Business trip con il boss ... e sua moglie

Era il mio primo business trip che facevo con la compagnia dalla quale ero stato appena assunto: ero molto eccitato sia perché avrei dovuto presenziare a quest’importante riunione con il boss in persona e sia perché, non sapevo per quali motivi, la riunione si sarebbe tenuta su un grande Yacht alla fonda a Montecarlo. Ero arrivato la sera prima e mentre facevo colazione su uno dei ponti vidi arrivare un elicottero. Il cameriere sorridendo mi dice: “Boss is coming”. Non avevo mai incontrato personalmente il boss e sinceramente non chiesi informazioni a riguardo, sulla cinquantina, ancora atletico e con il tipico sguardo da oligarca russo che ormai conosco. Da quell’elicottero vidi però scendere anche una donna… sulla quarantina, ben fatta ed elegante, molto attraente. I due mi raggiungono sul ponte e si presentano… Il boss e sua moglie.

In quel momento mi accorsi che ero l’unico ospite nella barca. Lì per lì non ci feci molto caso e così ci sedemmo a parlare di lavoro, successivamente il boss mi comunica che la riunione vera e propria si sarebbe tenuta due giorni dopo nei suoi uffici a Montecarlo, la cosa mi lasciò un po' perplesso perché non compresi il motivo del mio arrivo 3 giorni prima. Ma lui con un sorriso smagliante mi disse che era sua abitudine conoscere i nuovi membri del suo staff più promettenti, e che mi sarei potuto godere quei giorni di vacanza. La cosa non mi disturbava affatto, anzi, poiché la sera stessa si sarebbe tenuto un ricevimento, con il tender avrei raggiunto il porto e sarei andato a prendere le misure per lo smoking che mi aveva regalato.

Dopo un paio d’ore ero sul tender in attesa di partire, vedi però arrivare la moglie del boss, che sale sul tender e con un cenno mi esclama: "andiamo a fare shopping". Viktoria è davvero una bella donna, seduta sul tender iniziai ad osservarla meglio con gli occhi nascosti dai miei Ray-Ban, gambe bellissime, piedi piccoli e curati, che in combo con quel sandalo Gucci non potetti far a meno di immaginarmelo sul mio cazzo. Una serie di pensieri lussuriosi pervase la mia mente e mentre le osservavo il decolté ben fatto, mi accorsi che avevo un’erezione notevole, e che Viktoria osservava me senza neanche troppo nasconderlo.

Lì compresi che Viktoria voleva essere scopata a puntino.

Tra i miei pregi o difetti, dipende dal punto di vista, c’è il fatto che difficilmente io sia imbarazzato, e per quanto la situazione avrebbe portato chiunque a palese imbarazzo, io reagii come al solito, stetti al gioco.

Trascorremmo tutto il pomeriggio tra negozi e boutique per il centro di Monaco, lei continuava palesemente a provocarmi con frasi e sguardi e io mi lasciavo tranquillamente provocare, e la cosa mi piaceva.

Rientrati in barca dopo una doccia e una sauna rilassante indossai il mio nuovo smoking e mi diressi sul ponte di volo dove trovai il boss e Viktoria che mi aspettavano seduti dentro l’elicottero, mi salutarono entrami sorridendo con il cenno della mano e iniziarono a parlare tra di loro, ma non capii davvero cosa si dicevano.

Il ricevimento era di una noia mortale: vecchi miliardari, accompagnati di giovani escort discutevano di cose che non suscitavano per niente il mio interesse, ma il gioco di sguardi con Viktoria continuò per tutta la sera. Ero in terrazza a fumare una sigaretta, quando vidi arrivare verso di me il boss con due calici di Champagne, me ne mette in mano uno e propone un brindisi al mio nuovo inserimento in azienda.

Così iniziammo a parlare e dopo avermi fatto domande sulla mia vita privata, con molta naturalezza, mi chiede se fossi attratto da sua moglie. Già all’epoca ero stato con diverse coppie, e la domanda non mi sorprese affatto, i meccanismi e le modalità sono sempre gli stessi, che tu sia un oligarca, un postino o un dottore. La mia risposta fu talmente rapida che ne rimase un po' spiazzato. Gli dissi che ero molto attratto da sua moglie e che ero abbastanza sicuro che anche lei fosse attratta da me. Il boss sorrise e mi annunciò che dopo il ricevimento io e Viktoria saremmo andati in una villa di un suo amico ad assaggiare dei cognac pregiati, e che lui ci avrebbe raggiunto in seguito.

Così dopo circa mezz’ora Viktoria venne da me sventolandomi in viso le chiavi di un’auto e mi disse di seguirla. Arrivammo al parcheggio e mi passò le chiavi dell’auto, non avevo mai guidato una Bugatti. Salimmo in auto, lei impostò la destinazione sul navigatore, 30 minuti di percorso previsto e ci muovemmo. Mentre guidavo lei mi disse che era molto eccitata e che non vedeva l’ora di prendere il mano il mio cazzo eretto, a quelle parole allungai la mia mano destra sulle sue gambe, tirai su l’abito fino all’altezza del pube e iniziai a toccarla, la figa le colava così tanto che le gocce dei suo umori arrivavano fino alle ginocchia, scostai il suo slip di pizzo completamente bagnato e iniziai a massaggiarle la figa lentamente afferrando il suo clitoride gonfio con le dita, lei iniziò a gemere afferrò il sedile con le mani, mise i piedi sul cruscotto e si infilò tutta la mia mano dentro la figa, dopo qualche secondo squirtò violentemente sul cruscotto e sul parabrezza, prese la mia mano e continuò a leccarla. Il cazzo mi stava esplodendo nei pantaloni, ma quando lei provò ad aprirmi i pantaloni, le dissi di fermarsi, perché non sarei stato in grado di guidare e che non era mia intenzione scoparla sul ciglio della strada. In più aggiunsi che se fosse stata ubbidiente e paziente le avrei concesso molti altri orgasmi. Viktoria ubbidì in silenzio stringendo costantemente la mia mano tra le sue tette.

Arrivati in questa villa non lontano dal mare. Vika come una ragazzina impaziente scese dall’auto e si affrettò ad aprire la porta. C’eravamo soltanto noi, ovviamente. Entrati in casa salimmo le scale ed entrammo nella camera patronale che aveva parete a vetro con una vista mozzafiato sulla Costa Azzurra.

Lei rimase per qualche istante ad ammirare il panorama in silenzio mi avvicinai a lei e la spogliai lentamente mentre le mordevo il collo, rimasta nuda cominciò a strofinare il suo culo contro il mio cazzo duro, ma ancora dentro i pantaloni. Mi sfilai la cinta, le legai i polsi dietro la schiena e iniziai a schiaffeggiarle il culo.

La piegai in avanti e mi inginocchia dietro di lei, rimasi impressionato da quanto la sua figa continuasse a colare così abbondantemente.

Così le allargai le natiche e iniziai a leccarle la figa e il culo con vigore. Il suo sapore mi inebriava. Infilandole la lingua nel culo notai che il suo culo pulsava, mi calai i pantaloni afferrai il cazzo in mano e iniziai a strofinarglielo sulla figa sempre più bagnata e che gocciolava visibilmente sul pavimento. Le infilai il cazzo nel culo lentamente e quando il calore del suo culo avvolse il mio cazzo cominciai a spingere con forza. Mentre la scopavo, le mie palle sbattevano sulla sua figa fradicia e cominciò a squirtare ad ogni mio colpo, così le appoggiai una gamba su una poltrona per poterla penetrare meglio e mi spogliai completamente anche io. Mentre la scopavo notai che aveva orgasmi multipli talmente forti che oltre a farla squirtare le facevano tremare le gambe.

Poi dopo aver tolto il mio cazzo durissimo dal suo culo, la misi in ginocchio davanti a me e le infilai il cazzo in bocca, lei aveva ancora i polsi legati dietro la schiena e ingoiò il cazzo in profondità fino ad arrivare a leccarmi le palle con la lingua. Dalla bocca le usciva la bava che dal mio cazzo le colava sulle tette, e quando cominciai a schiaffeggiarle le tette lei iniziò a strofinare la sua figa contro la mia gamba. Mentre lei era in preda l’ennesimo orgasmo mi pregò di riempirle la faccia di sborra. Così la slegai, le si sdraiò sul pavimento e mi sedetti sul suo volto con il cazzo rivolto verso sue tette, e mentre mi leccava il culo e le palle strinsi il mio cazzo tra le sue tette, premendole con forza dai capezzoli ormai durissimi; e quando fui sul punto di scoppiare, l’afferrai dalla testa la misi in ginocchio e le infilai nuovamente il cazzo in bocca, lei mi afferrò dalle natiche con forza spingendo sempre di più il cazzo in profondità; sentii le sue unghie insinuarsi nella pelle delle natiche, a fatica uscii il cazzo dalla sua bocca e così le inondai il viso di sborra calda. Con il volto ricoperto di sborra prese il cazzo ancora pulsante in mano se lo infilò in bocca e inizia a succhiarlo come una pompa a pressione. Ancora in preda al piacere raccolse la sborra con le dita per poi leccarsele con gusto.

Eravamo completamente sudati, presi una sigaretta e mi misi a fumare seduto su una poltrona, convinto che quella notte sarebbe stata ancora lunga. Lei si diresse in bagno e dopo un po' usci e si inginocchio davanti a me facendomi cenno che voleva fumare anche lei, le porsi la sigaretta che avevo in mano, mentre fumava notai il suo profilo, così elegante, sicuramente chirurgicamente ritoccato, ma senza esagerazioni. Mi confessò che mi aveva incrociato a Mosca negli uffici qualche settimana prima e che aveva chiesto al marito di organizzare l’incontro. E mi chiese se fossi disposto ad altri incontri con lei. Io le dissi che mi avrebbe fatto piacere, ma le confessai che ero un uomo dai gusti sessuali molto forti e che se non fossi stato pienamente soddisfatto probabilmente la cosa mi avrebbe in seguito annoiato. Lei mi guardò con sfida, si alzò, mi prese per mano e mi portò al piano inferiore. Aprì una porta sotto la scala che portava a quella che avrebbe dovuto essere una palestra, ma che era stata adibita a camera per giochi BDSM. Sulle pareti era appeso qualsiasi tipo di armamentario, al centro un grande tavolo rettangolare in legno e strane sedie attorno, nello spogliatoio una serie infinita di costumi a tema, il tutto illuminato da luci basse e soffuse. Notai anche delle video camere semi professionali appoggiate su dei treppiedi, lei mi chiese se fossi disposto a farmi riprendere, e che non era assolutamente possibile avere il girato nella mia disponibilità. Le dissi che non era un problema a patto però di potermi coprire il volto e il tatuaggio sul mio braccio sinistro. Ovviamente non era un problema.

Perciò andammo nel camerino a cambiarci, io avevo il volto coperto da una maschera il lattice nera aperta sugli occhi sul naso e sulla bocca, e indossavo una specie di gilet con maniche che mi copriva le braccia e mi lasciava scoperti il petto e l’addome, sembrava davvero fatta apposta, ma poi pensavo che erano fatte apposta. Viktoria indossava una tuta in latex viola a strisce nere, e una maschera in latex nera dalla cui testa usciva una coda di cavallo nera. La tuta le lasciava scoperta il seno e il culo. Il solo vederla così mi diede una palese erezione che lei notò con piacere.

Uscito dal camerino mi accorsi che non eravamo più soli: nella stanza c’era il boss con una ragazza mulatta di chiare origini sudamericane, ricordai di averla vista al ricevimento accompagnato da un altro tipo e che compresi fosse una escort. Lui fece cenno alla ragazza di andare in camerino a cambiarsi e mi chiese gentilmente se gradissi la situazione.

Ovviamente gradivo la situazione.

Il boss mi confidò che voleva riprendere me mentre dominavo la moglie e la ragazza che si chiamava Sofia, e che lui avrebbe semplicemente guardato. Mi confermò che avevo carta bianca e che avrei potuto tutto ciò che volevo.

Come avevo intuito quella notte si prospettava molto lunga.
Published by ethan81
3 years ago
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3
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randaup
   super   e complimenti
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slavelory 3 years ago
Interessante
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Cornuto82
Bello!
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