La prigione della salute. Capitolo1:fighetto stiti

Questo racconto mi è stato narrato da un assistente sanitario che lavorava in una prigione molto particolare, in cui la riabilitazione passava attraverso una depurazione profonda....

I detenuti e le detenute appartenevano a categorie particolarmente ripugnanti, politici manierati e corrotti, usurai e, in casi speciali, bulli fighetti in prigione per qualche scherzo di cattivo gusto. Gente che meriterebbe due belle sculacciate, diciamo così!

Con l'espediente delle accurate cure mediche, la struttura detentiva aveva predisposto una serie di consuetudini, che nel tempo avevano dimostrato la loro efficacia, e in vari modi!
Oltre all'ispezione anale di base, effettuata come forma di controllo antidroga prima di entrare in carcere, nel giro di un paio di settimane i nuovi arrivato venivano sottoposti ad una visita medica completa, durante la quale, tra le altre cose, veniva loro misurata la temperatura rettale e controllato il funzionamento delle viscere tramite palpazione del ventre e registrazione dell'ultima evacuazione. Nel caso non ci fosse stata evacuazione negli ultimi 4 giorni si procedeva immediatamente alla visita rettale seguita a stretto giro dalla purga, somministrata sempre attraverso il buchetto. Come potete immaginare, a causa del cambio di ambiente, erano in molti ad avere il mal di pancia prima di abituarsi, il che offriva un mesetto di somministrazioni e monitoraggio delle evacuazioni, nel caso fosse stata riscontrata una difficoltà.

CAPITOLO 1 - un fighetto in fuga

L'episodio dell'giovane diffamatore mi ha colpito particolarmente, perchè evoca antiche paure e corse per sfuggire alla mamma e alle sue "cure".
Il giovane diffamatore era un ragazzo di vent'anni di bell'aspetto ma una vera zucca vuota, figlio di ricchi e con un ego smisurato. Ma quando alla visita gli dissero che dovevano praticargli urgentemente un clistere, perchè non andava di corpo da una settimana, saltò come un grillo sul lettino, e con un guizzo riusci a sfuggire agli infermieri lanciandosi in una fuga disperata senza pantaloni nè mutande! La corsa del personale per prenderlo e trascinalo di nuovo sul lettino fu veramente buffa. Per liberarlo dal tappo dovettero fargli varie pere di acqua calda e sapone, aiutando l'infermiera a tenerlo fermo sulle sue ginocchia e a separare le chiappe tenute strette. Ma non ci fu scampo! La punta della pera venne inserita quel poco che si poteva nell'ano, e lentamente venne spremuta una prima carica da mezzo litro molto saponata che non potè trattenere per più di due minuti. Ma il risultato fu solo un gran spingere senza risultato. Allora il mio amico propose di praticare il "diesel" che consistiva nel praticare una peretta pera media di acqua calda, molto lentamente, seguita dopo tre minuti da tre supposte di glicerina. Risultato assicurato!
Đăng bởi colomboo
7 năm trước đây
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