrà,
potrai scopartela a volontà ma prima ambedue dobbiamo farci nostre l'un l'altra. Come ti
ho detto poco fa lei vorrebbe scopare assieme a noi due. Scoprirò quali sono le sue zone
erogene più sensibili e come desidera essere appagata sessualmente; te lo riferirò in modo
che sappi come trattarla e renderla felice fin da subito.”
Erika si compiacque molto notando come Dario, dopo aver odorato più volte gli slip di
Nadia, se li sfregò emozionatissimo sul cazzo.
“Dario questo tuo tenero gesto mi colma di gioia e morboso piacere. Il tuo cazzo
mantiene egregiamente una forte erezione che mi onora moltissimo, quindi inizia subito a
baciarmi e leccarmi tutta per poi fare un bel sessantanove ed infine scopare fino a
rimanere esausti. La mia figa accoglierà il tuo superbo cazzo nel migliore dei modi e lo
stringerà fortemente per assaporare la forza della sua virilità.”
A quel punto Erika allungò un braccio ed estrasse uno dei due falli dal comodino.
“Dario non voglio offenderti ma sono tanto in calore che oltre al tuo cazzo ho bisogno
anche di questo dildo per appagare appieno le mie voglie.”
Nonostante Dario fosse entrato qualche volta nei sexy shop, rimase alquanto perplesso
vedendola impugnare quel grosso dildo. Erika accorgendosi della sua reazione, disse :
“Che ti succede, ti fa paura col solo vederlo ? Lo uso per appagare le mie voglie. Me
lo metto persino in culo e godo tantissimo.”
Dopo un a brevissima esitazione, Erika glielo appoggiò sul viso.
“Non intimorirti, è soltanto un pezzo di gomma rigida. Ti senti di odorarlo ?”
Senza attendere una sua risposta glielo strofinò più volte sul viso e Dario lo guardò
alquanto confuso. Erika notò un incremento dei suoi battiti cardiaci ed una timida
apertura della sua bocca.
“Erika è la prima volta che ne vedo uno da tanto vicino e mi fa una certa impressione
sentirmelo sul viso.”
“Ti credo ma sappi che molti uomini mi hanno chiesto di sodomizzarli col dito e poi
col dildo. Prova per semplice curiosità; potrebbe anche piacerti, poco fa mi sono accorta
che guardandolo hai aperto istintivamente e leggermente la bocca. Tira fuori la lingua e
leccalo pian piano come se fosse un gelato. Non temere, non ti farà male e forse potrebbe
anche piacerti.”
“Erika non so; mi fa un certo senso.”
“Rilassati e provalo. Nell'antica Grecia i ragazzi erano orgogliosi di essere iniziati e
istruiti anche all'omosessualità per essere aperti a tutto. Infatti quando i soldati partivano
per le guerre sfogavano le loro necessità sessuali fra di loro vista l'assenza di donne e la
lunga durata delle guerre. Prova, inizia a leccarlo lentamente e forse potrebbe anche
piacerti.”
Dario obbedì e dopo un timido rifiuto iniziale, senza ulteriori incoraggiamenti e
suggerimenti da parte di Erika, cominciò a leccarlo sempre con più tenacia e
socchiudendo istintivamente gli occhi, si diede anche a baciarlo e mordicchiarlo con
curiosità e piacere. Appena Erika noto tale reazione glielo conficcò lentamente all'interno
della bocca e dopo averglielo lasciato tutto dentro per qualche secondo, lo estrasse
lentamente. Guardando compiaciuta Dario negli occhi, sorrise e disse :
“Dario mi sono accorta che ti è piaciuto e non puoi negarlo.”
“Sì, ho provato uno strano e morboso piacere. Forse perché non mi sono mai accorto
di essere attratto dal cazzo ? Sarà questo il mio primo passo verso l'omosessualità ?”
“Dario, non sei frocio e questo è il tuo primo passo verso la scoperta globale della tua
sessualità. Adesso distogli gli occhi dal dildo e inizia a baciarmi e leccarmi tutta.”
“Dopo lo userai per sodomizzarmi come hai fatto con altri uomini ?”
“Si Dario, scoperemo alla grande e anch'io godrò conficcandotelo per intero nel culo;
sperimenterai il piacere che prova una donna nel sentirsi sfondare il culo da un bel cazzo.
Sono certa che proverai delle sensazioni tanto piacevoli da rimanere pienamente
soddisfatto.”
A quel punto Erika lo indusse a cambiare posizione e si diedero a un eccitante 69.
Erika prese ad accarezzare il lungo scroto e dopo ingoiò molto avidamente i grossi
coglioni intanto che gli massaggiava ripetutamente il perineo. Si dedicò quindi a leccargli
ogni vena del cazzo e dopo aver massaggiato per bene la cappella con la lingua ingoiò
interamente il cazzo. Una volta estratto il cazzo dalla bocca fece spostare Dario un po' in
avanti in modo da massaggiarli comodamente lo sfintere con la lingua e dopo gliela
introdusse quasi per intero. Dario era intento a leccarle avidamente la figa nonché
odorarle i neri peli del suo folto colle di Venere ma in quel preciso momento emise un
lungo ed armonioso gemito di ulteriore piacere.
“Ti piace sentire la mia lingua dentro di te ?”
“Sì Erika e direi anche troppo, è una piacevolissima sensazione che non avevo mai
provato. Non fermarti, continua.”
Dopo un po' cambiarono posizione. Erika si distese in modo che Dario potesse far
affondare comodamente il cazzo nella sua accogliente figa. Ambedue erano troppo
eccitati e quando, dopo tanti su e giù, Erika si accorse che Dario era nel punto di sborrare,
gli conficcò lentamente il dito medio all'interno del culo. Dario dovette fermarsi per
gustare a pieno il dito di Erika. Quando Dario si diede di nuovo a scoparla, Erika prese il
dildo e lentamente glielo conficcò in culo.
“Dario sto godendo molto; non fermarti, continua a scoparmi intanto che ti sodomizzo
col dildo. Sto sperimentando un susseguirsi di orgasmi.”
“Anch'io sto godendo molto. Continua a sodomizzarmi Erika, continua.”
Quando Dario non poté più contenersi, sborrò abbondantemente. Ambedue rimasero
esausti e pienamente soddisfatti. Si rilassarono uno di fianco all'altra e per un po' neanche
ebbero le forze di parlare ma solo di guardarsi compiaciuti.
“Erika ti ringrazio per avermi concesso questa sublime scopata. E' la prima volta che
scopo in questo modo.”
“Questa scopata è la prima di una lunga serie. Ho avuto più di cinque orgasmi. Sei
stato bravissimo; è proprio così che si scopa. Ti ho fatto male col dildo ?”
“Quando me lo hai schiaffato dentro ho provato dolore ma dopo solo piacere. Ti
ringrazio per avermi fatto sperimentare questa sconosciuta sensazione.”
“Me ne sono accorta. Bravo Dario, devi aprirti a qualsiasi esperienza per conoscere a
fondo la tua sessualità e godere al massimo. Adesso è opportuna una rilassante doccia
per toglierci anche la stanchezza.”
“Posso essere io a lavarti ?”
“Dario ci laveremo morbosamente a vicenda. Vedrai quanto sarà eccitante.”
Finita la lunga doccia Erika gli disse :
“Adesso pettiniamoci e torniamo a letto bagnati senza asciugarci. Mi sento più a mio
agio nuda e bagnata dopo una doccia. Guardi quasi ossessivamente le mie ascelle, ti
piacciono ?”
“Sì Erika, mi attirano molto. Perché non le depili ?”
“Ero solita farlo ma Evelyn mi suggerì di accorciarne appena i peli in modo da lasciarli
intravedere. Lei adduceva che la lieve fuoriuscita dei peli dalle ascelle è un richiamo
sessuale che rievoca la figa. Mi convinsi che non si sbagliava quando constatai che erano
in molti a guardarmele come volendo immaginare la mia figa.”
“E' vero Erika, anche a me fa questa impressione ed è molto eccitante guardarle.”
“Allora sollevami le braccia e baciali. Mi piace che mi bacino i peli delle ascelle e non
provo affatto solletico.”
Dario si diede subito a baciarle teneramente le ascelle.
“Erika è stato bellissimo odorarle e baciarle; non lo avevo mai fatto.”
“Mi fa molto piacere. Anche Nadia lo trova eccitante e si sta lasciando crescere i peli.
Potrai baciarglieli quanto vorrai.”
“Sarà eccitante baciarli anche a lei.”
“Sì Dario è giusto che glieli baci anche se ancora non li ha molto lunghi. La devi
baciare e leccare in ogni millimetro in quanto è un prelibato bocconcino degno di essere
gustato e assaporato in ogni sua parte.”
“Sì, è un vero bocconcino. E' molto chiederti come vi siete conosciute ?”
CAPITOLO 3
“Ci siamo viste casualmente di sfuggita una prima volta presso la segreteria centrale
dell'università e poi incrociate più volte lungo i corridoi della nostra facoltà. Una volta
l'ho vista consultare dei libri presso una bancarella di libri usati all'interno della facoltà e
senza farmi scorgere mi avvicinai e notai che consultava libri relativi al primo anno di
filosofia. La sua bellezza mi colpì al punto che spesso gironzolavo lungo i corridoi della
facoltà sperando di incrociarla e guardarla con moltissima discrezione anche per un
attimo. Una mattina, mentre ero seduta a chiacchierare con le mie compagne Sandra ed
Elettra in un tavolino esterno del bar della facoltà, la scorsi con la coda dell'occhio,
mentre mi passava vicino. Avevo le gambe accavallate e la minigonna che indossavo mi
metteva in vista buona parte delle cosce. Poco dopo la vidi appoggiare i libri, un
bicchiere d'acqua ed una tazzina di caffè su di un tavolino libero ubicato a pochissima
distanza e alle spalle delle mie compagne. Si accomodò lentamente, accavallò le gambe
con molta grazia ed iniziò a sorseggiare lentamente il caffè. I nostri sguardi si
incrociarono ripetute e piacevoli volte. Con un pizzico di civetteria cambiai di posizione
spostando un pò la sedia in modo da rivolgerla nella sua direzione cercando di non
distogliere lo sguardo dalle mie compagne. Azzardai ad allargare leggermente le gambe
come a porgerle uno stuzzicante invito da sotto il tavolino e continuai a parlare con le mie
compagne come se nulla fosse ma dopo indirizzai saldamente lo sguardo verso Nadia.
Notai che oltre a guardarmi negli occhi dirigeva soddisfatta lo sguardo anche sotto il mio
tavolino; anch'io lo feci e constatai che lei aveva adottato la mia stessa posizione : piedi
poggiati a terra e gambe leggermente aperte. Mentre sorseggiavo il caffè e chiacchieravo
con le mie compagne, decisi di provocarla più spudoratamente; tornai a guardarla fissa
negli occhi, accesi una sigaretta, allargai più audacemente le cosce, chinai il capo
rivolgendo per qualche istante lo sguardo verso le mie cosce e tornai subito a guardarla
negli occhi. Volevo farle capire che mi sarebbe piaciuto che mi guardasse l'interno delle
cosce. Sembrava che i nostri occhi stessero già comunicando morbosamente tra loro
molto meglio di qualsiasi parola. Mi fece capire di aver ricevuto ed accettato il mio invito
in quanto accese una sigaretta, divaricò un po' più le gambe e indirizzando lo sguardo
verso le mie cosce, emise una consistente boccata di fumo diretta sotto il mio tavolino e
proprio verso la mia figa. Le trasmisi il mio gradimento allargandomi ancor di più le
cosce come a accogliere la sua lunga boccata di fumo diretta verso la mia figa. Per tutta
risposta mi offrì un dolce sorriso seguito da un voluttuoso dischiudersi di palpebre che
ricambiai molto discretamente per non farmi scorgere dalle mie compagne, che ignare di
tutto, erano convinte che stessi partecipando pienamente alla loro conversazione. I nostri
sguardi continuarono ad incrociarsi trasmettendosi un reciproco e morboso gradimento.
Ad un tratto diede un'occhiata al suo orologio e senza distogliere i suoi occhi dai miei,
sorseggiò dell'acqua appoggiando morbosamente la cannuccia tra le labbra, se le asciugò
lentamente con un tovagliolo e lo conservò in borsa. Io non potei esimermi dal copiare
esattamente il suo stesso delicato gesto con la mia cannuccia. Si alzò, si ricompose con
molta grazia la minigonna in tessuto jeans, mi offrì un dolce sorriso e distaccandosi dal
tavolino si congedò lanciandomi un velatissimo bacio che ricambiai aprendo e
socchiudendo gli occhi.
Qualche minuto dopo io e le mie compagne abbandonammo il bar e ci avviammo
verso l'auditorium per assistere ad una conferenza che stava per iniziare e che trattava
sulla Semantica della Logica Proposizionale. Appena entrate disposi il mio
mini registratore sulla cattedra ed imboccammo la gradinata in cerca di posti a sedere. Il
piccolo auditorium era pieno quasi fino a metà; salimmo quindi verso le ultime file dove
con mio stupore e gioia scorsi Nadia seduta in una poltrona di una fila completamente
libera. Presa dalla voglia di starle vicino, indussi le mie compagne a seguirmi verso
quella fila e quando le fui vicino ci scambiammo immediatamente complici sorrisi. Le
chiesi se quelle poltrone fossero libere e lei gentilmente rispose :
“Sì sono tutte libere, accomodatevi pure.”
Poi le dissi sottovoce :
“Grazie, sono veramente lieta di trovarti qui, mi chiamo Erika.”
“Io Nadia; è una vera emozione porgerti la mano e presentarci; è da tanto che lo
desideravo. Tolgo subito la mia borsa e i libri in modo che ti possa accomodare affianco a
me.” mi disse a bassissima voce.
Intanto le mie compagne si erano fermate a poca distanza distratte dall'entrata del
giovane relatore. Non nego che alle parole di Nadia stavo arrossendo e mentre mi
abbassai per accomodarmi mi chinai verso di lei per salutarla con un bacio in prossimità
delle labbra sussurrandole :
“Contraccambio pienamente la tua emozione.”
Mi ricomposi immediatamente e rivolgendomi alle mie compagne, dissi :
“Venite ragazze, in questa fila i posti sono liberi, accomodatevi qui anche voi.
Approfitto quest'occasione per presentavi Nadia che anch'io da tempo volevo conoscere e
adesso sono lieta di averne l'opportunità.”
Sandra ed Elettra si avvicinarono e Nadia si alzò a salutarle cortesemente. Dopo
essersi sedute ci sussurrammo alcune frasi all'orecchio in modo da non farci ascoltare.
“Grazie Nadia sei bellissima e molto gentile.”
“Erika anche tu lo sei; poco fa al bar sei riuscita a farmi eccitare al punto da accogliere
senza indugi l'invito che mi hai posto allargandoti spudoratamente le cosce e mostrandomi
impudicamente il loro interno da sotto il tavolino. Sei molto intraprendente. Sono sicura
che diventeremo buone amiche.”
“Nadia siamo diventate amiche e complici nel momento in cui hai risposto al mio
invito allargando anche tu audacemente le tue splendide cosce e dirigendole verso le mie.
Sappi che anche adesso, standoti tanto vicina, sono parecchio emozionata.”
“Anch'io e dubito che potrò seguire questa conferenza con la dovuta concentrazione.”
“Non preoccuparti Nadia, ho appena lasciato un mini registratore sulla cattedra con una
cassetta di lunga durata; la ascolterò per trascrivere i punti più salienti e se vuoi te la
presterò.”
“Brava Erika; sei molto perspicace. Credo che ne avrò proprio bisogno in quanto la
tua bellezza mi distrae parecchio.”
“Nadia, anche la tua mi distrae. Credo che in qualsiasi momento mi sia possibile, non
resisterò al piacere di sfiorarti le gambe con le mie cercando di non farmi scorgere dalle
mie compagne.”
“Sarà un vero piacere sentirmele addosso. Noto che le tue compagne guardano il
relatore come se fossero ipnotizzate.”
“Non ti sbagli affatto; fra di noi parliamo sempre di cazzi.”
Nadia mi rivolse un malizioso sorriso e disse :
“Noto con piacere che sei spudoratamente esplicita.”
“Dico soltanto la verità e loro in special modo si eccitano persino guardando un
bell'uomo alla televisione. Comunque Nadia, dedichiamoci a noi. Mi sei piaciuta dal
primo momento in cui ci siamo incrociate casualmente in segreteria e approfittando della
folla mi sono soffermata a contemplarti senza che te ne accorgessi. Da allora ti ho
cercata dappertutto.”
“Erika in realtà mi ero accorta di te e dei tuoi continui sguardi con la coda dell'occhio.
Anch'io da allora ho iniziato a cercarti e quando ti scorgevo ti pedinavo senza avere il
coraggio di avvicinarmi a te.”
“Nadia, ignoravo che anche tu seguissi. Dato che quando ti seguivo notavo che fissavi
attentamente alcune ragazze, istintivamente ho avuto il sentore di una tua tendenza saffica
che mi hai confermato con molto piacere poco fa quando ti sei piazzata in quel tavolino
tanto vicino al mio.”
“Erika, anch'io ho notato più volte che guardavi morbosamente altre ragazze e proprio
per questo motivo ho occupato quel tavolino.”
“Nadia, mi congratulo per il tuo sagace intuito; il tuo fiuto non ti ha tradito, in effetti
sono bisessuale.”
“Da tempo mi attirano fortemente le donne ma finora non ho avuto l'occasione di
coricarmi con nessuna e sperimentare il piacere saffico.”
“Nadia sospetto che finora non ti sei imbattuta con quella giusta per te. Sono sicura
che prima o poi la troverai e scoprirai quanto è sublime ed inebriante scopare tra donne.
Noi donne ci conosciamo alla perfezione e soltanto un'altra donna sa esattamente come
stimolarci e condurci all'apice dell'estasi. Conta pure su di me in quanto ti starò vicino e
mi prodigherò ad aiutarti. Trovo gradevolissimo anche il timbro della tua voce ma adesso
cerchiamo di prestare attenzione a questo relatore e non distrarre gli altri.”
“Erika, grazie per la tua gentilezza e la tua disponibilità; sì, concentriamoci sulla
conferenza.”
Nonostante la nostra emozione, a tratti riuscimmo a concentrarci alla conferenza. Ad
un certo punto il relatore spense tutte le luci dell'auditorium per ottimizzare la proiezione
di parecchie diapositive. Non esitai ad approfittare del buio per lasciarmi cadere un
sandalo e dilettarmi ad accarezzare delicatamente col piede la gamba di Nadia fino a
sfiorarle il tallone. Nadia gradì tanto la mia iniziativa che sollevò quanto più poté l'arco
plantare del suo piede in modo che una buona parte del mio piede scivolasse facilmente
sulla morbida soletta del suo sandalo e vi rimanesse incastrato dalla pianta del suo piede.
Poco dopo me lo rilasciò e togliendosi l'altro sandalo, si diede ad accarezzarmi il piede
con i suoi. Tale morbosa effusione di voluttuosità fra i nostri piedi ci eccitò parecchio e si
protrasse fin quando il relatore riaccese le luci dell'auditorium.
“Noto con piacere che anche a te piacciono i sandali aperti con la fascia dell'avampiede
piuttosto sottile. ” le sussurrai.
“Indubbiamente Erika e li considero un'efficacissima arma di seduzione femminile che
mettendo in evidenza la quasi totalità del piede, esalta maggiormente la bellezza della
donna sin dalla notte dei tempi.”
“Nadia, sono certa che col tempo la nostra amicizia si solidificherà sempre più.”
“Non lo dubito affatto Erika e ciò mi gratifica molto, veramente molto.”
Quando il relatore concluse l'esposizione le mie compagne ci chiesero di attenderle alle
porte dell'auditorium in quanto, come tanti altri partecipanti che avevano acquistato il suo
primo libro, desideravano che il relatore lo autografasse.
Quando ci raggiunsero, Sandra mi consegnò il mini registratore dicendomi :
“Erika, oltre all'autografo, il relatore mi ha aggiunto una bella dedica; vorrei che mi
prestassi la cassetta per duplicarla. Te la restituirò domani.”
Non ebbi il tempo di risponderle che Elettra le chiese di farne una copia anche per lei.
“Certamente e con molto piacere.” le rispose Sandra.
Nadia intervenne dicendo :
“Questo relatore è preparatissimo e sono rimasta entusiasta della chiarezza con cui ha
spiegato ognuno dei cinque punti che ha trattato; proprio ieri sera li stavo analizzando
senza riuscire a capirli bene. Anch'io comprerò il suo libro e già Erika si è mostrata
disponibile a prestarmi il mini registratore per duplicarne il nastro.”
“Nadia te lo presterò non appena Sandra me lo restituirà. Conosco bene il secondo
motivo per cui ambedue due hanno bisogno di quella copia.” le dissi sorridendo.
Sandra ed Elettra si avvicinarono a Nadia e la imprigionarono tenendola a braccetto fra
loro. Iniziarono a camminare lentamente come se si conoscessero da tempo. Dopo
Sandra le disse :
“Nadia sarò lieta di farne una copia anche per te e domani stesso te la consegnerò.
Elettra avrà la sua copia stasera in quanto so che anche lei si addormenterà ascoltando
quel nastro.”
Mi avvicinai e dissi :
“Nadia sappi che ambedue erano più concentrate sul relatore che sull'argomento. Le
conosco troppo bene e sospetto che mentre lo guardavano, se lo scopavano con gli occhi e
che per poco non hanno avuto un orgasmo. Stanotte si avvaleranno di quel nastro per
farsi chissà quanti ditalini ascoltando semplicemente la sua voce. Questo è ciò che
principalmente interessa loro di quella micro cassetta.”
Elettra strinse leggermente il braccio di Nadia e le disse :
“Nadia cerca di capire l'intimo e morboso bisogno che io e Sandra abbiamo di
ascoltare la sua voce. Fidati di Sandra; domani avrai la tua copia. Hai visto quant'è figo
quel relatore ? E' piaciuto anche a te ?”
“Elettra, anch'io vado pazza per i ragazzi ma lui non è proprio il mio tipo; è garbato ed
ha senz'altro dei lineamenti molto fini ma nonostante la sua prestanza preferisco i bruni ai
biondi e barbuti. Tra l'altro ha un torace troppo folto di peli per i miei gusti. Più che altro
ho apprezzato la sua preparazione. Spero non averti delusa.”
“Non ci hai deluso affatto in quanto a noi piacciono anche bruni e sbarbati. Scusa ma
come mai porti sottobraccio libri del primo anno ?” le chiese Sandra.
“Perché lo frequento e sono iscritta a Logica 1 con la professoressa Maseri. Siccome è
una materia che mi piace molto mi sto portando avanti autonomamente riguardo Logica 2.
Questo è il motivo per cui ho assistito a questa conferenza indirizzata essenzialmente agli
iscritti in Logica 2. La verità è che vorrei laurearmi quanto prima per non continuare ad
essere di molto peso ai miei.”
“Nadia hai fatto benissimo ad iscriverti con lei in quanto è preparatissima e spiega più
che bene. Anch'io ho frequentato Logica 1 con lei e ne sono rimasta tanto entusiasta che
mi sono iscritta con lei anche nel corso di Logica 2; lei stessa mi ha detto che oltre la
laurea in filosofia, ha ottenuta pure quella in lettere antiche. Eventualmente conta pure su
di me per qualsiasi dubbio; sarò lieta di aiutarti. Mi fa piacere sapere che ti applichi tanto
e spero che diventeremo buone amiche.” le disse Elettra.
“Anch'io sono a tua completa disposizione.” aggiunse Sandra.
“Nadia, scusa l'indiscrezione, sei fidanzata ?” le chiese Elettra.
“No. Ho frequentato diversi ragazzi e quando ho deciso di portarmeli a letto non sono
riusciti a soddisfarmi. Due mesi ho conosciuto casualmente in un bar Bruno, un distinto
ingegnere edile quarantaseienne. Abbiamo stretto subito un'amicizia tanto sincera che lo
portò a confessarmi che cinque anni fa, dopo la nascita del terzo figlio, sua moglie
trentottenne, aveva perso l'appetito sessuale e di conseguenza non avevano più rapporti
sessuali. Mi fece molta tenerezza e non indugiai a portarmelo a letto. Lui placò
egregiamente le mie voglie e i miei più intimi desideri di donna al punto che diventammo
amanti e da allora scopiamo una volta a settimana in un appartamento ben arredato che
aveva acquistato per affittarlo.” le rispose Nadia.
“Nadia è stata sua moglie ad insegnargli a scopare per bene in quanto solo una donna
conosce perfettamente le sue zone erogene e sa come stimolarle; l'esperienza è
importantissima.” le disse Elettra soddisfatta.
“Infatti mi ha confessato che mi scopa con l'esperienza che ha acquisito con sua
moglie. Dal momento che i loro rapporti sessuali sono inesistenti mi sento sua amica e
moglie allo stesso tempo e non provo alcun sentimento di colpa verso sua moglie; non è
giusto lasciar perdere un uomo con una prestanza ed un cazzo come il suo.” replico
Nadia.
“Hai fatto bene; se sua moglie non è in condizioni di goderselo, godilo tu. Gli
uomini non vanno assolutamente sprecati.” le disse Sandra.
“Secondo me dovrebbe sottoporsi ad un'accurata visita medica a meno che non sia
diventata improvvisamente lesbica.” disse Elettra.
“Dal momento in cui iniziammo a scopare, Bruno smise di segarsi il cazzo e lei intuì
che aveva conosciuto un'altra donna che placava le sue voglie. Frugando tra i suoi vestiti
e nella valigetta 24 ore trovò infine nel portafogli il foglietto in cui gli avevo scritto il mio
nome e il numero telefonico. Dopo un paio di settimane trovò il coraggio di telefonarmi e
mi fissò un appuntamento a casa sua. Mi accolse molto bene e mi confessò che
improvvisamente era diventata frigida permettendo inevitabilmente a Bruno di segarsi il
cazzo mentre si trovavano a letto affinché placasse autonomamente le sue naturali voglie
in quanto lei neanche se la sentiva di prendergli il cazzo in mano e segarglielo. Mi chiese
di prendermi cura di Bruno nell'ambito della sessualità. Visto che durante l'imminente
fine settimana i suoi figli sarebbero stati assenti per una gita, mi propose addirittura di
recarmi a casa loro affinché io e Bruno scopassimo sul loro letto matrimoniale giacché
aveva il piacere di vederlo godere con me come faceva una volta con lei.” disse Nadia.
“E avete scopato sul loro letto di fronte a lei ?” le chiese Sandra.
“Sì Sandra, abbiamo scopato davanti a lei ma soltanto una volta.” disse Nadia.
“Scusa Nadia, posso chiedertene il motivo ?” le chiese Elettra incuriosita.
“Quando abbiamo finito di scopare mi sono addormentata in mezzo a loro due.
Ricordo che mentre scopavamo lei ci osservava nuda dalla poltrona e nonostante si
stimolasse affannosamente e freneticamente il clitoride, non riuscì assolutamente ad
eccitarsi. Desistette quindi dall'idea di accompagnarci con un ditalino e si limitò a
guardarci pensierosa e turbata. Appena finimmo di scopare si distese sul letto affianco a
me e con le lacrime agli occhi mi baciò sulla guancia ringraziandomi per aver fatto godere
suo marito. Compresi la sua frustrazione in quanto, prima di addormentarci, mi disse con
molto dolore che non riusciva più ad eccitarsi e si scusò addoloratissima con Bruno per
non essere più in grado di soddisfarlo come una volta. Quella notte rimasi a dormire con
loro e verso le nove mattino entrò nella stanza da letto con due vassoi affinché facessi
colazione assieme a Bruno. Prima che Bruno mi accompagnasse a casa la portai in
disparte e le dissi : < forse tornerò da te qualche volta soltanto per visitarti ma non
scoperò più con Bruno a casa vostra e tanto meno sul vostro letto ed in tua presenza in
quanto la tua sofferenza mi ha distratto al punto da non concentrarmi a sufficienza ed
esibire pienamente il mio ardore di donna per offrire il meglio di me a Bruno che
nonostante avesse il cazzo intrappolato nella mia figa, perdeva spesso l'erezione a causa
tua. Più volte sono stata costretta ad interrompere la nostra scopata per sbocchinarlo in
modo da fargli raddrizzare nuovamente il cazzo. Siccome volevo raggiungere almeno un
orgasmo e fare godere Bruno, gli offrii il culo mettendomi alla pecorina e come hai
constatato mi ha inculato per bene dandoti le spalle. Ti suggerisco di sottoporti ad una
accurata visita medica in quanto suppongo che hai qualche scompenso ormonale. Non è
mia intenzione essere una Cassandra ma se non ti curi e riprendi in mano la situazione,
rischi seriamente di perdere il tuo eccellente marito. Informami quando ti ristabilirai per
restituirti Bruno con la mia promessa di non vederlo mai più. Sappi però che è stato
Bruno a cercare me e non io a lui. Esco comunque da questa casa come tua amica ma
abbi la consapevolezza che se lo faccio anche come amante di tuo marito, è
esclusivamente per causa tua >. Lei mi comprese perfettamente e dopo essersi scusata
per aver assistito alla nostra scopata, accettò la mia decisione di scopare con Bruno
altrove e mi salutò con un bacio sulla guancia che non potei fare a meno di
contraccambiare.” le rispose Nadia.
“Nadia ti sei comportata fin troppo bene in quanto non è affatto bello scopare con un
uomo mentre sua moglie sta a guardare e piange per i suoi sensi di colpa.” disse Sandra.
“Scusa Nadia, ma non pensi che sia diventata improvvisamente lesbica ?” le chiese
Elettra incuriosita.
“Elettra non lo credo proprio in quanto né si è minimamente eccitata vedendomi nuda
e neanche ha sfiorato con le dita le mie parti intime mentre eravamo distese affianco sul
letto. Credo che se fosse lesbica mi avrebbe sicuramente telefonato per propormi un
incontro da sole da qualche parte e quindi abbandonarci segretamente ai piaceri saffici,
ma non ha fatto neanche quello. No Elettra, secondo me, non è affatto lesbica.”
“Nadia, hai perfettamente ragione, in quanto, data la tua bellezza, una vera lesbica ti
avrebbe contattato quanto prima con la massima discrezione per condurti a letto.” ribatté
Elettra.
“Elettra, secondo me ha un grave dissesto ormonale.” concluse Nadia.
Continuammo a conversare e quando Sandra ed Elettra si congedarono, mi avviai a
braccetto con Nadia verso l'uscita dalla facoltà. Mi informò che sarebbe rientrata a casa
con l'autobus in quanto aveva lasciato lo scooter presso un'officina meccanica per farlo
riparare. A quel punto le dissi :
“Anch'io sono senza scooter perché stamattina mi ha accompagnata mio cugino Dario
in quanto doveva recarsi presso alcuni uffici qui vicino. Fra poco passerà a prendermi con
la sua utilitaria e se vuoi possiamo accompagnarti. Staremo ancora un po' assieme e tra
l'altro approfitterò l'occasione per presentartelo.”
“Grazie per la tua gentilezza Erika. Accetto con piacere.” mi rispose Nadia.
“Dario fu così che iniziò la nostra amicizia.” disse Erika a Dario.
Dario aveva ascoltato Erika con molta attenzione e disse :
“Sì, ricordo bene quel giorno in cui la portammo a casa sua.”
“Sì Dario anch'io lo ricordo bene e mi accorsi che ti guardò subito come solo una
donna colpita in pieno ed improvvisamente da una freccia di Cupido, può fare.”
“Mi dispiace proprio di non essermene accorto ma adesso sono ancora più che deciso a
fidanzarmi con lei.”
“Bene Dario, bene; recupererete senz'altro il tempo trascorso invano. Da quel giorno
lei si sente legata sentimentalmente a te nonostante parecchi ragazzi le corrano dietro e
che in realtà considera degli oggetti utili a sfogare, quando lo desidera, i suoi istinti
sessuali ma preferisce sempre Bruno, il suo amante quarantaseienne che la soddisfa
meglio degli altri. Il suo cuore appartiene a te nonostante ti sappia legato ad Ilda.
Riguardo la sessualità è opportuno che non ti opponga assolutamente ai suoi desideri e di
farla sentire libera di continuare ad appagare i suoi istinti col suo amante Bruno o con
chiunque altro desideri. Oltre ad essere una calda eterosessuale ha una forte tendenza al
rapporto saffico che domani sperimenterà per la prima volta con me. Dimostrale il tuo
incondizionato amore accettando anche la sua condizione di lesbica. Nadia apprezzerà
moltissimo la tua accondiscendenza che sicuramente le farà accrescere il suo amore per te.
L'amore raggiunge l'apice quando è unito alla sessualità ma tante volte è salutare che gli
istinti sessuali vengano appagati al di fuori dalla coppia e in assenza di vincoli
sentimentali giacché gli istinti sessuali sono alquanto ingovernabili e irrefrenabili. Nadia
deve trovare in te un vero, incondizionato e solido appoggio.”
“Erika hai perfettamente ragione. Considero insindacabile il diritto ad esprimere la sua
sessualità nella forma che più gradisca sperimentandolo con chiunque voglia. Sussiste
però il fatto che io amo anche te.”
“Dario non preoccuparti assolutamente per questo; tu mi appartieni e scoperemo
quando vorremo anche assieme a Nadia in quanto tra me e Nadia c'è molta chimica e
affinità riguardo gusti e modo di pensare. Ci siamo innamorate profondamente e non ci
nascondiamo nulla. Dal momento in cui ti fidanzerai formalmente con lei, apparterrai
anche a lei e la tua vita sarà decisamente diversa e piacevole. Io e Nadia ti condivideremo
apertamente e con molto piacere.”
“Erika sono molto contento che abbiate instaurato un rapporto tanto aperto e solido.
Mi eccita molto l'idea di starle accanto senza dover rinunciare a te.”
“Sono contenta anche per la zia, infatti quando l'ho portata qui per presentargliela, ho
intuito che sarebbero andate molto d'accordo. Si sono piaciute subito.”
“Sì, ricordo. Era una domenica pomeriggio e se non avessi avuto l'appuntamento con
Ilda sarei rimasto molto volentieri con voi, infatti, mentre ero con Ilda pensavo
frequentemente a Nadia.”
“Ti attirava troppo e il tuo subcosciente aveva già iniziato a desiderarla e amarla.”
“E' sicuramente la spiegazione più plausibile. Sì, l'amerò con tutte le mie forze ed
esaudirò ogni suo desiderio.”
“Nadia emana voluttuosità da ogni poro del suo splendido corpo. Il suo cuore brama
per te e devi essere fiero di avere affianco a te una donna come lei.”
“E tutto grazie a te Erika.”
“Non voglio essere ringraziata; desidero vederti felice e la tua felicità si chiama
Nadia.”
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